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Autore: nicoleswaninglebeetw    11/05/2012    0 recensioni
Amare molte volte significa scegliere, e questo lo sa benissimo Nicole, una timida ragazza di Forks, ma che nasconde un segreto, adottata dai Cullen, dovrà fare una scelta, cos'è più importante, la famiglia o il cuore? Volete saperlo? bene allora leggete e lo scoprirete
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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“Nic dove sei?”- mi girai vedendo Nessie entrare in camera-”Finalmente ti ho trovata”- ogni volta che la vedevo riuscivo a sorridere sempre, sprizzava gioia da tutti i poli. Era entrata sventolando davanti a se due vestiti, uno rosa e l’altro azzurro-
“Quale?”- ci pensai e poi risi-
“Beh Nessie a Jake non importa cosa indossi, per lui sei sempre fantastica”- risi e tornai a scrivere la note sullo spartito, ma il mio sguardo fu catturato dalla foto sulla scrivania, era una piccola foto, incorniciata, ritraeva me e Nahuel, sembrava che fosse passata un’eternità dall’ultima volta che ci eravamo visti, ma in realtà erano passate si e no due settimane-
“Nic mi ascolti?”- Nessie mi sventolò la mano davanti agli occhi, richiamando la mia attenzione-
“Si, quello azzurro”- tornai a scrivere. Senza farci troppo caso ripensai a cosa era successo, non più qualche anno prima. Quella sera tutta la mia intera vita era cambiata, ricordo ancora, l’odore dell’erba bagnata sotto di me e quella sensazione intensa,  sentivo come se il mio corpo fosse avvolto dal fuoco. Quando mi risvegliai capii che ero diversa, sentivo il mio corpo totalmente cambiato ma allo stesso tempo, lo sentivo più vivo di prima. La mia nuova famiglia, i Cullen, mi spiegarono cosa era successo e cosa ero diventata, un essere completamente e totalmente padrone di se, anche se molti di loro si ritenevano qualcosa di orribile. Io invece mi consideravo qualcosa di unico, consideravo l’essere vampiro, il modo migliore per poter iniziare a vivere veramente-
“Non pensarci!”- sorrisi riconoscendo la voce di papà-
“E tu non sbirciare nella mia mente”- gli sorrisi e si sedette accanto a me, prese lo spartito dalle mie mani e lesse attentamente-
“Mmm mi piace, l’hai scritta per qualcuno?”- mi chiese, sospirai, a mio padre non piaceva per nulla la mia complicità con Nahuel, lo riteneva pericoloso per me, ma sapevo che si sbagliava non lo conosceva come me e non poteva di certo giudicarlo.Stavo per rispondergli quando sentii la porta del piano di sotto aprirsi, gli sorrisi e corsi di sotto. Jake e io eravamo come fratelli, mi divertivo ma allo stesso tempo mi aiutava nella mia nuova vita, stranamente mentre scendevo le scale, sentii uno strano odore, era qualcosa di nuovo, qualcosa di  attraente, ma non come il sangue umano, forse più forte, che mi attraeva senza darmi la possibilità di trovare una soluzione logica a ciò sentivo. Arrivata a metà scala, sentii una voce nuova, calda e tranquilla-
“Ohhh eccola”- Jake mi sorrise-” dov’ è Nessie?”- mi chiese guardando dietro di me-
“Si sta facendo bella”- risi e scesi gli ultimi gradini, ma la mia curiosità fu catturata da qualcos’altro. Accanto a Jake c’era un’altra persona, un licantropo forse, il suo modo di vestire e la corporatura era quella, ma c’era qualcosa nel suo odore, qualcosa che mi attirava ma allo stesso tempo mi allontanava. Era un ragazzo sui vent’anni su per giù, capelli e occhi scuri, profondi e intensi, la pelle sul  bronzeo, simile a quella dei quileutes, ma c’era qualcosa che la rendeva lucente, si voltò sorridendomi-
