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Autore: _fedss    07/05/2012    13 recensioni
Tutti sappiamo che Nathan è a New York.
E se non fosse solo, se ci fosse anche la sua fidanzata a fargli compagnia?
-
Mi volto verso di te. Sei sbiancato, hai spalancato occhi e bocca.
Mi ero immaginata la cosa un po' più romantica, ma evidentemente doveva andare così.
-
Questa Shot fa parte della serie : STANATHAN DA RICOVERO.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Stanathan da ricovero.'
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New York, New York



A Simo.
Con questa spero di essermi fatta perdonare.
E' tutta tua.




- Dai a me amore, te la porto io.
Mi afferri la valigia e la trascini con la mano destra. Con quella sinistra porti la tua.
È addirittura più grande di quella mia. Sei peggio di una donna.
Scuoto la testa e sorrido, adoro quando fai il gentiluomo con me.
- Sei felice? 
Ti sei voltato e hai notato il mio sorriso.
Anche le tue labbra sono piegate verso l'insù adesso.
- Certo che sono felice.
Ti avvicini e mi lasci un bacio caldo sulle labbra.
Ci fermiamo un attimo per assaporare meglio i nostri sapori.
Poi il rumore di un clacson ci fa tornare alla realtà.
- Hey piccioncini! 
Mi sembra di conoscere questa voce, ma sono troppo concentrata su di te per riuscire a capire di chi sia.
Ti scappa una leggera risata mentre sei ancora attaccato alla mia bocca.
Ci allontaniamo e continuiamo a camminare verso la grande BMW nera che ci attende.
Dal finestrino aperto riesco a vedere chi è seduto al posto di guida e suona insistente il clacson.
Ruben.
È una gioia vederlo, sento gli occhi inumidirsi e fatico a rimandare le lacrime indietro.
Tu te ne accorgi e ti avvicini in modo che le nostre spalle si toccano.
Dato che hai le mani impegnate è il tuo modo di farmi sentire che ci sei.
Ci avviciniamo all'auto e Santiago scende. 
Si avvicina a te e vi battete il pugno amichevolmente. 
È il vostro saluto, lo fai anche con Jon e Seamus.
Poi si posiziona davanti a me.
Mi guarda amorevolmente e anche lui ha gli occhi lucidi.
Non ci vediamo da quasi un anno diamine, mi è mancato.
Senza tanti indugi mi abbraccia teneramente e mi stringe forte. 
È uno dei miei migliori amici e, purtroppo, per una cosa o per un'altra non abbiamo mai avuto l'occasione di vederci.
Lui abita a New York, io a Los Angeles. Ho avuto pochissimo tempo per spostarmi durante le riprese della quarta stagione e Santiago ha avuto dei problemi di salute.
Quando ci allontaniamo, mi afferra il viso fra le mani e mi porta i capelli dietro all'orecchio con le dita.
Come mio padre, mi ripeteva sempre quanto stessi bene con il viso scoperto e non con i ciuffi davanti agli occhi.
Sorrido ancora e una lacrima mi riga la guancia. Non sono proprio riuscita a trattenerla questa.
