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Autore: Sashaprati    09/05/2012    0 recensioni
Il magico mondo di Senderpool, dopo il tradimento del Mago Guardiano Salafer, rischia di soccombere ad una guerra che dura ormai da quasi cinquecento anni.
Il vecchio Wolfitel ha bisogno di un nuovo Eroe da addestrare e istruire per vivere la sua avventura, sconfiggere il traditore e riportare la pace!
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Da un'idea della "Supercazzola69Fanfiction":

Le Cronache di
SENDERPOOL

( un mondo di avventure fantasy, al confine tra sogno e realtà )

INTRODUZIONE

Le origini di Senderpool affondano le loro radici per oltre seimilacinquecento anni di storia...

Quando Senderpool era ancora una terra vergine e incontaminata, Zoonifer il Sommo guardò con benevolenza questo mondo e fu così che decise di eleggerlo a dimora della sua antica e nobile specie. I dragoni che vi si stabilirono, molto prima che l'essere umano facesse la sua comparsa, crebbero in forza e conoscenza ma... accrescendo sempre più la loro potenza, inevitabilmente accrebbero anche la loro arroganza.
Come Zoonifer vide i suoi figli cedere all'istinto e al desiderio di prevalere sui loro stessi simili, il cuore del Sommo Dragone pianse di dolore. La purezza scomparve nel momento in cui il drago Kainoss ebbe versato il sangue del suo stesso fratello. La morte dell'innocente Habiwell segnò infatti l'inizio della rovina: i draghi smisero di convivere pacificamente e si scagliarono l'uno contro l'altro, accecati dall'odio e dalla violenza; il più forte si scagliò sul più debole, affondando le zanne senza pietà e soccombendo a sua volta in un susseguirsi di carneficine; la terra un tempo fertile e rigogliosa si intrise tragicamente di sangue, e ciò che un tempo era bellissimo si tramutò così in un inferno.
Zoonifer aveva solo un modo per impedire che la follia portasse la sua specie all'estinzione.
Affidando le preghiere del suo cuore all'energia del suo spirito, il Sommo Dragone levò dunque in aria il "Canto della Resurrezione" ( una magica litanìa, grazie alla quale le anime dei suoi figli sarebbero state affidate alla terra, per tornare alla vita in un secondo momento ). I draghi pervasi dalla furia e dalla violenza bestiale si acquietarono al suono di quella voce e, dopo essersi ritirati nelle profondità di grotte e caverne, sprofondarono dunque in un sonno di cinquemila anni. Al termine della sua canzone Zoonifer era stremato ma, prima di spirare, levò una muta preghiera affinché i suoi figli addormentati rammentassero l'importanza dell'amore reciproco e potessero un dì ricongiungersi coi loro fratelli risorti.
Ciò che il dragone non aveva previsto tuttavia era che la terra avrebbe sì rigenerato le anime dei suoi figli, ma con tutt'altro aspetto. Dalle parole del magico canto, unite alla vita presente nei quattro elementi, una nuova specie comparve su Senderpool...

L'uomo!

***

Il Risveglio dei Dragoni:

Parte dei miti e delle leggende, sulle origini di questo nostro mondo, non erano altro che chiacchiere e superstizioni dei cantastorie. Tuttavia, nei secoli che succedettero il risveglio dei dragoni superstiti, gli uomini ebbero modo di apprendere molto più di quanto altrimenti non avrebbero mai saputo.
Inizialmente i giganteschi figli di Zoonifer furono accolti con comprensibile paura e timore ma, grazie ai benefici effetti del loro sonno millenario, la maggior parte di loro aveva recuperato l'indole pacifica che li contraddistingueva. Mantenendo coscienza degli eventi occorsi ( così come del sacrificio estremo del loro progenitore ), essi riconobbero negli esseri umani coloro che un tempo erano loro fratelli e sorelle. I ricordi e le memorie dei dragoni si fusero con le menti degli esseri umani in possesso di capacità molto più sviluppate degli altri, tramite l'uso di antiche arti magiche, e così molte domande sulle origini della razza umana trovarono finalmente una risposta.
Ovviamente non tutti gli umani erano in grado di comunicare coi draghi, a meno di non possedere un potere magico elevato, e i pochi eletti si assunsero insieme ai grandi privilegi anche numerose responsabilità. Grazie all'aiuto dei dragoni, la storia di Senderpool poté essere finalmente riscritta nella sua interezza: segreti, saggezza, conoscenze... La mente degli uomini era avida di sapere, tanto quanto i dragoni in passato erano stati avidi di potere, e nella memoria degli Antichi vi era racchiuso tutto ciò che aveva preceduto l'avvento dell'uomo. Gli uomini e i dragoni condividevano la stessa anima e i loro destini erano dunque strettamente legati nel futuro, così come il Sommo Zoonifer aveva stabilito in punto di morte.
Gli umani più dotati nel campo della magia si riunirono sotto una sola bandiera, in nome del bene e del rispetto reciproco, e fu così che nacque l'Ordine dei Maghi Guardiani. Sette maghi, sette custodi, sette fratelli nella fede... I Maghi Guardiani avevano giurato di mettere i loro poteri al servizio del bene, così come i draghi raccomandarono loro, e per mille anni Senderpool conobbe un periodo di pace e prosperità senza precedenti.

