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Autore: Contessa    10/05/2012    3 recensioni
Quattro anni dopo quella che avrebbe dovuto essere la battaglia finale, Voldemort domina incontrastato sull'Inghilterra; che fine ha fatto il trio che avrebbe dovuto salvare il mondo magico?
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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PROLOGO

 

 

Gli sposi salutarono un’ultima volta gli ospiti, poi lui prese in braccio la neo moglie tra le risate e gli applausi. Lei gli sorrise, mentre varcavano insieme per la prima volta dopo il matrimonio le porte di Malfoy Manor.

Lo sposo fece qualche passo oltre la soglia, stringendo la giovane, poi la riappoggiò per terra con gentilezza. Le porte si chiusero alle loro spalle, lasciando fuori gli invitati, la brezza fresca della sera, la festa e il tramonto.

Lei sfoderò la bacchetta.

“Benvenuto all’Inferno, Draco Malfoy.” disse Hermione.

 

 

 

Capitolo I

SETTE MESI PRIMA

 

 

“Ma sei proprio sicuro che sia lei, Draco?”

“Certo, mamma, è lei! Guardala, guardala bene… l’ho riconosciuta subito. Non potevo credere alla mia fortuna!”

“Draco, sono così orgoglioso di te. Il Signore Oscuro ti ricompenserà adeguatamente, vedrai.”

“Lo so. Voglio fargli una sorpresa… non si aspetterà mai una cosa del genere. – Hermione tossì, schiudendo appena gli occhi. – Guardate, si sta svegliando. Granger! Ehi, Granger, mi senti?”

“Dove… dove sono?” chiese piano la ragazza.

“Sei a Malfoy Manor, stupida Sanguesporco. – le rispose Draco dandole un calcio nella pancia. Lei gemette e tossì ancora. – Ti ricordi quello che mi hai detto, Granger? ‘Sono troppo intelligente per te, Malfoy, non riuscirai mai a prendermi.’ Chi dei due è prigioniero adesso, eh?” un altro calcio accompagnò la domanda.

“Così toglierai tutto il divertimento al Signore Oscuro, Draco. – disse Lucius Malfoy. – Falla lavare. Stasera la porteremo da Lui.”

“Sì, adesso chiamo gli Elfi. Mamma, abbiamo dei vestiti da darle?”

“Quelli delle altre prigioniere, direi.”

“Andranno bene.”

“Che cosa… che cosa sta succedendo? – la voce di Hermione stava riprendendo forza. – Io non ricordo nie-“

“Risparmia il fiato, Granger; stasera ti servirà. I Cruciatus del Signore Oscuro fanno urlare parecchio.”

 

***

 

Il lavaggio andò bene: Hermione addirittura ringraziò gli elfi che le avevano portato gli asciugamani, spaventandoli con sorrisi e parole gentili.

La vestizione invece fu più problematica; quando Narcissa Malfoy le diede degli abiti dicendole che erano quelli con cui era arrivata Lavanda Brown, la giovane pensò bene di stracciarli e aggredire la donna. Draco, richiamato dalle urla, l’aveva presa per i capelli per strapparla dalla madre.

“Credo che volesse cavarmi gli occhi. Maledizione, quella piccola stupida mi ha graffiato le mani!”

“Te l’avevo detto che questa è fuori di testa. Al terzo anno mi ha aggredito! Non vedo l’ora di fargliela pagare… - disse Draco. – Mettiti questa in silenzio. E mangia. Lui preferisce i prigionieri vispi.” aggiunse rivolto a Hermione lanciandole un’altra tunica.

La giovane mangiò in silenzio un pezzo di pane, poi fu condotta in uno dei numerosi salotti; una volta lì Lucius Malfoy le fece indossare un lungo mantello con un ampio cappuccio.

“Dovrei cruciarti per quello che hai fatto a mia moglie, Sanguesporco. – disse l’uomo dandole una spinta. Draco la afferrò per un braccio. – Silenziala. Non possiamo permetterci che inizi a urlare all’improvviso.”

Il giovane obbedì, e da sotto il cappuccio vennero dei ringhi sommessi.

“Andiamo.” disse Narcissa.

Draco strinse a sé Hermione, poi il mondo intorno a loro si compresse e ribaltò nel buio della Smaterializzazione. Riapparvero tutti e quatto davanti a una delle numerose proprietà della famiglia Black, che da qualche anno il Signore Oscuro aveva eletto propria dimora; Bellatrix ne era stata entusiasta almeno quanto i Malfoy, che avevano finalmente riottenuto la propria casa.

