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Autore: Wren    29/11/2006    6 recensioni
Un anno insieme, a condividere avventure, gioie, risate, sofferenze. Un anno fa erano estranei. Ora sono una famiglia. (KuroFay alla fine fine)
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Mokona Modoki , Sakura, Syaoran
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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ANNIVERSARY

Dedicata a Harriet per il suo compleanno (che è stato qualche tempo fa… ma vi assicuro che ce l’avevo fatta a spedirle la fic per tempo!XD)

 

 

 

 

Nell’appartamento affittato da soli pochi giorni c’era aria di festa.

Non che i vicini di casa avessero da lamentarsi più di tanto. Finchè il rumore prodotto dai festeggiamenti non si fosse protratto fino ad ore più tarde della notte, andava bene così. Era bello vedere una famigliola, per quanto strana come quella, festeggiare in allegria.

Alcune delle signore più curiose si chiesero quale ricorrenza venisse salutata con tanto entusiasmo, dato che nessuna festa comandata era segnata sul calendario. Forse un compleanno… forse un qualche evento interno alla famiglia…. I nuovi arrivati, per quanto bizzarri, sembravano così ben assortiti tra di loro che nessuno indovinò l’occasione festeggiata.

Quel giorno ricorreva un anno esatto da quando i quattro (cinque a dire il vero, ma i vicini ignoravano dell’esistenza della piccola creaturina bianca, che a tutti gli effetti era parte del gruppo) si erano incontrati la prima volta e avevano preso a viaggiare insieme.

Campaiii” strillò allegramente Mokona, impossessandosi dell’ennesima bottiglia.

In realtà ormai gran parte del baccano era prodotto dall’animaletto e dall’inseguimento in atto nell’altra stanza. Il “capofamiglia” cercava disperatamente di impedire a Shaoran di farsi male, dato che agitava il vaso dei fiori come fosse una spada, e di fargli smettere di chiamare “Kurogane-san” metà degli oggetti che incrociava per strada.

Sakura, già di natura debole all’alcol, non aveva retto il colpo delle bevande ad alta gradazione che vendevano in quel mondo e sedeva sprofondata tra i cuscini del divano, con la testa a ciondoloni e gli occhi semichiusi.

Accanto a lei c’era Fay. Osservava assorto, come ipnotizzato, il contenuto del bicchiere mezzo vuoto che soppesava in mano. Si rendeva conto che l’alcol era arrivato pesantemente al cervello e questo non era bene. Preferiva di gran lunga fingersi ubriaco che esserlo davvero. Quando beveva veramente troppo non erano certo esagerate esplosioni di allegria il suo problema. In una serie di flash gli passarono davanti agli occhi episodi del suo passato… e un episodio spinoso di qualche giorno prima.

Uff… l’alcol mi deprime…” disse al bicchiere, sorridendo.

Sakura si riscosse leggermente al suono della sua voce e si voltò verso di lui, con aria tutt’altro che sveglia.

“Sai una cosa, Sakura-chan?” iniziò lui, un po’ per via dell’effetto disinibitore dell’alcol, un po’ perché in quel momento forse Sakura capiva meno del bicchiere.

“Io sono una persona cattiva! Tutti si mettono d’impegno… tu ti sforzi tanto… per ritrovare i tuoi ricordi… E io… Non passa giorno in cui non desideri non ricordare più niente…”

Fece una pausa. L’ebbrezza sembrava avergli tagliato il fiato.

“Guardandoti uno dovrebbe capire che i ricordi sono importanti… che non importa quanto possa far soffrire, uno deve tenerseli stretti… Ma io proprio non ce la faccio ad imparare da te…”

Prese fiato di nuovo perché quel discorso gli stava costando fatica. Se non fosse stato pieno di alcol fino alla testa probabilmente non l’avrebbe mai fatto.

Ti invidio. Tu non sai quanto ti invidio…” sussurrò appoggiando il bicchiere al tavolo e abbandonandosi sullo schienale.

Lei lo guardò, come se cercasse di concentrarsi su quello che stava dicendo, ma gli occhi le si chiudevano e Fay si sentì incoraggiato a continuare.

“E’ mostruoso anche solo pensarlo, ma io sono fatto così! Tu non saprai mai quante volte guardandoti ti ho invidiata… Se fosse capitato a me di perdere la memoria, non mi sarei mai messo in viaggio per ritrovarla…”

Mokona cadde addormentato sulla sedia dove stava ballando e lasciò cadere la bottiglia che si ruppe per terra. Meno male che almeno la vorace creaturina aveva finito il suo contenuto.

Automaticamente Fay si alzò per raccogliere i cocci sparsi per terra, per metterli lontano dalla portata dei suoi “bambini”. Non che fossero irresponsabili… erano solo un po’ ubriachi al momento.

Da qualche parte sentì la voce di Shaoran gridare con enfasi “Devo colpire così, Kurogane-san?”, seguita da un tonfo e dalle grida infuriate del ninja. Sentendo la voce di Kurogane gli si strinse il cuore.

Sistemati i vetri, recuperò una coperta e coprì Mokona che ronfava già della grossa. Sperò che il sonno post-sbronza fosse abbastanza pesante da non lasciarsi interrompere dal pesante russare della loro guida.

Tornò al divano per recuperare il suo bicchiere, per buttare altra benzina sul fuoco, come si usa dire. Portò con sé un’altra coperta per Sakura, perché si aspettava di trovare la principessa ormai addormentata, ma era ancora ferma come l’aveva lasciata, gli occhi semichiusi che si sforzavano di tenerla desta.

