Ciao
a tutti, cari lettori! Mi cimento ora in una delle fic forse più stupide che
abbia mai realizzato… Sul serio, non a caso ho messo “demenziale” tra i generi;
diciamo che mi era sembrata davvero originale, e pure divertente, e, come spesso
avviene con le ispirazioni fulminanti, irrestibile.
Ho
tolto un pomeriggio alla microbiologia per scriverla T_T
Spero ne sia valsa la pena! XD
Buon divertimento!
PS:
GERMANIA X ITALIA ORA E SEMPRE!
“Ehm, potrei fare
una pausa per andare in bagno?”
“Il mio nuovo
presidente dice che l’austerità non va più di moda, quindi dovete finirla o
sarete tutti degli sfigati!” –proseguì il discorso Francia.
“Sfigato sarai tu!
La crisi è una cosa seria: l’austerità ci serve!” –gli rispose per le righe il
solidissimo Germania.
“Ehm, posso,
giusto?”
“Tranquilli,
ho sentito al tg che la crisi sta per finire!” –cercò di risollevare il morale
Veneziano.
“Dicono la stessa
cosa un giorno si e l’altro no… e da un bel po’ di tempo… Ce ne mette per
finire questa crisi…” -bofonchiò il
fratello, che giocava a fare gli aereoplanini di carta.
“Ordine!” –batté
il martelletto Inghilterra- “Parlate quando viene il vostro turno, per favore.”
“Ehm, sarebbe il mio
turno, ma lo cedo volentieri. Torno subito, ok?”
“Sfigato! Sfigato!
Sfigato!” –canticchiava Francia, indicando tutte le nazioni che aveva attorno.
“Tranquilli, il
vostro eroe ha un piano!” –saltò in piedi America.
“Il
nostro “eroe” non ha anche miliardi e miliardi di debiti con me-aru?” –lo
guardò storto Cina, paralizzandolo come una statua!
“Sigh…”
Canada
si rassegnò ad alzarsi per conto suo e ad uscire, notato unicamente dal suo
orsetto bianco, giusto perché lo portava con sé in braccio (e forse nemmeno da
lui…).
Almeno
c’era un vantaggio nell’essere invisibile a tutti: poteva fare tutte le pause
che voleva senza chiedere il permesso e senza ricevere rimproveri…
Appena
uscito dal bagno, Canada, ben consapevole che tornare subito o tra cinque
minuti non avrebbe fatto la minima differenza, si trovò una sedia in corridoio
e si trattenne lì ancora un po’.
“Uffa…
Nessuno mi ascolta mai da quando sono tutti concentratissimi sulla crisi
economica… Anzi, nessuno mi ascolta mai e poi mai!”
“Scusa, che hai detto?” –chiese l’orsetto, che si stava limando gli artigli.
La
testa del canadese cascò come piombo!
“Grazie
del tuo immancabile sostegno…”
A
volte si chiedeva se non avesse fatto meglio a sostituirlo con un pupazzo:
quelli almeno fanno finta di starti a sentire.
Era
troppo giù di corda per tornare di già in sala riunioni ad annoiarsi, ma anche
troppo seccato per rilassarsi anche standosene lì. Visto che in giro non c’era
nessuno a cui avrebbe potuto arrecare disturbo col fumo, tirò fuori dalla tasca
destra il suo accendino di metallo, e dalla tasca sinistra una sigaretta senza
filtro un po’ rigonfia…
Diede
un tiro, stiracchiandosi al contempo sulla sedia, e mugolò contento al sentire
i muscoli sciogliersi e la tensione allentarsi.
Sorrise
e poggiò la testa al muro, con gli occhi chiusi.
(NDA: Il Canada è uno dei
paesi al mondo in cui fumare marijuana è completamente legale ^__^)
Grazie
al cielo quel bigotto di America era occupato a fare il protagonista come
sempre, e difficilmente si sarebbe preso una pausa dalla ribalta per uscire e
trovarlo lì in quel preciso momento, grazie al cielo…
Gli
passava davanti nelle file scusandosi poi perché non l’aveva visto ma se si
accendeva una volta ogni tanto una canna si accorgeva di lui eccome!
