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Autore: heijuss    07/05/2012    6 recensioni
-Avrebbe desiderato non averla ascoltata
E insieme che il Cielo avesse fatto di lei
Un simile uomo. Mi ringraziò e mi chiese,
ove un mio amico si innamorasse di lei
di insegnarli a dire la mia storia: questo
la avrebbe conquistata. Al che parlai:
mi amò per i pericoli che avevo corso,
e io la amai perché ne aveva compassione.-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Avrebbe desiderato non averla ascoltata
E insieme che il Cielo avesse fatto di lei
Un simile uomo. Mi ringraziò e mi chiese,
ove un mio amico si innamorasse di lei
di insegnarli a dire la mia storia: questo
la avrebbe conquistata. Al che parlai:
mi amò per i pericoli che avevo corso,
e io la amai perché ne aveva compassione.-dice serio il mio migliore amico provocando la mia improvvisa crisi di riso. -Non ridere.- aggiunge serio.
Per tutta risposta io continuo a ridere. -Sei pessimo come attore! Dovresti limitarti a fare quello che sai fare meglio: cantare.-
-Spiritosa! Guarda che se sto facendo tutto questo è solo per te.-
-Per me? Non ti ho mica detto io di fare l’audizione per poter fare Otello nella recita scolastica!-
Tutti a scuola conoscono il mio talento nella recitazione. Ogni anno mi presento alle audizioni per i ruoli del nuovo spettacolo teatrale per poter fare la protagonista, e puntualmente vincevo sempre io. Recitare era sempre stato il mio sogno, tutto quello che avrei voluto fare nella vita, l’unica cosa in cui sono brava nella vita. Tutti nella mia scuola mi conoscono, Jessie Marlowe, l’attrice nata. Il mio migliore amico invece, Louis Tomlinson, non andava molto d’accordo con la recitazione. Lui amava cantare e io amavo ascoltarlo, ascoltare la sua voce angelica e provare tutte le fantastiche emozioni che la sua voce mi dava.
Il punto era che ancora non capivo il motivo per cui aveva deciso di fare l’audizione per il ruolo da protagonista con me.
-Salti tu, salto io, ricordi?-mi disse Louis.
-Evita di fare citazioni prese da Titanic o qui si mette male. Sai quanto mi fa piangere quel film.-
-Ovvio che so quanto ti fa piangere, e lo sanno anche le mie povere camicie, fidati. Il punto è che io voglio farti piangere..-
-Stronzo!-sbotto io interrompendolo e cominciando a dargli dei leggeri pugni sul petto.
-..perché così posso abbracciarti e tenerti stretta me, consolandoti, sussurrandoti cose dolci per farti stare meglio, dirti che per te io ci sarò sempre, che sei la persona più importante della mia vita e infine riempire il tuo viso di baci.-finisce lui prendendomi tra le braccia e facendomi sedere su di lui, cullandomi, come se fossi una bambina.
È per questo motivo che è il mio migliore amico. Per la sua dolcezza, per la sua simpatia. Per il suo modo di passare dallo scherzo, all’essere terribilmente serio in pochi secondi. Per il suo esserci sempre nei momenti di bisogno. Per l’affetto che mi dava e che ogni giorno mi dimostrava con piccoli gesti, anche con un solo insignificante abbraccio. Ed è anche per questo che mi sono innamorata di lui, come una stupida ragazzina.
-Uffa. Se continui ad essere così dolce mi viene il diabete! Ma io come faccio a non amarti? Senza di te non potrei vivere, cavolo. Sei come una droga.-gli dico.
Sento il suo petto tremare e capisco che sta facendo una delle sue solite risatine che fanno fermare il cuore. -Oh, pulcina, anche io ti amo tanto tanto e sai che anche io non posso vivere senza di te!-
Eravamo abituati a dirci cose di questo genere, lo facevamo sempre. I nostri genitori ci hanno visti crescere insieme e sanno quanto è grande l’affetto che ci lega. Anche a scuola sono abituati ai nostri momenti di dolcezza e a volte non ci fanno neanche caso, ma alcuni ogni tanto sostengono che io e Louis stiamo insieme. Ogni volta che ci dicevano queste cose io e lui puntualmente ci incazzavamo di brutto. Lui perché la gente osava insinuare cose false, io perché avrei voluto che quelle parole fossero vere, pur sapendo che non succederà mai. Ogni volta che mi diceva ti amo, il mio cuore perdeva qualche battito. Ho sempre sognato che per una volta mi dicesse quella frase, quelle due parole, quelle cinque lettere, con il loro reale significato, e non verso una semplice amica.
-Su forza, continuiamo ad esercitarci. Vuoi o no il ruolo di protagonista insieme a me?- tagliai corto.
-Certo, pulcina.-e detto questo ricominciamo a recitare le parti di Otello e Desdemona.
 