“Credo sia ora di dormire, Sakura-chan…” gli disse dolcemente, avvolgendole la coperta attorno alle spalle.

Le prese la mano e l’aiutò ad alzarsi. Piano piano condusse la ragazzina verso la stanzina dalle pareti rosa che all’unanimità era stata scelta per essere la sua camera da letto. Sempre tenendole la mano, l’aiutò a raggiungere il letto senza andare a sbattere contro il resto della mobilia e la lasciò solo quando la principessa fu al sicuro, sdraiata sul materasso.

Sakura però non gli lasciò la mano.

Fay-san…?”

La passeggiata dal salotto fin lì doveva averle donato qualche briciola di sobrietà, perché i suoi occhi sembravano un pochino più svegli.

“Hai bisogno di qualcosa?” chiese premurosamente il mago.

Fay-san io…” la ragazza strinse forte la sua mano “…Mi dispiace che Fay-san si senta triste…”

Fay sgranò gli occhi sorpreso.

“Mi dispiace che i suoi ricordi non siano felici… Anche se io non ricordo molto, le memorie che abbiamo ritrovato sono felici… E i nuovi ricordi di questo viaggio… anche se alcuni momenti sono stati difficili… sono felici… sono tutti ricordi felici…Perciò i dispiace… Io non posso capire… Non posso far niente per Fay-san…”

Gli occhi di Sakura si chiusero e due lacrime sottili corsero giù, bagnando il cuscino.

“Però… anche se non posso guarire i ricordi tristi di Fay-san… Posso aiutarlo a creare nuovi ricordi felici… possiamo farlo tutti insieme… Nuovi ricordi felici per tutti… giusto…? …Fay… san…”

Sakura era già addormentata prima di finire la frase, ma la sua mano ancora stringeva quella del mago. Fu una fortuna per la reputazione di Fay che la principessa si fosse addormentata, o qualcuno avrebbe visto per la prima volta i suoi occhi celesti che si facevano umidi.

Con delicatezza sfilò la mano dalla presa della principessa e la coprì con le coperte, rimboccandole per bene. Lei si accoccolò in quel tepore e Fay le scostò i capelli che le erano finiti davanti alla faccia. Quando si fu assicurato  che Sakura avrebbe dormito tranquilla, comoda e calda uscì dalla stanza e chiuse la porta.

In quel momento Kurogane uscì stravolto dalla camera di Shaoran, chiudendo la porta alle sue spalle. Fay sentiva le parola di Sakura che riecheggiavano nella sua testa (forse per colpa dell’ubriacatura) e il cuore accelerò i battiti.

“Maledizione a quel coso peloso e alla sua geniale trovata di festeggiare!” esclamò spazientito.

Fay ridacchiò. Kurogane non si rendeva nemmeno lontanamente conto di quanto fosse cambiato. Dallo scorbutico ragazzone attaccabrighe che si era mostrato in principio, era diventato un gran bravo padre di famiglia. Ancora scorbutico e forse un tantinello attaccabrighe, certo… Ma quanta strada era passata da quando aveva annunciato con astio che non aveva intenzione di immischiarsi nelle faccende degli altri e che se ne sarebbe stato in disparte finché non fosse ritornato a casa!

Un anno. Un anno esatto.

“Sarebbe stato un peccato non festeggiare il nostro primo anniversario, non trovi?” lo punzecchiò Fay.

Tsk…” fu l’unico commento che ebbe in risposta.

Il mago si sarebbe aspettato qualche commento su un intero anno passato lontano da casa, su quanto fosse stressante passare un anno in compagnia di un gruppo di scapestrati, su quanto non ci fosse nulla da festeggiare in un anno simile. Kuro-chan era davvero cambiato.

Kuro-myu…” lo chiamò ancora Fay. Il ninja si voltò a guardarlo con le sopracciglia aggrottate.

“Riguardo a quello che mi hai detto l’altro giorno…”

Kurogane si irrigidì. Fosse stato per lui avrebbe preferito non tornare mai più sull’argomento. Quando ci si sforza a dar voce a quello che si pensa, vedere il proprio interlocutore rispondergli sbrigativamente e voltargli le spalle non era molto incoraggiante.

“Credo… di aver cambiato idea.” continuò il mago sorridendogli.

Kurogane quasi si strozzò dalla sorpresa.

“Hai bevuto troppo?” gli domandò scettico.

Mh… non abbastanza per straparlare! Ci ho solo ripensato. Hai ragione tu… io… devo smetterla di guardarmi alle spalle di continuo…” la loquacità di Fay fece pensare a Kurogane di essere lui quello che aveva bevuto troppo. Forse aveva le allucinazioni…

Fu subito smentito perché Fay attraversò il corridoio e gli si buttò letteralmente addosso abbracciandolo così stretto da togliergli il fiato.

“Creiamo dei nuovi ricordi felici per tutti… insieme…”

Sul volto di Kurogane comparve un sorriso, uno piccolo piccolo perché i ninja non possono sorridere come dei maghi idioti e ci sono cose che proprio non possono cambiare, nemmeno dopo un anno di convivenza. Accarezzò la testa di Fay e la accompagnò per far sì che alzasse il volto verso di lui. Non sembrava davvero ubriaco, quindi il Kurogane si chinò un pochino e lo baciò. Il mago, che in effetti non era più ubriaco da un pezzo, rispose con l’entusiasmo del tutto genuino che serbava da troppo tempo dentro di sé.

All’inizio del loro viaggio Fay sarebbe scappato a gambe levate, si sarebbe chiuso a riccio e si sarebbe isolato dal mondo dietro ad un sorriso di pietra.

Ma in un anno alcune cose cambiano…

  
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