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Autore: sofysofia    10/05/2012    2 recensioni
Questa è la storia di una ragazza, Mia, che ha 15 anni ed è tristissima ... Non è una storia vera, per fortuna, è tutto frutto della mia fantasia e io non provo questi sentimenti ...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo Mia. Solo una ragazza di 15 anni, triste, che vorrebbe tanto lui che non potrà avere mai. I ragazzi belli vanno con le ragazze belle e non di certo con una come me, che tutti chiamano “cesso”. La vita con me sa essere davvero tremenda, anche se devo dire che poteva benissimo andarmi peggio. Ho solamente bruciato la sua fiducia e ora lui mi odia, una cosa che non mi perdonerò mai, figurarsi adesso che si è messo insieme a quella smorfiosa. Prima non mi sembrava smorfiosa, ma le opinioni cambiano spesso, a quanto pare. Non mi piace niente di me e non ritengo mio niente, proprio perché mi odio, solo il mio nome mi appartiene, perché sono costretta. Sono costretta ad essere Mia. Non voglio sembrare un’altra anche se ci ho provato, quindi mi ritrovo a scrivere frasi deprimenti su Twitter, dove sono seguita da ben due fan, sul mio amore impossibile e indecifrabile verso lui. Non faccio nomi, perché non voglio che nessuno sappia che è, ma è facilmente capibile chi è dato che ho detto che mi odia. Ogni giorno è una cosa orrenda, vedere lui attaccato a quella smorfiosa, che mi ignora o mi deride come se non fossimo stati mai amici. Perché noi lo siamo stati, eccome se lo siamo stati. Uno sbaglio capita a tutti, infatti ho sbagliato e gli ho chiesto scusa, ma lui probabilmente non capisce  il bene che gli voglio, se no mi avrebbe già perdonata. Mi viene su un nervoso quando parlo di quello sbaglio, che avrebbero potuto fare tutti, e sono sicura che se l’avrebbe fatto la smorfiosa lui l’avrebbe perdonata, però dato che l’ho fatto io si è arrabbiato nero. Forse non cercava che un’occasione per liquidarmi e andare in giro con le ragazze vanitose e smorfiose. Proprio ieri su Skype mi ha scritto “ti odio” e “muori”, quindi penso che la nostra amicizia, ora la stia dando tutta a puttane … Si, perché ora la sua ragazza è una puttana e tutte le ragazze con cui parla lo sono. Mi voglio uccidere, perché non ha senso una cosa del genere, e perché lo amo alla follia.
 
I professori rileggevano il testo che aveva consegnato una loro alunna, Mia, di cui la consegna era: “descriviti”.  Era una cosa profonda e capivano come soffriva quella ragazza, e in fondo erano triste per doverle mettere un brutto voto perché era andata fuori traccia.
 
Corse su per le scale della scuola, verso il tetto. Ad arrivare fino al tetto glielo aveva insegnato lui, quando ancora erano amici. Ci arrivò e si sedette sull’orlo del tetto; un altro centimetro e avrebbe fatto caduta libera verso la morte e la strada.  Sapeva che lui veniva ogni giorno con la sua ragazza sul tetto, quindi decise di buttarsi quando sarebbe arrivato anche lui, per fargli vedere quanto l’aveva fatta soffrire con quel “Ti odio” e quel “muori.” Poco dopo lui arrivò insieme alla solita smorfiosa e subito si accorsero di Mia e le dissero in tono di scherno:
“Che ci fai qui? Vattene via!”
“Me ne stavo giusto andando … volevo salutare lui”
“Okok, ciao vattene ora!” disse lui.
“Certo.”
“Ehi, che fai? L’uscita è di la!” disse la smorfiosa.
“Lo so … ma io voglio andare via da un altro posto.”
Detto questo Mia si buttò. Lui la guardava cadere provando un po’ di tristezza ma neanche tanta, tanto di lei non gliene importava molto. La smorfiosa rimase sconvolta e diede tutta la colpa a lui per quello che era successo e lo lasciò, poi corse a chiamare i professori e la preside.
I professori arrivarono correndo, con ancora in mano il suo testo. Lo sbatterono in faccia a lui, poi corsero giù, verso dove Mia era caduta. C’era molto sangue e una prof. rimase impressionata … lui leggeva il testo di Mia, ma i suoi sentimenti non cambiavano. O almeno così sembrava. Lo gettò all’aria e dopo si buttò anche lui. 

  
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