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Autore: LeftEye    06/05/2012    5 recensioni
I pensieri di Haymitch al suo primo incontro con Katniss e Peeta.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Winner

 

 

La ragazzina ti osserva con disprezzo, il moccioso con compassione.
Tu li ignori, e ti versi un altro bicchiere. Di cosa, non è rilevante: ciò che importa è trovare un modo per sfuggire alla realtà che ti tortura, ai fantasmi del passato che ti perseguitano ogni giorno.
Guardi i tuoi protetti, così spaventati, così ignari del destino che li attende: gli Hunger Games appaiono terrificanti attraverso lo schermo, ma quando ci sei dentro, sono cento volte peggio.
Scuoti la testa, ignorando le domande di quei due mocciosetti che non hanno alcuna chance di sopravvivere: tu dovresti essere il loro mentore... che ruolo senza senso!
Sono spietati, quelli di Capitol City: prima ti costringono ad uccidere ventitré persone per poter sopravvivere, e poi ti obbligano a vedere morire nell'arena altri ragazzini, uno dietro l'altro, affibbiandoti l'incarico di mentore per farti sentire responsabile dei loro destini, della loro fine.
Devi riconoscerglielo: è un modo molto astuto di tenere buoni i dodici distretti.
Tu sei tutto quello a cui uno di quei ventiquattro ragazzi può aspirare: un uomo ridotto ad uno straccio eppure chiamato vincitore, come ulteriore scherno da parte di Capitol City.
Per quanto possano lottare, saranno sempre delle bestie in gabbia, ammansite con qualche razione di cibo in più.
Cosa puoi effettivamente fare per salvare quei due? In questi anni lo hai imparato: non puoi fare nulla.
A che serve prostrarsi in ginocchio davanti agli sponsor per inviare ai ragazzi cibo o medicinali, quando là, in quell'arena, ci saranno altri giocatori molto più forti, molto più astuti, molto più crudeli, che li faranno fuori senza alcuna pietà?
L'unico consiglio che puoi dare loro è di non guardare in faccia a nessuno: è un gioco crudele, sopravvive solo colui che abbandona ogni sembianza umana e si trasforma in belva.
Lo sai bene, tu.
E' stato diventando bestia, che hai vinto.
Ti passano davanti immagini del passato, come un replay, un collage di scenette ben costruito dagli sceneggiatori del programma. Riesci perfino a sentire i commenti avvincenti di Caesar Flickerman che cerca di coinvolgere ed emozionare gli spettatori, di aumentare gli ascolti.
Ma prima che i ricordi possano assalirti e avere la meglio, tu li cancelli con un'altra sorsata di liquore, sperando che la settantaquattresima edizione degli Hunger Games si concluda in fretta.
   
 
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