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Autore: x_Dana    10/05/2012    1 recensioni
"Farò l'invocazione" urlò con tutto il fiato che le rimaneva e subito Yunaleska si ricompose, guardandola con un'espressione indecifrabile.
"Scegli il tuo intercessore" lo disse con tranquillità, come se il combattimento non fosse mai avvenuto e Yuna chiuse gli occhi, mentre dietro di lei tutti i suoi guardiani si accalcavano per morire.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tidus, Un po' tutti, Yuna, Yunalesca
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inside.
*Non possiedo i diritti di Final Fantasy ed è un opera senza fini di lucro al solo scopo di intrattenimento*
Pubblicata anche su un altro sito di FF.
L'ho scritta qualche anno fa e ho deciso di riprenderla in mano e metterla un pò in ordine. enjoy

"E' meglio morire nella speranza che vivere nella disperazione. Sarò la tua liberatrice"

Furono le ultime parole che Lady Yunaleska rivolse loro prima di dar inizio alla battaglia.
Di nuovo i guardiani le si fecero accanto, pronti a rischiare la vita per lei.
Yuna strinse l'asta che fino a quel momento era stata la sua fedele compagna di danze e di battaglie, il simbolo del suo essere, la strinse talmente forte da incidersi il palmo della mano con le unghie.
Non avrebbe mai pensato che tutti i precetti di Yevon fossero solo  illusione, o che tutti gli invocatori avessero dato la vita solo per condere a Sin la possibilità di rinascere.
Mille anni passati nel tentativo di espiare peccati non commessi, torturandosi al pensiero di Zanarkand la Luminosa, la città delle macchine, secondo i precetti l'inizio di tutte le calamità portate da Sin.
Nemmeno aveva mai creduto di dover arrivar a combattere contro l'Invocatrice che era stata per lei e suo padre fonte di coraggio e di ammirazione, invece, erano tutti lì a tentare di sopravvivere ai  colpi della donna.

La superiorità dell'antica Invocatrice si fece presto evidente, con disperazione Yuna vide Tidus, l'uomo che amava e che le aveva dato speranza, ansimante e ferito reggersi all'impugnatura della sua fedele lama celeste.
Dietro di loro, la piccola Rikku era stesa per terra, immobile e pallida.
Mentre osservava la devastazione che i tentacoli invocati da Yunaleska stavano infliggendo ai suoi compagni, sentì un fiotto di calore vischioso scenderle per la tempia, e senza rendersene quasi conto si ritrovò distesa sulla pietra millenaria del tempio di Zanarkand, il cielo stellato la osservava impietoso.
Cercò di tenere gli occhi aperti per non perdersi niente di quello che le rimaneva, Tidus era ancora al suo fianco e combatteva allo stremo delle forze; d'altronde
era meglio così, non si era mai data sogni e speranze che andassero oltre al suo pellegrinaggio, trovarsene di nuovi sarebbe stato troppo difficile.
Quest'ultimo pensiero la cullò nel buio rassicurante dell'incoscienza.

 
Qualche minuto dopo riaprì contr voglia gli occhi, una boccata di aria umida le riempì i polmoni che l'accolsero stancamente.
Strusciò con le mani il la pietra ruvida nel tentativo di rialzarsi, il sudore freddo che le colava sulla fronte si era mischiato al sangue della ferita offuscandole la vista.

Yunaleska era ancora un imponente ammasso di lunioli davanti a loro, che sanguinanti e stremati cercavano di contrastare la potenza di mille anni di solitudine e odio.
La grande invocatrice alzò un braccio, chiaro come la luna, pronta ad evocare un nuovo attacco, ma Yuna si alzò velocemente, ferendosi le ginocchia sui mattoni ruvidi e corse davanti ai suoi compagni, allargando le braccia cercando inutilmente di nasconderli con le sue lunghe maniche candide

"Farò l'invocazione" urlò con tutto il fiato che le rimaneva e subito Yunaleska si ricompose, guardandola con un'espressione indecifrabile.

