Era il 10 aprile 2012, quando intorno alle 9 di sera decido di uscire fuori casa per prendere una boccata d'aria e pensare alle mille cose successe in quella mattina.

Ignoro mia madre che continua a ripetermi la stessa domanda, cioe' perche' sto uscendo da casa alle 9 di sera da sola, senza nessuno.

"Ho il cellulare, vado un po' in centro, se succede qualcosa ti chiamo. Ho bisogno di una boccata d'aria, ci vediamo dopo. Non torno tardi e non preoccuparti."

Chiudo la porta alle mie spalle, infilo le cuffie e comincio a camminare, canticchiando qualche strofa della canzone che sto appena ascoltando. 

Cammino e vedo ragazze e ragazzi che con una birra in mano sono gia' ubriachi. Vedo barboni che chiedono soldi, ragazzi che fanno la fila per entrare in una normale discoteca che per loro puo' sembra chissa' cosa. Vedo famiglie che tornano nelle proprie case con i propri figli. Ragazzine, anche piu' piccole di me, che vestite da ragazze di ventanni cercano di rimorchiare qualche bel maschione. L'aria fresca d'autunno accarezza il mio viso. Chiudo gli occhi per un secondo e abbandono i miei pensieri.

 

*Amo camminare, ed e' proprio per questo che decisi di indossare una vecchia felpa grigia, dei pantaloni neri e un paio di scarpe da ginnastica e uscire. Legaii capelli facendo una coda alta e indossai le mie amate cuffie che ,  come sempre, mi accompagnano in questi viaggio poco noiosi. Misi dentro lo zainetto un libro e cercoai un bel prato su cui sdraiarmi e rilassarmi. Sentii urla di ragazzine impazzite, cosi' incuriosita ,misi tutto dentro lo zainetto e mi alzai per vedere cosa stesse succedendo. 5 ragazzi correvano come matti, cercando di evitare la folla, spingere persone o scontrarsi con loro. Un furgone nero li aspettava in fondo alla strada, proprio vicino al prato in cui stavo seduta qualche minuto prima. Decisi di tornare alla mia postazione e godermi la scena da seduta, molto meglio che stare alzata come un carciofo. 

Un ragazzo, dai capelli non molto corti e di un castano chiaro si fermo' ad un tratto fissandomi dalla testa ai piedi. Mi sentii come se due occhi azzurri cielo mi fissavano, ed infatti era proprio cosi'. Mi sentii intimorita e disagio. "Perche' mi fissa? Ho qualcosa che non va? beh, di certo non sono una modella, sopratutto oggi. Ma io sono fatta cosi', sono una ragazza che non segue la moda. Sono una ragazza semplice, acqua e sapone. Beh, mi fissa perche' vede che sono ridicola, ecco tutto."

Abbassai lo sguardo, cercando qualche rigo sul libro, ma i suoi occhi mi fissavano ancora e ancora, facendomi quasi impazzire. 

"Dai Louis, che stai facendo li' impalato? le fans ci stanno raggiungendo, sbrigati a salire!" Una voce maschile urlava da dentro al furgone, mentre quel ragazzo, Louis da come avevo sentito, era rimasto in mezzo alla strada a fissarmi ancora e ancora. 

Decise di andarse, lasciandomi un'ultimo sguardo e un sorriso che riusci' a vedere a mala pena. 

Posai il libro dentro lo zainetto e mi diressi verso casa. Avevo bisogno di un bel po' di caffe', gettarmi sul letto e chiudere gli occhi, dimenticando quel suo sguardo che anche per pochi secondi mi aveva rapita.*

 

I miei pensieri sono nuovamente interrotti da urla impazzite di ragazzine che corrono senza fermarsi. Penso nuovamente alla scena di oggi, ma con mio dispiacere, cerco di dimenticare quel fatto. Da quel che ho capito, utilizzando google, Louis Tomlinson e' uno dei componenti della famosa boy band anglo-irlandese One Direction. A quanto pare i ragazzi sono arrivati proprio oggi a Sydney per tenere alcuni concerti e promuovere il loro album. Oggi, facendo svariate di ricerche, ho scoperto che questa boy band e' molto, molto famosa. Ecco perche' tutte le ragazze urlano e corrono dietro ad un furgoncino nero. Sono famosi, sono belli, sono bravi.

Cosa puo' vederci un ragazzo, bello come lui, in una come me? Con quante belle ragazze che ci sono in giro, va a fissare proprio me? Di sicuro, sto continuando a farmi troppi film mentali. Meglio smetterla e continuare ad andare avanti.

Passo la oxford street con tutte le insegne colorate e accese che mi danno quasi fastidio. L'Hyde Park, illuminato, e' pieno di gente che corre, cammina, passeggia. Insieme al cane, insieme all'amico, insieme alla fidanzata, insieme ai propri figli. 

Passo anche la Liverpool street e finalmente giungo nella Pitt Street. Ho proprio voglia di andare all'Opera House, scattare qualche foto, chiudere gli occhi e non pensare a niente.

