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Autore: SpitFireScar    06/05/2012    1 recensioni
Sulpicia è indignata dal comportamente degli uomini e ne parlerà con Aro, il quale gli spiegarà e motiverà le sue scelte.
Uno pezzetto della relazione millenaria tra il Sovrano dei Vampiri e la sua consorte.
Genere: Generale, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Aro, Sulpicia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
- Questa storia fa parte della serie 'I Regnanti e la Guardia di Volterra'
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i volturi

Aro, Signore dei Volturi e Sovrano dei Vampiri

 

 

Una donna percorreva con passo elegante e sicuro i corridoi della sua casa, come una tigre del Bengala, ma non solo l’eleganza la legava all’animale, in quanto era ugualmente pericolosa come il nobile felino, in quei corridoi sotterranei i rumori della battaglia esterna erano ovattati, il suo percorso la portò di fronte all’ingresso dello studiolo del marito, entrò trovandolo seduto su un leggio dove solo una candela illuminava la stanza e permetteva al compagno di fare le proprie letture, anche se non ne aveva bisogno.
-Aro perché hai concesso ai fiorentini il dominio della città, sulla torre del Palazzo dei Priori fanno sfoggio dell’arma Medicea.- Dichiarò con voce indignata, una donna dalla pelle d’Alabastro e dagli occhi cremisi, era irritata da quel gesto, era un’offesa all’orgoglio della casata, era come se loro, creature superiori, si facessero usurpare la propria dimora da dei semplici umani.
-Cara Sulpicia…- L’uomo si girò sfoggiando la sua bellezza immortale e facendo una pausa teatrale –Non devi preoccuparti dei miei piani, dare la nostra amata città ai De Medici è stata un scelta ponderata, nonché la migliore.- Affermò guardando  la moglie con sicurezza.
Lui non aveva bisogno di dare spiegazioni, era il sovrano di un’intera razza che dominava segretamente il mondo e che per sua volontà manteneva nascosta agli uomini, ma non poteva  non calmare l’agitazione dell’amata consorte.
-Caius non ha accettato di concedere così facilmente Velathri, dopo tutto è sempre stata nelle vostre mani le decisioni della città.- Aggiunse la donna bionda, la cui chiamo dorata le incorniciava il volto perfetto.
-E’ questo il problema?- Domandò stupito dalla dichiarazione della moglie –Troverò qualcosa con cui distrarlo, la sete di potere di mio fratello verrà appagata in altri modi, inoltre l’ultimo mio concittadino che ha governato la nostra casa mi ha fortemente deluso e Giusto ha avuto la giusta fine, in più deve capire che dopo la caduta dell’Impero Romano c’è stato il disordine, ma ora che l’ago della bilancia ha riportato l’equilibrio è giusto che gli uomini siano governati da uomini. -
Lei con passo leggero che non produceva rumore, per l’udito umano, abbracciò le spalle dell’uomo, con delicatezza baciò la fredda guancia e si scusò per la propria mancanza di fiducia.
Aro sfiorò il collo della donna, scoprendo che l’apprensione per gli eventi recenti era sparita dopo le sue parole, sorrise compiaciuto, sapeva di aver fatto la scelta giusta sposandola, all’epoca pensò che sarebbe stata la compagna perfetta per l’eternità, era acuta, regale e raffinata, la consorte ideale per un monarca e lo dimostrava anche in quel momento, indossando abiti contemporanei, ma riuscendo a legarli con bracciali etruschi e collane romane in maniera sopraffina.
-Dimmi la verità.- Soffiò Sulpicia all’orecchio del marito in modo sensuale –E’ quel Banchiere-Politico fiorentino che ti ha affascinato?- Domandò certa della risposta, il marito possedeva i segreti di quasi tutti i vampiri del mondo, ma lei teneva i segreti, le ambizioni e i desideri del vampiro più potente di tutti.
-Mia Cara… Mi conosci perfettamente a quanto vedo, è un uomo di raffinata e rara intelligenza, abile politico e estimatore di tutte le arti.- Elencò i pregi del Signore di Firenze con entusiasmo  -Mi rivedo molto in lui sai!?- Aggiunse stupendo la bionda vampira.
La  donna guardò perplessa il marito, il quale sorrideva compiaciuto nel vedere l’amata in difficoltà, era il suo gioco preferito veder la moglie ammutolita e con gli occhi spalancati per la sorpresa, adorava quella espressione che raramente compariva sul bel volto.
-Sai lo chiamano il Magnifico, che titolo importante.- Disse lui sorridendo ironico –Che ne pensi di “Aro il Magnifico”?-
L’uomo guardava la metà in attesa di una risposta, che stavolta lo scrutava un po’ inorridita e divertita da quella idea.
-Io preferisco “Aro, Signore dei Volturi e Sovrano dei Vampiri”.-  Rispose con la sua voce dolce e innamorata.
-Sai sempre usare le parole nel modo corretto e toccare i punti giusti, vedo che qualcosa da me l’hai preso nei secoli.- Dichiarò contento di quel titolo dato –C’è qualche altro problema mia Adorata?-
-Il Capitano dei fiorentini razzia la nostra città e i suoi capolavori.- Disse la Signora di Volterra, stavolta con voce mortificata, causata dal veder trafugate le sue amate opere, dove lei insieme a suo marito si erano dichiarati apertamente protettori e collezionisti.
-Non ti preoccupare mia cara, la maggior parte dei nostri tesori non supereranno la porta di Diana, però occhio umano non avrà più l’onore di vederle… mai più.- Affermò con voce teatrale, sicuro di quello che sarebbe stato il futuro dei suoi capolavori –Ho trovato un accordo con il Conte di Urbino, anzi fra poco tempo dovremmo chiamarlo Duca.-  Aggiunse soddisfatto, non avrebbe permesso che  degli uomini portassero via le sue opere più importanti dalla sua città.
-Cosa succederà domani?- Chiese Sulpicia sicura che Aro non avrebbe permesso la fine del dominio dei Volturi nella città che avevano fondato.
-Del doman non v’è certezza.- Rispose –Ma i Volturi non lasceranno mai Volterra.-
Affermò il Signore della famiglia reale dei vampiri.


Angolo di SFS
Devo qualche spiegazione.
Arma Medicea  è come veniva chiamato lo stemma della casata.
Velathri = Volterra in Etrusco.
Giusto è Giusto Landini, ultimo cittadino di Volterra a governare la città e eliminato facendolo cadere dalla finestra del Palazzo dei Priori (sappiamo anche qui che c’è lo zampino di Aro).
La storia è ambientata nel 1472 quando Volterra venne sottomessa da Firenze ufficialmente.
Lorenzo il Magnifico per prendere del tutto il controllo, mandò 7000 soldati guidati da Federico da Montefletro (Conte d’Urbino) Volterra venne saccheggiata e distrutte le case torri (ma noi sappiamo in realtà che fine hanno fatto le opere).
Il Conte  di Montefeltro nel 1474 diventa Duca (chissà chi ha dato una mano?).
La porta di Diana è l’arco di Diana, importate arco Etrusco.
“Del doman non v’è certezza”
 è l’ultimo verso della Canzone di Bacco, dei Canti Carnascialeschi di Lorenzo de’ Medici.
Il titolo “Il Magnifico” e “Ago della Bilancia” era affibbiati a Lorenzo de’ Medici, che inoltre era un Banchiere-Politico a Firenze che governava con abilità.
Spero di non essere stato OOC con Aro e Sulpicia.
Grazie per chi ha letto fino a qui.
SFS

  
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