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Autore: Mysia_Malfoy    11/05/2012    0 recensioni
Scivolò piano dentro casa e quando si richiuse l'uscio alle spalle vi si appoggiò chiudendo gli occhi. Si portò una mano all'orecchio, quasi volesse accarezzare quel sussurro che le riecheggiava nella mente. Solo questo era rimasto: un sussurro.
Genere: Dark, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo era grigio e la pioggia scrosciava insistente sulla città. Era all'incirca mezzogiorno meno cinque e lei stava seduta tranquillamente in un bar, rigorosamente vestita di nero. Guardava fuori dalla finestra con il viso poggiato sul palmo di una mano, gli occhi pesantemente truccati scrutavano ogni forma vivente e non. Delle ragazze presero posto nel tavolo più avanti del suo, sentiva benissimo i loro discorsi pur non volendo, ma con ciò non le degnò nemmeno di uno sguardo. Accarezzava tutto con i suoi occhi caldi e intelligenti, di un castano rassicurante, dolce.
Nessuno avrebbe mai immaginato l'oscuro segreto che nascondeva, del demone che dimorava in lei da molto tempo. Aveva un aspetto grazioso: viso regolare con tratti orientali appena accennati e profondi occhi scuri. Portava i capelli castano scuro lunghi e legati in una coda scomposta e lenta. La corporatura era esile e l'altezza non era imponente.
Allo scoccare delle lancette sul numero dodici scattò in piedi, prese la borsa e passò davanti alle ragazzine mettendosi il cappuccio del soprabito. Le vide con la coda dell'occhio squadrarla a bocca aperta, dandosi leggere gomitate. La più ingenua del gruppo chiese il motivo di questo buffo comportamento, la più coraggiosa si affrettò a rispondere alla biondina: - Non sai chi è lei? Fa parte della Setta. Si tratta di un gruppo di persone che si riuniscono a mezzogiorno nella vecchia cattedrale per fare riti satanici. Si danno appuntamento a quest'ora per non dare nell'occhio ma tutti sanno quel che combinano là dentro.- concluse con tono di chi la sapeva lunga. Alexis accennò un mezzo sorriso e dopo aver pagato uscì velocemente dal locale, dirigendosi alla vecchia cattedrale. La ragazza bionda la guardò uscire, era ammirata. Non aveva mai visto una giovane donna così bella, aggraziata e misteriosa allo stesso tempo. Le amiche reclamarono la sua attenzione ed ella tornò a perdersi nei soliti discorsi adolescenziali, con la mente altrove.
 
Gli stivali di pelle nera facevano risuonare ogni suo passo, principalmente per merito della pioggia che non accennava a smettere. Oltrepassò il castello medievale e prese la via acciottolata e nascosta che conduceva alla sua destinazione. Alzò gli occhi al cielo e lo scrutò, facendo cadere alcune gocce di pioggia sul viso, le asciugò con il dorso della mano e continuò a camminare pensando alle parole delle ragazze. 
Tutti credevano che la loro fosse una setta satanica ma nascondevano un segreto maggiore, quindi per convenienza non avevano mai smentito quelle voci. La gente pensava questo di lei appena la incontrava per strada; la evitavano tutti, solo i veri satanisti cercavano di avvicinarla e lei naturalmente respingeva tutti. Non era permesso avere amici.
Eccola lì, la vecchia cattedrale. Imponente e bellissima si ergeva per dominare tutta la città dall'alto. Entrò stringendo il rosario che aveva legato al polso e si fece il segno della croce, alla faccia di chi la credeva satanista. Non credeva più in Dio, ci credeva un tempo. Tuttavia lo rispettava e ogni volta che entrava in una chiesa faceva il segno della croce per simboleggiare il suo rispetto. Si avvicinò agli altri e prese posto nei primi banchi; mentre Lorcan, il capo, faceva entrare le future vittime e le faceva disporre uno accanto all'altro davanti all'altare. Tutti i membri si alzarono in piedi simultaneamente e si avvicinarono piano, con passi misurati alla persona a loro assegnata. Tutti portavano il cappuccio, era proibito entrare senza.
 