“Ciao”- mi guardò attentamente, io sorrisi a mia volta e stranamente mi venne più spontaneo del solito-
“Ciao”- Jake ci guardò per un attimo e si presa il compito di fare le presentazioni-
“Duncan lei è la mia insopportabile Nic! Nic lui è Duncan”- ci indicò entrambi e poi si avvicinò a Nessie che  stava scendendo le scale seguita da papà-
“Piacere”- ci guardammo e poi spostai lo sguardo verso papà che fissava con insistenza il nuovo arrivato-
“Papà?”- gli diedi una gomitata, non mi piaceva come fissava Duncan, si voltò verso di me e uscii andando in cucina-
“Duncan, perché non venite tu e Sophia con me e Jake? Un uscita a quattro?”- Sophia? Rimasi un attimo a pensare. Sophia era una vampira che i Cullen ospitavano, e non sapevo minimamente che fosse fidanzata con un licantropo, andavo molto d’accordo con lei, era dolce e divertente, ma preferivo passare il tempo al piano piuttosto che coltivare amicizia con dei vampiri-
“Nic mi ascolti?”- disse Jake ridendo-
“Si Jake?”- mi voltai e come prima incontrai lo sguardo di Duncan che sorrise con dolcezza mettendomi in imbarazzo-
“Dicevo vuoi venire con noi? Se vuoi dico a Seth di passare?”- notò il mio colorito e si voltò verso Duncan che continuava a sorridere ignorando Jake-
“No, andate voi, io devo finire delle cose e poi …”-
“Nic se avesse intenzione di venire avrebbe chiamato non ti pare?”- si intromise Nessie, parlando di Nahuel, Jake sbuffò a quanto pare neanche a lui andava a genio-
“Si ma non ho voglia di uscire sarà per un’altra volta”- nervosa più di prima salii le scale e tornai in camera mia. Poco dopo sentii la porta chiudersi, erano usciti, odiavo quando mi parlavano così, sapevo che Nahuel mi amava ne avevo la certezza, ma stranamente più mi stava lontano e più il mio amore si indeboliva. La notte passò e Nessie non tornò a casa, ciò significava che aveva passato la notte a casa di Jake, così di prima mattina decisi di andare a riprenderla, se papà si fosse accorto della sua assenza sarebbe scoppiato un putiferio, così dopo essermi vestiti mi lanciai fuori dalla finestra per andare da Jake. Adoravo dare sfogo alla mia natura da vampira, sfrecciai per il bosco con la mia solita grazia e in poco tempo arrivai a casa di Jake, bussai e aspettai una risposta. Da dentro casa sentii dei passi lenti e pesanti, era Jake senza dubbio-
“Nic”- lasciò la porta aperta e andò verso la cucina sbadigliando, io entrai e mi buttai sul divano-
“Mia sorella?”-
“Si sta vestendo. Non capisco una cosa, tuo padre sa che  Nessie è abbastanza grande e poi è con me non c’è nessun pericolo, perché tu e Nessie vi preoccupato così tanto?”- stavo per rispondergli quando Nessie entrò in cucina, gli diede un bacio e disse-
“Perché per mio padre sono ancora la sua piccola Nessie e non gli piace il fatto che tu cerchi di … “- ci pensò un attimo -” di volere la mia virtù”- disse ridendo, Jake non aggiunse altro. Ecco ci risiamo, pensai, ogni volta che si guardavano in quel modo significava solo una cosa, che la sottoscritta doveva lasciarli soli-
“Emm Nessie quando hai finito mi trovi alle cascate”- dissi ridendo e uscii da casa. Camminai per il bosco tranquilla e lentamente, godendomi il paesaggio, poco lontano vidi Sophia, che appena mi vide si avvicinò-
