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Autore: arethafranklin    08/05/2012    9 recensioni
Storia leggera, anzi leggerissima… praticamente una piuma!
Pensieri, emozioni e tantissimi dialoghi,dove Athos e Aramis sono, loro malgrado, i protagonisti ignari delle macchinazioni dell’amico Porthos, affiancato in questa pazzia da D’Artagnan che gli farà da spalla.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Porthos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia leggera, anzi leggerissima… praticamente una piuma!
Pensieri, emozioni e tantissimi dialoghi,dove Athos e Aramis sono, loro malgrado, i protagonisti ignari delle macchinazioni dell’amico Porthos, affiancato in questa pazzia da D’Artagnan che gli farà da spalla.
Visto che siamo in primavera ( anche se non sembra) e la mia follia dilaga inesorabile ho scritto questa storia senza pretese e un po’ sciocca ma, prendetela così come viene e se non vi piace le critiche, come sempre, sono bene accette!
P.S. Le parti in corsivo sono interamente pensieri di Porthos.
Ve lo dico perché le inserisco, soprattutto nella prima parte, all’interno dei dialoghi e magari potrebbero spezzare la linearità del discorso.

1. CHIAMATEMI CUPIDO

Erano passati alcuni mesi dopo l’inaspettata e devastante rivelazione di Aramis.
Dopo tutti gli avvenimenti che avevano coinvolto i moschettieri, non ultimo il fatto che Aramis li avesse abbandonati per andare in soccorso al padre di Francois, una sera finalmente, senza preavviso alcuno, aveva rivelato la sua vera identità agli amici Athos e Porthos, abbattendo qualsiasi tipo di remora e ritrosia celasse nel suo cuore. Inaspettatamente per la giovane fanciulla, quella rivelazione a lungo celata, per timore di rappresaglie da parte dei suoi amici, fu accolta, invece, con grande magnanimità e comprensione sollevando così il cuore della fanciulla, gravemente oppresso dal segreto portato in seno per ben quasi sette anni.
Dopo quella sera di rivelazioni e riconciliazioni, la vita per i tre amici procedeva tranquillamente e anzi, il legame indissolubile che legava Athos con Aramis, se possibile, divenne ancora più inscindibile, rafforzando di conseguenza un’amicizia da tempo consolidata.
Se non ché in Porthos iniziò a formarsi un pensiero, un’ipotesi che, più il tempo passava, più il pensiero diventava consapevolezza, tanto da spingerlo a prendere una decisione che avrebbe capovolto definitivamente le vite dei suoi due migliori amici.



Una mattina come le altre, Porthos era all’interno della piazza d’armi.
Un po’ in disparte, se ne stava con aria assorta a sospirare pesantemente.
Gli si affiancò D’Artagnan, incuriosito per lo strano comportamento dell’amico, di solito sempre gaio e solare.

- Ehi Porthos buongiorno ma, che ti succede? Come mai sei così pensieroso? –

- Ah! Buongiorno D’Artagnan – rispose soprappensiero senza dar veramente retta all’amico.

D’Artagnan invece, deciso ad indagare, continuò imperterrito.

- Porthos.. ma mi stai ascoltando? –

- Eh?! –

- Dicevo.. mi spieghi che ti succede? Sembri perso nel mondo dei sogni! Cos’ è stai ripensando alla brunetta di ieri sera?

- Macché… mi stavo solo chiedendo come mai due persone di solito così intelligenti ed intuitive si comportino come perfetti imbecilli quando si tratta di scandagliare nel proprio animo e scoprire i reali sentimenti che li uniscono ad un’altra persona-

- … -

D’Artagnan per un ’attimo rimase a bocca aperta, la mascella penzoloni, scioccato dai pensieri profondi dell’amico che, credeva, non avrebbe mai potuto formulare né tanto più a quell’ora del mattino.
Ripresosi, cercò di capire.

- Porthos ma di che parli? –

- Di quei due! – disse indicando Athos e Aramis che, come al solito, erano assorti in un mondo tutto loro, intenti a parlare.

