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Autore: ShunLi    01/12/2006    0 recensioni
Mao, Kurtz e Sousuke combattono per il controllo della Black Tecnology... Chi ci sarà dietro tutta l'operazione?
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Chidori, Kurz Weber, Melissa Mao, Sousuke Sagara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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FULL METAL PANIC!
ALTERNATIVE STORY


Anno 2525.
L’era delle macchine.
L’umanità riesce a convivere con quest’ultime ed usufruirne nella vita quotidiana.

Tutto merito della diffusione delle forze militari Giapponesi, che possiedono uno straordinario armamento.
Robot, aerei, elicotteri e computer hanno installato nel loro sistema un chip da un modello uguale dall’originale, la “BLACK TECNOLOGY” che appunto, è stato sviluppato solo nella patria del Sol Levante.
La “BLACK TECNOLOGY” si basa sul collegamento sinaptico organico cellulare, in grado di interagire non solo sulle onde Delta delle armi militari, ma anche con le onde celebrali di un comune essere umano.
Tale tecnologia è talmente potente che la si può solo sostenere dai ragazzi accuratamente addestrati nelle scuole militari giapponesi.
Molti Stati internazionali come America, Russia, Inghilterra ed altri hanno cercato di accedere a tali strumenti. Il Giappone però, è stato molto restio a cedere tali tecnologie. Non tollerando l’impazienza degli altri Stati, hanno rinunciato a cedere le proprie meravigliose macchine. Infatti, anche se riuscissero ad impossessarsene, i codici binari che classificano e che comandano uniformemente le macchine, sono inaccessibili.
L’America e gli altri Stati, in un consiglio straordinario mondiale hanno deciso così, di dichiarare guerra allo Stato più avanzato del mondo e di distruggere le scuole di preparazione militare. Molti ragazzi purtroppo, sono costretti a scappare, lasciando così le loro case e le loro abitudini. Tre di loro però, all’ultimo anno di addestramento, molto famosi nella compatibilità con la “BLACK TECNOLOGY”, vennero richiamati dal loro Colonnello.

Colonnello:”Allora ragazzi. Spero che siate stati informati di quello che sta accadendo. Vi ho chiamato perché voglio affidarvi la missione finale.”
Kurtz:”Missione finale?”
Mao:”Di cosa si tratta?”
Colonnello:”Dovrete fermare quanti più missili e bombe lanciate dai caccia nemici.”
Sousuke:”Non sembra tanto difficile.”
Colonnello:”Vorrei che fosse così, ragazzo mio. L’operazione deve richiedere al massimo dieci minuti.”
Kurtz:”Dieci minuti?! Il tempo necessario per…”
Mao:”Per far in modo che sia l’accademia, sia la base operativa vengano evacuate.”
Sousuke:”Partendo dal presupposto che la base non è il nostro obbiettivo, un solo errore può esserci fatale. Dovremo preoccuparci esclusivamente dell’attacco nemico.”
Mao:”Chi penserà a far fuggire le reclute?”
Colonnello:”Ho già provveduto ad incaricare due squadre di elicotteri per poterli scortare in un luogo sicuro. Invece una squadra di Arbalest e fucilieri contrasterà gli attacchi terreni del nemico.”
Kurtz:”Molto bene. Sincronizziamo i nostri orologi. Dieci minuti a disposizione a partire da… ora!”
Colonnello:”Mi fido di voi ragazzi. Se avrete la meglio, avrete la vostra promozione.”
Tutti e tre:” SI, SIGNORE!!”

Mao, Sousuke e Kurtz corsero attraverso il corridoio della base che portava all’Hangar di lancio. Una volta arrivati, presero posto nei loro Arbalest.
Questi 3 ragazzi sono compagni e amici, capitati nella stessa classe, fin dal primo anno d’Accademia.

Mao è l’unica ragazza del gruppo e sicuramente, anche in tutto l’Istituto. Ha 20 anni ed è un maschiaccio. Se dovrebbe mostrare la sua grazia femminile, lo farebbe ubriaca, grazie anche ad una scommessa azzardata. E’ molto brava nell’addestrare le reclute.
Kurtz è un ragazzo di origini tedesche. Ha 18 anni ed è un inguaribile DonGiovanni. Si trasferì in Giappone per lavorare come mercenario dell’accademia, ma in realtà è un abile cecchino.
Sousuke, il più giovane, ha 16 anni ed è predisposto alla guerra. Fin da bambino ha sempre combattuto, crescendo con la consapevolezza di dover sopravvivere. E’ preso perennemente in giro da Mao e Kurtz, perché non avendo esperienze di vita, è ignorante su un po’ di cose. Tutto sommato, se la sa sempre cavare. Quando si tratta di guerra però.

Un grande rumore si spande nell’Hangar e un portello di lancio si aprì. I tre ragazzi si integrarono nel computer di bordo e presero quota, volando a gran velocità per precedere i caccia Americani, in modo da fermare le pericolose bombe.
Quei 10 minuti sembrano divenire un eternità.
Esplosioni e urla si confondono tra cielo e terra, seminando confusione dappertutto. Le fiamme rosse bruciano fino a spandersi in cielo facendo diventare l’aria più cupa e pesante e il manto nero e stellato sembra macchiarsi di sangue. Quando sembra che sia tutto finito e che ai nostri 3 eroi par aver concluso la difficile missione, dal nulla appare un robot color argento, dall’aria veramente minacciosa.
I tre ragazzi devono battere in ritirata, ma Sousuke sembra contrario.