***

Il Tradimento di Salafer:

Purtroppo, come natura insegna, la storia ha il brutto vizio di ripetersi.
All'origine del sacrificio di Zoonifer, vi era il desiderio di garantire pace e benessere nell'animo delle sue creature e, anche se i dragoni sopravvissuti erano rinsaviti dalla loro follìa, il seme dell'odio e della violenza aveva trovato terreno ben fertile nel cuore umano. Così come i draghi, anche gli uomini avevano conosciuto l'arroganza, la crudeltà e il desiderio di onnipotenza; i loro regni fiorirono e decaddero, attraverso gioie e sofferenze, ma la fine di una lotta segnava solo l'inizio di un'altra... e così via, in un ciclo di guerre senza fine.
A differenza dei loro progenitori, caduti vittime del "Canto della Resurrezione", l'uomo non venne mai del tutto privato dei suoi istinti più oscuri e malvagi. E anche tra i Sette Custodi, noti altresì per la loro grande virtù, qualcuno non riuscì a resistere al fascino del male che albergava in lui.
Fu così che, rinnegando il proprio voto e il giuramento che aveva fatto, il Mago Guardiano Salafer tradì i suoi stessi compagni per il suo bieco tornaconto. I segreti appresi dai draghi erano troppo preziosi, per essere "sprecati" a difendere dei semplici esseri umani, e secondo Salafer l'Ordine dei Sette avrebbe dovuto dominare il mondo anziché difenderlo. Da principio il traditore provò a spiegare le sue ragioni agli altri: tutti loro erano in possesso di un grande potere, un potere superiore a quello di interi eserciti umani, dunque perché non usufruirne per unire Senderpool sotto un'unica bandiera?
Gli altri maghi non riuscivano a credere alle parole del loro compagno.
Fino a quel momento Salafer era sempre stato uno di loro, uno dei Sette Maghi Guardiani di Senderpool, e non riuscivano a credere che potesse essere capace di venir meno al suo compito per ambizione.
Ma Salafer rise loro in faccia.
Ambizione? No, quella del traditore era un'assoluta certezza. Lui era consapevole della sua grande superiorità, rispetto agli altri suoi simili, e riteneva che il dominio assoluto fosse un suo preciso diritto. Di nuovo ripeté le sue idee e le sue intenzioni di fronte agli altri, sostenendo le sue ragioni con maggiore veemenza, e di nuovo la sua posizione fu giudicata intollerabile.

- I Guardiani sono stati creati in nome di Zoonifer - osservò Klétus, il più anziano dei sette. - Noi tutti esistiamo per proteggere Senderpool, non per dominarla come tiranni!
- Klétus ha ragione - fece eco Zàyra, una maga giovane e attraente. - Se venissimo meno al giuramento fatto, saremmo indegni del nostro titolo!

Salafer strinse gli occhi.

- Il compito di un Guardiano è quello di mettere ordine al caos - esclamò il traditore con voce sottile, sollevando la mano davanti a sé con fierezza. - Non mi sembra di venire meno ai miei doveri, nel reclamare il potere che ci spetta di diritto!
- Tu sei pazzo - tuonò Klétus, guardando Salafer finalmente per ciò che era in realtà. - Il diritto di cui parli non è mai esistito: il potere non deve essere usato per assoggettare i più deboli, bensì per difenderli e per garantire la pace che il Sommo Zoonifer desiderava per i suoi figli...
- Bada a te, vecchio - lo interruppe il traditore con una smorfia sprezzante sul volto. - Vi ho appena offerto di vedere la situazione da un punto di vista diverso, e di unirvi a me nel ruolo che ci compete, ma posso anche prendere in considerazione un modo di agire ben diverso!
- Che intendi dire?
- Di governare da solo, per esempio!