Me l'asciuga con il pollice e mi lascia un bacio sulla fronte.
Poi si allontana un pochino e si rivolge nuovamente a te.
Con un braccio rimane a circondarmi le spalle, non vuole perdere nessun contatto con me.
- Grazie per essere venuto a prenderci Ruben.
- Non devi nemmeno ringraziare, Nathan. So che hai appuntamento per l'intervista con Kelly, ora ti porto la. Intanto io e Stana ci facciamo un giro, dobbiamo parlare un po' vero ragazzina?
Mi chiama come faceva Royce con Kate.
È una cosa dolcissima che è iniziata per gioco durante le riprese della terza stagione.
Non ha mai smesso e a me fa impazzire il modo in cui giochiamo.
- Già sapevi di noi? - gli chiedo arrossendo leggermente e prendendo la tua mano con la mia.
Intrecciamo le dita e dei brividi mi attraversano la schiena.
Con te è sempre così, sai?
- Tutti sanno di voi ragazzi. Anzi tutti sperano in un voi - si lascia scappare una risata, si diverte da solo, - E poi vi baciavate a pochi metri di distanza. Sono vecchio, ma ci vedo ancora molto bene.
- Vecchio? Ti vedo benissimo Ruben - dico io accarezzandogli il volto.
- Forza, saliamo in macchina.
Tu guardi l'orologio ed annuisci, hai paura di arrivare in ritardo.
Mettiamo le valigie nel bagagliaio e saliamo in macchina.
Santiago davanti, io e te dietro.
Ci sediamo vicini e automaticamente le nostre dita tornano intrecciate dopo quel poco tempo che si erano lasciate.
Mi accoccolo sulla tua spalla e tu mi lasci un bacio tra i capelli.
- Allora - Ruben mette in moto e parte, poi ci guarda dallo specchietto retrovisore, - da quanto tempo va avanti?
Tu sorridi beffardo. Hai capito che sii riferisce a noi.
Ma lo sai che sei bellissimo quando fai queste espressioni da ragazzo furbo?
Sei incorreggibile.
- Da poco prima del PaleyFest - rispondi prontamente.
Come dimenticare quella data?
- Sai - dico io, - ci sei mancato quest'anno al Paley ...
- Lo so ragazzi, volevo almeno essere nel pubblico. Ma fra una cosa e l'altra non ho fatto in tempo.
- Tranquillo - lo rassicuri tu.
In venti minuti arriviamo sotto un grattacielo che riconosco subito.
Sono gli studios dove tu hai l'intervista con quella bionda.
Non mi va giù la cosa, per un motivo che ancora mi è sconosciuto, non ho molta simpatia per le bionde.
- Veniamo a prenderti fra un'oretta - ti dice il nostro amico al volante e tu annuisci.
Poi ti rivolgi a me.
- Mi raccomando, non farti vedere - mi sussurri ad un soffio dalle labbra.
Io sorrido e mi avvicino ulteriormente a te finché non arrivo a baciarti.
È un bacio dolce e appena accennato, non vogliamo dare spettacolo.
- Ci vediamo dopo amico - batti la mano sulla spalla di Santiago e poi scendi.
Ti guardo sparire nelle porte girevoli, non prima di esserti voltato ed avermi mandato un bacio con la mano.