- Ma non li vedi? Non dirmi che non ti sei accorto del profondo legame e della perfetta sincronia che li lega, sembrano la stessa persona divisa in due metà –

Anche se non aveva ben compreso il significato delle parole del gigante, D’Artagnan poteva intuire a cosa potesse riferirsi.
Quando Athos e Aramis erano insieme era come se esistessero solo loro due, avevano tra di loro una complicità quasi disarmante, bastava che si guardassero per intuire esattamente i pensieri dell’altro.
Dopo un altro, profondo, sospiro, riprese.

- Quando capiranno di essere fatti l ‘uno per l’altra? Invece lui si ostina ad accompagnarsi con ogni genere di donna insipida mentre lei sembra avere il cuore chiuso con un lucchetto!
Mi mandano al manicomio!
E’ come se avessero davanti le porte del paradiso ma si ostinassero a vagare senza meta nel limbo.. è assurdo!

- Porthos ma sei sicuro? Indubbiamente sono molto affiatati e, come coppia, sono sicuro che farebbero scintille ma, io non vedo amore nel loro legame, solo una forte amicizia e sono sicuro che anche per loro è così -

- Avanti D’Artagnan! Non fare l ’ingenuo! Si vede lontano un miglio che quei due sono innamorati ma sono talmente ciechi da non vedere al di là del proprio naso oppure, sono talmente spaventati da loro stessi e da ciò che provano per portarlo alla luce e modificare di conseguenza il loro rapporto. -

- Da quando hai maturato questa convinzione? – chiese il guascone scettico.

- Da quando la verità è lampante!Dal momento che Athos ha saputo che Aramis è una donna, ha raggiunto con lei una nuova intimità…non dirmi che non te ne sei accorto..Non dirmi che non hai notato che Athos non perde occasione per toccare Aramis.
Quando le parla le prende sempre il braccio, quasi l’accarezzasse e l’altro giorno l ’ho visto mentre tratteneva una mano di Aramis tra le sue, se non è una prova questa… e, cosa ancor più importante, lei non sembra affatto infastidita della cosa! -

- Non capisco cosa tu voglia intendere –

- Ma D’Artagnan non vedi? – esclamò il gigante spazientito - È palese sotto i tuoi occhi… sai benissimo la ritrosia di Aramis nell’essere toccata -

- Beh! – si fece pensieroso – Non credo sia come dici tu…secondo me ti sbagli –

- Ha mai avuto contatti fisici di questo tipo con te? –

- Veramente, se non ricordo male, è stata proprio lei ad abbracciarmi pochi giorni dopo avermi conosciuto -

- Grrr.. è diverso! – ringhiò per l’ottusità dell’amico - All’epoca eri solo un cucciolo che andava protetto! Se non sbaglio l’accadimento cui fai riferimento è avvenuto dopo che Jussac ti aveva preso di mira e non potevi reagire perché la tua spada era stata spezzata! Avrei fatto la stessa cosa anch’io in quel momento.. ma se ci pensi bene, da allora, non hai più avuto contatti fisici con lei -

- È vero ma, allora prendiamo in considerazione il tuo caso…- il guascone era deciso a non farsi mettere in difficoltà e a perseverare nella sua convinzione, portando come prova il comportamento del gigante stesso a sostegno della sua tesi - tu sei sempre il primo ad abbracciare qualcuno e specialmente Aramis quando l’occasione lo richiede…ti ricordo oltretutto che sei stato tu ad abbracciarla l’ultima volta, quando è stata ferita nell’attacco in quella gola, quando mi si è parata avanti per proteggermi e per cause di forza maggiore ci siamo divisi.. quando ci siamo incontrati nel bosco l ’hai stretta a te talmente forte da toglierle quasi il fiato… e non dirmi che quella era la prima volta perché non ci credo! -

- Infatti è così! – l ’aveva colto in fallo - Certamente non era la prima volta…sai quando l ’ho conosciuta era un ragazzino o meglio una ragazzina fragile ed indifesa e da subito mi è sembrato spontaneo abbracciarla e stringerla a me.
L ’ho fatto in più di un’occasione ma, con la mia forza e la mia frenesia nel coglierla di sorpresa, più di una volta ho sentito qualche osso scricchiolare sotto le mie braccia e di conseguenza, per paura di farle del male, via via i miei moti di affetto nei suoi confronti sono andati scemando col tempo.

