10/05/2012
1 recensioniSono qui da sola allo specchio, che mi guardo. Più mi guardo più mi odio.
Mi vedo brutta, chiatta con gli occhiali.
Mi sento a disagio con me.
Sento come se stesse sempre qualcuno, lì, pronto per giudicarmi; a scuola mi vedo sempre gli occhi addosso, ma non perché sono bella, ma per prendermi in giro, per ridermi dietro.
Amici, parenti dicono che sono bella, ma io non ci credo, perché i fatti non lo dimostrano.
Sono tutti bravi a parlare, ma perché nessuno mi viene dietro? Evidentemente sono brutta, ho ragione.
Sono sempre insicura, terrorizzata.
Ogni mattina mi alzo come se fosse una sofferenza, perché lo è.
E' una sofferenza lottare contro i giudizi che ti rifilano a scuola.
Nessuno sa davvero la mia storia, quello che provo, nessuno. Nessuno può permettersi di giudicarmi, eppure lo lascio fare a chiunque senza un minimo di reazione da parte mia.
Sembro progettata per essere al computer, studiare, mangiare e dormire. Mai un po' di divertimento. Ma come si fa a divertirsi quando non sei a tuo agio? Quando non sei sicuro di te stesso; quando hai problemi a scuola, in famiglia, nel cuore. Come si fa? Io davvero non lo so, ditemelo voi.
Genitori separati, un padre con solo il 40% del cuore funzionante, una madre che non sa più come mettere il piatto a tavola,un fratello da accudire e nessuno che accudisce te. Come si fa a reagire ai giudizi quando hai tutti questi problemi e pensieri che ti frullano in testa? Come?
Forse è meglio che la faccio finita qui, che mi tolga da mezzo. Forse è arrivata l'ora di non dare più fastidio e di aiutare la mia famiglia facendogli usare i soldi che usano per me.
Forse se la faccio finita qui, nessuno si accorgerà della mia assenza.
Forse farò un bene a me e al resto del mondo.