Se
voleva starsene un po’ tranquillo a fumare (a fumare quello che stava fumando
in quel momento per la precisione), doveva assicurarsi che quel maledetto
panzone non fosse nei paraggi, altrimenti gli sarebbe subito piombato addosso a
fargli la morale, a istruirlo sui pericoli, a dirgli di non inquinare il
proprio corpo...
E
intanto addio pace!
Come
se poi il tabacco fosse tutta questa bontà…
Respirò
un altro po’ di quel fumo “profumato” e si lasciò andare: magari un riposino di
due minuti prima di rimettersi al lavoro…
In
quel preciso momento…
“Sono
in ritardo! Sono in ritardo! Oh, no! Se solo mi fossi alzata prima per
raccogliere le uova!”
Canada
si liberò le labbra e si alzò dalla sedia: “Ucraina!”
“Canada!
La riunione è già cominciata?”
“Si, da un po’ in effetti.”
“Oh,
no! Sono così desolata! Ora tutti ce l’avranno con me!”
“Ma no dai!”
“Sigh!
Dovrò scusarmi con tutti loro! E mi sono già scusata col tassista perché gli ho
detto di fare in fretta, e con le porte automatiche quando sono entrata perché
ci ho sbattuto contro… E uscendo di casa ho dimenticato di innaffiare il mio
orto! Dovrò chiedere scusa a tutte le mie povere piantine quando torno!”
A Canada scese un gocciolone dietro la testa: “Accidenti, Ucraina, sembra tu
abbia avuto una giornata alquanto stressante.”
“Sigh! È vero… Sono imperdonabile!”
“Ma
no, non è colpa tua!”
Poverina,
e appena entrata, sensibile com’era, avrebbe preso ogni parola come una
sgridata per il ritardo. Non era giusto, Ucraina era una bravissima ragazza,
che sudava sette camicie ogni giorno, e a differenza sua non aveva mai fatto
pause nelle riunioni.
“Ucraina,
rilassati, se sei così sconvolta non è un bene per nessuno.”
Come
avrebbe fatto ad affrontare la giornata appena cominciata in quello stato?
Le ci voleva un aiutino.
La
pettoruta sospirò: “Mi sento a pezzi… Se avessi il tempo di prendere almeno una
tisanuccia…”
“Beh,
non ho tisane con me, ma ho questa. Vuoi provare? Ha un effetto rilassante.”
Katyusha
arrossì: “Mi dispiace, non so come si fa.”
“Non ti preoccupare, ora ti faccio vedere.”
“Ehi tu” –lo chiamò l’orsetto che intanto si leggeva un quotidiano lasciato in
giro- “Sei sicuro di sapere quello che fai?”
“Oh, su, che male può fare?” –nel suo caso di certo solo bene, pensava-
“Mettila in bocca da quest’estremità e aspira. Però non troppo altrimenti…”
“COFF!
COFF! COFF!”
Le
mise una mano sulle spalle: “Tutto a posto?”
“Coff…
Mi dispiace, non sono pratica…”
“Come ti senti?”
“… Un po’… meglio…”
“Tieni, finiscila tu se vuoi. Io intanto torno e avviso io gli altri che ci
raggiungi tra poco.”
“Grazie Canada, grazie tantissimo.”
“Forza,
orsetto, andiamo!”
Contento
di aver dato una mano alla sua grande amica, tornò sui suoi passi con un
ritrovato sorriso e un orsetto ancora scettico.
“Ripeto
tipo, sei sicuro di aver fatto bene?”
“Non
sono “tipo”, sono Canada…”
“Ehm,
qualcuno di voi sa che le è preso?” –chiese Inghilterra.