- Allora Nathan, giornata impegnativa è?
La moglie di Ruben sta portando delle pietanze appena sfornate in tavola e si rivolge a te.
- Abbastanza - rispondi sbuffando.
Sei stanco, l'ho capito.
Hai un adorabile ruga appena accentuata in mezzo alla fronte. Non sei giocherellone come al solito. Fai meno battute e sei quasi assente durante i discorsi.
Ho imparato a leggerti anche io dentro sai? Non sei capace solo tu.
- Prima la premiazione della gara canina, poi l'intervista da Kelly - mi lanci un'occhiata, hai capito che sono gelosa, - l'incontro con i fan e l'altra intervista da Jimmy ...
È sera ed è vero, hai passato una giornata piena di impegni.
Io intanto ero con Ruben, abbiamo parlato tanto, come non facevamo da tempo.
Poi siamo andati a pranzo con lui, sei riuscito a venire pure tu.
Dopodiché hai incontrato i fan urlanti che ti hanno sfinito ed io sono andata a fare shopping con la moglie di Rub.
È una donna fantastica ed io penso di essere entrata in ogni negozio della quinta.
Siamo a cena a casa loro, hanno insistito anche per farci rimanere a dormire qui, nella stanza degli ospiti.
Hai accettato dopo un attimo di titubanza, avevi paura di dare fastidio.
Finiamo di mangiare parlando poco, domani ti aspetta un'altra giornata come questa, meglio andare a dormire presto.
Dopo aver aiutato a sistemare ci congediamo e ci chiudiamo nella camera.
Ti sdrai sul letto occupandolo tutto.
Socchiudi gli occhi e io ti lascio riposare un attimo.
Vado in bagno a cambiarmi. 
Non voglio rimanere in biancheria, quindi opto per una camicia da notte viola che mi arriva fino a metà coscia.
Mi lavo e torno da te, ti sei assopito.
Ti scuoto leggermente e ti lascio un bacio sulle labbra.
- Nate, vatti a cambiare su.
Mugugni qualcosa in risposta ma poi apri gli occhi.
Mi guardi e sorridi, poi in silenzio vai in bagno e ti ci chiudi dentro.
Quando torni, entri dentro le coperte facendo piano, forse pensi che stia dormendo.
Sono girata verso l'altra parte, ti do le spalle e a te, evidentemente, questa cosa non va giù.
Mi scosti i capelli dal collo ed inizi a baciarmelo sensualmente.
Scendi sempre di più fino alla spalla ed intanto mi accarezzi una coscia sotto le coperte.
- Nathan ...
- Scusa, non ti volevo svegliare.
- Bugiardo.
Rido e mi volto verso di te. Poi ti bacio.
Quando mi allontano mi accoccolo sul tuo petto e tu mi circondi le spalle con un braccio.
Rimaniamo fermi così a fissare il soffitto per diversi minuti.
Poi, mi riscuoti dai miei pensieri.
- A che pensi?
- Ti devo dire una cosa Nate.
- Cosa? - alzi un pochino la testa, sei preoccupato.
- Tranquillo, è tutto ok.
Ti accarezzo il petto fino agli addominali e continuo a giocare con quel pezzo di pelle mentre parlo.
Non trovo le parole.
- Sai ... È importante e-e ecco ...
- Stana ...
- Hai mai pensato di diventare padre? 
Ecco, ho sganciato la bomba, ora devi solo assimilare la cosa, fare due più due ed il gioco è fatto.
Ma tu sei ottuso, forse sarà più difficile di quanto abbia previsto.
- Certo che ci ho pensato. Sarebbe una cosa bellissima, già mi immagino te con il pancione, i nostri figli e ... Ma perché me lo chiedi?
Non hai capito, sbuffo sonoramente.
- Niente, lascia stare.
Rimanderò il discorso a domani, probabilmente ora sei troppo stanco per ragionare lucidamente.
- No, ora mi dici. Vuoi un bambino? Basta dirmelo, io sono qui a tua completa disposizione. Lo sai che mi renderesti l'uomo più felice della terra, ma io, ecco, non voglio metterti pressione. Sta a te decidere, basta che non ... -
Non ce la faccio più a sentirti blaterale, quindi ti interrompo.
- Sono incinta Nathan.
Mi volto verso di te. Sei sbiancato, hai spalancato occhi e bocca.
Mi ero immaginata la cosa un po' più romantica, ma evidentemente doveva andare così.
- Tu sei incinta?
- No, tu sei incinta.
Aggrotti le sopracciglia.
- Ma che razza di domande fai? Certo che sono io quella incinta. Chi se no?
Non mi dai il tempo di finire che mi attiri verso di te e mi baci.
Gli occhi, gli zigomi, le guance, il naso e la bocca. Tutto.
Mi allontano. Ti vedo sorridere, sei pure commosso?
Così mi fai morire Nate.
- Sei felice?
Ora sta a me chiedertelo.
- Certo che sono felice.
- Hai intenzione di scappare?
È questa la mia paura più grande. Che tu ti dia alla fuga e che mi lasci sola.
- Non lo farei mai.
- Tutti voi uomini lo fareste, se poteste.
Ti sorprende l'asprezza della mia voce, che rapidamente addolcisco con un sorriso docile.
- Quanto poco ci conosci.
Mi tiro su nella penombra e, senza aprire bocca, mi sollevo la camicia da notte e la lascio cadere accanto al letto.
Ti lascio contemplare per qualche secondo il mio corpo nudo e poi, lentamente, mi chino su di te e ti lecco le labbra senza fretta.
Non mi trattengo e sussurro:
- Quanto poco vi conosco.
 
 
 
 
Angolino di Fede :
Eccone un’altra, anche questa fa parte della serie Stanathan da ricovero .
Mi scuso in anticipo per la mia monotonia, sempre su questi due, ho veramente stufato!
Ma io, sul serio, non ci posso fare niente … li adoro e per ogni cosa che vengo a sapere su di loro ci scrivo un FF e mi sembra inutile tenerle nella mia mente.
Spero che almeno qualcuno di voi apprezzerà.
Buon Always Day <3
Baci,
Fede.
   
 
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