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Autore: Beapot    07/05/2012    3 recensioni
Dal testo:
Vuoto. È tutto troppo vuoto, troppo spoglio.
L'eco dei tuoi passi ti avvolge e ti opprime, mentre l'odore di pittura fresca ti riempie le narici.
Come se qualcuno avesse voluto cancellare con un po' di bianco i ricordi della tua vita, rendendola irriconoscibile, lontana. Cosa ti aspettavi, Hermione?

Mini One-Shot di poco più di 700 parole.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Vuoto. È tutto troppo vuoto, troppo spoglio.

L'eco dei tuoi passi ti avvolge e ti opprime, mentre l'odore di pittura fresca ti riempie le narici.
Come se qualcuno avesse voluto cancellare con un po' di bianco i ricordi della tua vita, rendendola irriconoscibile, lontana.
Cosa ti aspettavi, Hermione?
Hai abbandonato questa casa, ti sei lasciata alle spalle il tuo passato e sei rimasta sola, come puoi pretendere che non sia cambiato niente niente, che sia tutto diverso?
Stanze vuote, troppo luminose per essere vere; la luce che entra dalle finestre finge che sia tutto a posto, tutto perfetto, ma qui non c'è niente di quello che hai lasciato.
Perché sei voluta tornare?
Desiderio, curiosità, debolezza? Perché sei qui?
Non hai forse sofferto abbastanza? Sei venuta ad affrontare l'ignoto, a vedere con i tuoi occhi, a percepire con ogni senso tutto ciò che hai perso.
Sei stata tu a spezzare quel filo invisibile che ti legava a queste mura, e adesso pretendi che tornino ad accoglierti come prima?
C'è solo dolore, adesso.

 

Cercavi il ricordo, la sensazione di un luogo noto e accogliente, e hai trovato il vuoto.
Non ci sono profumi, non ci sono colori, non ci sono le voci che chiamano il tuo nome oltre la parete. Nessuno che si chiede perché non ti siedi a tavola, nessuno che ti dica di chiudere quel benedetto libro e di raccontare un po' di te.
Cercavi sollievo, e tutto ciò che hai ottenuto è stato un nodo allo stomaco e voglia di urlare il tuo dolore tra queste pareti che te ne restituirebbero l'eco.
Avanzi ancora di qualche passo, nell'ostinata ricerca di qualcosa che esiste solo nei tuoi ricordi.

 

Flash!

Tua madre in cucina che prepara il pranzo. Profumo di crostata di mele che cuoce nel forno, profumo di sorrisi e farina sul volto. Non hai mai imparato a preparare i dolci come lei, non le hai mai chiesto di insegnarti, e adesso forse è troppo tardi. Potrai farlo di nuovo?
Sono troppe le cose a cui non hai pensato quel giorno, troppo quello che hai sacrificato senza pensarci.

Flash!

Tuo padre legge il giornale mentre sorseggia il té dalla tazza arancione sbeccata. Era la sua preferita, non aveva mai voluto cambiarla. Ti eri offerta di riparargliela con un colpo di bacchetta, e ti aveva risposto che era un ricordo. Si era rotta quando l'aveva lasciata cadere dopo la telefonata dall'ospedale, dopo che un medico senza volto gli aveva annunciato della nascita della sua bambina.
Quella crepa sulla porcellana è causa tua, quante altre ne hai lasciate dietro di te?

Chissà se beve ancora da quella tazza, pensando a qualcosa che non può conoscere?

Flash!

La tua stanza. Quanto è piccola ora. A mala pena riesci a immaginarti al suo interno, bambina sorridente e amata, mentre leggi o scrivi lettere, intingendo con cautela la piuma nel calamaio.
Le lettere. Quando hai cominciato a inviarle direttamente dalla finestra della sua camera era già iniziato tutto.
Ron, Harry, Hogwarts.
Era anche cominciata una guerra in quel mondo a cui avevi imparato ad appartenere, in cui ti eri inserita stringendo i denti e dimostrando di averne il diritto.
Quelle lacrime nessuno le ha mai capite, nessuno le ha mai viste. Nascoste come il più imbarazzante dei segreti, raccolte dal legno della scrivania che ora non c'è più.

Flash!

La Gazzetta del Profeta che ricorda Silente.
Paura, altre lacrime nascoste, perché “va tutto bene, mamma, arrivo tra un minuto” e nascondi il giornale dentro un cassetto, preparandoti a sorridere mentre cominci a capire che non c'è più tempo.

Flash!

Le prime famiglie Babbane torturate e uccise.
Ancora paura, ancora alla ricerca di una soluzione che ferisse meno persone possibile. Lo sguardo di tua madre che vedeva cambiare i tuoi occhi, i suoi tentativi di capire, di starti a fianco. Un abbraccio per rassicurarla, per nascondere il viso, così che non potesse leggervi che non ti avrebbe più ricordato.

Flash!

Una decisione drastica, un colpo di bacchetta.
Addio ai ricordi, addio all'amore.
Sola, in quel luogo che un tempo hai chiamato casa e che ora non ti riconosce più. Il tuo volto sparisce dalle foto di famiglie, gli occhi dei tuoi genitori si spengono, e di te non resta nemmeno una traccia sbiadita.
“Andiamo in Australia”, e li hai visti allontanarsi in auto lungo il vialetto, con uno sguardo distratto alla casa che non si sofferma su di te.
Lontani, distanti, e tu sei davvero nessuno per la prima volta.


Flash!

E tutto torna vuoto.
Una mano stringe la tua mentre gli occhi si inumidiscono e ti senti crollare sotto il peso dei ricordi.
Parole di conforto bisbigliate al tuo orecchio.
- Tornerà tutto a posto. -
Una promessa a cui devi credere, una speranza.


 



NdA: Boh. L'idea per questa shot è nata ieri notte, dopo che ho spento il pc e spento la luce in camera.
Avete presente le case vuote? Ieri ho rivisto la vecchia casa di mia nonna, ristrutturata e riarredata, e mi ha fatto uno strano effetto. Forse è un miscuglio di sensazioni, forse è solo perché ultimamente l'ispirazione mi coglie all'improvviso. In ogni caso è la mia 50° storia di HP su Efp, quindi tanti auguri a me :P
Bea ^^

   
 
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