Cause I'm Mr. Brightside.

Sapevo che non sarebbe stata una buona idea ma come sempre la mia voglia, il mio lato oscuro ha avuto il sopravvento sul mio buon senso, quel poco che è rimasto.

Ma ormai sono qui e come ogni volta rimpiango il momento in cui ho preso il cappotto nero e sono uscito da quella topaia che per me è il luogo che ho più vicino a una casa.

Non sono mai stato bravo a fare amicizia, ho smesso di cercare amici quando ho capito che, per me, seguire di nascosto le persone è più interessante.

Già, Zackary Baker non ha amici, solo la sua band.

Anzi, nemmeno quella gli è più rimasta da quando è arrivato lui, Brian Haner.

Brian Haner quello che è arrivato tranquillo, ha suonato e mi ha soffiato il posto, facendomi declassare a secondo chitarrista. Mi hanno rimpiazzato quegli stronzi, ma se è più bravo non posso farci nulla.

Non l'ho mai sopportato e ogni volta che potevo gli tiravo fecciatine a cui lui, con maturità, non rispondeva ma mi ignorava o stava al gioco.

Ma il tempo passa e le persone cambiano, il modo di pensare cambia e così anche la prospettiva di una relazione con altre persone. Dall'odio che provavo nei suoi confronti, nacque il desiderio. Il desiderio corporale di averlo con me. Ma non ho mai fatto chiarezza su questo punto, preferivo negarlo anche a me finché un giorno non mi sono ritrovato a pensare “lo voglio”.

Non mi sono mai posto la domanda “e se ci andassi a parlare?” No, Zackary Baker non parla con le altre persone, non lega con loro. Lui le segue.

L'unica persona che possa davvero considerare un amico è Jimmy, il batterista della band nonché migliore amico di Haner.

Lui ha detto che per Brian la mia è solo una facciata, che dietro tutto questo cinismo e dietro il mio aspetto da dannato si nasconde una bella persona. Non si è mai sbagliato tanto.

Il ciuffo nero si scompone e mi ricade su un occhio ma lo scosto subito, non voglio perdermi niente stasera.

Ed eccolo lì, voltato di spalle, con solo l'asciugamano in vita e la scritta “HANER” sulla schiena, in bella mostra.

Tolgo il berretto dalla testa e mi porto una mano in fronte, dovrei smetterla di venire qui, mi fa solo soffrire vederlo e non poterlo toccare, non poterlo annusare... Non poterlo sentire dentro di me.

Eppure sono qui e lo guardo da lontano, rapito dal suo modo così sensuale di filarsi l'asciugamano.

Il mio corpo è percorso da un tremito e sento l'erezione pulsare sotto i jeans neri, troppo stretti.

Lui non sa di essere osservato e con calma si infila i boxer e rimane così nella sua stanza... Ad aspettare.

Non mi ha mai davvero calcolato, ero sempre la seconda scelta, ha sempre pensato solo a se stesso e alla sua felicità ma forse è proprio questo che mi attrae di lui: è pieno di sé, arrogante e irraggiungibile.

Sono così concentrato a scrutare il suo corpo perfetto che quasi non mi accorgo della ragazza davanti alla porta di casa sua.

Michelle DiBenedetto, la sua puttanella di turno, lui la fa entrare e subito dopo si ritrovano già in camera da letto a fumare, lei lo tocca... Lo bacia.

Un bacio ciò che io non potrò mai ricevere da parte sua.

Ora lei gli è sopra e gli affonda le mani nei capelli.

Tiro un calcio all'albero di fianco a me ignorando il dolore fisico che provo.

Lui posa la sigaretta e le toglie i vestiti e lei fa lo stesso con i boxer di lui.

Ora gli tocca il petto e lui le sorride, gli piace.

Non posso, non riesco a guardare, mi sta uccidendo.

Una lacrima si infrange al suolo dopo essere passata sul mio viso pallido.

Io, Zackary James Baker, ridotto a piangere per un uomo.

Gelosia, è sempre stato il prezzo che ho dovuto pagare per lui, ma non ce la faccio più, non resisto. Faccio per andarmene, per tornare a casa.

Un'immagine mi blocca, vedo lui entrare dentro di lei e sento i loro gemiti di piacere arrivare fino alle mie orecchie.

Le lacrime solcano le mie guance fino ad arrivare al mento dove due a due si uniscono e si vanno a infrangere al suolo dove si frantumano. Si frantumano come il mio cuore in questo momento.

Perdo il controllo e lancio un urlo, mi muovo veloce nella notte ma le gambe sbagliano direzione fino a portarmi davanti alla porta di casa sua.

“È tutto nella mia testa” mi ripeto ma non serve più a nulla, il danno è fatto, la ferita non si rimarginerà più. Ho preso la mia decisione.

Spalanco la porta ed entro, i passi veloci mi portano in cucina dove prendo un coltello.

Non mi scorderò mai le facce che hanno fatto, soprattutto quella della puttana, quando sono entrato nella stanza nel bel mezzo del loro amplesso, sono sconvolti.

Michelle quando vede il coltello si mette a sbraitare come un'oca mentre Brian rimane fermo, pietrificato.

-TU! Tu non hai mai capito niente. NIENTE! Troppo preso dal TUO mondo, dalla TUA felicità per accorgerti della MIA sofferenza!-

Ormai è tardi per tirarmi indietro, Brian è spiazzato, non riesce a fare niente, nemmeno a muoversi. Tiene gli occhi fissi nei miei e credo che il suo sguardo sia di pietà. Prova pietà per me.

-Zacky...-

Questo basta. Alzo il coltello e lo affondo nel lato sinistro del mio petto.

Ha detto il mio nome... Ha detto il mio nome mentre faceva l'amore, questo mi è bastato per poter morire felice.

Questa è la fine di Zackary James Baker, lui non ha più avuto amici.

Non ha mai più provato amore.

RECENSITE !! QUESTO OBROBRIO MERITA MOLTI INSULTI!!

Ciao a tutti! Questo delirio che sa di Synaky l'ho partorito oggi pomeriggio mentre ascoltavo Mr. Brightside dei The Killers (ascoltatela è una bella bella canzone)

Lo so che fa schifo e potrebbe essere molto pesante visto che non ci sono dialoghi però mi sentivo di pubblicarlo ed eccolo qui.

È la prima synacky che faccio ed è anche la prima one-shot quindi siate clementi e risparmiatemi *£*

Se siete riusciti ad arrivare fino a qui io vi amo e ringrazio tutti, chi passa e legge, chi recensisce (fatelo!), chi mette la storia tra seguite, ricordate o preferite e ALL OF YOU! I LOVE YOU!!

Scusate se ci sono errori di ogni tipo e spero vi piaccia :D

AlisGee. <3