D’Artagnan lo guardò basito immaginando la scena e rimanendo a bocca aperta, per l’ennesima volta quella mattina, ben conoscendo la prestanza fisica del gigante.
Poi cercando di mettere un punto al discorso continuò.

- Athos non è come te…lui è sempre freddo e distaccato…non tocca le persone, né tanto meno le abbraccia, con me lo ha fatto solo una volta e non ti nego che la cosa mi ha sorpreso molto -

- Appunto per questo, mio caro D’Artagnan! – Porthos gli puntò un dito contro agitandolo con fare saputo, sapendosi vincitore – E’ proprio per questo motivo che Athos mi ha insospettito… non si comporterebbe mai così con un amico… maschio o femmina che sia! -

- Porthos, te lo ripeto, lo so che Athos e Aramis sono molto amici ma oltre a questo… non credo che..

- E invece sono sicuro che se aprissero gli occhi vedrebbero che si amano alla follia! Sono anime gemelle, non c’è dubbio su questo! Bisognerebbe solo che qualcuno glielo facesse notare… - il volto gli si illuminò in una consapevolezza improvvisa.

- Non starai pensando di… - domandò il guascone intuendo il pensiero che si era fatto strada nella mente del gigante.

- Invece sì da oggi chiamami Porthos il cupido e la mia missione sarà proprio quella di farli avvicinare!

Il guascone scoppiò d’improvviso in una risata ilare


- Ti ci vedo tutto nudo con indosso solo un pannolone a scagliare frecce nei cuori degli innamorati -


- Taci – disse il gigante dandogli uno scappellotto alla nuca – o il pannolone te li infilerò io personalmente a suon di pugni!

- Piano amico non ti scaldare! Stavo solo scherzando! – poi voltandosi di nuovo verso i suoi amici ancora intenti nella loro discussione - In effetti, ora che me lo hai fatto notare, il loro rapporto è piuttosto ambiguo, se pensi che siano un uomo e una donna.. mi hai convinto! Ti aiuterò in questa impresa!

- Sì ma non dobbiamo farci scoprire in alcun modo! Se solo sospettassero che intenzioni abbiamo in realtà, diventerebbero delle furie!
E quella che mi fa più paura di tutte è proprio Aramis anche se sospetto che pure Athos in questo frangente non sarebbe da meno!

- D’accordo dimmi cosa hai in mente. -

Porthos si avvicinò al guascone, un gran sorriso sornione dipinto in volto e, con fare complice di chi sta complottando, gli espose la sua idea.

- Per prima cosa dobbiamo indagare più approfonditamente su ciò che pensano realmente l’una dell’altro… non dimenticare che i miei finora sono solo dei sospetti, anche se sono fondati su basi più che solide.
Per questo motivo ci avvicineremo a loro e gli faremo qualche domanda per sapere meglio come muoverci..hi hi hi !
Tu sei il più adatto a parlare ad Aramis ed io, invece, affronterò Athos, ho più possibilità con lui, così ci divideremo meglio i compiti. -

- Porthos sei diabolico… non sospettavo nulla su questo lato del tuo carattere

- Non hai ancora visto niente amico…non hai ancora visto niente…-





I due amici, ormai complici, non dovettero aspettare molto tempo per mettere in atto il loro piano.
Colsero subito la prima occasione per parlare con Aramis poco tempo dopo, durante quella stessa mattinata.
La trovarono in armeria, mentre lucidava la sua pistola e si avvicinarono immediatamente a lei.
Era l’occasione giusta per parlarle giacché era sola e non c’era neanche la preoccupazione che Athos potesse raggiungerli da un momento all’altro, visto che il moro stava allenando i cadetti ed era ben visibile dalle vetrate della sala così che avrebbero potuto controllarlo.

Porthos gli diede un colpetto al fianco, così che il guascone prese coraggio e si decise a parlare.