“Patatina”- rise chiamandomi così, era un nomignolo che mi aveva dato-
“Ehi”- le andai incontro sorridendo-
“Che ci fai tutta sola nel bosco? Non mi dire che cerchi il lupo cattivo?”- scoppiò a ridere-
“Nah ero andata a cercare mia sorella ma ecco, preferisco che mi raggiunga alla cascata e tu?”- ridevo ancora per la sua battuta-
“Mah nulla di che, passeggiavo, dai fammi compagnia, Duncan è di ronda e mi annoio”- mi sorrise con dolcezza-
“Eh va bene”- risi e iniziammo a camminare-
“So che ti vedi con un ibrido”- annuii allora le voci corrono pensai-
“Si”- sospirai-
“Eh lo ami?”- mi chiese continuando a camminare-”scusa non sono affari miei, ma ecco sei l’unica qui che non mi tratta come la vampira sconosciuta”- accompagnò le sue parole con una risata. La guardai, ora che ci pensavo bene non ero più certa di cosa provassi per lui, inizialmente eravamo molto uniti, e vedevo in lui qualcuno che potesse proteggermi, ma più stavamo lontani e più quel senso di protezione passava, riuscivo a capire di potermi difendere da sola e che lui non era poi così giusto, ma una piccola parte di me ancora cercava di convincere tutto il resto che lo amassi-
“Si”- dissi con un tono distaccato e poco convinto, lei mi guardò e tornò a fissare il bosco intorno a noi-
“Beh spero che torni presto allora, anzi finché non torna ti tengo compagnia, tanto a Duncan non dispiace”-sorrise, da come ne parlava, il loro rapporto doveva essere bello, ogni volta che parlava di lui le si illuminavano gli occhi e sorrideva, chissà cosa si provava, cioè non che provassi la stessa cosa, ma le cose erano sempre solo in una direzione, ero solo io a metterci il cuore e molte volte gliela davo vinta anche se sapevo che non era giusto-
“Mi chiedevo da quando stai con Duncan? Cioè non per farmi gli affari tuoi, ma da quando sei arrivata non me ne hai mai parlato”- giocavo con una ciocca di capelli-
“Beh l’ho conosciuto subito dopo che sono venuta qui, dai lo sai che non mi piace parlare di me” -mi diede una bottarella con il gomito, risi e camminammo ancora per un po’, finché non arrivammo di fronte a casa sua, mi abbracciò con dolcezza e poi entrò dentro. Sola, decisi di proseguire per la cascata. Quel posto l’avevo scoperto qualche mese dopo essere venuta a Forks, era lì che avevo scoperto i miei poteri, e proprio per questo ero molto legata a quel luogo. Mi avvicinai all’acqua e mi sedette vicino alla riva, sospirai e mi rilassai godendomi la sensazione che l’acqua faceva nascere in me. 
“Disturbo?”- una voce familiare mi distolse dai miei pensieri, mi girai e sorrisi-
“No Mamma!”- le indicai il posto accanto a me-
“Bene”- si sedette e fissò un punto di fronte a se- “ero certa di trovarti qui, ultimamente sei sempre qui, va tutto bene?”- a lei non occorreva il potere di papà per capire che cosa mi frullasse in testa-
“No, non va per niente bene”- sospirai abbassando lo sguardo-
“Centra Nahuel”- sospirò e mi accarezzò il viso con dolcezza, non ero sua figlia biologica, non come Nessie, ma era come se lo fossi, in me circolava il suo veleno, era stata lei a trovarmi e a trasformarmi, e forse proprio questo ci rendeva talmente unite che riusciva a capirmi senza doversi sforzare tanto-
“Dai avrà avuto da fare a Rio”- cercò di tirarmi su di morale, ma non riuscivo nemmeno a sorridere-