Il cancello che si ergeva davanti a loro si aprì quando Lucius alzò il braccio sinistro, ed entrarono con passo sicuro; Hermione incespicò più volte, muta e cieca sotto il cappuccio troppo grande. Draco la trascinò quasi di peso su per i tre gradini che davano accesso alla villa.

“Muoviti, Sanguesporco. Cosa c’è, improvvisamente hai paura?” le chiese con tono di scherno strattonandola. La giovane non poté far altro che scuotere la testa, mugugnando.

La porta si aprì prima ancora che qualcuno bussasse, e così si richiuse; un brusio sommesso veniva da una porta alla destra del piccolo gruppo.

“Ci siamo… - disse Narcissa dopo un profondo sospiro. – Draco, sii sicuro e tranquillo. Meriti una grande ricompensa, questa volta.”

Il giovane annuì, serrando la presa sul braccio della prigioniera.

“Ci stanno aspettando tutti. Andrò avanti io.” disse Lucius posando una mano sulla maniglia della porta; quando la aprì, improvvisamente la sala si zittì. La moglie lo seguì nella stanza, mentre Draco rimase sulla soglia.

I Mangiamorte si aprirono in due ali per lasciar passare i due coniugi, finché non giunsero al centro della sala, proprio davanti al Signore Oscuro; lui era seduto su un’alta sedia finemente intarsiata, e Bellatrix era alla sua destra, appoggiata al bracciolo.

“Lucius… - esordì Voldemort con quello che doveva essere un sorriso. – Ho ricevuto il tuo messaggio. Ti stavamo aspettando.”

L’uomo rabbrividì alla voce del proprio padrone; gli anni non avevano cancellato la macchia dei suoi fallimenti, e Lucius Malfoy sapeva bene quanto precaria fosse la sua situazione. La moglie gli strinse una mano per fargli forza.

“Mio Signore. – disse l’uomo con un breve inchino. – Stasera sono venuto qui per risollevare l’onore dei Malfoy. Sono venuto qui con una sorpresa per voi.”

“Oh, dubito che l’onore dei Malfoy possa essere risollevato, ormai. – rispose Voldemort. I Mangiamorte risero. Quelli che si ritenevano al sicuro, almeno. – E sai che non amo le sorprese.”

“Questa vi piacerà, Signore, ne sono certo. – ribatté Lucius cercando di sembrare sicuro. Voldemort assottigliò gli occhi rossi e gli fece un cenno della mano. – Draco! Draco, vieni dentro. – aggiunse girandosi verso l’ingresso della sala. Il giovane entrò lentamente, senza cedere di un millimetro la presa sul braccio della prigioniera. – Mio Signore, è stato mio figlio a trovare questo dono. Speriamo che sia di vostro gradimento.” disse quando il figlio lo raggiunse al centro della stanza.

Fece un cenno della testa a Draco, e lui tolse il cappuccio alla giovane. La sala fu improvvisamente percorsa da mormorii eccitati.

“Ma è proprio lei?!”

“Per Merlino!”

“Non ci posso credere…”

“Silenzio! – disse Voldemort alzandosi di scatto. Hermione serrò la mascella e alzò la testa, mentre il Signore Oscuro si avvicinava lentamente. – Draco… questa prigioniera… è colei che io penso sia?”

“Sì, mio Signore. E’ Hermione Granger. E’ la Sanguesporco di Potter. L’ho trovata poche ore fa nella mia zona di controllo, si aggirava per dei vicoletti di Londra. L’ho battuta a duello.” rispose il giovane orgoglioso.

“Draco, Draco, Draco… - disse Voldemort girando intorno alla prigioniera. – Sono stupito. Sinceramente stupito. Non mi aspettavo un risultato del genere da te… - il giovane tacque. Il Signore Oscuro fece un gesto con la bacchetta, e Hermione fece un profondo respiro. – Hermione Granger. Finalmente ci conosciamo.”

“Credo di non poter dire lo stesso, Mio Signore.” rispose la giovane sprezzante.

“Sono anni che ti cerchiamo, sai?”

“Bastava inviare un gufo. Sarei venuta con molto piacere.”

“Mi avevano detto che eri simpatica, per essere una Nata Babbana. – i Mangiamorte risero. – Dicevano che fossi la mente del Trio, eh? Effettivamente, sei stata l’ultima a essere trovata…”

“Ho vinto qualcosa?”