- Buongiorno Aramis! Bella giornata vero? – esordì D’Artagnan con allegria

- Ciao ragazzi – li accolse la ragazza con un sorriso – sì, è davvero una bella giornata, sarebbe perfetta per una cavalcata ma, purtroppo, non posso muovermi da qui, il capitano mi ha chiesto di allenare i cadetti con le armi di precisione e quindi starò chiusa qui dentro per tutto il giorno. –

- Oh mi dispiace – poi colto da un’intuizione - ma, guarda che bell’uccello che c’e la fuori, vieni Aramis, affacciati alla finestra… - esclamò in un maldestro tentativo di attirare la sua attenzione sulla piazza antistante – è tutto colorato! –

Ma che cavolo di scusa è questa? Non poteva inventarsene una migliore?Forse ho sbagliato ad affidare questo compito a D’Artagnan… pensò Porthos mettendosi una mano in faccia, a coprirsi gli occhi.

La ragazza guardò il guascone come se fosse impazzito ma decise comunque di assecondarlo, non erano nuove le follie di D’Artagnan, così si avvicinò anch’essa alla finestra.

- Io non vedo niente D’Artagnan –

- Per forza è già volato via! Però c’è Athos…–

- Lo so che c’è Athos! – disse spazientita - Sta allenando i cadetti e allora? –

- Non ti va di guardarlo?

Ma è impazzito? Così scoprirà del nostro piano ancora prima che sia messo in atto!

- D’Artagnan ti senti bene? – chiese sospettosa.


- Sì sto benissimo… ma mi domandavo cosa pensassi tu di lui –

Non udendo risposta, Porthos si volse ad osservare la ragazza e vedendo il sopracciglio pericolosamente alzato di Aramis, pensò

Ecco! La frittata è fatta! Sta capendo tutto… I casi sono due o si arrabbierà e darà di matto o si limiterà a tirargli un pugno sul naso!

Fortunatamente per il gigante,l’espressione di Aramis fu notata anche da D’Artagnan che si affrettò ad aggiungere


- Sì insomma, lui è così bello ed intelligente che ti confesso che a volte mi fa sentire inadeguato…- abbassò lo sguardo continuando però a studiare le reazioni di Aramis - volevo sapere tu …come donna, che ne pensi di Athos? Ti piace?

Aramis si contrasse in una smorfia ed assunse un cipiglio arrabbiato

- Certo che mi piace è mio amico!

- No! Non fraintendere Aramis! – cercò di giustificarsi - Volevo solo un parere femminile a riguardo…. Te lo chiedo per Constance, lei tiene molto in considerazione Athos…-

Che cavolo c’entra adesso Constance? Mio dio è partito per la tangente!

-Quello che vorrei è una tua opinione su di lui… come donna – insisté.

Il viso della giovane si rilassò visibilmente e su di esso si formò un sorriso dolce

- Indubbiamente è molto bello, intelligente e forte, il suo cipiglio fiero ha il potere di affascinare chiunque ma, questo dovresti averlo notato anche tu dato il suo successo con le donne. – gli ammiccò divertita.

D’Artagnan sei un genio! Ce l’ hai fatta! Hai forzato la sua ritrosia … mi devo ricredere sulle tue capacità

Sorrise il gigante compiaciuto, stando attento a non essere visto

- D’Artagnan non avrai mica paura che Constance possa invaghirsi di Athos? – la giovane gli mise una mano sulla spalla – Non devi neanche prenderla in considerazione un’ipotesi simile! Lei è profondamente innamorata di te –

- E tu Aramis? Tu potresti mai innamorarti di Athos? –

Hai! D’Artagnan ti stai movendo su un terreno accidentato! Non forzare troppo la fortuna!

Infatti il volto di Aramis si indurì e la risposta arrivò lapidaria.

- Ormai sono un moschettiere D’Artagnan… non mi innamorerò mai più! -

Lo sapevo, ha esagerato meglio che lo porti via se no un pugno sul naso non glielo leva nessuno!

- D’Artagnan sarà meglio andare ora – intervenì Porthos proprio mentre il guascone stava di nuovo per aprir bocca – non possiamo stare qui a far niente tutto il giorno… andiamo! –

Lo prese per un braccio e lo trascinò via.



- Non ne abbiamo cavato un ragno dal buco… - disse sconsolato D’Artagnan a Porthos quando furono di nuovo soli.