“Avrebbe potuto chiamarmi”- dissi sconsolata, non so ma qualcosa mi diceva che c’era qualcosa di cui Nahuel non voleva parlarmi-
“Su piccola si un po’ ottimista”- sorrise-” sono sicura che appena sarà qui dimenticherai tutta questa tristezza”- un po’ ci speravo, ma non riuscivo a crederci completamente. Dopo poco, ci alzammo e tornammo a casa, per strada incontrammo Jake e Nessie che si unirono a noi. I mesi passavano e non ricevevo alcuna notizia di Nahuel, sapevo solo che fosse  a Rio ma niente di più, ormai non ci speravo ad un suo ritorno. Le mie giornata si svolgevano, sempre nello stesso modo, studio, piano e caccia, ogni tanto passavo il tempo con Sophia e Duncan, ma ogni volta che ero con loro cercavo di lasciarli soli, era difficile sopportare il modo in cui si guardavano, in fondo ne ero molto invidiosa, non ero mai stata guardata in quel modo e questo mi da un po’ sui nervi. Passò anche Natale, ma di Nahuel nessuna  traccia, così avevamo deciso di andarlo a cercare, avevamo preparato tutto, mancavano solo i biglietti aerei, quando un giorno, mi arrivò una lettera, era di Nahuel dove diceva che sarebbe arrivato a Forks la settimana prossima e che voleva vedermi, io, super felice, non facevo altro che contare i giorni. Un pomeriggio, dopo la caccia Jake mi raggiunse alle pozze d’acqua vicino a La Push-
“Ehi succhiasangue”- mi sorrise-
“Cane”- risi lasciandomi andare dall’albero atterrando a terra con la mia solita grazia-” di cosa dovevi parlarmi?”- chiesi curiosa camminando al suo fianco-
“Ho intenzione di chiedere a Nessie se vuole … beh … se vuole diventare mia moglie”- disse torturandosi le mani, sorrisi con dolcezza, poteva fare il duro ma Jake era sempre il solito tenerone, gli scompigliai i capelli ridendo-
“Mmm perciò diventerai il mio cognatino a tutti gli effetti?”- risi chiamandolo così- 
“E tu la mia cognata succhiasangue”- rise dandomi una spintarella-
“Ti dispiace?”- gli diedi a mia volta una spintarella facendolo cadere-
“A dirti la verità no”- rise e si alzò-”So che fra un po’ tornerà coso”- fece una smorfia-
“Si torna fra due giorni e poi ha un nome e sei pregato di chiamarlo con il suo nome”- dissi seria-
“Io lo chiamo coso e non smetterò mai di chiamarlo così”- si mise le mani in tasca-
“Ok Jake come vuoi tu!”- lasciai perdere il discorso, non volevo iniziare una discussione che mi avrebbe portato ad una lite con Jake. L’arrivo di Nahuel era previsto fra due giorni, così decidemmo di fare una festa, dove Jake dopo aver chiesto il permesso sia a mamma che a papà avrebbe chiesto a Nessie se voleva sposarlo. Per quella sera avevo deciso di indossare un vestito nuovo, qualcosa di colorito che accentuasse di più il mio fisico da eterna ragazzina. Alla festa erano stati invitati anche alcuni licantropi, tra cui Duncan e anche Sophia, che mi aveva tenuto compagnia per tutto il pomeriggio. Quella sera, l’ansia cresceva sempre di più, la casa come il giardino era fantastico, decorato da lucine e baldacchini fioriti, ero uno spettacolo e tutti si divertivano eccetto me, tenevo d’occhio il bosco sperando che Nahuel si facesse vedere, e finalmente le mie preghiere furono ascoltate. Quasi a metà serata, Nahuel sbucò dagli alberi avvicinandosi a noi, ero al settimo cielo, ma il suo comportamento come il suo sguardo facevano nascere in me una strana sensazione, avevo deciso di dormire da lui quella sera, per la mia prima volta da vampira. Tutti, come impone il galateo, si interessarono molto ai racconti di Nahuel e appena fu solo mi avvicinai a lui-
