Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Wren    29/11/2006    3 recensioni
Davanti a lui non c'è altro che distruzione, ma il mago non prova nulla. Anche il suo cuore è divenuto gelido come la terra in cui vive (ipotetico passato di Fay)
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fay D. Flourite
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Language: ITALIAN
Questo è un episodio del passato di Fay. 
Dato che (a parte minuscoli accenni) non si sa nulla della storia del personaggio, quello che leggerete è puramente frutto
 di mia invenzione e verosimilmente non ha nulla a che fare con quello che ci mostreranno le Clamp il giorno che si 
degneranno di contentare la nostra curiosità! ^^
 
 
 
 
 
 
Una cosa che non mancava mai di sorprenderlo era il fatto che nemmeno il fuoco riuscisse a sciogliere la neve.
Stava osservando con lo sguardo vacuo le fiamme che divoravano ferocemente il legno vecchio e rovinato della trave. Rimase 
a fissare come ipnotizzato la distruzione del ceppo finchè esso non fu completamente consumato e cedette, rovinando al suolo 
in un mucchietto di carboni inceneriti, che subito vennero fagocitati dalla neve senza che potessero anche solo minimamente 
intaccarne la gelida perfezione. Non gli sarebbe costato nulla fermare la fiamma, ma non l'aveva fatto. Era rimasto immobile a 
guardare con la mente lontana.
Da qualche parte attorno a lui sentì il rumore di un altro crollo attutito dalla neve.
Presto tutti i miseri resti del villaggio sopravvissuti all'attacco sarebbero stati sepolti dalla neve e dimenticati per sempre. 
L'immacolato drappo funebre avrebbe cancellato ogni cosa, dalle fondamenta malconce degli edifici ai poveri corpi rimasti 
immobili, congelati, lì dove era stata tolta loro la vita.
Io ho fatto questo...
Era una fredda constatazione, una semplice presa di coscienza.
Fay D. Flowright non era rientrato a palazzo dopo aver compiuto il suo dovere nei confronti del sovrano. Non lo faceva mai.
Restava a guardare quel che restava dopo lo sterminio disfarsi e scomparire, sperando di sentire qualcosa. Qualsiasi cosa.
Fosse gioia, dolore, soddisfazione o rimorso, qualunque cosa sarebbe stata ben accetta.
Non provava più nulla. Non c'era nessuna differenza tra lui e il cadavere scomposto che ancora spuntava dalla neve rossastra, 
tra lui e la pietra di un muro crollato su  stesso.
Forse sono morto anche io...
Nessun rimpianto. Nessuna tristezza. Niente di niente.
Un corpo si mosse proprio in quell'istante, mentre gli passava accanto. Fay ebbe un sussulto e fece per scagliare un'altra volta 
la sua magia, quando si rese conto che il povero uomo martoriato non poteva essere vivo.
Eppure qualcosa lo stava muovendo.
Fay fece un gesto sbrigativo con la mano e il cadavere venne scagliato di lato. In mezzo alla neve sporca di sangue stava un 
gattino.
Era molto piccolo, doveva essere nato da poco, e aveva il pelo  biondiccio tutto arruffato ed incrostato. Prese a tremare poco 
dopo aver perso il suo riparo e Fay comprese che il morto e il suo sangue dovevano aver impedito al micino di morire assiderato. 
Poco male, tanto presto sarebbe stato sepolto dalla neve assieme a tutto il resto.
"nyaaa nyaaa" prese a miagolare il cucciolo. Aveva una voce così sottile da sembrare il pigolio di un uccellino piuttosto che il 
pianto di un gatto.
Fay sollevò la mano. Tanto valeva ucciderlo subito. Gli avrebbe risparmiato una morte lunga e orrenda, per freddo e per fame.
"nyaaa nyaaa" piangeva ancora cercando di mettersi in piedi, ma le sue zampine erano troppo piccole perchè potessero sorreggerlo.
Gli sarebbe bastato un colpo veloce. Doveva solo abbassare la mano e lasciare che la magia facesse il resto.
"nyaaa nyaaaa"
"Non vuoi morire.. non è vero?"
Il gattino smise di piangere e sollevò il musino per fissare la persona davanti a lui. Cercò di muoversi, forse di scappare, ma proprio 
nella neve non riusciva a star diritto.
"Sarebbe molto meglio essere morti, sai?"
"nyaaa nyaaa" gli rispose la creaturina.
Fay lo stava guardando mentre ce la metteva tutta per muoversi, per stare in piedi, per sopravvivere e senza comprendere perché 
cominciò a piangere.
Imbrigliò di nuovo il suo potere, si chinò sul gattino e lo prese in braccio.
Per un attimo l'animaletto si agitò terrorizzato, ma quelle braccia erano calde ed accoglienti e presto si accoccolò in quell'abbraccio.
Fay tenne stretto l'animaletto mentre si allontanava dal villaggio sempre più invisibile sotto la neve, cercò di pulire con una mano il 
sangue e la neve dal pelo morbido e caldo. Il gattino cominciò a fare le fusa e a lui sembrò che quel
suono gli rimbombasse dentro a tutto il corpo.
"Sei una femminuccia, vero?"
Fay strinse ben benino il suo ampio cappotto attorno al corpicino, improvvisamente preoccupato che prendesse freddo.
"Allora vivremo ancora per un po', Chii... D'accordo?"
 

 

  
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