Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: LoveSpotty    10/05/2012    0 recensioni
Rimase un attimo in silenzio a scrutarmi,con i suoi grandi occhi blu che brillavano di una luce speciale.
Abbassai lo sguardo.
Nessuno mi aveva mai fatto quell'effetto prima d'ora.
Sentì le guance andarmi a fuoco e i battiti del mio cuore aumentare sempre più.
Per un attimo credetti che il cuore ,da un momento all'altro,uscisse dal mio torace e mi lasciasse sola,in balia dei miei sentimenti.
Sentii chiaramente il sangue pulsare nelle mie orecchie.
"Ciao"
Aveva una voce cristallina,dolce e profonda. Sentii i suoi occhi puntati su di me e cercai di assumere l'aria più seria possibile.
Scostai una ciocca di capelli e alzai il volto.
Il suo sorriso andava da una guancia all'altra mentre il ciuffo biondo,ricadeva ribelle sulla fronte.
"Ehi..." mormorai cercando una via d'uscita da quella situazione così imbarazzante.
Se quella era una malattia non volevo assolutamente guarire.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                    Prologue
 
Alzai un attimo il viso per dare un’occhiata all’orologio a muro.
Segnava le 14.50.
Sbruffai sonoramente,rimettendo la testa sul tavolo, attirando l’attenzione della professoressa Morrison che alzò lo sguardo,perennemente arrabbiato,dal quotidiano e mi fulminò con un’occhiata ostile.
Appoggiò i giornale sulla cattedra e incrociò le braccia sistemandosi la montatura grigia degli occhiali,sul naso adunco.
“Senta  Jefferson,proviamo odio a vicenda e non lo nego: a volte è veramente una rompiscatole.” disse la professoressa,lasciandomi letteralmente a bocca aperta.
Questa mi era nuova. Una professoressa che da del rompiscatole a un alunno non era mica cosa di tutti i giorni.
Comunque  alzai la testa e mi appoggiai allo schienale della sedia dondolando pericolosamente all’indietro.  Notai che il labbro della professoressa si inarcò in una smorfia di ribrezzo e ostilità,mentre io le restituì uno sguardo strafottente e continuai a dondolare indisturbata dalle occhiatacce che mi mandava quella megera.
“ Jefferson non mi prenda per fessa-continuò attirando la mia attenzione.- e non mi faccia quel sorrisetto strafottente visto che potrei benissimo metterle un bel 4 fiammante e rimandarla al quarto anno.”
Aveva fatto traboccare l’ultima goccia del  vaso.
Con un balzo ritornai a sedermi composta,incenerendola con lo sguardo e mandandole le peggiori maledizioni di questo mondo.
Lei mi guardò con un sorrisetto maligno e soddisfatto e continuò a parlare indisturbata.
“ Lo sa vero che la prossima settimana ci sono i colloqui,Jefferson?” continuò con un tono terribilmente canzonatorio e irritante.
Chiusi la mano destra in un pugno,cercando di contenere la mia rabbia che stava salendo vertiginosamente a 100.
No,non ero mai stata brava a contenermi e quando mi arrabbiavo per il più delle volte finivo dal preside per “violenza” verso qualche mio compagno di classe.
Non è che me ne andassi fiera ma grazie a questa parte del mio carattere i cosiddetti “rompi palle”cercavano di stare alla larga da me.
Morrison mi guardò divertita e tamburellò le dita ossute sulla cattedra,continuando ad osservarmi con il solito ghigno beffardo dipinto sul volto pallido e smunto.
Cercai di rilassarmi e increspai le labbra in quello che doveva essere un sorriso.
“Bene,visto che lo sa –continuò riferendosi al mio gesto- penso che le farebbe bene studiare un po’ di più così da migliorare qualche voto. Posso già avvisarla che non dirò nulla di buono sul suo conto,a cominciare dal suo comportamento.”
Increspò le labbra in sorriso cordiale e prese il registro,senza smettere di fissarmi con quelle fessure grigie che  lei chiamava “occhi”.
Penso che non ci vidi più dalla rabbia.
Mi alzai di scatto e afferrai lo zaino fiondandomi davanti a lei.
La Morrison mi guardò inorridita e indietreggiò spaventata. Mi trattenni dal darle un pugno e le sorrisi,così falsamente che mi cominciarono a far male le guancie.
“Sono le 15.00. La punizione è finita.” sussurrai con aria divertita davanti alla sua scenata.
(…)
Buttai lo zaino per terra e mi diressi velocemente verso la mia camera, cercai di non dare troppo nell’occhio, e chiusi la porta a chiave,lasciandomi andare sul mio letto.
Ok,non ero la solita ragazza che aveva 10 a tutti i compiti e nemmeno la ragazza che non aveva mai avuto note disciplinari; anzi.
Odiavo quel tipo di persone. Mi sembravano così false e ipocrite che a volte non potevo far a meno di pensare a quanto potessero star bene appese ad una corda.
Avevo una dozzina di amici,per lo più ragazzi che avevano più o meno il mio stesso stile di vita.
Imprevedibile e avventato,oserei dire.
Sciolsi la treccia bionda e lasciai che i boccoli s’impossessassero del mio viso perfettamente rotondo.
Ammetto che la gente vedendomi mi prendeva per una tranquillissima ragazza di città.