“Vampiro”- sorrisi-
“Nic”- lo guardai-
“Tutto bene?”- si guardò intorno-
“Certo perché?”- mi guardò per un secondo e poi tornò a guardare gli altri-
“Nulla ero solo curiosa”- non era lui, e questo suo strano comportamento mi metteva l’ansia-”ti sono mancata?”-
“Si”- non aggiunse altro-
“Ok”- abbassai lo sguardo, cercando di arginare la mia delusione, mi voltai appena e notai che Duncan ci stava fissando, sorrisi come per rassicurarlo e tornai a guardare Nahuel. Che intanto si era allontanato per parlare con mamma. Vidi Jake avvicinarsi a Nessie, tenendola per mano, era così dolce e tenero, sentii Nahuel avvicinarsi e sussurrarmi all’orecchio-
“Devo parlarti”- con un tono freddo e distaccato, che se fossi stata ancora umana avrebbe di sicuro congelato il mio cuore.Annuendo, lo vidi allontanarsi un po’ dal gruppo che intanto si stava godendo l’agitazione di Jake e la sorpresa di Nessie. Mi portò poco più lontano della casa e fermandosi, si guardò intorno aggiungendo-
“Nic devo dirti una cosa”-
“L’avevo intuito”- disse per sdrammatizzare, ma lui restò immobile  senza far trapelare dal suo viso nessuna emozione che non fosse indifferenza-
“Non sei tu ciò che stavo cercando”- disse freddo e tutto d’un fiato, mi ci volle un po’ per capire cosa significassero quelle parole-
“Vuoi dire … “- mi stava lasciando?-
“Nic sto con un’altra, per questo non sono tornato subito a Forks, e diciamoci la verità Nic, non sei adatta me”- rimasi un attimo a pensare, mi stava lasciando e non solo mi aveva tradito?-
“Cosa?”- chiesi più a me stessa che a lui-
“Nic non ti ho mai amato, credevo di si, ma non ti amo. Pensavo che forse con il tempo avrei potuto ricambiare i tuoi sentimenti ma non credo che funzioni, perciò beh questa è la fine”- disse come se stesse parlando del tempo. Sentii un gran dolore, mi sentii così forte ma allo stesso tempo fragile, il mio potere legato sempre ai miei sentimenti fece cambiare il tempo, addensando le nuvole che coprirono il cielo stellato, preparandosi per un temporale-
“Dai Nic credevi veramente che saremmo finiti come quel cane e tua sorella?”- a quelle parole scoppiai-
“Va via, non voglio più vederti, scompari dalla mia vita! TI ODIO!”- detto questo scappai verso il bosco, intanto iniziò a piovere. Ero zuppa ma non mi importava sentivo la rabbia e il dolore crescere, mi sentivo stupida ma allo stesso tempo un po’ sollevata in fondo sapevo che sarebbe finita così. Non so il perché ma mi fermai nelle vicinanze di Seattle. Sfinita, anche se non lo ero fisicamente, ma mentalmente si, mi appoggiai ad un albero scivolando a terra, lasciai che la pioggia lavasse le mie lacrime, non so come e non so quando ma mi addormentai. L’indomani mi sentivo asciutta e protetta come non lo ero stata mai, poco dopo sentii il battito del cuore di qualcuno e aprii piano gli occhi, cercando di capire dove mi trovassi-
“Dormi ancora, ci vuole un po’”- una voce familiare mi riportò con i piedi per terra-
“Dove siamo?”- dissi con un filo di voce-
“Nelle vicinanze di Forks, tra un po’ ti porto dalla tua famiglia”- detto questo richiusi gli occhi e mi addormentai. Sentii un paio di braccia fredde che mi sorreggevano e l’odore di mio padre, e capii che  ero a Forks, cercai di riaprire gli occhi, volevo ringraziare Duncan ma non ci riuscivo ero troppo stanca.