 
 
-È arrivato il momento di annunciare i nomi dei protagonisti della recita di quest’anno.-bastano queste parole per far serrare la presa delle mani di Louis sulle mie.
-Tranquillo.-gli sussurro. -Verrai sicuramente preso! Sei stato grandioso-
Ed era vero. Non lo dicevo solo perché era il mio migliore amico. Ammetto di aver perso le speranze negli ultimi giorni, date le scadenti prestazioni che Louis aveva dato nelle nostre prove. Ma qui, oggi, ha dato il meglio di se stesso, è stato grandioso. La concorrenza era rimasta a bocca aperta, sapendo di non aver nessuna opportunità contro di lui. Recitava e mi guardava fisso negli occhi, come se stesse recitando solo per me, e forse era proprio così. I suoi occhi bruciavano nei miei, le sue mani si allungavano verso le mie, la sua disperazione mentre recitava sembrava reale. La sua interpretazione era così sublime da lasciarmi senza fiato.
-Il ruolo di Desdemona è della signorina Jessie Marlowe, ovviamente. Il ruolo di Otello invece è del signor Louis Tomlinson!-conclude la professoressa, sorpresa delle sue stesse parole.
-Ce l’hai fatta, ce l’hai fatta!-non riesco a trattenere la mia gioia e gli salto addosso abbracciandolo.
Istintivamente posa le sue mani sui miei fianchi e mi fa fare una giravolta, pieno di entusiasmo. -Grazie a te! Tutto grazie a te e alle tue lezioni, amore!- mi urla lui e fa una cosa che non ha mai fatto prima, che avevo solo vissuto nei miei sogni più proibiti: mi bacia.
Comincia a mancarmi il respiro, il cuore batte velocissimo. Il sorriso scompare dalle labbra di entrambi. Ci guardiamo negli occhi e comprendiamo ciò che avevamo appena fatto. Vedo i suoi occhi spalancati dallo stupore, incredulo di ciò che aveva fatto e non oso immaginare cosa doveva trasmettere il mio viso. Semplicemente non riesco più a sostenere il suo sguardo e scappo dall’auditorio, esco dalla scuola e vado nell’unico posto in cui mi sento al sicuro: al cimitero, sulla tomba di mia madre.
 