Vedo ragazze che in mezzo alla strada piangono. Vedo ragazze che indossano magliette con sopra questa boy band. Sorrido. Io non ho mai avuto degli idoli. Amo ascoltare qualsiasi tipo di musica, ma non mi sono mai affezionata ad un'artista e non perche' io non voglia, ma per il semplice fatto che non voglio soffrire per qualcuno che non ricambiera' mai il mio amore e non sapra' mai della mia esistenza. Quindi, quando ascolto una canzone, metto da parte i sentimenti e critico solo la musica, lascio stare gli artisti. 

Ho ascoltato questo gruppo e non e' male. Ho scaricato il loro album da iTunes e l'ho passato sul mio iPhone. Decido di mettere una loro canzone, "Up All Night", mi mette di buon umore e mi fa pensare a tante cose. Come ad esempio me con i miei amici che stiamo fuori tutta la notte a bere e ridere, scherzare e divertirci come matti.

 

Finalmente sono vicino l'Opera House. Prendo la mia macchina fotografica, cioe' il mio iPhone, e comincio a scattare foto, anche senza un senso preciso. 

Le urla si fanno sempre piu' vicine e cominciano a darmi fastidio.

"Avete saputo che Zayn e Louis sono fuori dall'hotel e si sono persi? dobbiamo assolutamente cercarli!"

Rido dopo aver sentito cio' che ha appena detto una ragazza vicino a me. Come possono perdersi a Sydney? ma cosa piu' importante: con che coraggio sono usciti da soli per le strade di Sydney? e' normale che si perdono, non e' la loro citta'. 

Dopo una bella mezz'oretta, passata al Circular Quay, decido di avvicinarmi all'Opera House e ammirarla meglio da vicino. Non c'e' quasi nessuno, e questo da una parte mi consola. Preferisco non essere disturbata quando sono persa nei miei pensieri, o quando leggo, o quando sono concentrata a fissare un punto non definito di fronte a me. Questo punto pero' prende la forma di una persona. Un ragazzo, che con passo quasi incerto si avvicina a me. E' lui. E' il ragazzo di oggi. Quello con gli occhi azzurri, quello che mi fissava, quello famoso, Louis Tomlinson.

Lo guardo per cercare di capire cosa sta facendo. Si siede vicino a me e mi guarda.

"Ciao..." e' spaventato, lo si capisce dalla sua voce, timida e tremolante.

"Ciao a te..." io lo sono piu' di lui.

"Ti ho vista oggi mentre leggevi un libro sul prato. E' interessante?"

"Sei venuto qui per chiedermi del libro? posso prestartelo se vuoi."

"No, sono qui perche' ti ho cercato tutta la sera."

"Ho saputo che tu e un tuo amico vi siete persi."

"Abbiamo deciso di avventurarci per le strade di Sydney. Adesso lui e' sopra un tetto che continua a mandare messaggi su twitter alle fans, con la speranza che esse capiscano..."

"..e tu invece sei qui."

"Sono qui."

Lunghi attimi di silenzio, diventano padroni di quel momento. L'atmosfera diventa calda e tesa.

"Posso chiederti il perche' mi hai cercata stasera?"

"Perche' oggi quando ti ho vista, con la tua tuta e la tua coda alta, mi hai colpita. Sono un pazzo, lo so. Ma quando una ragazza mi colpisce, per me e' la fine."

"Beh, adesso mi hai trovata."

Prendo un po' di coraggio e lo guardo negli occhi. I miei occhi color nocciola, si perdono nei suoi, color cielo. Rimango incantata, quasi immobile. 

"Sai, hai dei bei occhi.."

Scoppia a ridere.

"Perche' ridi? ho detto una cosa vera."

"Di solito le ragazze mi dicono che ho qualcos'altro di bello."

"Tipo cosa? il tuo sedere? guarda che le ho viste le foto in costume di te e i tuoi amici."

"Allora mi conosci eh?"

"Da oggi per l'esattezza."

"Da oggi?"

"Oggi ho sentito il tuo nome e non appena sono tornata a casa ho cominciato a cercare su google. Sei Louis Tomlinson, nato a Doncaster il 24 dicembre del 1991. Fai parte della band One Direction, giusto?"

"Si, giusto carota!"

"Oh, e ti piacciono le ragazze che mangiano le carote. Mi dispiace dirtelo, ma sono allergica alle carote."

"Beh, per te faro' un'eccezione. Ora, ti dispiacerebbe dirmi il tuo nome?"

"Elisabeth."

"Bene Elisabeth, ora che abbiamo fatto gli annunci ufficiali, che ne dici di fare una passeggiata io e te?"

"E le fan?"

"A loro ci pensa Zayn."

"Ok, andiamo."

E cosi, mi prende la mano e cominciamo a passeggiare per le vie di Sydney, con la consapevolezza che ad una persona famosa, puo' interessare una ragazza semplice e normale.