Era tarda notte e Alexis tornava a casa, con le mani in tasca e lo sguardo rivolto verso il basso, ormai dopo tanti anni non si sentiva più in colpa. Abitava in una villetta distante dalla città a non le pesava affatto andarci a piedi. Si sentiva seguita, osservata. Stufa, si bloccò e sbuffò, voltandosi per vedere chi la stesse seguendo. Non vide nessuno e decise di proseguire il suo percorso, osservava le stelle e cercava di contarle per passare il tempo. Avvertì di nuovo quella sensazione e si voltò di scatto, subito dopo sentì un rumore proveniente dai cespugli al lato della strada. Curiosa, si avvicinò per vedere meglio e sgranò gli occhi realizzando chi stava di fronte a lei. 
- Ma tu sei...-
L'aveva già vista ma non ricordava dove, il suo volto e la sua espressione fanciullesca non le erano nuove. Osservò meglio, la ragazza era sicuramente caduta data la sua posizione disordinata e scomoda. I jeans neri ed aderenti erano sporchi di terriccio in corrispondenza delle ginocchia e i lunghi capelli biondi le ricadevano scomposti sul viso e sulle spalle. La sconosciuta si scostò dei ciuffi ribelli dalla faccia e mostrò due enormi occhi verdi, così belli ma allo stesso tempo così ingenui e giovani. Improvvisamente Alexis ricordò, era la ragazzina che aveva visto al bar quella stessa mattina, la più ingenua appunto. La ragazzina era paralizzata dall'imbarazzo, sapeva di essere stata colta sul fatto e spostava nervosamente lo sguardo, non incrociando quello di Alexis.
- Sei la ragazzina che ha chiesto di me al bar questa mattina.- la osservò inclinando la testa e socchiudendo gli occhi - Perché mi seguivi?- continuò imperterrita, non le interessava l'imbarazzo di quella ragazza, voleva sapere perché la stesse pedinando. Non era capitata lì per caso e le stesse movenze dell'adolescente dimostravano questo fatto.
- Ragazzina- ignorava il suo nome - ti ho fatto una domanda ed esigo una risposta- proferì con voce irremovibile. La malcapitata alzò di poco lo sguardo e la fissò, imbambolata ma allo stesso tempo colpevole. Prese una ciocca di capelli e iniziò a giocarci nervosamente, muovendo le dita molto velocemente. 
- Mi chiamo Hazel- pronunciò il suo nome con voce forte e chiara, sicuramente aveva preso coraggio. Alexis la guardò e incrociò le braccia, accennando un sorriso sghembo all'angolo della bocca.
- Bene, Hazel. Perché mi seguivi?- Hazel sgranò i suoi occhioni verdi e la guardò impaurita, tremava leggermente. 
- Non lo so nemmeno io. L'ho vista stamattina e mi ha incuriosita.- Alexis, per niente convinta, alzò un sopracciglio, tenendo la sua posizione algida e altezzosa. Si piegò sulle ginocchia e si avvicinò all'orecchio di Hazel, la quale si spostò leggermente con il fiato corto, era terrorizzata. 
- Torna a casa, è tardi. Potresti incontrare brutta gente.- le sussurrò pianissimo ma chiaramente, ogni parola era scandita alla perfezione dalla sua voce dolce e melodiosa. Senza aspettare risposta si rimise velocemente in piedi e si aggiustò il cappuccio con le mani guantate, avviandosi verso casa sua a testa bassa.
Hazel rimase in quella posizione per parecchi minuti pensando all'incontro avvenuto da poco, realizzando il forte pericolo che aveva corso se quelle voci si fossero rivelate vere. L'adrenalina scorreva nelle vene, pura, forte come non mai. Tutti si sarebbero spaventati in una situazione simile, invece lei era eccitata all'idea di rivedere quella ragazza e scoprire tutto ciò che la circondava. Si alzò e con passo spedito e svelto andò dalla parte opposta di Alexis, verso casa. Abitava in una casa bifamiliare a qualche miglio di distanza ed era già distrutta all'idea di dover fare tutta quella strada a piedi. Con tutta la buona volontà di cui era provvista s'incamminò.
Riconobbe il suo quartiere, le case uguali, i giardini in ordine e le aiuole perfettamente potate. Prese la stradina per il numero 7, e frugò nella tasca per poi estrarne una chiave semplice, color argento che infilò nella serratura. Scivolò piano dentro casa e quando si richiuse l'uscio alle spalle vi si appoggiò chiudendo gli occhi. Si portò una mano all'orecchio, quasi volesse accarezzare quel sussurro che le riecheggiava nella mente. Solo questo era rimasto: un sussurro.
 
***

SONO TORNATA :D Non riesco a capire se questo sia effettivamente un bene o un male, decidetelo voi questo xD
Dopo vari incoraggiamenti ho ripreso a scrivere.
Storia ispirata dalla canzone Violent Kiss degli Eyes Set To Kill, dovreste già capire di cosa tratta ;)
Non lo scriverò esplicitamente, credo, nei capitoli. O forse si, deciderò in seguito.
Fatemi sapere in una recensione, o anche come messaggio privato, Facebook come preferite, cosa ne pensate e cosa pensate che accadrà. 
Specialmente se vi siete già fatti un'idea dell'oscuro segreto di Alexis!
Anyway, vi lascio il mio contatto Facebook. Non sono un ghiacciolo, un messaggio fa sempre piacere u.u
Alla prossima, un bacio enorme!

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