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Autore: Aya Lawliet ___backupFGI    08/05/2012    5 recensioni
Solo in una casa grande e vuota, insieme a lei, il piccolo grande rimpianto di un bambino già uomo.
{Minoru/Yuzuki ♥}
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minoru Kokubunji, Yuzuki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A labbra chiuse ~

prompt: #029, secret joy

 

 

 

È successo così gradualmente che nessuno, se non forse quel ragazzo strano che non aveva mai visto un computer in vita sua, se n’è accorto.

Ma quando è cominciata, di preciso? Forse la prima volta che ha aperto gli occhi. Ti ha guardato per un tempo infinito, e tu, confusamente, ti sei reso conto che non erano gli occhi di Kaede.

O forse è stata quella volta, quando hai avuto la febbre alta e sei rimasto a letto per tre giorni. Eri già solo, allora. Solo in una casa grande e vuota, insieme a lei, il piccolo grande rimpianto di un bambino già uomo. Lei che ti è rimasta sempre accanto, ogni giorno, ogni notte, e non si è ritratta quando nel delirio hai stretto tra le dita l’orlo della sua veste, e che a un tratto si è seduta al tuo fianco e ti ha sfiorato la fronte. Ricordi di esserti sentito così bene, per un istante, così sereno. Ricordi di aver pensato che non era la mano di Kaede.

Oppure no: deve essere stato quel giorno in cui ti ha versato il tè e si è fermata a guardarti lavorare, e all’improvviso, timidamente, si è avvicinata a indicarti un errore tralasciato, e nel farlo ti ha sfiorato appena, e in qualche modo tu sei riuscito a sentire l’odore inesistente della sua pelle. Ti sei voltato, l’hai ringraziata, l’hai vista sorridere, e ti sei detto che non era il sorriso di Kaede.

Magari è stato dopo. Magari è stato l’arrivo di Chii e Motosuwa in questa grande casa vuota, le loro voci, che hanno sovrastato il ronzio delle macchine, a far fiorire i primi dubbi nel tuo cuore che non è mai stato quello di un bambino, che non ha davvero avuto difficoltà a capire – solo ad accettare.

Certo non può essere cominciata oggi: non quando l’hai vista mettersi in pericolo per te, non quando le sei corso incontro; non ora che accetti e l’abbracci e senti che non è l’abbraccio di Kaede.

«S-signorino...»

«‘Minoru’.»

È successo così gradualmente che non l’hai visto, non hai voluto vederlo. Ma in cuor tuo l’hai sempre saputo. È solo che non hai saputo dirglielo né dirtelo; e allora oggi cerchi di svelarglielo sfiorandole la fronte, come lei ha fatto una volta con te – ma con le labbra. Chiuse.

Lei non è Kaede. Lei è Yuzuki.

E tu non potresti volerla che così.

 

 

[ 400 parole ]

   
 
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