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Autore: carelesslove    10/05/2012    1 recensioni
NUova versione visto che l'altra non mi aveva soddisfatta. Holmes scopre che Watson non ha perso il vizio di stilare elenchi che descrivono la personalità del proprio coinquilino.. La storia è Slash.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 La danza dei sette veli.



Quando feci il mio ingresso nel soggiorno di Baker Street fui insospettito dal vedere il mio caro amico Watson nascondere in tutta fretta un foglio in un cassetto dello scrittoio, riponendo poi la chiave nella tasca della propria veste da camera. Certo questo mi stupì e mi ripromisi di indagare anche se li per lì non diedi segno di sospetto alcuno e lui pensò che non avessi notato nulla.
Giunta l’ora di coricarsi, dopo aver consumato un lauto pasto e aver fatto una fumatina come di consuetudine, ci accingemmo a ritirarci nella mia stanza, nella quale il dottore era più che il benvenuto da parecchio tempo, tant’è che si era scelto un lato del letto che preferiva occupare, non avendo io preferenze in merito.
Cominciò a spogliarsi e io lo imitai ma poi con una scusa prontamente inventata per l’occasione, mi diressi nuovamente in soggiorno, dopo essermi appropriato della chiave incriminata dalla tasca della sua vestaglia senza che lui se ne avvedesse.
Quello che trovai era ben lungi da ciò che mi sarei aspettato, e non so se ne fui sollevato o irritato, dal momento che su quella pagina era vergato un elenco che, come potei notare dalle prime righe, riguardava aspetti intimi della mia personalità.
Mi accinsi a leggere.



Il velo cade dal ciglio ai più. Solo una strada alla giustizia è schiusa: l’arte con cui l’ingannator si inganna.[Cit.]


Sette donne emblemi di altrettante qualità, che erano apparentemente fattori dominanti della mia personalità, guidavano nello svelamento del mio vero io. Questo era scritto nella seconda riga. Seguitai a leggere.

1. Maya: l’Illusione

Proclami la tua immunità agli strali di cupido ma poi conservi la foto di Irene Adler come una reliquia e l’hai preferita quando ti è stato offerto al suo posto qualcosa di ben più prezioso. Chi credi di ingannare se non te stesso?

2. Salomè: la Vanità

Dietro la vanità che tanto platealmente ti prodighi a ostentare, di fronte a me almeno, si nasconde in realtà una grande umiltà. Ti dice qualcosa la parola Norbury, caro Holmes? Ricordo distintamente le tue parole quel giorno quando mi dissi: «quando lei avrà l’impressione che io mi dia un po’ troppe arie, vantandomi eccessivamente delle mie doti, abbia la bontà di sussurrarmi all’orecchio “ Norbury”, ed io gliene sarò infinitamente grato »

3. Lady of Shalott: la Solitudine*

Avevi detto che non necessitavi di niente, meno che mai di una moglie che ti portasse a sperimentare degli stati emotivi che si sarebbero rivelati distruttivi per le tue facoltà razionali. Quando ti feci notare che nel caso del segno dei quattro ognuno di noi aveva guadagnato qualcosa (io una moglie e Jones la fama), tranne te, dicesti che non avevi bisogno di nulla se non della tua scorta di cocaina.
E come spieghi allora quanto mi dissi molti anni dopo? … E se non era uno stato altamente emotivo quello …
«Ecco dunque come fu che alle due di questo pomeriggio io mi ritrovavo seduto sulla mia vecchia poltrona, nella mia vecchia stanza, rimpiangendo soltanto di non avere di fronte a me, sulla poltrona che aveva tanto spesso adornato, il mio vecchio amico Watson »

Per non parlare del fatto che hai sborsato una somma considerevole a quel tuo parente per potermi avere di nuovo tra i piedi. Dovevi avere una certa fretta di concludere la vendita, a quanto pare.

