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Autore: Rota    11/05/2012    3 recensioni
[Kuroko no Basket - KasamatsuKise]
Kasamatsu era consapevole di quanto Kise fosse, a tutti gli effetti, dotato di una certa bellezza – anche perché era la ragione per cui lottava duramente contro le ragazzine urlanti che gli capitavano sempre in mezzo ai piedi, quelle malaugurate volte in cui aveva la pessima idea di accompagnarsi al ragazzo biondo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ryouta Kise, Yukio Kasamatsu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Oh capitano, mio capitano'
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*Autore: margherota
*Titolo: Oh capitano, mio capitano
*Capitolo: Bellezza
*Fandom: Kuroko no Basket
*Personaggi: Kise Ryota, Kasamatsu Yukio
*Generi: Introspettivo, Sentimentale
*Avvertimenti: Shonen ai, What if...?, Flash fic
*Rating: Giallo
*Prompt: Kuroko no Basket, KasamatsuKise, Bello quanto un modello
*Dedica: A quell'altra santa donna che è la Danna, a cui piace questa coppia (L)
*Note: Altra semplicissima KasaKise, senza troppe pretese (L)





Kasamatsu era consapevole di quanto Kise fosse, a tutti gli effetti, dotato di una certa bellezza – anche perché era la ragione per cui lottava duramente contro le ragazzine urlanti che gli capitavano sempre in mezzo ai piedi, quelle malaugurate volte in cui aveva la pessima idea di accompagnarsi al ragazzo biondo.
Non aveva mai riflettuto seriamente sul significato di “avvenenza” ma era certo, anche a livello istintivo, che fosse una delle poche, pochissime qualità di cui Kise era dotato: bella presenza, postura perfetta, taglio alla moda, gentilezza dei modi, affabilità naturale e quella innata sua capacità di farsi ben volere da chiunque che i più maligni avrebbero persino osato chiamare grazia. Tutte cose che con il basket non avevano niente a che fare, era ovvio, anzi erano abbastanza inutili dacché nel contesto agonistico non si guarda tanto al taglio della chioma quanto piuttosto alla resistenza di muscoli e tendini. Insomma, se fosse stato solo bello quanto un modello, agli occhi di Yukio sarebbe risultato quanto più insignificante possibile.
Il problema era che Kasamatsu era anche quel tipo di capitano in grado di svolgere bene il proprio lavoro e quindi anche di valutare discretamente una persona alle prime occhiate che le rivolgeva. Passi per l'appartenenza alla tanto famosa “Generazione dei Miracoli”, che valeva come biglietto da visita esattamente quanto uno specchietto per stupide allodole, ciò che davvero aveva colpito il ragazzo era stato il carattere di Ryota: l'affabilità mai piegata al servilismo, la gentilezza mai piegata all'accondiscendenza, il talento mai piegato alla sconfitta. L'animo così ambivalente di Kise era quanto di più bello e ricco il ragazzo avesse da offrire – e Kasamatsu lo aveva capito in fretta, in maniera del tutto naturale.
Averlo in squadra non significava certo essere assoggettati a lui quanto piuttosto goderne la presenza, per ogni beltà di cui poteva disporre.
Kasamatsu, per il tempo che avrebbero trascorso assieme, si sarebbe limitato a far intendere che apprezzava solo una delle due varianti, con tutte le proprie forze, prima di dare altri motivi all'altro per vantarsi della propria forma – che proprio non ne avrebbe avuto ragione, dannazione a lui!

   
 
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