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Autore: Insecurity    07/05/2012    5 recensioni
Ieri ho visto il film "Becoming Jane", che racconta della vita di Jane Austen e.. il finale è davvero triste. Questa notte ho fatto un sogno sul film e io ho scritto il mio sogno.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mr Lefroy e sua figlia Jane, dopo la lettura, tornarono alla loro bella casa di Londra. Per l’interno tragitto la figlioletta decantò le lodi della signorina Austen e con occhi luminosi, sognava anche lei lo stesso futuro.
È ancora più bella prima, pensò Tom Lefroy, sorridendo.
 Il tempo non era stato affatto cattivo con lei, anzi: aveva reso la sua figura più aggraziata, il suo viso più morbido e i suoi occhi più dolci e caldi. Nonostante fossero passati vent’anni, l’amore che sentiva per lei, sentimento che credeva fosse morto ormai da tempo, era ancora lì, forte come in passato
-          Padre? Mi state ascoltando?
Il suono della voce allegra della figlia lo riscosse, facendolo tornare alla realtà.
Una realtà di cui Jane non faceva parte.
-          Allora , padre, che ne pensate?
-          Ehm.. un libro davvero emozionante mia cara, sono riuscito a rimanere sveglio per tutto il tempo!
Rispose cercando di apparire rilassato.
-          Ma no padre, vi stavo domandando cosa ne pensate della signorina Jane Austen!
-          Oh, autrice straordinaria, nevvero? Rispose Lefroy con sincerità
Con un sorriso compiaciuto, la piccola Jane annuì:  Assolutamente padre. Quando diverrò grande, sarò come la signorina Austen! E non mi interesserà quello che la società avrà da dire sul mio conto, non importa se non troverò marito. - Poi, pensandoci un attimo su, riprese: - padre, una persona che mi ama, dovrebbe accettarmi così come sono, non credete? Insomma, non dovrebbe importare cosa faccia, ne cosa dice la società… se mi amasse.
Già, dovrebbe, ma le cose non sono mai così semplici… pensò il padre, ma non disse nulla, non voleva distruggere i sogni della sua bambina, non quando erano appena sbocciati.
Invece, cercando invano di sorridere, le disse: Mia cara, il viaggio è stato lungo, andate a riposare un po’.
La giovane corse via, probabilmente verso la biblioteca. Tom si accasciò sulla prima poltrona e si portò una mano sul viso strizzando gli occhi e serrando la mascella. Chissà come sarebbe stata la vita se Jane… Ah, ma era inutile pensarci, non poteva cambiare il passato, e il meraviglioso e trionfante lieto fine dei libri di Jane Austen non esisteva nella realtà.

La piccola Jane, piena di entusiasmo, andò a cercare un bel libro. Per iniziare a scrivere, serviva l’ispirazione necessaria. La biblioteca era la sua stanza preferita, i libri erano suoi compagni, i personaggi suoi amici e le emozioni che provavano loro, le sentiva anche lei. Salì sulla scala, e spulciò tra i libri più in alto, quelli che nessuno toccava mai. Prendendo un libro, ne fece disgraziatamente cadere un altro. Scese dalla scala e lo raccolse e rimase stupida. Era Orgoglio e Pregiudizio. Era una versione molto vecchia, forse la prima in assoluto.. ma soprattutto le pagine erano stropicciate e la copertina sbiadita, come se il suo possessore lo avesse riletto più e più volte. Dentro vi erano ancora le annotazioni della signorina Austen e.. e alla prima pagina c’era scritta una dedica.
 

“Caro Tom, senza di voi questo libro non avrebbe mai preso vita.
Non avremo mai un lieto fine, ma sono contenta di avervi conosciuto e di aver sognato con voi.
Di aver sognato voi.
Dedico a voi il mio libro e sappiate che il mio cuore apparterrà per sempre a voi.
Con amore, Jane”

 
Papà e la signorina Austen… si conoscevano, anzi, si amavano. Profondamente. Ma Jane non riusciva a capire. Come mai non si erano sposati? Cos’era successo?
 

-          Padre?
La testa di sua figlia spuntò dalla porta, aveva un’espressione preoccupata.
-          Sì cara, entra. Dimmi, qualcosa non va?
Jane gli porse il libro. Quel libro. Lo accarezzò con delicatezza e sospirando, disse piano:
-          Non volevo lo scoprissi.. non in questo modo.
-          Padre, tu e la signorina Austen eravate fidanzati… amanti… cosa eravate?
-          In realtà, è una storia un po’ lunga e… ed è tutta colpa mia. – Rispose LeFroy con tono amaro.
A quell’epoca ero con mio zio e.. beh diciamo che ero uno sfaccendato. Mi mandò nello Hampshire, dai nostri parenti e lì incontrai Jane. Quando entrai nella sala, lei era lì, al centro ed era bellissima. Mi stava guardando con fastidio, come se avessi interrotto qualcosa e in effetti era così. Stava leggendo un suo racconto per la sorella Cassandra.
Mi innamorai di lei durante quel breve periodo, e lei di me. Ma lei aveva già ricevuto una proposta di matrimonio da un gentiluomo ricco, ricchissimo e non sapeva cosa fare. Insomma, come potevo competere con un uomo la cui rendita era di 20 mila sterline l’anno? Dipendevo in tutto per tutto da mio zio, così come i miei fratelli e la mia famiglia dipendevano da me. Non avrei mai potuto offrirle la vita a cui era stata abituata. Ma scelse lo stesso me. I nostri sogni furono troncati da mio zio, che non aveva alcuna intenzione di aiutarci, così la lasciai.. dovevo pensare alla mia famiglia.
Ma non potevo stare lontano da lei, il mio amore era troppo forte.
Decidemmo di scappare, di rovinare la nostra reputazione, rischiare una vita di povertà, per essere marito e moglie. Ma lei si tirò indietro, dopo aver letto la lettera di mia madre.. era convinta che prima o poi il nostro amore si sarebbe affievolito e che non voleva che la mia famiglia finisse in miseria per causa sua.. per causa nostra. Da quel giorno, fuori dalla locanda, non la rividi più, fino a oggi. E non c’è giorno in cui non rimpianga il mio passato.
-          Quindi… quindi non avete mai amato la mamma? Disse Jane con le lacrime agli occhi
-          Oh, certo che l’ho amata, ma il mio cuore ha sempre voluto Jane, e sempre la vorrà.
La figlia, senza dire una parola, si alzò dalla sedia, girò la scrivania e abbracciò il padre. Sentendo le lacrime del padre bagnarle il volto, gli sussurrò: Mi dispiace, padre. Mi dispiace.
  
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