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Autore: Tsukichan    07/05/2012    6 recensioni
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia ...
Ah non badate al titolo!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Portuguese D. Ace | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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1°Capitolo: Il viaggio

 

… Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me
e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia

Nazim Hikmet

 

 

La brughiera sfrecciava sotto il suo sguardo, attraverso il finestrino del treno, che correva spedito lungo le rotaie verso la contea dello Yorkshire. Erano anni che mancava da quei posti, ma niente era cambiato, sembrava quasi che il tempo non fosse passato lì.

Il conte Zoro, spostò gli occhi dal panorama e cercò una sistemazione più comoda sul sedile sul quale era seduto, alquanto scomodo per un viaggio così lungo, senza disturbare la bambina addormentata sulle sue gambe. Una donna, di mezza età e in sovrappeso, seduta di fronte a lui si offrì gentilmente di tenerle per un po’ la bambina, permettendogli così di alzarsi e sgranchirsi le gambe, ma declinò gentilmente la cortesia, con un sorriso e un gesto della mano.

Abbassò lo sguardo sulla bambina. Era tranquilla in quel momento, le accarezzò i setosi boccoli neri, che le incorniciavano il visino leggermente paffuto, ma terribilmente pallido. Le sistemò meglio l’abito nero, che la rendeva, se era possibile, ancora più cerea. Non aveva mai indossato quel colore in tutti quegli anni, non era un colore per una bambina, diceva la sua mamma.

 Aveva soltanto sei anni, ma si era ritrovata a vivere qualcosa di troppo grande per lei a sopportare un peso, troppo persino per lui, figurasi per una bimba.

-          La vostra è una bambina davvero adorabile, Sir … qual è il suo nome? – si permise di chiedere la donna di poco prima, risvegliandolo dai suoi pensieri

-          Seiko … il suo nome è Seiko – rispose educatamente alla domanda

-          Alquanto inusuale come nome … non è di queste parti, giusto? – notò la signora sistemandosi il buffo cappellino poggiato sulla complicata acconciatura

Il conte sospirò – lo ha scelto mia moglie … è sempre stata attratta dalla cultura dei paesi del Sol Levante, dall’oriente … avrebbe tanto voluto visitarlo

-          La state raggiungendo in brughiera, quindi? – continuò insistentemente la donna forse stanca del silenzio che aleggiava nella loro carrozza dall’inizio del viaggio, molte ore prima

-          Esattamente – tagliò corto il conte tornando a guardare fuori dal finestrino, lasciando la signora molto delusa dalla brusca interruzione

Era stanco di parlare Zoro, non ne aveva particolarmente voglia in quell’ultimo periodo, soprattutto se il centro del discorso era sua moglie, la sua amata e defunta moglie.

Era passato un anno ormai, ma né lui né Seiko riuscivano a riprendersi da quell’enorme dolore, che caratterizzava ormai la loro vita.

 

-          Mamma, mamma guardaci! Papà mi sta facendo tenere le redini del cavallo … guarda come sono brava! – trillò la bambina sollevando in aria le manine che stringevano forte le redini

-          Seiko stai attenta per favore – disse allarmandosi

-          Tranquilla Kuina, la tengo io – disse sorridendo Zoro davanti alla preoccupazione della moglie – cos’hai? – chiese guardandola in viso

Schioccò le redini, avvicinandosi al cavallo del marito – nulla solo un capogiro, forse ho preso troppo sole – gli posò un bacio sulle labbra – che ne dici di un’altra cavalcata? Una bella corsa e  poi torniamo a casa – propose Kuina iniziando ad avviarsi verso la prateria

-          Ehi così non vale … dai Seiko dai a me le redini e raggiungiamo la mamma

Cavalcarono fino a  ritrovarsi nel boschetto non molto lontano da dove si trovavano prima.