Così dicendo, Salafer tese il braccio e scagliò un lampo micidiale dal palmo della mano aperta. Il fulmine si scaricò sul corpo dell'anziano Klétus, del tutto impreparato ad un simile attacco, facendolo sussultare come un bambolotto infilzato sulla punta di una lancia. Gli altri ebbero solo il tempo di rendersi conto attonitamente dell'accaduto, solo quando il vecchio era già steso a terra e privo di vita.

- A voi la scelta - disse dunque il traditore, rivolgendosi agli altri con indifferenza. - Siete con me... o contro di me?

La prima a reagire, nonostante il dolore per la morte del suo anziano amico e compagno, fu Zàyra. Attraverso le lacrime che le bruciavano gli occhi, l'odio e la rabbia si impadronirono di lei e così pure per gli altri. I cinque Maghi Guardiani riunirono dunque le forze e concentrarono i loro poteri sul medesimo bersaglio, investendolo contemporaneamente con una pioggia di fiamme accecanti. Tuttavia Salafer sembrò non accusare minimamente del danno, opponendo infatti una resistente barriera magica protettiva.
La lotta che seguì fu durissima.
Malgrado fossero cinque contro uno, Salafer contava comunque sul fatto di averli colti alla sprovvista. Naturalmente aveva previsto l'eventualità di un loro rifiuto e, avendo studiato il piano nei minimi dettagli, sapeva già come sterminarli tutti proprio come il buon vecchio Klétus. Accecati dall'ira, i Guardiani concentrarono il fuoco sulla barriera del traditore mentre questi studiò attentamente il momento opportuno per rispondere.
Ròdimer fu il secondo a cadere vittima di un lampo micidiale in pieno petto, e così anche la povera Màklama. Rimanevano in piedi soltanto tre Guardiani: Zàyra, Làncerus e il giovane Wolfitel. Costoro non abbassarono la guardia, neppure quando i loro compagni caddero morti al loro fianco, ma i loro attacchi magici combinati avevano già perso gran parte della loro potenza... e Salafer lo sapeva!

- Vi offro un'ultima possibilità - disse ancora il traditore, aumentando l'energia magica necessaria a mantenere attivo lo scudo. - Unitevi a me, o andrete incontro al loro stesso destino!
- Verme - gridò Làncerus in risposta, sollevando entrambe le braccia per formare una gigantesca Palla di Fuoco. - Eccoti la mia risposta!
- No, Làncerus - gemette Zàyra. - Non lo fare!

Troppo tardi.
Nello stesso attimo in cui il Guardiano abbassò la guardia, per generare il globo fiammeggiante sopra la testa, Salafer scagliò un'altra saetta contro di lui e lo scaraventò all'indietro con gli occhi sbarrati. Anche Zàyra non ebbe il tempo di difendersi che, con un bagliore accecante, la folgore la investì all'altezza del fianco.
Ora gli unici a rimanere in piedi erano Salafer e Wolfitel.

- Siamo rimasti soli - sottolineò il traditore con evidente cinismo. - Se però desideri vivere più a lungo dei tuoi compagni, ti puoi sempre arrendere!

Wolfitel strinse i denti.
Era appena un giovane novizio, con i capelli scuri spettinati e due grosse lenti cerchiate sul volto, e non poteva certo sperare di tenere testa a un mago delle capacità di Salafer. Da solo infatti, il traditore era riuscito a sterminare l'intero Ordine dei Guardiani con incredibile facilità. Wolfitel non riusciva a credere che ciò fosse successo davvero: Klétus, Zàyra, Làncerus, Ròdimer e Màklama... Tutti loro giacevano immobili in quel che restava della Grande Sala, e Salafer sembrava pregustare la gioia del suo schiacciante trionfo.
Non c'era più nulla da fare ormai, era finita.

- Wol... Wol... fi... tel...
- Zàyra, sei viva? - domandò il mago con stupore, chinando lo sguardo verso la donna morente.

Zàyra lo guardò tristemente, ormai prossima a spirare, tuttavia si sforzò di allungare la mano per offrire al giovane almeno una possibilità di salvezza.

- Prendi... Prendi la mia mano - esclamò lei. - Fai presto, prima che sia troppo tardi... Usa la mia energia e colpiscilo!

Wolfitel sembrò incerto, tuttavia fece come la maga gli aveva detto e, una volta afferrate le sue dita, sentì un'onda di rinnovata energia scorrergli in corpo. Con quell'ultimo atto disperato, Zàyra trasferì i suoi poteri nel cuore e nella mente del giovane. Wolfitel sentì accrescere la sua forza in modo incredibile e, guidato solo dall'istinto, sollevò dunque il braccio contro Salafer e pronunciò le parole del suo incantesimo più potente.