“Grazie Duncan”- sussurrò mio padre cercando di non svegliarmi-
“Di nulla, torno con gli altri, ci metteremo sulle sue tracce, gliela faremo pagare”- disse e dopo poco lo sentii allontanarsi. Passai tutto il giorno sul divano coccolata da tutta la famiglia, ma ero distrutta e non riuscivo a non stare male. Nel pomeriggio venne a trovarmi Sophia che cercò inutilmente di farmi sorridere, ma avevo solo voglia di distruggere Nahuel, di fargli provare cosa stavo provando io. La mia famiglia mi avevano raccontato che quella sera, dopo che scappai verso il bosco, lui tornò dagli altri e disse a mia madre cosa era accaduto e tutti decisero di venirmi a cercare, mentre lui approfittando della confusione se ne andò senza dire o fare altro. Da quella sera nessuno più l’aveva sentito, e io più passavano i giorni e più mi chiudevo in me, tutta la mia famiglia continuava a  occuparsi di me, ma c’erano anche i preparativi per il matrimonio di Nessie e cercavo in tutti i modi di spostare l’attenzione su di lei. Approfittando di un momento di libertà, sgattaiolai fuori dalla finestra, avevo bisogno di andare alla cascata, dovevo capire cosa fare, se rimanere ancora a Forks o andare via. Dopo aver corso solo per scaricare i nervi, arrivai nelle vicinanze della cascata, ne sentivo già il rumore, ma qualcosa catturò la mia attenzione. Non ero sola, mi voltai appena e da dietro gli alberi spuntò un ammasso di peli rossicci, non era Jake anche se il colore del pelo era molto simile-
“Niky”- la sua voce rimbombò nella mia mente,lo riconobbi  e sorrisi-
“Ehi Duncan”- era l’unico che mi chiamava Niky, mi avvicinai a lui e stesi la mano sfiorando appena la sua pelliccia, chiuse gli occhi e piegò appena le orecchie lasciandosi coccolare, dopo un po’ alzò la testa e appoggiò il muso sulla mia mano-
“Aspettami qui”- annuii e si ritirò dietro gli alberi.Tornò poco dopo sistemandosi i pantaloni-”adesso possiamo parlare”- mi sorrise-” Come stai?”-ci pensai appena e sospirai rispondendo-
“Bene, tu?”- si appoggiò ad un albero mettendo le mani in tasca-
“Niky non mentirmi, so che non stai bene ..”-
“Se ti ci metti anche tu me ne vado”- dissi ridendo, ma in fondo ero stanca che tutti si preoccupassero in quel modo per me-
“Ok, parliamo d’altro? Dove stavi andando?”- rise appena-
“Nel mio posto segreto”- risi anche io-
“Uuu Niky ha un posto segreto, sono curioso”- mi sorrise guardandomi-
“Si, e non ti rivelerò nulla”- gli feci la linguaccia e poi risi, stranamente mi veniva più semplice ridere con lui, tutti avevano provato a farmi ridere e sorridere, ma lui in poco più di qualche minuti era riuscito a farmi ridere-
“Dai a me puoi dirmi tutto”- fece una faccia seria e poi scoppiò a ridere-
“E va bene dai viene con me”- iniziai a camminare e poco dopo mi camminò accanto curioso-”come va con Sophia? È un po’ che non la vedo!”- a dire la verità l’ultima volta che l’avevo vista non ero stata così gentile, anzi l’avevo trattata malissimo.