Lo
sconcerto a momenti gli faceva cascare il martelletto da mano… A parecchi altri
le bocche erano già cascate invece!
“AH AH AH! E Russia che urlava terrorizzato! Con Bielorussia attaccata dietro
per i pantaloni! Che gli mordeva il sedere! AH AH AH! Avreste dovuto esserci!”
Ucraina
si contorceva dal ridere e sbatteva forte la mano sul tavolo, facendo quasi
cadere le bottigline d’acqua di quelli seduti vicini (e che cercavano di
distanziarsi un pochino con le sedie…).
Bielorussia intanto, per la vergogna, stava cercando di abbassarsi il più
possibile, fin sotto il tavolo: “Que-que-queste sono cose personali…”
Ucraina
si afflosciò mollemente sul tavolo, continuando a ridere a singhiozzo: “Oh,
gente, che divertimento…”
“Allora,
genio, che mi dici adesso?” –chiese l’orsetto tra le mani tremanti di Canada!
“Ma…
ma… Come potevo sapere che le facesse quest’effetto?!”
“Uuuuh,
come mi sento… strana…” –mugolava schiacciando la faccia sul tavolo come fosse
un morbido materasso- “Mi sembra di essere un budino, eh eh eh!”
Gli
altri la fissavano colmi di orrore: che fosse un clone alieno?
“Ehi,
su! Quanti musi lunghi! Ci credo! Parliamo sempre di questa cavolo di crisi! Ma
chi se ne frega! Parliamo di cose più belle! State positivi! Ehi, Polonia!”
Felicks,
chiedendosi perché proprio lui, deglutì: “S-si?”
“Tra
poco arrivano gli europei di calcio! Grande! Visto che li ospitiamo noi, perché
non ci esercitiamo un po’ sulla ola da stadio?”
“Ma
veramente…”
“Forza! Fatti meno problemi, bello!”
“Bello?!”
Ucraina
si alzò e cercò di tirar su per la giacca Felicks e Toris, che aveva ai due
lati, scuotendoli e stropicciandoli tutti: “Forza, tutti insieme! Una bella ola!
EEEEEEEE… OLA!”
<<
BOING! >>
Inutile
dire che fu l’unica a muoversi, e che il movimento ad onda le provocò un
sobbalzo anteriore tale da provocare negli uomini presenti effetti che andavano
dalla caduta dalla sedia all’emorragia nasale, dallo sbiancamento allo svenimento.
Ad
Estonia si creparono gli occhiali, a Turchia addirittura la mascherina…
“Ancora!
EEEEEEE… OLA!”
<<
BOING! >>
Al
nuovo sobbalzo le partì il bottone della camicetta che colpì in fronte Francia,
già in stato catatonico, abbattendolo al suolo.
“Alè-Oh-Oh! Alè-Oh-Oh!
TI AMO SHEVCHENKO! AH AH AH AH
AH!”
Ed
esternato il suo amore si “imbudinò” di nuovo sulla sedia, scivolò, cascò sul
pavimento e ci si accoccolò continuando a sorridere beata.
Canada
si tolse dalla faccia gli occhiali appannati: “Oh, cielo! Si è completamente
strafatta! Avevi ragione, non avrei mai dovuto dargliela!”
“Darle
cosa?”
“……”
Si
girò.
Dietro
la sua sedia, in alto, in alto, in alto, molto molto in alto, un sorriso
smagliante avvolto in fiamme violacee.
Russia.
Russia:
(^__^) “Che cos’è che hai dato a mia sorella?”
Canada:
(O.O) “……”
L’orsetto,
saggiamente, gli scese dalle gambe e se ne andò come niente fosse.
Quante canne avrebbe dovuto fumarsi per riprendersi da quello che l’aspettava,
si domandò Canada…
“AIUTOOOOOOOO!!!”
Matthew
era stato legato come un salame e sospeso a testa in giù dal soffitto, tramite
una corda annodata alle caviglie, proprio sopra una gigantesca vasca contenente
due squali bianchi che nuotavano in circolo affamati.