“Ma certo, cara; sarai l’unica ad avere il piacere di provare i miei Cruciatus. Crucio! – disse Voldemort con calma. Draco trattenne la ragazza mentre si contorceva spasmodicamente, ma senza lasciarsi sfuggire nemmeno un lamento. – Sai, è un vero peccato che anche Weasley non abbia potuto provarli, non credi anche tu?”

Per tutta risposta Hermione sputò ai suoi piedi.

“Mio Signore! – esclamò Bellatrix accorrendo. – Lasciate che mi occupi di questa lurida Sanguesporco che ha osato fare una cosa del genere!”

“No, no, Bella; tu hai già cruciato questa ragazza, non ricordi? Non puoi avere sempre tutto il divertimento. Le avete fatto bere del Veritaserum?”

“No, mio Signore. Abbiamo pensato che così sarebbe stato più… divertente.” rispose Draco.

“Bene, Draco, molto bene. Sono soddisfatto del tuo operato. – rispose Voldemort mettendogli una lunga mano pallida su una spalla. Draco si trattenne a stento dallo spostarsi con un balzo. – La tua ricompensa sarà la taglia della Granger, e un nuovo incarico: credo che tu sia pronto per qualcosa di più che semplici ronde di controllo. Tua zia sarà più che felice di avere il tuo prezioso aiuto durante le sue missioni. – continuò. Bellatrix annuì, entusiasta, mentre il giovane cercò di sorridere. La promozione era una cosa buona, affiancare la propria zia folle non proprio. – Ma prima, voglio che sia tu a occuparti della prigioniera. Sei un buon Legilimens, e con l’aiuto del Veritaserum immagino che la nostra ospite non sarà proprio in grado di tenere i segreti dell’Ordine in bocca, non credi anche tu, cara?” disse rivolto a Hermione.

“Sono troppo intelligente per voi.” rispose lei con un sorriso.

“Crucio! - i Mangiamorte intorno a loro risero ancora, mentre Hermione cadeva per terra contorcendosi. Ancora una volta serrò i denti per evitare di urlare; si poteva quasi sentire il loro scricchiolio. – Ma che Grifondoro coraggiosa… è un vero peccato che la tua Casa sia ormai estinta, eh?”

“Mio Signore… - intervenne Draco titubante. – Pensavo che voleste occuparvi voi del suo interrogatorio.”

“Oh, certamente. Le farò alcune domande stasera stessa, ma sai quanto spesso mi lasci prendere la mano, no? – rispose Voldemort alzando nuovamente la bacchetta. – Crucio!”

 

***

 

I Malfoy tornarono al Manor solo parecchie ore dopo.

Narcissa fece un profondo sospiro di sollievo quando apparvero di fronte al cancello, sorridendo. Lucius le strinse una mano e la baciò sulla guancia.

“Draco, Draco… siamo così orgogliosi di te.” disse l’uomo al figlio mentre camminavano verso la porta d’ingresso.

“Grazie, papà. Ho fatto solo il mio dovere. – rispose il giovane con un sorriso. L’atmosfera rilassata fu interrotta da Hermione, che si accasciò al suolo tra i lamenti. – Domattina inizierò a interrogare questa Sanguesporco. Vedrete che andrà tutto bene.” aggiunse trascinandola all’interno del Manor.

“Merlino, toglimela subito di torno. Sono ore che fa quei versi; i Sanguesporco sono proprio animali. - disse Narcissa. – Vai a metterla in una delle celle, per favore. Il Signore Oscuro ha detto di lasciarla da sola, per ora.”

Draco annuì e tirò la giovane per un braccio fino alle scale per i sotterranei; scese senza curarsi troppo dei lamenti della ragazza, lasciando che cadesse a ogni gradino per poi rialzarla malamente. Sfoderò la bacchetta, aprì una delle numerose celle e la buttò dentro con malagrazia.

“Benvenuta all’Inferno, Hermione Granger.” disse Draco prima di chiudere la porta.

 

 

Eccomi qui con un’altra long, che poi tanto long non sarà: ho già deciso che avrà sei capitoli, non uno di più, non uno di meno.

Qualche breve nota: il titolo viene dalla canzone “Seven Devils”, di Florence & The Machine, che mi ha ispirato la storia, ma non ha niente a che vedere con la storia stessa. XD Diciamo che vi consiglio di ascoltarla perché secondo me rende bene l’atmosfera.

Poi, so che ci sono già in giro taaante storie in cui Hermione viene catturata da Draco, o viceversa, quindi mi rendo conto che l’inizio non sia esattamente originalissimo; spero solo che questo primo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito almeno un po’.

Il prossimo aggiornamento sarà tra due settimane! J

A presto,

Contessa

   
 
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