“Bene”- disse con un tono semplice fissando un punto del bosco-”  manca molto per il tuo posto segreto?”- rise-
“No non molto”- risi anche io ma continuandolo a fissare, poco dopo arrivammo alla cascata, era come la ricordavo , anzi ancora più bella, sorrisi notando lo sguardo di Duncan, meravigliato e sorpreso davanti a quello spettacolo-
“Non mi ero mai accorto di questo posto”- sorrise e mi guardò-
“Neanche io, l’ho scoperto poco dopo essere arrivata qui”- mi avvicinai all’acqua e sorrisi specchiandomi in essa, poco dopo si avvicinò anche lui sedendosi accanto a me-
“Non ti ho ancora ringraziato per avermi riportato a casa”- fissavo il luccichio dei raggi del sole sull’acqua-
“Non devi ringraziarmi era mio dovere Niky”- sorrise e si stese rilassandosi e lo stesso feci io, fissavo le nuvole muoversi lentamente-” non voglio farmi gli affari tuoi, ma perché ci tieni ancora?”- si voltò appena fissandomi, non risposi ma fissai i suoi occhi cercando le parole giuste per rispondere, ma lasciai cadere il discorso aggiungendo un semplice-
“Non lo so”- lui annuì e spostò lo sguardo dal mio fissando le nuvole. Sospirai e pensai a quanto ci avrei messo per dimenticarlo, era strano ma sapevo che sarebbe successo in poco tempo. I primi giorni ci stavo veramente male, ma con il passare del tempo avevo capito che non avevo mai davvero amato Nahuel, ero solo innamorata dell’idea dell’amore e scioccamente mi ero fatta condizionare da essa. Chiusi gli occhi rilassandomi, sentii Duncan russare piano, sorrisi appena, si era addormentato mi girai su un fianco e curiosa riaprii gli occhi guardandolo, il vento scompigliava appena due ciuffetti dei suoi capelli, le sue labbra schiuse appena per  respirare e di tanto in tanto arricciava il naso dormendo, era così tenero, sorrisi con dolcezza, lo fissavo e pensavo che Sophia era parecchio fortunata, avrei dato qualunque cosa per avere un ragazzo come Duncan, ma stranamente questo pensiero mi scosse un po’ il cuore facendolo battere più forte. Più fissavo Duncan e più il mio battito aumentava, sarei rimasta a fissarlo per tutto il pomeriggio, ma qualcosa richiamò la mia attenzione, Jake e Nessie preoccupati per la mia assenza erano venuti a cercarmi-
“Eravamo sicuri che fossi qui”- gli feci segno di non parlare troppo forte e mi avvicinai a loro-
“Shhh! Sveglierete Duncan”- risi-
“Ehi è un sorriso quello che vedo?”- disse Jake scoppiando a ridere, facendo svegliare Duncan che frastornato ci venne vicino-
“Jake, Nessie”- sorrise e sbadigliò, facendomi ridere-
“Grazie per aver tenuto compagnia alla mia sorellina”- mi scompigliò i capelli-
“ è stato un piacere Nessie”- disse sorridendomi-” ma adesso devo proprio andare, ci sentiamo Jake, ciao Niky”- mi sorrise con dolcezza e dopo averci salutato scomparve dietro gli alberi, era così divertente speravo di rivederlo-
“Allora vedo che stai meglio?”- Jake mi diede una spintarella-
“Beh si sto meglio”-sorrisi-
“Io l’ho sempre detto, i lupi hanno un certo ascendente su noi”- rise prendendomi a braccetto-
“Il fascino del lupo”- aggiunse Jake ridendo-
“La smettete voi due? Non c’è niente tra me e Duncan, lui ama Sophia e non mi metterei mai in mezzo tra due persone”- dissi camminando tranquilla, quel pomeriggio mi aveva fatto capire che potevo farcela, che dovevo tornare a sorridere e ce l’avrei fatta. Erano passati in tutto tre settimane, e il rapporto tra me e Duncan era cresciuto, eravamo molto uniti e appena avevamo l’occasione passavamo il pomeriggio alla cascata, era divertente e dolce, mi leggeva dentro come nessun’ altro e finalmente Nahuel era uscito dalla mia vita e non volevo che tornasse. Per la mia famiglia il rapporto tra me e Duncan non era ben visto, ma sotto sotto sapevano che mi faceva molto bene.