Russia,
canticchiando a bocca chiusa, osservava divertito il piccoletto canadese urlare
e dimenarsi, vicino il nodo a cui aveva fissato la corda che lo teneva lassù.
America
si avvicinò: “Da dove l’hai tirata fuori quella vasca di squali?”
Russia:
(^__^) “Oh, ne porto sempre una con me!” –disse Ivan, carezzando il vetro.
America
(-___-“): “Davvero?”
“AMERICA!
America, ti supplico, aiutami!”
“Tsk,
ben ti sta Matt! Io te lo dicevo di stare lontano dalle droghe, ma tu niente.
Non mi hai dato ascolto e guarda in che guai sei finito.”
“Ehi! Era solo cannabis! La cannabis non è droga!”
America lo guardò con sufficienza: “Si, come no, e io sono Barbara Streisand.
Vergogna: capisco che ne sentissi il bisogno, la vita è dura se non sei un figo
come me e tutto, ma addirittura metterti a fare lo spacciatore…”
“Ma
quale spacciatore?! Volevo solo darle una mano!”
Russia
frugò nella tasca del cappotto e, venute alla luce, le lame di un paio di
forbici mandarono agli occhi di Canada un sinistro scintillio!
“N-non
vorrai mica…”
(*___*)
“Ora taglio la corda e ti do in pasto agli squali! Kolkolkol!” –spiegò come
fosse necessario, per suo puro sollazzo.
“AAAAARGH!
NO! Sono troppo giovane per morire!”
“Troppo fatto vorrai dire…”
“AMERICA
SMETTILA! Tirami giù, piuttosto! Ti supplico, tu sei un eroe, devi salvare la
gente in pericolo!”
Alfred
incrociò le braccia: “Tranquillo, su questo punto non si discute, e infatti
sono qui per questo. Russia, per favore, lascialo stare. Canada non è perfetto:
mangia sciroppo d’acero dalla mattina alla sera e obnubila la sua coscienza con
le vili sostanze stupefacenti, ma è un bravo ragazzo.”
(T__T)
“Era solo una canna!”
“No.
Deve ricevere la giusta punizione per aver macchiato l’onore di mia sorella.”
“Sii comprensivo, dai, io e lui siamo quasi parenti!”
“Allora doveva dare quella porcheria a te, non a un parente mio.”
America
si batté una mano in fronte: “Senti, è poi così grave? Voglio dire, ok, ha riso
come una scema per tutta la riunione e si è esibita in una ola sexy… Però a
parte quello… Ti sembra sufficiente per ucciderlo?”
Russia
alzò un braccio e indicò.
America
si girò e vide Ucraina, con in testa una cappello giamaicano colorato e i
capelli riuniti in treccine che saltellava per tutta la stanza ridendo e
cantando.
I wanna love you
and treat you right!
I wanna love you every day and every night!
We'll be together with a roof right over our heads!
We'll share the shelter of my single bed!
(NDA: “Is this love”, ovviamente del grande
Bob Marley! XD >>> http://www.youtube.com/watch?v=CHekNnySAfM)
Si girò verso di
loro e mandò un bacione verso le labbra dell’appeso.
“……”
“……”
“… Va bene, dai,
taglia pure.”
“CHEEEEEEE?!?!?”
Russia
canticchiando provò le forbici: << ZAC
ZAC! >>
“AMERICAAAAAA!”
“Cavolo Canada,
hai visto anche tu che diavolo hai combinato… Cioè.. UCRAINA DICO IO! … Alzo le
mani.”
“EROE DEL CAVOLO!”
Russia avvicinò le
forbici alla corda: “Buona nuotata!”
“Sigh! Addio mondo
insensibile!”
Almeno, grazie al
bacetto di Katyusha, poteva morire un tantinello felice!
“Uff…
E va bene, vorrà dire che la spezzerò io una lancia a suo favore.”
