***Spoiler Capitolo 125***
Scrissi questa one-shot
quando ancora ero una giovine fangirl speranzosa che
dopo tante sofferenza ci sarebbe stato un rigoglioso periodo di shonenaismo in Tsubasa… Oh come
mi sbagliavo…T___T
Che cosa hai fatto…
A te…
A me…
Ah, io credevo di
sapere cosa fosse il desiderio, volere qualcosa… qualcuno… volerlo fino a
sentire il proprio corpo dolere e la propria mente farsi in pezzi.
Ho desiderato poche
cose nella mia vita con tale intensità.
Felicità…
Libertà…
Te…
Ti ho desiderato, oh
tu non saprai mai quanto, ma ora è diverso.
Se solo ti rendessi conto di quello che hai fatto ad
entrambi!
Non avrei
mai voluto dipendere da te, ho fatto di tutto per soffocare il bisogno
profondo che ho, che ho sempre avuto, di averti accanto. Non avrei mai voluto
che restassi intrappolato con uno come me…
Perché l’hai fatto? Ti rendi veramente conto di
quello che hai fatto? Ora sei legato a me… Lo sei per sempre… Come puoi
costringermi ad averti sempre accanto e nello stesso tempo obbligarmi a resistere al desiderio che mi fa
contorcere, che mi striscia sotto la pelle e che io non so, che io non voglio
fermare?
Io ti desidero, l’ho sempre fatto. Con forza. Con disperazione.
Cos’ha il tuo sangue
per far sì che io ti desideri ancor più intensamente?
No, ti prego non
guardarmi… i tuoi occhi hanno lo stesso colore del sangue e io ho fame… così
tanta fame…
Non avvicinarti a me,
non guardarmi come se sapessi quanto violentemente io invece desideri questo
contatto.
Ho
fame… Non avvicinarti… Ho
fame…
*
Fay aveva trascorso l’intera giornata impegnandosi ad evitare che gli occasionali incontri con Kurogane durassero più di una manciata di secondi. Una battutina spiritosa, un nuovo nomignolo poco apprezzato e poi via in direzione opposta. Man mano però che le ore trascorrevano era divenuto evidente al mago che incrociare il ninja al di là di ogni porta e svoltato ogni angolo cominciava a divenire un fatto tutt’altro che fortuito, ma d’altro canto per Kurogane era altrettanto lampante che Fay cercasse ogni via possibile per evitarlo, quindi in qualche modo erano pari.
Soltanto che, mentre la perseveranza del guerriero si rafforzava con l’andare del tempo, la forza di volontà del mago iniziava a scricchiolare e cedere ogni volta che incrociava lo sguardo del suo inseguitore.
Buffo come fosse la preda ad inseguire il suo predatore…
Ad un certo punto Kurogane, frustrato da quella situazione, decise di prendere un’iniziativa più drastica. Lo irritava terribilmente vedere Fay, pallido ed emaciato, gli occhi sfuggenti che non riuscivano nonostante tutto a nascondere il suo nervosismo, perciò alla prima occasione lo chiuse in un angolo e prima di dargli il tempo di sgattaiolare un’altra volta lo afferrò saldamente per un polso e lo trascinò in una stanza. Senza mollare la presa, richiuse la porta alle sue spalle bloccando così l’unica via d’uscita praticabile.
“Avanti, fallo.” gli ordinò strattonandolo per un braccio, costringendolo ad avvicinarsi.
“Kuro-tan… non credo che…” protestò debolmente Fay visibilmente a disagio per quella vicinanza.
“Non ti ho salvato la vita per vederti morire di fame.”
“Senti… Non ho fame, d’accordo? Quindi perché non…?”
Un altro strattone lo interruppe e lo costrinse ad alzare gli occhi. Lo sguardo di Kurogane fiammeggiava letteralmente, o forse era solo un’illusione ottica, perché il rosso dei suoi occhi gli sembrava molto più acceso e vivo del solito. Fay deglutì a fatica.
“Non sei mai stato bravo a mentire.”
“Io non…”
Fay cominciava a far fatica persino a parlare. Per quanto si sforzasse di distogliere lo sguardo, Kurogane lo tratteneva così dannatamente vicino che era impossibile non cogliere il fremito di una pulsazione sotto la pelle.
“Prima ti decidi, meglio sarà per tutti.” constatò il ninja attirandolo ancora più vicino.
A Fay sembrò di impazzire. Riusciva a sentirlo… così vicino… gli sarebbe bastato allungare il viso e mordere… così vicino… caldo e vivo…
“Ti prego…” lo supplicò quando sentì il bisogno di sangue farsi troppo intenso.
“Perché non vuoi? Morirai se non lo fai!”
Kurogane iniziava ad alterarsi per l’ostinazione del mago.
“Perché… potrei farti del male…”
“Balle!”
“…potrei non essere in grado di fermarmi…”
“Credi che non saprei fermarti io nel caso? Diavolo di un
mago… Guarda che ci tengo alla mia vita, non credere che me ne starei buono buono a lasciarmi morire
come invece faresti…”
“…ho paura…”
Kurogane si interruppe per fissare lo sguardo languido di Fay che vagava inquieto sul suo collo.