- Karàsta Fer Làizatok!

Nello stesso momento, le dita di Wolfitel brillarono intense e sprigionarono un fascio di luce accecante contro il traditore. Salafer provò ad evocare la barriera, ma era troppo tardi: il lampo luminoso sfrigolò contro il suo volto, bruciandogli parte della faccia e costringendolo in ginocchio, allorché Wolfitel colse l'occasione per sferrargli il colpo di grazia.

- E' la tua fine, maledetto - mormorò il giovane.
- Non cantare vittoria, moccioso - rispose Salafer, tenendosi il volto ferito con la mano e guardandolo con occhi colmi di disprezzo. - Il mio destino è appena cominciato, e te ne accorgerai... Zaràsta Fer!

Il lampo di Salafer si scontrò con l'incantesimo di luce di Wolfitel e così, spinti dall'odio reciproco e dalla grande volontà di lottare, i due maghi andarono avanti a scambiarsi colpi senza un attimo di respiro. La lotta estenuante prosciugò rapidamente tutte le loro energie e, ormai troppo esausti per continuare, entrambi si accasciarono al suolo ansimanti.
L'Ordine dei Maghi Guardiani non esisteva più.
Salafer aveva ottenuto solo parte della sua vittoria, eliminando i suoi principali oppositori, ma adesso doveva ritirarsi per recuperare le forze. Con un ultimo enorme sforzo, le sue dita tracciarono alcuni simboli magici sul pavimento e, sotto lo sguardo attonito di Wolfitel, il traditore scomparve attraverso il Teletrasporto da lui creato.

- Ci rivedremo, Wolfitel - esclamò. - E la prossima volta non riuscirai a fermarmi, te lo garantisco!

Wolfitel sapeva che dietro a quelle parole si nascondeva una grande verità.
Lui solo non poteva sperare di tenere testa a Salafer e alle sue ambizioni. Una volta ristabilitosi completamente, il traditore sarebbe tornato a gettare la sua ombra su Senderpool e sui suoi abitanti. Neppure i dragoni sospettavano ancora lontanamente l'esercito di creature abominevoli che Salafer aveva inteso schierare dalla sua parte e, pur combattendo strenuamente per secoli, nemmeno loro riuscirono ad arrestare completamente l'avanzata del tiranno e dei suoi mostri infernali.

***

La Guerra dei Cinquecento Anni:

Rimasto solo e unico depositario dei segreti dell'antico Ordine dei Maghi Guardiani, Wolfitel si impegnò anima e corpo per preparare l'umanità a fronteggiare Salafer e il suo esercito. Con l'aiuto dei dragoni, il grosso delle orde del traditore non oltrepassò mai il continente meridionale. Tuttavia i primi avamposti nemici, a sud delle Lockerland, si trasformarono ben presto in vere e proprie roccaforti. Nacquero così le città-fortezza di: Hàlmarak, Kòlengar, Salabrasta, Zorenwoor e Lajatàk. Grazie alla protezione offerta dalla catena dei monti Uranòk, oltre ad essere difese strategicamente su tre lati, ciascuna roccaforte poteva contare su inesauribili quantità di ferro per la produzione di nuove armi. Perfino i dragoni non ebbero ragione delle baliste delle formidabili macchine da difesa che i nemici avevano progettato e messo a punto proprio per contrastare la loro forza.
Quando gli orrendi abomini di Salafer, i Mòrgos ( creature umanoidi dall'aspetto più simile a quello di grossi orsi butteràti e puzzolenti ), fecero la loro comparsa per seminare razzìe tra i villaggi, la situazione precipitò rapidamente.
L'imperatore Claytus, della nobile casata degli Ooktùl ( alti e fieri guerrieri, con caratteristiche tipiche degli Uomini del Nord ), fece scendere in campo le sue truppe per arrestare le scorribande di quegli animali disgustosi. Nonostante la loro forza bruta, i Mòrgos non ebbero ragione dell'esercito imperiale e, una volta sconfitti nella storica Battaglia di Hargas, i sopravvissuti si sparpagliarono in gruppi per darsi al brigantaggio.
Ma non era ancora finita.
L'orda dei Mòrgos era servita solo a far guadagnare al traditore tempo sufficiente per apprendere ed affinare le più oscure arti della negromanzìa. Dopo i Mòrgos, Senderpool conobbe l'orrore e la paura dei Tighòul ( guerrieri non-morti privi di anima e di volontà propria ) e le forze di Claytus vennero meno, quando quest'ultimo trovò la morte per mano del comandante nemico, il non-morto Generale Argwell. I figli dell'imperatore, Bolower e Rastadir, furono costretti ad abbandonare la Valle di Hargas e altri preziosi avamposti alla mercé del nemico.
Solamente l'alleanza con le incantatrici del Wolfire e le amazzoni delle isole Merwadaine, esperte nell'uso della magia da combattimento, impedì ad Argwell di proseguire nella sua avanzata. La zona calda dei combattimenti impegnò le forze alleate sul Grande Altopiano Settentrionale, dimora dei nani di Would, e sulla Foresta di Ajantloor ( al confine col Regno di Eldenora, governato dalla regina Elaine, e la dimora del Popolo Elfico ).
Ancora oggi, dopo quasi cinquecento anni di lotte e spargimenti di sangue, Senderpool è tuttora sotto l'ombra di una guerra della quale non si intravede la fine. La guerra ha coinvolto tutti ma, per avere una qualche possibilità contro Salafer e le sue orde, era assolutamente necessario un nuovo eroe. Qualcuno dotato di eccezionale coraggio ed abilità, qualcuno disposto ad affrontare ogni genere di combattimenti, qualcuno di audace e temerario...