Canada accolse con lacrime di gratitudine il suo inaspettato salvatore:
“OLANDA!”
“Oh,
ecco un altro tossico…” –commentò Ivan mani-di-forbice.
“Non
sono tossico.” –ribatté flemmatico- “Semplicemente da me la marijuana è
legalizzata.”
“Tossico.” –annuì l’addentatore di hamburger.
“Russia,
non puoi uccidere Canada.”
“Non posso?” –mormorò triste Ivan, facendo fare di nuovo << ZAC ZAC!
>> alle forbici, ansioso di provarle.
“No!
Insomma voi due, siete esagerati!”
Si
rivolse per primo ad Alfred: “America, dico a te. Capisco che vuoi dare il
giusto esempio (sei l’eroe), ma non puoi dare del tossico a qualcuno se ogni
tanto si fa una sigaretta con qualcosa di diverso dal tabacco, e che per inciso
fa anche meno danni. Se come dici per te la libertà è importante allora
dovresti anche lasciar libera la gente di disporre della propria salute secondo
la propria coscienza, senza bollarla come un poveraccio con problemi o una
cattiva persona: la cannabis non è mica l’eroina, può essere un medicinale, può
sostituire le sigarette quando qualcuno ha bisogno di “staccare un po’”, e
liberalizzandola ci ho pure guadagnato un sacco di soldi. Quindi?”
America
arrossì: “Ecco… Ho… delle patatine fritte sul fuoco… V-vogliate scusarmi.”
“Umpf!”
–meno uno!
Russia
face spallucce: “Io invece non sono ancora convinto.”
Canada
si dibatté come un pesce all’amo: “Olanda! Non è convinto! Non è convinto!”
Guardò
in basso e uno squalo lo salutò mordendo l’aria sotto di lui.
“Mammina,
che denti grandi che hai!”
“Russia,
calmati! L’erba ha fatto un brutto effetto a tua sorella, e allora? Si
riprenderà!”
“Proprio
per questo devo punire questo empio spacciatore finché è presente il motivo per
farlo.”
Dimenticava con che mostro stava parlando!
“Buono…”
–alzò la mano Olanda, sentendosi come un negoziatore d’ostaggi dei film- “Che
ne poteva sapere lui che Ucraina sarebbe uscita di testa in quel modo? È stato
un caso. Guarda.”
Tirò
fuori dalla tasca anche lui una canna (anche lui ne aveva una piccola scorta…),
l’accesa e diede una veloce boccata.
“Vedi?
Sto benissimo. Sono lucido e non ho nessun effetto collaterale imbarazzante.”
“Perché tu sei abituato. Mia sorella era illibata e questo qui l’ha corrotta.”
“Corrotta?! Oh, andiamo! Tua sorella è un caso a parte, questa roba non è mica
il demonio!”
Si
guardò intorno aspettando il primo che passasse di lì.
“Germania?”
Ludwig
si girò: “Si?”
Olanda
gli ficcò la canna tra le labbra e gli chiuse il naso con due dita.
“Tira
su.”
“ARGH! COFF! COFF! MA SEI IMPAZZITO?!”
In
effetti era un po’ traumatico come intervento, ma necessario a una giusta
causa: salvare la vita di un estimatore della cannabis come lui!
“Su,
avanti Germania, dì a tutti come ti senti.”
“Mi sento… Mi sento…”
“……”
Germania
si portò una mano alla testa, stringendo i denti. Poi sospirò e lasciò cascare
le braccia, barcollando come ubriaco…
“Strano…
Strano però… Strano figo…”
“Strano
figo?!”
(Colonna
sonora: http://www.youtube.com/watch?v=ffCmFDzaYyQ
)
Improvvisamente,
con un “BOING!” i suoi pettinatissimi e ordinatissimi capelli biondi si
tramutarono in rasta!
“?!?!?”
“Wunderbar!”
–esclamò appoggiandosi al muro, sorridendo stralunato.