Ma appena posavano i loro sguardi critici sul mio abbigliamento cambiavano completamente la loro opinione,diventando i soliti “esperti di moda”.
Forse non potevo dare tutti i torti a quelle voci.
Indossavo i miei pantaloni mimetici con le converse nere ormai da buttare; una maglia verde lunga che lasciava scoperta una spalla e il mio capello verde scuro con la visiera girata da un lato.
Posai i miei occhi verdi smeraldo sulla chitarra e mi affrettai a prenderla,con massima cura.
Accarezzai il legno splendente alla luce fioca del sole e le corde di metallo che tremolavano impercettibili.
Pizzicai le corde e pian piano venne fuori un suono melodioso e lento.
Alla prima occhiata tutti mi consideravano il solito “maschiaccio” dell’istituto,che preferiva di gran lunga imbrattare i muri della scuola che imbrattarsi il viso con trucchi di ogni genere.
Ma a me piaceva così.
Fin da piccola ero abituata a giocare con l’altro sesso e ormai tutti i ragazzi mi prendevano quasi come uno di loro. Non posso negare che però a volte…bhe…soffrivo del fatto di non avere un’amica con cui confidare i segreti più intimi.
Ma non potevo proprio cambiare. Rocky Jhonson era così…o forse no?
In quel momento sentì un rumore sordo provenire dalla finestra e mi fiondai a vedere.
Il vetro era leggermente scheggiato sui bordi.
“Chi cazzo è stato?!” urlai furibonda aprendo la finestra e pensando già alla reazione di mia madre.
“Siamo suscettibili oggi?”
Avrei riconosciuto quella voce fra 1000.
Squillante,allegra e sempre con quel velo di malizia.
Abbassai lo sguardo e trovai i suoi occhi color azzurro-verde che mi scrutavano divertiti.
Allungai una mano e Louis si aggrappò per poi entrare in camera con un balzo e fiondarsi sul mio letto.
“Sai Tomlinson,da qualche anno ci hanno messo una porta e quindi non mi dispiacerebbe se tu decidessi di passare da li,come tutte le persone normali del resto.” dissi avvicinandomi e dandogli una piccola sberla sulla nuca.
Lui mimò un “ahi” e annuì stranamente serio.
“Peccato che ti sei cercata un migliore amico anormale.” rispose lui balzando in piedi e afferrando la chitarra.
Lo guardai un attimo e alzai gli occhi al cielo.
“Rocky cantiamo Five Years Time?” implorò improvvisamente porgendomi la chitarra.
Sbuffai e lo guardai divertita.
“ Ma Tommo! Sarà la 10 volta che la cantiamo in 4 giorni!” esclami pizzicando già le corde.
Lui sorrise e mi diede un bacio sulla guancia.
“Che ci posso fare se ho un’amica così speciale.” disse lui con una voce talmente smielata da farmi salire coniati di vomito.
“No,Louis. Fischi tu questa volta” esclamai cominciando a suonare la melodia.
Lui sbuffò e cominciò a fischiettare,mentre io guardavo quella scena divertita.
La musica si fece sempre più veloce e movimentata fino a quando le mani cominciarono a muoversi abili sulle corde.
“Oh well in five years time we could be walking round a zoo
Whit the sun shining down over me and you
All there’ll be love in the bodies of the elephants too
And I’ll put my hands over your eyes, but you’ll peep trought” canto veloce Louis sfoderando un sorriso euforico ad ogni strofa.
“ And there’ll be sun,sun,sun.
Al lover you bodies
And sun sun sun
All down our necks
And sun sun sun
All over our faces
And sun sun sun”  cantammo insieme scoppiando a ridere ad ogni pausa.
Improvvisamente Louis si alzò e si sedette accanto a me,cingendomi le spalle.
Scoppiai a ridere e persi la melodia.
“Che canzone stupida!” dissi senza smettere di ridere,mentre Louis era già caduto per terra.
Lui alzò un pollice con il viso ancora rosso e cercò di ricomporsi.
“Haha…oddio Rocky sono sfinito! Diventeremmo famosi se provassimo ad esibirci” continuò lui diventando improvvisamente serio.
Lo guardai e non scorsi alcun segno di scherzare.
Sbuffai e mi alzai mettendomi le mani dietro alla schiena e passeggiando avanti e indietro nella stanza.
“Senti Louis…ne abbiamo già parlato e lo sai come la penso. Tu hai talento ma io…ho una vocina allegra e  pimpante tutto qui.”
Lui si avvicinò e mi diede un buffetto per poi scompigliarmi i capelli.
“Non dire così Rocky. Tu hai talento e ne sono sicuro. Ti sottovaluti troppo”
Si avvicinò al davanzale della finestra e fui costretta a trascinarmi fino a li per salutarlo.
“Tommo non farti male ora,ok?” dissi sporgendomi per vedere l’altezza.
“Certo mamma!” rispose dandomi un bacio sulla fronte.
Fece un cenno con la mano e scavalcò il davanzale.



Spazio autrice
YOLO  (Yummy Oreos Love Origami)!!
Questa è la mia prima FF quindi cercate di darmi più consigli possibili :)
Veramente l’ispirazione mi è venuta ieri sera mentre guardavo Glee e così ho scritto tutto su un foglietto cambiando qualcosa ed ecco qua il risultato.
Ok,in questo capitolo non succederà nulla di che visto che è il prologo e dovevo presentare la nostra Rocky <3
Spero veramente di avermi fatto incuriosire e che vi piaccia.
Grazie a tutte le carote che riusciranno ad arrivare alla fine <3 <3

By Spotty
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: LoveSpotty