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Autore: Haushinka90    01/12/2006    4 recensioni
una storia sui green day, in particolare su Billie Joe, durante il periodo di "1.039/smoothed out slappy hours"...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ecco il primo capitolo della mia prima fanfiction...ci ho provato...aspetto che mi incitiate a continuare..=)..: Panorama: san pablo bay
Stava tornando dall’ennesima prova col gruppo...girò l’angolo senza nemmeno rendersene conto, tante erano le volte che aveva percorso quella strada. Eppure questo era un giorno speciale. 'Green day' continuava a ripetersi da quando era uscito dalla sala di registrazione...gli sembrava così strano... 'Green day'. Proprio quel giorno, lui e il suo gruppo avevano deciso di cambiare il loro nome. I Sweet children erano diventati i Green day...tutto sommato era okay...forse era stato un bene che quei cretini avessero scelto di chiamarsi Sweet baby...il precedente non era un nome molto virile, John aveva ragione. Però lui e Mike c’erano affezionati, ricordava ancora le risate della sera in cui l’avevano scelto. Mike se ne era appena andato di casa, ed era andato da Billie. Quelli in cui Mike aveva vissuto da lui erano stati i mesi in cui Billie si era sentito a casa più che mai. Ripeteva il nuovo nome e si accorgeva che suonava sempre meglio. Mise una mano in tasca per tirare fuori la chiave, dato che si stava avvicinando a casa, ed insieme alla chiave venne fuori anche un foglietto. Era l’indirizzo della casa che lui e Mike avevano preso sulla West 7th street. Il giorno dopo sarebbe dovuto andarci, questo voleva dire che poteva essere l’ultima volta che attraversava quel viale o addirittura che camminava per le strade di Rodeo. No, sarebbe tornato, almeno ogni tanto...ma in fondo non gli dispiaceva tanto andarsene. Sentì il baccano provenire da casa sua, Hollie ed Annie stavano litigando. No, non gli dispiaceva affatto andarsene. -Volete piantarla!-. Questa era sua madre. Senza nemmeno pensarci fece dietro front e riprese a camminare in direzione completamente opposta alla casa. Non sapeva ancora quanto in futuro avrebbe ringraziato sua madre per quelle urla. La strada era deserta e buia. Lui pensava, non a qualcosa di preciso, pensava e basta. Salì su una torre che si trovava alla fine della strada. Era molto alta. Fu una fatica salire tutte quelle scale, ma la soddisfazione finale superava di gran lunga ogni sforzo. Dalla cima il paesaggio era magnifico. Si vedeva la San Pablo Bay, distante circa settecento metri ed il colore dell’acqua di notte era indescrivibile. Si affacciò e aprì le braccia. C’era un leggero venticello fresco. Si sporse e cominciò ad urlare il nome Green day più forte che poteva. Era una sensazione fantastica. Pensare alla musica, al gruppo, a Mike lo faceva stare benissimo. Era praticamente al settimo cielo ma fu interrotto da un rumore proveniente da dietro. Stava quasi per cadere giù quando si sentì afferrare per un braccio. “Dio ti ringrazio” pensò chiudendo gli occhi per la paura che si era preso. Ma ora veniva il peggio. Doveva voltarsi e vedere chi gli aveva salvato la vita. Lo fece sperando con tutto il cuore che non fosse un pazzo maniaco killer omicida. Quello che vide lo rincuorò e lo fece star male allo stesso tempo. A prenderlo era stata una ragazza, almeno da quello che si vedeva dai lineamenti del viso. Infatti indossava una giacca pesante con il cappuccio alzato, dal quale fuoriusciva una ciocca di capelli neri. Aveva due occhi azzurrissimi che spiccavano sul viso sporco... -Tutto bene?- chiese lei con un filo di voce. - S-s-sì- balbettò lui di risposta posando lentamente i piedi a terra -Grazie..-le disse prima di accorgersi che era scappata verso le scale. Gli venne istintivo seguirla -Aspetta!-gridava ansimando per la corsa, ma lei non accennava a fermarsi, per giunta era anche piuttosto brava a correre. Poi, fortunatamente per Billie, le cadde qualcosa dallo zaino, e doveva essere qualcosa di importante, dato che si era fermata per raccoglierla. Billie la raggiunse e le afferrò il braccio. - Lasciami, mi dispiace per prima, davvero, non sapevo che fosse privato, mi dispiace, non vi darò più fastidio, lasciami andare, per favore.- -Ehi, non voglio farti del male, davvero...- disse Billie per tranquillizzarla, ma poi lo sguardo gli scivolò sul punto in cui la sua mano teneva il braccio della ragazza. Non si rendeva conto che stava stringendo, doveva farle male...così lasciò immediatamente la presa. La ragazza si massaggiò il braccio e ricominciò a correre. Billie stava per seguirla, ma si rese conto che l’avrebbe solo spaventata, e a malincuore si rassegnò al fatto che forse non l’avrebbe mai più rivista. Ma vide una busta sulla strada e la raccolse. Doveva essere di quella ragazza. Se la mise in tasca e si avviò verso casa di corsa.
  
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