Mao:”Sousuke, non fare stupidaggini! Lascia perdere l’orgoglio!
Di Robot come quelli ne incontrerai a centinaia… Vieni via, prima che ti distrugga!”
Kurtz:”Stavolta sono d’accordo con la sorellina, Sousuke. Guarda che se muori, non verserò di certo lacrime per te!”
Sousuke:”Allora mi vuoi davvero bene.”
Mao:”Ti conviene non disubbidire agli ordini, Sousuke, se non vuoi ritrovarti a pulire i cessi della base operativa.”
Sousuke:”Non farete nulla per convincermi. Io vado.”
Il giovane chiude la comunicazione e si avventa sul suo avversario.

Mao:”Non lo sopporto quando fa così.”
Kurtz:”Su non ti arrabbiare. Altrimenti ti vengono le rughe…”
Mao:”Sta zitto, scemo!”

Ora sul campo di battaglia sono rimasti il misterioso robot e Sousuke. Quest’ultimo si avvicina al nemico, il quale si accinge a reagire.
Le comunicazioni radio del robot d’argento sono chiuse e Sousuke si insospettisce, ma è ancor più sorprendente vedere come il robot si muove: veloce, agile e sempre pronto a spaventare l’avversario ogni qualvolta che si avvicina. Sousuke tenta invano di attaccarlo, ma il robot è troppo rapido e lo perde sempre di vista.
“E’ troppo veloce... Non rimane altra scelta che aspettare.”
Sousuke fermò il suo Arbalest e aspettò con impazienza il prossimo attacco. Il robot misterioso, però non si vede nell’aerea circostante, avendo attivato in precedenza la modalità stealth.
All’improvviso sugli schermi del computer di Sousuke, apparve un messaggio che indicò la presenza di Onde Delta della “BLACK TECNOLOGY” avvicinarsi a gran velocità. Con scatto fulmineo, Sousuke evitò l’attacco del nemico  riuscendo finalmente a pugnalare il robot, facendo saltare il suo impianto elettrico, mandandolo in corto circuito.
Il robot e il pilota ormai allo stremo delle forze si accasciarono a terra e la cabina di pilotaggio si aprì. Sousuke balzò giù dal suo Arbalest per dar soccorso al pilota e provò uno grande stupore nel vedere che l’abile pilota era una ragazza! Sousuke la salì nel suo Arbalest e ricevette l’ordine di rientro alla base centrale di Okinawa.
Sousuke arrivò con la ragazza ancora svenuta tra le braccia. Quest'ultima venne trasferita in infermeria e Sousuke fece rapporto al Colonnello, chiedendo anche scusa a Mao per aver disubbidito al suo ordine.

Colonnello:”Ormai la situazione è sottocontrollo. Le reclute sono tutti al sicuro nella base centrale e l’istituto dovrebbe tornare presto operativo.”
Mao:”Quindi per un po’ il Governo Giapponese ci terrà barricati qui?”
Kurtz:”Mpf! Se fosse per il Governo a quest’ora saremmo tutti morti!! Al Governo non importa nulla di noi, l’unica cosa che lo fa andare avanti sono le tecnologie che assimila dalle aziende militari!”
Sousuke:”Invece di lamentarci del Governo…”
Mao:”Mh?”
Sousuke:”Mi chiedo chi sia quella ragazza…”
Kurtz:”Era giapponese?”
Sousuke:”Si, perché?”
Mao:”Come faceva a pilotare quel robot? Era un bel pezzo di ferro…”
Colonnello:”Andatela a prendere… Forse potremo sapere qualcosa.”

Nel frattempo, in infermeria, la ragazza rinviene. Si ritrova in un letto con un pigiama bianco e una flebo attaccata al braccio. “Dove diavolo sono finita?”
La ragazza si guardò intorno: c’è solo lei nella stanza e l’ambiente sembra tranquillo.
Sousuke intanto con passo deciso s’incamminò verso l’infermeria. Aprì la porta e raggiunse l’unico lettino della stanza, dove vi dovrebbe essere poggiata la ragazza, ma il lettino è vuoto e Sousuke si ritrova con una pistola puntata alla nuca.
???:”Fermo dove sei!”
Sousuke non fa una grinza, rimanendo impassibile alle parole della ragazza.
Sousuke:”Non è leale sorprendere il nemico alle spalle.”
???:”Ora tu mi condurrai fuori di qui!”
Sousuke:”Non sono autorizzato a farlo.”
???:”Allora farò da sola!”

La ragazza afferra la pistola dal lato della canna, cercando di colpire Sousuke, ma il ragazzo anticipa la sua mossa e le blocca la mano, costringendola ad abbassare l’arma.
Sousuke:”Non ti farò del male. Devi solo collaborare. Qual è il tuo nome?”
???:”…” La ragazza non rispose.
Sousuke:”Qual è il tuo nome?”
???:”Kaname Chidori.”
Sousuke:”Sousuke Sagara.”
Chidori:”Dov’è il mio Arbalest?”
Sousuke:”Lo stanno riparando… Ora se vuoi seguirmi…”

Sousuke liberò Chidori dalla sua stretta che la teneva bloccata e prese la pistola.
Una volta che Sousuke condusse Chidori dal Colonnello, quest’ultimo la riconobbe subito. Era figlia di Shinobu Kaname, scienziato giapponese immigrato in America. Era noto per i suoi esperimenti e per le sue incredibili scoperte scientifiche.
La figlia molte volte, aveva aiutato il padre nei suoi progetti e l’Arbalest ne era la prova, costruito appositamente per lei, con un programma simile alla “BLACK TECNOLOGY”.
Come lo avevano ottenuto? E soprattutto, Chidori avrebbe collaborato alla loro battaglia?

Intanto nei sotterranei di una base Americana abbandonata, un hacker sta codificando i codici della “BLACK TECNOLOGY”….
  
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