Olanda:
O___O
Russia:
^___^”
“Ve?
Germania, ti senti bene? Mi sembri un po’ strano…”
“……
Uh uh uh! Italiaaaaaa…”
Il
Germania-rasta prese ad avvicinarsi barcollante, e nel farlo buttò a terra la
giacca, si allentò la cravatta e prese a sbottonarsi la camicia!
“Ti
va di fare un po’ di “jamming” con me?”
“Ehm…
Va bene, ma che cos’è?”
Germania
lo acchiappò e lo sollevò tra le braccia come un niente: “Andiamo di la che te
lo faccio vedere! UH UH UH!”
“Ehm,
va bene…”
I
tre spettatori lo videro entrare nella prima porta disponibile e la sentirono
chiudersi a chiave.
“……”
Olanda
si toccò dubbioso i capelli, per assicurarsi fossero come li ricordava di
averli pettinati.
“Visto?
Quella roba malefica ha corrotto persino uno come Germania.”
“MA
NON È VERO! NON È POSSIBILE! È SOLO UN PO’ D’ERBA! NON PUÒ TRASFORMARE LA GENTE
IN QUEL MODO!!!”
“Da svidaniya!”
ZAC!
E
fu così che Canada ebbe un primo piano di due file di denti aguzzi e
seghettati.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH!!!”
La
porta della stanza si aprì, facendo comparire il suo orsetto.
“Ehi,
tutto a posto? Perché hai urlato?”
Canada
si guardò intorno e riconobbe la rassicurante tappezzeria con motivo a foglie d’acero
della sua camera da letto.”
“Uh,
grazie al cielo! Era solo un incubo!”
In
effetti gli era sembrato un po’ troppo assurdo, tra vasche di squali saltate
fuori all’improvviso e Ludwig trasformato da irreprensibile macchina tedesca a
fattone rastafariano… Inoltre la musica di Bob Marley non prende a risuonare
nell’aria all’improvviso ogni volta che qualcuno si fa un tiro…
Ad
ogni modo, niente fumatine almeno per un mese dopo quello shock!
“Che
incubo era?”
“Accidenti,
Orsetto, era davvero terribile: ho sognato che davo un po’ di cannabis ad
Ucraina e la facevo uscire di testa, e poi…”
“Lo
hai fatto infatti.”
“…
Cosa?”
“Sei
svenuto quando Russia ti è arrivato alle spalle. A proposito, ha detto che la
prossima volta che ti rivede da fuoco ai tuoi capelli per vedere se anche tu
fai fumo.”
“…………”
“Accidenti,
tremi tutto. Teso come sei chissà se riuscirai a riprendere sonno. Vuoi un
pochino della tua erba per rilassarti un po’?”
“AAAAAAAAARGH!”
CRASH! (Canada che salta dalla finestra… chiusa…)
“…
Mah, che tipo strano.” -disse l’orsetto richiudendo la porta.
Il
qui presente fanficciaro ci tiene a chiarire di non aver mai messo nulla di
acceso in bocca, legale o illegale che sia, né vuole in nessun modo
incoraggiare al consumo del prodotto in questione.
In
realtà il tema della legalizzazione delle droghe leggere non è che mi sia
particolarmente caro; piuttosto guardo, come ho fatto dire a Olanda, alla
libertà della gente di decidere, almeno in questo caso (si parla solo di
cannabis, che non è equiparabile a orrori quali le droghe quelle vere).
Se
legalizzata la gente magari ci troverà meno sfizio a procurarsene, e comunque
dovrebbe essere l’educazione dei genitori e la maturità delle persone a tenerle
lontane da sostanze “fuorvianti” di cui, anche se gran danni non fanno,
sicuramente se ne può fare benissimo a meno.
A
ciascuno i suoi pensieri, spero almeno di avervi fatto fare qualche bella
risata con questa disavventura del povero Canada! XD
Alla prossima!
PS:
GERMANIA X ITALIA ORA E SEMPRE!