 
Ero seduta a terra, accanto alla lapide di mia madre. Il vento sferzava i miei capelli e sperdeva le lacrime che scorrevano sulle mie guance. Da tre anni, da quando mia madre è morta, vengo spesso qui.  La sento sempre vicina a me, come se non mi avesse mai lasciato e sento di poterle raccontare sempre tutto e so che lei in un modo o nell’altro mi aiuterà. Così dopo un lungo sospiro comincio a parlarle di quello che era successo.
-Mamma, aiutami. Non so che fare.. Louis mi ha baciata! Cavolo, mi ha baciata davvero! L’ha fatto solo perché era preso dall’entusiasmo, non voleva farlo davvero. Mamma, questo bacio mi ha fatto male.. Non potrà mai essere mio..-
-Mi chiedevo quando sarebbe accaduto. Siete fatti per stare assieme.- la sua voce, la voce di mia madre.
-Mamma?-sussurro.
Mi giro di scatto, percorro con lo sguardo tutto il cimitero, ma non c’è nessuno. Solo io. Solo il vento che mi scompiglia i capelli. Comincio a credere di essere diventata pazza, che non è possibile che mia madre mi avesse veramente parlato.
-Oh, piccola mia.-di nuovo la sua voce. -Ricordi quello che ti dicevo sempre? “Un giorno tu e Louis aprirete gli occhi e capirete che non potete fare a meno l’uno dell’altra”. Tu hai capito di essere innamorata di lui, e credo che anche lui abbia capito di esserlo di te. Avete solo entrambi paura. Non temere, pulcina mia. Parlagli, digli quello che provi per lui, non tenerti dentro questo peso.-
-Mamma.-sussurrai di nuovo. -Sei qui?-
-Ci sono sempre, e sempre ci sarò. Sono qui con te, nel tuo cuore.-
Nuove lacrime scorrono sulle mie guance. -Mamma, mamma, ti voglio bene. Mi manchi.-
-Anche tu mi manchi. Ora va’, va’ da lui!-e per un attimo credo di scorgere il sorriso di mia mamma.
-Ciao, mamma.-dico allungando la mano nel spazio vuoto di fronte a me, immaginando di toccare di nuovo quella di mia madre.
Corro via dal cimitero, salgo di nuovo in macchina e mi dirigo a scuola.
Le lezioni erano finite da un po’, ma Louis doveva restare per gli allenamenti di football, così vado agli spogliatoi, sapendo di trovarlo lì.
-… hai capito quello che ho fatto?-qualcuno stava parlando, e io riconosco la voce di Louis.
-Louis, sì ho capito! E, sinceramente, non capisco perché tu ti stia dannando così.-questo è Harry, il migliore amico di Louis.
-Perché? L’ho baciata cazzo, ho baciato Jessie! Tu non hai visto la faccia che aveva dopo, non hai visto! È solo per lei che ho fatto quella fottuta audizione, perché voglio starle vicino, perché possa dirle di amarla con quell’ardore che solitamente non posso usare. Perché così posso baciarla. Le sue labbra.. Sai quante volte ho sognato di baciarla? Dio, sono uno stupido. Tra tutte le ragazze, dovevo innamorarmi proprio di Jessie? Ho rovinato tutto, tutto!-la voce di Louis si rompe.
Ha appena detto di amarmi. Non è possibile, non ci credo, non io. Comincio a respirare affannosamente.
-Louis, vai a parlarle. Ora!-
-No, Harry, no. È finito tutto, ho rovinato tutto.-
-No, non è finita niente.-dico entrando nello spogliatoio.
Louis era a petto nudo, seduto a terra con le gambe strette al petto e alla mia vista si alza di scatto. Con la coda dell’occhio vedo Harry uscire e lasciarci soli. Ragazzo intelligente.
-Jessie..-comincia a dire Louis, ma lo interrompo subito.
-Non è finita niente perché.. io ti amo. Ti amo perché ci sei sempre stato per me, ti amo perché hai fatto l’audizione per me mettendoti alla prova, ti amo perché tu sei la mia vita. Ti amo perché sei tutto quello che ho sempre sognato.-
Louis mi guarda stupito. -Tu.. Ti amo, cazzo. Ti amo Jessie.- dice venendomi incontro.
Mi prende tra le braccia, tenendo le sue mani sulla mia schiena e le mie braccia incrociate dietro al suo collo.
Lentamente avvicina il suo viso al mio e per la seconda volta in quel giorno le sue labbra sfiorano le mie. Prima timidamente, poi con più insistenza, fino a generare un fuoco che dalle nostre labbra si propaga in tutto il corpo.
-Ti amo.-sussurra lui.
-Ti amo anche io.-  gli rispondo.
-Con te che io voglio riempire i miei giorni, te che voglio far veri i miei sogni, te questo viaggio ha porti sicuri, chiari contorni..-canta lui.
-Ci sarò per la fine del mondo, ci sarò per amarti di più, se mi chiami rispondo il mio vero inizio sei tu.-concludo io.
Ed è vero. Quello è un nuovo inizio: il nostro inizio. L’inizio della nostra storia, della nostra vita assieme. Il futuro sarebbe venuto da sé.







Spazio autrice:
Tadaaan! Ecco la mia quinta OS! Mi fermerò mai? Non lo so AHAHAHAHHAHAHA Ecco, stavolta è su Louis. Ovviamente, dopo averne scritte quattro sugli altri, quella su Louis mi toccava ovviamente! e.e
Beh, non so che dire. Sono felicissima e ringrazio tutte le fantastiche persone che hanno letto e recensito (con recensioni direi più che meravigliose!) le mie prime one-shot. E' grazie a loro che sono stata spinta a scrivere questa nuova storia.:)
Spero che anche questa possa piacervi, che come sempre mi facciate sapere quello che ne pensate tramite una recensione!
Grazie ancora a tutti, davvero! <3
Bacioni, dalla vostra Chiara.:)
   
 
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