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Autore: kannuki    08/05/2012    2 recensioni
Anni e anni di addestramento e appena il dio giallognolo di un altro mondo si presenta sulla terra, ti fai fregare come una spina al primo giorno di militare.
(Clint/Natasha)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Dimmi qualcosa. Qualcosa per cui vivere.”

Cibo e sesso.”

Ride. Spilluzzica una scheggia di tabacco dalla lingua e ride, la sigaretta stretta fra le dita, ancora da accendere. Gioca con un pezzetto di carta, un origami mal riuscito, un cigno che non sta in piedi. La lingua saetta fra le labbra strette, i capelli castani sono lisci e tagliati molto corti, le basette si esauriscono in un filo di barba che non ha rasato. Ha i tratti di un irlandese la rigidità di un tedesco, il corpo nervoso. Gli occhi verdi si spostano su di me, tornano al cigno e un sorriso inarca un angolo del labbro. “Esiste qualcos'altro per cui vivere?”

La famiglia. La libertà. L'amore.”

Tutte cazzate...” sghignazza e affronta di nuovo il cigno.

Ha tutte la carte in regola, eppure la genetica si è proprio divertita con lui. Nei tratti d'ombra è bellissimo, ma in piena luce fai fatica a capire dov'è l'errore su quel viso. La tua attenzione scivola sul sarcasmo. Ne abusa, lo rimodella. Sotto il sarcasmo c'è crudeltà. Il cigno martoriato ha perso la testa.

Nasciamo soli e moriamo soli ed in mezzo non succede granché.”

Discorsi da sconfitto, Clint...”

Realismo. Sei realista, Nat? Hai capito di cosa si tratta?”

Prende in giro? “E tu non fumi, a cosa ti serve quella sigaretta?”

Tiene le mani e la mente occupata. Se mi distraggo, rischio di ucciderti. Perderesti la testa per me, Nat?” sussurra in un melodia cantilenante che urta il sistema nervoso.

Perderei ben volentieri dieci minuti a riempirti di calci sui denti, stupido decerebrato. Anni e anni di addestramento e appena il dio giallognolo di un altro mondo si presenta sulla terra, ti fai fregare come una spina al primo giorno di militare.

Guardala come soffia, la gattina... E' irritata e le sue belle labbrucce sono contornate di rughe di espressione. Mi sta prendendo in giro. Io lo so, lei lo sa. E' il resto del mondo a non saperlo. Il cigno si accartoccia e vola via. Poggio i gomiti sul tavolo, la osservo. Io lo so, lei lo sa. Uno solo resterà vivo. Sono in netto vantaggio. Non sono io quello con le mani legate. Sorrido, lei sorride. Fredda come ghiaccio. Il fuoco nei capelli. Ha lo stesso colore sulle labbra. Dovrebbero vietare a certe donne di portare in giro sguardi del genere. Lei lo sa, lo fa apposta. Ti guarda come fossi un taglio di filetto pregiato e succoso. Ti scalda l'uccello. Ed ho usato un eufemismo.

Sai cosa ti ci vuole, Clint?”

Cibo e sesso?”

Un allineamento ricognitivo.”

Lo dice e la sedia schizza all'indietro, la flessione è micidiale e manda il legno in frantumi. Le sue cosce sono acciaio, possono strangolarti con una torsione del bacino. Incrinarmi le costole in allenamento le riusciva così bene che non sapevo mai se lo facesse per affetto o distrazione. Schivo una serie di oggetti contundenti, l'afferro per il polso, lei gira attorno a me, finisce sul tavolo e rotola a terra, schizzando subito sotto il legno con i piedi a martello.

Mi fa incazzare. Spazzare novanta chili di muscoli richiede una certa fatica ma lui salta a gambe unite, atterra attorno alla mia vita, si accovaccia e il suo pugno si ferma ad un centimetro dalla carotide. Che fa, sfotte? Deglutisco e la punta dello stivale lo colpisce alla nuca. Ha dimenticato quando sono snodata? Clint barcolla in avanti, il peso mi schiaccia lo stomaco, parte del torace e non volendo inalo il suo odore... dopo una giornata passata a cercare di uccidere i propri colleghi, non è certo il meglio che una ragazza possa desiderare! Lo spingo da un lato e stavolta va tutto come deve andare. Mi piace stare sopra. Accettalo. E. Vedrai. Che. Mi. Ringrazierai., pensò sbattendogli più forte la nuca contro il pavimento, tanto che la pelle si rompe e comincia a sanguinare. Basta, non voglio causargli un trauma cranico che lo invalidi. Ne ho bisogno. Mi serve, pensò con lo stesso tono che usa Tony quando vede un giocattolo elettronico nuovo. Trascinare questo pagliaccio richiederà parecchio sforzo, non ne ho voglia e sono stanca. Chiamo lo SHIELD o mi faccio da un passaggio di Thor? Mi siedo sul suo stomaco, spiandone il respiro. Tossisce, mi sposto. Mi piace il gioco dei suoi muscoli sotto le natiche. Dovremo stabilire un asse russo-americano appena sveglio. Una ragazza ha bisogno di sicurezze, nella vita.


  
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