4. Minerva: la Ragione

Quell’anima, che così tenacemente tieni nascosta dietro la cortina della ragione, me la mostrasti durante una delle nostre avventure nel tentativo di assicurare un criminale alla giustizia. In quel frangente fui ferito da questo individuo ad una gamba. Tu ti allarmasti. Io ti rassicurai e sminuii la cosa, ma la tua preoccupazione ti aveva tradito e ai miei occhi questo ti rendeva magnifico. **

5. Temi: la Giustizia

Colei che ripara i torti, Nemesi, è lei la più adatta a rappresentare quel tratto della tua personalità per cui ad un innato e preziosissimo senso della giustizia si associa anche una certa parzialità -certamente dettata dalle circostanze e senza dubbio non rimproverabile- di giudizio. Il caso che è stato intitolato dal sottoscritto 'La Tragedia di Abbey Grange' ne è un esempio lampante. A volte pure voi campioni di onestà vi prendete delle licenze ..e non soltanto quando, infrangendo il diritto di proprietà, scassinate le porte altrui. ***

6. Atena: il Coraggio

L’essere schiavo della cocaina è la sola cosa che ti rende debole, nonostante tu manifesti una dose impareggiabile di coraggio, in ogni altra circostanza. In qualsiasi momento potresti essere libero. Perché è la possibilità di scegliere che ci rende liberi. Ma scegliere è difficile. La verità è che talvolta la libertà è scomoda e allora preferiamo stare in catene, seppur dolci catene.

7. Hera: la Gelosia

Quando ti annunciai il mio desiderio di congiungermi nel sacro vincolo con la signorina Morstan, che aveva avuto la bontà di accettarmi come suo futuro sposo, tu apparisti contrariato. 
Manifestasti il tuo dissenso dicendo che non potevi congratularti con me per quell'evento sciagurato ed era tua convinzione che il matrimonio avrebbe inaridito le mie facoltà di ragionamento, a onor del vero carenti già in partenza, devo ammettere.
Riconosco che ci rimasi un po’ male all’epoca, ma quando molto tempo dopo ho scoperto il reale motivo della tua affermazione ne fui lieto e compiaciuto.
Avresti potuto semplicemente dichiarare la tua afflizione all’idea di doverti separare da me, invece che imbastire quel discorso astruso riguardo alla pessima influenza che mia moglie avrebbe avuto sulla mia vita. Certo se avessi posseduto la metà delle tue capacità deduttive ... ma d'altronde non si può pretendere troppo da un semplice medico.

Questi nomi di donne sono un piccolo ed elegante omaggio alla misoginia, presunta o tale che sia, del mio caro amico Sherlock Holmes.


- Avrei oltremodo da ridire …non sono mai stato innamorato di quella donna e in quanto al sesto punto non è del tutto esaustivo. La cocaina non è la sola cosa … - mormorai tra me e mè.
 
- Holmes, hai detto qualcosa? – chiese lui dalla mia stanza, a voce alta per farsi sentire .
 
- Niente. Un minuto e arrivo – riposi, attento a non far rumore, la lettera nel cassetto dove l’avevo trovata e infilai la chiave nella tasca della mia veste.