“Ho paura che… potrebbe piacermi troppo…”
La voce del mago era debole e roca e fece letteralmente rimescolare una zona non meglio definita tra lo stomaco e il cuore del guerriero.
A mali estremi…
Senza battere ciglio, Kurogane si morse il labbro inferiore fino a lacerarlo.
“Fay…”
Il mago spostò lo sguardo sul volto del guerriero e sgranò gli occhi vedendo il denso liquido rosso riempire lentamente le labbra dell’altro e cominciare a scendere con altrettanta lentezza lungo il suo viso. Fay rimase affascinato, quasi ipnotizzato, da quella vista, almeno finché Kurogane non lo attirò a sé premendogli le sue labbra insanguinate sulla bocca..
Il sapore pungente e metallico di quelle poche gocce di sangue bastarono a Fay per perdere le poche briciole di autocontrollo che gli erano rimaste. Preda di una frenesia primordiale si aggrappò con foga alle spalle del ninja per attirarlo ancora di più verso di sé e cominciò a succhiare il labbro sanguinante. Ben presto la piccola ferita non gli bastò più e il vampiro si staccò per guardare negli occhi l’altro, per chiedere un permesso che già sapeva di avere. Con gli occhi velati dall’estasi che quell’atto gli stava causando osservò quelli socchiusi di Kurogane. La consapevolezza che anche l’altro stava provando le sue stesse emozioni gli diede una piacevole leggerezza alla testa e tornò ad interessarsi alle labbra del guerriero. Seguì la linea rossa che era rimasta sul volto di Kurogane, giù sul mento, giù fino al collo, leccando via ogni traccia di sangue con una accuratezza ammirevole. Indugiò solo un attimo davanti alla vena pulsante proprio sotto le sue labbra, un istante solo che impiegò per inumidire la pelle abbronzata del ninja prima di affondarvi i canini con un gesto fluido e sicuro, dettato da un istinto che fino a quel momento non si era reso conto di avere.
In condizioni normali il gemito strozzato che lasciò la gola di Kurogane l’avrebbe fermato, gli avrebbe fatto domandare se gli avesse fatto male, ma il sangue che gli riempiva la bocca aveva un sapore ed un profumo inebriante. Che strano… non si era mai reso conto che il sangue profumasse in quel modo stupendo… ma forse era soltanto perché quel sangue era di Kurogane.
Ancora una volta sentì la voce del ninja dar vita ad un gemito sommesso, ma questa volta, anche se fosse stato libero dalla frenesia che lo animava non si sarebbe fermato.
Piacere… Nel respiro che cominciava a diventare ansante, nelle mani grandi e forti che cominciavano a percorrere la sua schiena… Nient’altro che piacere.
La mente di Fay si era persa, completamente sommersa da quelle nuove sensazioni. Il mago affondò con maggior vigore nel collo di Kurogane e lasciò che il sangue gli fluisse in gola riempiendolo di vita.
Sebbene la tentazione di continuare quel banchetto fosse assai allettante, Fay avvertì che il battito del cuore di Kurogane cominciava ad indebolirsi ed estrasse immediatamente i canini dalla carne, soffermandosi però a leccar via il sangue attorno ai segni che aveva lasciato. Era incredibile, perché gli sembrava di aver aperto delle ferite profonde, eppure il sangue smise immediatamente di spillare dai segni rossastri del morso.
“Sei riuscito a fermarti…” constatò Kurogane senza accennare a lasciarlo andare.
“Perché mi sembri dispiaciuto, Kuro-myu…?” sussurrò Fay scostandosi dalla sua preda quanto bastava per lanciarle un sorrisino malizioso.
Kurogane non raccolse la provocazione, rimase a fissarlo con fare assorto, passando distrattamente una mano tra i capelli disordinati del mago. Fay reclinò la testa indietro per andare incontro alla mano del ninja e si lasciò andare in quel raro momento di tenerezza tra loro.
“Ti rendi conto di quello che hai fatto…?” domandò Fay a bassa voce, con un tono che a Kurogane ricordò le fusa di un gatto.
“Perfettamente.” replicò lui prontamente, continuando ad accarezzare i capelli del mago, affascinato da come Fay accompagnava con la testa i suoi movimenti.
Le mani del mago allentarono la presa sulle spalle del guerriero e scivolarono dietro al suo collo per costringere Kurogane a chinarsi verso di lui. Lo sguardo di Fay, non più agitato e sfuggente, sembrava domandargli con un’intensità disarmante “E allora cosa intendi fare?”.
Il ninja non indugiò oltre e colmò la breve distanza tra loro, mostrandogli con passione quali fossero le sue intenzioni.
*
Non volevo
costringerti a starmi accanto…
Non volevo essere un
peso per te…
Lo desideravo così
tanto, ma non avrei mai voluto che accadesse davvero…
Credevo non lo volessi neppure tu…eppure hai fatto la tua scelta.
Ed hai scelto me.