Zoro frenò il cavallo, guardandosi attentamente intorno – torniamo indietro, ora – sussurrò

-          Che c’è? – chiese Kuina

Prese le redini della moglie, trottando fuori dal bosco – siamo in una tenuta di caccia e questo è periodo di caccia … se sentono dei rumori, spareranno a vista, tutto ciò che si muove

-          Odio i cacciatori, la caccia, i fucili … cosa ci troverete di tanto interessante in una cosa così odiosa e terribile?

-          Non è il momento Kuina di fare questi discorsi … andiamo ora, per favore – accelerò l’andatura, cavalcando di poco dietro la moglie, stringendo Seiko tra le braccia – tranquilla tesoro, tra un po’ saremo a casa

Poco dopo la bambina urlò alla vista di una volpe morta al centro del sentiero, un lago di sangue tutto intorno. Zoro le coprì gli occhi, abbracciandola forte per calmarla e si mise in ascolto, ormai i cacciatori erano in allerta, pronti a sparare.

Rimasero fermi per far calmare le acque. Fece segno con la mano alla moglie di seguirlo attraverso gli alberi e non seguendo il sentiero, almeno così si sarebbero fatti riconoscere dai cacciatori.

Fu questione di un attimo. Lo sparo riecheggiò per tutto il bosco per interminabili secondi, rimbombando nelle orecchie di Zoro. La prima preoccupazione fu Seiko, ma la bambina, stava bene, era solo ancor più spaventata di prima … KUINA!

Si voltò verso la donna, ancora a cavallo, ma ripiegata su se stessa, la testa a ciondoloni e sangue, sangue che colava lungo il cavallo stesso.

 

-          Celebriamo questa messa di esequie …

Le parole si persero nel vento, che sferzava da quella mattina. Era in piedi davanti a quella fossa da cui intravedeva una tomba. Seiko al suo fianco gli stringeva la mano e guardava fisso davanti a lei con occhi vuoti. Non aveva pianto neanche un momento da quando sua madre era morta tra le braccia del padre, a causa della distrazione di un giovane cacciatore che non aveva messo la sicura al suo fucile.

Zoro si era comportato allo stesso modo, tutti gli consigliavano di sfogarsi, di piangere, ma lui era rimasto lucido, freddo e distaccato per tutto il tempo, quasi quello che era successo non gli riguardasse.

La celebrazione non era ancora terminata, ma il conte prese Seiko in braccio e lasciò il cimitero sotto lo guardo allibito dei presenti.

-          Io resterò sempre con te Seiko, non ti lascerò mai …

 

L’assordante fischio del treno lo riportò alla realtà, mantenne Seiko durante la frenata, evitando di farla cadere rovinosamente a terra.

Le scosse delicatamente le spalle – Seiko siamo arrivati

La bambina si stropicciò gli occhi e si strinse al padre, intimorita dal trambusto nella carrozza.

-          Arrivederci Sir – disse la signora di mezza età avanzando verso l’uscita

-          A lei – rispose con un leggero inchino, occupandosi poi dei bagagli, evitando che Seiko si facesse male

La stazione era un via vai di gente, chi per curiosità, chi per necessità, utilizzavano il treno, quella nuova invenzione che permetteva viaggi lunghi in poco tempo.

Il fischio del treno rimbombò nei timpani e il treno ripartì, lasciando dietro di sé una nuvola immensa di vapore bianco.

Si guardò attorno, doveva esserci una carrozza ad aspettarli.

Riconobbe tra tanta gente il suo amico d’infanzia.

-          ACE! – urlò cercando di sovrastare il vociare

-          Zoro amico mio – gli andò incontro prendendogli le valige di mano, passandole al lacchè – sono anni che non ci vediamo

-          Anche se le circostanze non sono delle migliori

Gli posò una mano sulla spalla – vedrai che qui andrà meglio … e questa bella signorinella deve essere Seiko – la bambina sollevò di poco gli occhi per vedere chi fosse quello strano uomo che la stava importunando – ho una cosa per te guarda – turò fuori da una busta, un piccolo pacchetto con un nastro blu – spero che tu sia golosa

Seppur diffidente la bambina prese tra le mani il pacco e sfilò il nastro, mostrando un invitante pezzo di torta al cioccolato. Zoro la fece sedere nella carrozza per mangiare il suo dolce,mentre lui rimase qualche istante fuori con Ace.