"Scegli il tuo intercessore" lo disse con tranquillità, come se il combattimento non fosse mai avvenuto e Yuna chiuse gli occhi, mentre dietro di lei tutti i suoi guardiani si accalcavano per morire.
Quando si girò si trovò davanti l'ultima e la prima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento ed annuì, sapendo che era la soluzione meno dolorosa per tutti.
Gli occhi dei guardiani si posarono su di lei, pieni di rassegnazione per il futuro di Spira, Tidus le si vece ficino per sfiorarle una guancia con l'ultima carezza per poi avviarsi a grandi passi verso Yunaleska, senza guardare indietro.

Il giorno dopo, Yuna si avviò come in trance verso il bordo dell'areonave, guardando il panorama lacerato di Spira che stavano sorvolando
"Addio" Sussurrò, riportandosi alla mente tutte le immagini dei luoghi che aveva visitato e custodito gelosamente in attesa di quel momento.
Dentro di lei si stava aprendo un vuoto incolmabile, l'assenza delle parole dell'uomo che amava e di un ultimo saluto la ferirono profondamente in un modo che non sarebbe mai più guarito, ma non era importante: non aveva più bisogno di guarire.
Cominciò a danzare ed ogni gesto studiato ed automatico era pieno di passione, danzò  richiamando a sè il legame con il suo intercessore e lo pregò di unirsi a lei un'ultima volta e le sembrò quasi di vedere il suo sorriso quando le concesse la Forza che aveva ottenuto grazie al proprio sacrificio, la ferita dentro Yuna sembrò restringersi grazie al calore di quella evocazione.

"Presto.."

Tese l'asta davanti a sè, che era diventata estremamente calda e pesante, sentendosi trapassare dal calore e dalla prepotente voglia di vivere e vincere che avevano sempre contraddistinto l'uomo che amava, lasciandole dentro una luce calda e tranquilla che avrebbe continuato a scaldarla anche nell'Oltremondo.
Tremò, quando infine tutta l'energia le scivolò fuori e nell'ultimo momento cosciente le sembrò di avvertire il tocco caldo delle mani tanto amate aiutarla nel compito di sorreggere l'asta.
Sorrise e finalmente potè vedere il suo corpo esile e stremato cadere e continuò a guardarlo mentre saliva, sussurrando una preghiera invisibile ai suoi compagni di sempre, per poi girarsi e lasciarsi accompagnare dal calore che aveva dentro verso il cielo chiaro ed immenso.


Una prepotente magia le scaldò il corpo, riportandola alla veglia.
Quando aprì gli occhi tutti i suoi guardiani erano accovacciati accanto a lei,  tutti con un sorriso stanco e provato, Yunaleska era sparita abbandonando il tempio scusandosi infine verso il marito amato e dato in sacrificio.

L'invocatrice guardò i compagni con gli occhi spalancati e la mente ancora annebbiata, abbandonando gradualmente la pace che aveva sognato di raggiungere. Era tutto ricominciato
E pochi giorni dopo tutto era finito e Yuna di nuovo danzava per trapassare gli intercessori e condere loro il degno riposo.
Aveva paura.
Quando finalmente si fermo per asciugarsi una lacrima che le era sfuggita e si voltò verso i suoi compagni  lo vide: Un luniolo si alzò aggraziato verso il cielo.

"Ti amo" Gli disse quando infine lui sciolse il suo triste abbraccio, prima di sentirsi di nuovo vuota e sola con una vita piena di interrogativi davanti, ma che era forzata a seguire con forza e coraggio in quanto salvatrice e anima di Spira.


Fischiò su quel porto, in mezzo al mare, cercando egoisticamente di riportarlo indietro sperando di vederlo almeno un'ultima volta.
Fischiò, come lui le aveva insegnato tempo prima nel loro viaggio pieno di risate.

"E' ora Yuna"

Fischiò e sentì la luce che aveva sognato tornare dentro di sè e ringraziò per l'ultima volta gli intercessori con un sorriso..
  
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