1. He’s still soft, still
warm.
Quando
Bobby trova il coraggio
per entrare in casa fuori il cielo è scuro e tutto
è maledettamente silenzioso.
Vi è polvere ovunque, sparsa disordinatamente sul pavimento,
e lo scricchiolio
dei vetri sotto gli stivali accompagna ogni suo passo mentre si dirige
lentamente per il corridoio. Vorrebbe
chiudere gli occhi non appena il suo sguardo incontra gli schizzi di
sangue sul
muro, sul pavimento, improvvisamente incapace di proseguire, di trovare
la
forza per affrontare l’evidenza.
Ed
è ad un passo dal varcare la
soglia del salotto che lo vede. Sam.
E’
chinato, le spalle curvate sul
corpo privo di vita del fratello mentre con una mano gli cinge la vita
dolcemente tenendolo stretto a sé. La testa di Dean
è poggiata contro la sua
spalla e Sam, con
la mano libera,
accarezza l’unica parte del fratello non lacerata
o sporca di sangue: con il pollice
sfiora infatti dolcemente la pelle liscia sulla tempia, scende
giù sullo zigomo
e si sofferma sul labbro inferiore. Non
si accorge minimamente della presenza di Bobby.
Il
vecchio cacciatore si avvicina
lentamente, studiando le ferite e le lacerazioni sul corpo di quello
che per
lui era come un figlio, l’espressione che si indurisce di
sofferenza non appena
nota lo sguardo verde brillante di Dean, rivolto senza realmente
vederlo, verso
il soffitto. Si avvicina stancamente, improvvisamente privato di anni e
forze,
allungando una mano intenzionato a toccare il suo bambino, come se
potesse,
solo sfiorandolo, riaccendere quello sguardo. Ma
all’improvviso una mano gli
blocca il polso, impedendogli di sfiorare Dean. “Ma che
diavolo-!” Borbotta
stordito e colto alla sprovvista, quando Sam gli spinge via la mano.
La
voce del minore è tetra e
spenta, prepotente d’ira e arrochita dal pianto.
“Non lo toccare.” Si muove
stancamente finendo seduto scompostamente al suolo, la mano che torna a
stringere la vita di Dean. Con l’altra scivola tra i capelli
corti della nuca
del maggiore attirando il suo viso più vicino al suo,
richiudendosi sul corpo
del fratello, tremando leggermente. “Non ti
avvicinare.”
Bobby
indietreggia accorato e
confuso da quel gesto e ancor di più dalle sue parole.
“Lo sai che dobbiamo
sbrigarci. Sono passate ore da quando siamo qui.” Tenta
cercando di far
ragionare Sam. Quando
però la risposta
da parte del minore viene a mancare, guarda nuovamente verso il volto
di Dean.
I
suoi occhi grandi, verdi,
brillano sul naso leggermente imperfetto che conosce ormai da anni, curvato a causa di una palla che lo
aveva colpito in pieno viso quando, da piccoli, li aveva portati
entrambi al
parco a giocare a baseball. Le sue lentiggini risaltano sulla pelle
come quando
in estate, grazie al sole, passava le giornate a casa di Bobby insieme
a Sam;
spruzzate innocentemente e casualmente un po’ ovunque intorno
al naso. Le sue
mani, poi, sono le
stesse, ruvide e
rovinate dalla caccia, segnate a causa di tutte le escursioni che nel
passare
degli anni avevano fatto tra i boschi per allenamento.
“Sam,
la polizia presto sarà qui.
Dobbiamo andare, adesso.”
Sam
alza lentamente la testa,
incurante delle ciocche di capelli che gli ricadono sul viso,
coprendogli gli
occhi umidi, lucidi e rossi. Segnati da profonde occhiaie dovute
più al dolore
della perdita che al bisogno di riposo. “Devo
ripulirlo.” Mormora annuendo a se
stesso. “Devo pulire il suo corpo prima di
seppellirlo.”
A
Bobby si gela il sangue nelle
vene, cercando però di imporsi, di farlo rinsavire.
“Bruceremo il suo corpo
come da tradizione, Sam, lo sai.”
Ha
appena finito di parlare
quando l’urlo di Sam lo fa trasalire.
“No!” I suoi occhi sono ancora nascosti
dai suoi capelli, ma alza un dito tremante e lo punta contro Bobby con
fare
minaccioso. “Non ti azzardare.”
“Sam,
non vorrai davvero-”
“Si-”
lo raggiunge la voce
improvvisamente atona di Sam. “Lo riporterò
indietro. Lo riporterò da me.”
Finalmente si porta una mano sul volto,
scostando i capelli e mostrando il suo viso ricoperto di sangue, sporco
e
rigato di lacrime. L’espressione di Bobby si contorce in una
smorfia di dolore.
Deve essere stato abbracciato al corpo di Dean per ore.
“E
mi assicurerò che sia presentabile.”
Un risata amara sgorga tra le sue labbra martoriate, strana e
inappropriata, che
non sa di lui. “Altrimenti, quando tornerà, mi
prenderà a calci.”
L’ultima
risata di Sam per i
prossimi quattro mesi.