Qualcuno come te, per esempio!

***

L'Appello di Wolfitel

Ehi, tu!
Sì, dico proprio a te.
Purtroppo la faccenda è seria, e non c'è tempo da perdere,
perciò ascoltami attentamente:

Il mio nome è Wolfitel il Mago, ma puoi chiamarmi semplicemente Wolfitel ( o Wolfy, se ti torna più comodo ). Se stai leggendo queste righe, vuol dire che il mio incantesimo ha funzionato e che sono riuscito a stabilire un contatto attraverso il mio mondo e il tuo.
Come, se si tratta di uno scherzo?
Come ti permetti, giovane impudente?!?
Sta a vedere che uno con quasi cinquecento anni sul groppone, oltretutto indaffarato come me, ha tempo da perdere con qualcosa come uno scherzo...
Roba da matti.
Il problema è più serio di quanto si possa pensare, invece, ed è la ragione per cui mi sto rivolgendo a te!
Da quando Salafer ha cominciato ad ingrossare le fila del suo esercito, la pace sembra un sogno sempre più lontano. Ah, se solo avessi trecentocinquant'anni di meno e qualche rimedio efficace per tutti questi acciacchi... A proposito, spero proprio che tu sia sufficientemente nel fiore degli anni, e in perfetta forma anche, perché a Senderpool ci servono giovani vigorosi per rispedire quei luridi sacchi di pulci dei Mòrgos da dove provengono. Un tempo forse me ne sarei potuto sbarazzare anch'io, se solo non avessi tutti questi problemi alla schiena, ma comincio a essere un po' troppo vecchio per questo genere di cose.
Ma tu sei giovane, giusto?
Non ti farai impressionare certo da qualche stupido cucciolone obeso di due metri, o da qualche mucchio d'ossa ammuffito, dico bene?
Perfetto, allora!
Certo, ovviamente non ho intenzione di mandarti allo sbaraglio così: non sopravviveresti due minuti a Senderpool, senza un po' di addestramento...
Oh beh, poco male, vorrà dire che ti insegnerò tutto ciò di cui hai bisogno. Sarò anche vecchio, ma sono perfettamente in grado di gestire dei pivellini alle prime armi come te.
Ma procediamo con ordine!
Innanzitutto muovi la tua bacchett... Voglio dire, muovi la "freccetta magica" di quel coso nero che tieni in mano adesso e clìcca sulla formula che vedi riportata qua sotto:


Questo ti permetterà di accedere al mio antro magico, dove potrò rispondere alle tue domande: allenarti, istruirti, consigliarti e via dicendo... E quando sarai pronto per vivere la TUA AVVENTURA, e possibilmente anche liberarci da quella piaga di Salafer, non dovrai fare altro che tornare qui e scrivere il resoconto del tuo viaggio in uno dei capitoli di questa storia.
Come vedi, non è difficile!
Con i miei poteri, posso farti diventare quello che desideri: mago, spadaccino, drago, elfo, nano, amazzone, incantatrice... Quello che vuoi, insomma. Dopo però dovrai muoverti con le tue gambe ( o sarebbe meglio dire "con le tue pagine" ), se intendi vivere la tua personalissima avventura nel nostro mondo.
A te dunque il mio benvenuto, coraggioso o coraggiosa che tu sia, e se mi è consentito aggiungere...
BUONA FORTUNA !!!
  
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