 
Giunto sulla soglia lo trovai visibilmente infastidito dall’attesa e abbandonato tra le lenzuola sfatte del mio letto.
- Alla buon ora. – mi apostrofò quando misi piede nella stanza.
- Che impazienza, Watson. Sembri una verginella alla prima notte di nozze .
- E’ una cosa del tutto inappropriata da dire a un uomo che giace in un letto attendendo pazientemente che il proprietario di quel letto venga a occuparlo .
- Suvvia, un po’ di ironia non guasta mica, dovresti sapere che sono un uomo dotato di un certo sarcasmo. Certo, a dirla tutta, non è l’unica delle mie qualità .
- …e dei tuoi difetti .
- Senza dubbio - mi infilai sotto le coltri e posai un bacio sulla spalla del dottore, perdendo all’improvviso tutte le intenzioni di sollevare la questione delle imprese letterarie del mio compagno, amico e amante.
Perdersi in discussioni inutili mi sembrava un vero delitto in quel momento, e per quanto ami il delitto, per il gusto di risolverlo e non perché lo approvi, non fu mai che ne commisi uno.
Il dottore mi abbrancò subito e appoggiò la testa sul mio petto, emettendo un sospiro di soddisfazione.
A quel punto tutte le mie intenzioni erano rivolte ad intraprendere ben altri generi di discussioni con lui.
Quella notte fui io a dominare, diversamente dal solito, e capite bene che si trattava dell’unico modo che avevo per riprendermi un pezzo della mia dignità, duramente colpita dall’essere stato smascherato nel mio intimo con così poco riguardo alla cortesia.
Ma prima o poi tutti i nodi vengono al pettine, o quasi, perché quando si trattava del dottore finiva invariabilmente che la mia volontà si trovasse a passare in secondo piano e che la completa assoluzione avvenisse senza ricorrere a nessun processo. Tuttavia mi fu del tutto impossibile evitare di accennare all’accaduto.
 
- Credevo che avesse perso il vizio di stilare elenchi sulle cognizioni e sul carattere dei suoi coinquilini - osservai, in modo del tutto casuale, l’indomani a colazione.
Sollevò lo sguardo dal giornale seduta stante e per poco non si strozzò, mentre sorseggiava del thè. Mi scrutò con un espressione di allarme dipinta in volto all’idea di essere stato scoperto a fare qualcosa che non doveva.
Io sorrisi, o meglio feci una smorfia che dovette sembrare più comica che ostile perché lui si rasserenò, tornando alla sua lettura e lanciandomi timide occhiate, di tanto in tanto.
Il mio Boswell dalla penna facile sapeva come portarmi alla resa incondizionata con quei suoi occhi profondi e tremendamente belli. La mia più grande debolezza non era di certo la cocaina, sebbene non lo ammettessi neppure a me stesso, e non avrei mai rinunciato ad essere prigioniero di quella dolce catena.
 
 
 



Cit: Ovviamente gran parte delle cit. sono tratte dal canone tranne l’incipit che lo dobbiamo al genio di Manzoni ed è un verso del Conte di carmagnola.

*Lady of Shalott è la leggenda che parla di una ragazza rinchiusa in una torre, usata tra l’altro nell’Ottocento come soggetto per un quadro preraffaellita.
**L’avventura dei tre Garrideb.
***Questo non so se sia proprio così, perché mi riferisco alla trasposizione televisiva e non al racconto che non ho letto. In questa avventura comunque il colpevole di omicidio non viene consegnato alle autorità giudiziarie perché secondo Holmes era legittima difesa o qualcosa di simile.
N.d.a: Allora qui bisogna specificare alcune cose. In primis che tutto ciò è stato scritto contro la mia volontà dalla mia mente malata. Come è evidente i nostri protagonisti qui sono a un livello di confidenza considerevole e già amanti, quindi stiamo parlando di un periodo dopo la morte di Mary e la ‘resurrezione’ di Holmes, come si capisce anche dagli episodi ricordati da Watson. Temo che i personaggi siano un po’ OOC.
Il punto 7 non rappresenta, a differenza degli altri, le caratteristiche che Holmes ostenta ma che sono fasulle. In teoria avrei dovuto intitolarlo a qualcosa che celava la vera natura del detective e non menzionare la caratteristica che veniva svelata nel punto(visto che parliamo di veli che cadono). Mi sono presa una licenza perché in questo modo suonava meglio, altrimenti avrei dovuto mettere una emblema femminile dell’ indifferenza e del distacco e non avevo idee.


p.s. Devo ringraziare Taminia per i suoi preziosi consigli. Spero che la nuova versione non sia venuta peggio di prima almeno.
 
  
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