CAPITOLO
1
Tutto iniziò così…
Finalmente un altro
pesante anno scolastico era passato; la campanella che segnava la fine
dell’ultimo giorno di scuola cominciò a suonare, e Monica non poteva essere più
felice, soltanto una cosa riuscì a turbarla in quell’istante: due (sicuramente
interminabili) settimane in vacanza con i suoi genitori…
Monica aveva fatto tutto
ciò che era possibile, (o almeno ci aveva provato) ad evitarle e a convincere i
suoi a lasciarla partire con degli amici, dopotutto aveva quasi sedici anni,
non era più una bambina! Tutti i suoi tentativi, però, furono inutili e Monica
dovette rassegnarsi ed accettare l’idea delle “vacanze incubo”.
Il giorno della partenza
arrivò e per Monica risultò quasi una sofferenza andar via, non solo perché la
vacanza si prospettava orribile, ma anche perché, siccome erano l’ultima
settimana di agosto e la prima di settembre, era ormai fine stagione e la
maggior parte dei suoi amici era già tornata a casa; questo significava
perdersi gli ultimi giorni di divertimento con loro prima dell’inizio del nuovo
anno scolastico.
Il viaggio fu lungo, ma
finalmente intorno alle 13:00 di quel 27 di agosto arrivarono all’hotel.
La vista e l’odore del
mare fece tornare (almeno in parte) il sorriso a Monica.
Dopo pranzo, la famiglia
venne condotta nelle rispettive camere (per sua fortuna Monica aveva una stanza
tutta per sé).
Nel pomeriggio, disfò i
bagagli e decise di gironzolare per l’albergo nella speranza di “adocchiare”
qualcuno con cui poter fare amicizia. La cosa non risultò per niente facile, in
quanto l’albergo era quasi deserto, i ragazzi dovevano sicuramente essere tutti
in spiaggia. Ad un tratto, la mente di Monica fu colta da un lampo che le fece
venire un’idea:”forse non proprio tutti sono al mare, c’è la possibilità che
qualcuno sia rimasto in piscina” pensò. Così senza perdere nemmeno un secondo,
corse lì e notò subito due ragazze sedute a bordo-piscina: parevano leggermente
più piccole di Monica, e sembravano conoscersi già da parecchio tempo.
Monica aveva molti pregi
come la generosità e la pazienza, ma anche tanti difetti tra i quali c’era
anche la timidezza. Era proprio questo il problema, non sapeva come avvicinarsi
a loro e come iniziare una conversazione. Vedendole così divertite non se la
sentì di andare a disturbarle e così decise di tornare in camera. Mentre stava
per girarsi sentì la voce di una delle due ragazze chiamarla:-scusa?-fece una
pausa-sapresti dirmi l’ora per favore?-.
Monica rispose
semplicemente:-quasi le tre e mezza…-e fece per andarsene.
-Aspetta!!- urlò una
ragazza -sei sola?-chiese. –Si…-fu la risposta di Monica.
-perché non vieni qua con
noi?-
-dici sul serio?-
-certo!Cosa aspetti?-
Monica corse verso di loro
e chiese:
-siete arrivate questa
mattina?-
-no…siamo qui da ieri e ci
aspettano ancora due lunghe settimane di vacanza e tu?-
-Davvero?! Anch’io rimarrò
qui altre 2 settimane! Ero terrorizzata all’idea di rimanere da sola per tutto
il tempo…-
-Ma stai tranquilla…ormai
che ci siamo presentate…anzi no!Scusa..piacere Anna- disse porgendogli la mano.
-Ed io sono Grace,
piacere-
-Io mi chiamo Monica,
piacere mio-.Si presentarono con la tipica stretta di mano.
-Allora Monica che ci
racconti? Con chi sei venuta qua?- chiese Anna.
-Sono qui con i
miei…purtroppo…-rispose Monica –e voi?-aggiunse.
-anche noi…non sei
l’unica…-
-Be’? Cosa sono queste
facce tristi? Il fatto che ci siano anche i nostri genitori qui non ci può
impedire di divertirci,no?-disse ironicamente Grace.
-Giusto!-risposero in coro
le altre due ragazze.
-Allora che ne dite di andare
a farci una passeggiata sulla spiaggia?-propose Grace.
-Ok,certo!-esclamò Anna
seguita da Monica.
Le tre ragazze uscirono
dalla porta principale dell’hotel dirette verso il mare. Bastavano soli pochi
passi per raggiungerlo.
Una volta arrivate Monica
si accorse subito della presenza di un sacco di ragazzi impegnati in una
partita di pallavolo, quando…