- Certo e che ti aspettavi! – gli rispose il gigante accigliato – ma che razza di domande erano quelle? Non ti avevo raccomandato discrezione?Ci mancava solo che le chiedessi chiaramente se amava Athos! Per fortuna c’ero io altrimenti quella ti avrebbe dato una manica di botte! E poi… la scusa dell’uccello…non ho parole! -

- Scusa – rispose contrito - è che mi sono trovato in difficoltà e quella è stata la prima cosa che mi è venuta in mente! Vedrai che la prossima volta… -

- La prossima volta non farai un bel niente! Con Aramis ti sei già esposto troppo! E comunque dopo questa tua performance non ti direbbe più niente in ogni caso. Adesso parlerò io con Athos e vedrai finalmente un professionista al lavoro! – disse pavoneggiandosi.




Porthos e D’Artagnan dovettero aspettare fino a pomeriggio inoltrato per parlare con Athos.
Infatti subito dopo la sessione di allenamento in cortile, il moro si era unito ad Aramis, nella sala d’armi, come osservatore.

E poi D’Artagnan dice che mi sbaglio su quei due! Athos è attratto come una calamita ad Aramis… speriamo solo che si sbrighi o che lei si spazientisca della sua presenza e lo cacci fuori, altrimenti qui facciamo notte! Ah! eccolo che arriva.

- D’Artagnan guarda il maestro in azione – poi volgendosi al nuovo venuto - Athos, amico, ti stavo aspettando sai devo sottoporti un quesito piuttosto importante –

- Sempre a tua disposizione Porthos dimmi di che si tratta? –

- Di donne, vedi ho conosciuto una ragazza nuova… molto carina

Sono un mago nell’inventare balle, adesso guarda che ti combino!

- Il bordello ha fatto un nuovo acquisto? – chiese Athos


- No, niente del genere… quella che ho incontrato è una ragazza seria e, siccome esce sempre in compagnia della sua amica…ecco mi domandavo quale fosse il tipo di donna che a te piace… così, per sapere, nel caso avessi bisogno di una mano per distrarre l’amica – asserì sfoderando il più convincente dei sorrisi.

- Porthos faresti prima a descrivermi la ragazza… non so perché ma, dal tuo atteggiamento non credo sia una gran bellezza –

- Al contrario amico! È una favola è alta, magra, bionda con degli splendidi occhi… diciamo che fisicamente assomiglia molto ad Aramis… – il gigante lo guardò con circospezione per studiarne attentamente le reazioni e poi gli rivolse la fatidica domanda – tu che ne pensi di Aramis? Ti sembra una bella ragazza? –

Sono troppo bravo, dovrei fare l’attore con poche semplici paroline ti ho portato dove volevo amico mio.

- Solo un cieco non noterebbe che Aramis è una splendida ragazza… andiamo è bellissima! –

Proprio la risposta che volevo!

- Molto bene allora! – lo interruppe il gigante – posso contare su il tuo appoggio se l’occasione lo richiedesse? –

- Puoi contarci amico, anzi non vedo l’ora di conoscerla –

- Accadrà presto non temere… -

Evvai! È fatta! Lo sapevo quello è cotto e stracotto ora possiamo mettere in pratica il mio piano.



- Porthos mi spieghi che differenza c’è tra quello che hai detto tu ad Athos e quello che ho detto io ad Aramis? –

- Un’enorme differenza! Basta vedere il risultato io ho trovato un’alleato mentre tu hai solo rischiato di prendere una manica di botte! –

- Secondo me lo hai fatto apposta – affermò indignato il guascone – hai mandato me di proposito da Aramis ben sapendo quale sarebbe stata la sua reazione –

Hai ragione ma non lo ammetterò mai! E poi meglio te che me…quando Aramis si arrabbia fa davvero paura!

- Lasciatelo dire D’Artagnan tu non hai tatto, ci vuole un pizzico di furbizia per certe cose e oggi hai dimostrato di non averne –

- Ancora non mi hai convinto –

- L’importante è il risultato no? – Porthos mollò una pacca così forte al guascone da farlo vacillare - In un solo giorno abbiamo ottenuto ciò che volevamo, - disse euforico - questa è la cosa fondamentale ed ora pensiamo a come muoverci.. ha ha! – rise battendo le mani - sono felice! -
  
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