-          Non parla da un anno – ammise guardandola

-          Non è stato facile per lei vedere la mamma morirle davanti agli occhi … ma stai tranquillo vedrai che le cose miglioreranno, ce la metteremo tutta … adesso però sarà meglio andare o Nojiko andrà su tutte le furie

 

Man mano che precorrevano i sentieri verso la tenuta di Ace, il paesaggio iniziò a cambiare: la brughiera lasciava il passo ad un bellissimo bosco. Seiko guardava fuori dal finestrino attirata da quel che le si presentava dinanzi. Poi il bosco si diradò lasciando spazio ad un parco e alla bellissima tenuta.

-          Guarda Seiko siamo arrivati – disse Ace prendendola sulle sue gambe – qui potrai giocare quanto vorrai … ah c’è anche un laghetto con i pesci e le papere …

La bambina si sentì a disagio per quel gesto, si girò a guardare il padre che le stava sorridendo. Forse poteva anche stare più tranquilla e ascoltare ciò che l’amico del padre le stava dicendo.

 

-          Dimenticavo una cosa importante – sussurrò passando l’entrata della villa – Nojiko è un po’ volubile in questo periodo … come dire …

-          ACE! – il ragazzo scattò sull’attenti voltandosi – è mai possibile che tu ci debba mettere così tanto tempo? Sei fuori da più di mezza giornata … sono rimasta sola tutto il tempo, mi sono sentita triste

-          Per farmi perdonare – le porse un pacchetto simile a quello di Seiko – la tua preferita … ai mandarini – sorrise vedendo Nojiko afferrare il pacco e mangiare di gusto dimenticando  tutto quanto – Nojiko questo è Zoro, ricordi?

Zoro si chinò per baciarle la mano – signora …

-          Ah no! Salta questi convenevoli con me, io sono Nojiko e basta e dammi del tu … ci conosciamo da quando ero fidanzata con Ace

-          Come desideri … lei è mia figlia Seiko … ci dispiace per il disturbo, avrai già i tuoi impegni – indicò il pancione sotto l’abito

Nojiko scosse la testa – per me è un piacere … anzi siete capitati nel periodo più migliore, perché tra qualche settimana ci sarà il ballo di fine estate che organizziamo ogni anno qui, prima di tornare in città, a Londra! Vedrai ci sarà da divertirsi … ora se mi vorrai scusare porto Seiko a scegliere la sua stanza

Nonostante la diffidenza, spinta dal padre, Seiko prese Nojiko per mano e salì al piano superiore.

-          Ti ringrazio ancora Ace,  grazie

-          Smettila di ringraziarmi … speriamo solo che tutto questo faccia bene a tua figlia

-          Credo proprio che tu ti sia rammollito, mio caro Ace da quando tua moglie aspetta un bambino – cercò di sdrammatizzare cambiando discorso

-          Non hai tutti i torti – disse ridendo – avanti vieni ti mostro la tua stanza …

 

 

 

Angolo di quella depravata di Tsuki:

Che ci faccio qui? Non lo so neanche io, non bazzico da queste parti da tempi immemori!

Perché ho pubblicato? Perché la donna me lo ha chiesto e io ho scavato nelle mie cartelle riesumando questa fic, che non ricordavo neanche di aver scritto … quindi non prendetela troppo sul serio e fatevi anche quattro risate mentre la leggete, seppur è una fic seria per dire

E no la Tsuki non è tornata se ve lo state chiedendo, è bloccata nel cavolo del blocco dello scrittore, scrittore vabbè -.-

   
 
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