“Allora scricciolo che ti va di fare oggi?”- ci pensai un po’-
“Gara di tuffi?”- sorrisi guardandolo-
“Ci sto e ti do anche il vantaggio”- rise dandomi una spintarella-
“Si certo, paura di perdere scemotto?”- risi e ci incamminammo verso la scogliera, lo sentivo strano, silenzioso-
“Duncan che c’è?”- mi fermai voltandomi aspettando una sua risposta, mi guardò per un attimo e tornò a camminare-
“Nulla scricciolo perché?”- ripresi a camminare-
“Non so sei parecchio strano, silenzioso, c’è qualcosa che ti frulla per la mente?”- arrivammo alla scogliera-
“No scricciolo”- disse tranquillo e poi mi porse la mano per farmi avvicinare al bordo della scogliera. In poco più di qualche secondo mi lanciai da essa facendomi attraversare dall’adrenalina, atterrando nell’acqua con grazia e poco dopo lo fece anche lui. Dopo lo splendido pomeriggio passato a scherzare e a parlare come sempre decisi di andare a casa, il piano mi aspettava e a lui toccava il turno di ronda, così arrivati al confine tra la terra dei Quileutes e i Cullen mi abbracciò con forza e mi salutò dirigendosi nel bosco. Tornai a casa tranquilla, ma dentro sentivo un aria di tensione-
“Che succede?”- chiesi a Nessie che intanto si sistemava i capelli davanti allo specchio-
“Non so, Sophia è venuta, voleva parlare con papà”- fece spallucce-” dopo un po’ è uscita e non ha detto una parola, non l’hai incontrata nel bosco?”- scossi la testa pensierosa-
“Vado a parlare con papà”- annuì e mi avvicinai allo studio bussando alla porta-” Papà posso?”-
“Certo”- aprii la porta e entrai chiudendola alle mie spalle-
“Papà che sta succedendo?”- chiesi curiosa sedendomi sulla sedia di fronte-
“Sophia …”- sospirò -” vuole andarsene”- rimasi di sasso-
“Perché? Non pensa a Duncan?”- chiesi di getto-
“Non so piccola, è venuta e ha detto solo che vuole andarsene”- disse serio alzandosi e avvicinandosi alla finestra, ad un tratto sentii una scossa al cuore-
“Devo andare”- scattai sulla sedia e mi diressi verso il bosco, dovevo raggiungere Duncan prima che parlasse con Sophia, non potevo sopportare l’idea di vederlo soffrire. Ero quasi arrivata a casa sua quando sentii un ululato che mi bloccò il respiro, riconobbi subito Duncan e corsi in quella direzione, ma ci trovai solo Sophia-
“Dove vai?”- mi piazzai davanti a lei-
“Nic spostati”- disse tenendo lo sguardo basso-
“No! Rispondi alla mia domanda prima”- mi avvicinai cercando di capire, ma risentii l’ululato straziante di Duncan, mi voltai guardando in quella direzione-
“Non capisci? Devo farlo, Nic non farmi usare la forza ti prego!”- 
“No spiegami il perché? Non pensi a  Duncan? A me? Sei mia amica o sbaglio?”- la fissai ma spostai lo sguardo, ogni cellula del mio corpo mi spingeva verso Duncan, lo sentivo soffrire-
“Proprio per questo devo farlo, Nic vai da lui ha bisogno di un’amica, io non posso scusa”- non mi diede nemmeno il tempo di reagire che scomparve nel nulla, l’avrei cercato dopo, adesso mi importava di Duncan, così mi misi sulle sue tracce, lo trovai poco dopo vicino ad un albero in forma da lupo-
“Duncan?”- non si voltò-” Ehi?”- mi avvicinai sfiorando il suo pelo, che si rizzò sentendo il mio tocco, decise di ritrasformarsi, tornò poco dopo,  con il viso basso-
“Ehi scemotto”- gli alzai il viso, ma lui spostò la mia mano fissando qualcos’altro- “So come ti senti”-
“No, non lo sai! Non lo amavi, non come io amo Sophia”- disse con un tono che non gli avevo mai sentito, quelle parole facevano un po’ male, ma sapevo che non me l’avrebbe dette se fosse stato del suo solito umore, si aspettava una mia reazione, ma invece agii d’istinto e lo abbracciai con forza-
“Sono tua amica, la tua migliore amica e non ti lascio da solo”- 
“Vattene!”-
“ NO!”- mi spostai di poco e appena incontrai il suo sguardo scoppiò a piangere, con dolcezza lo feci sedere e cercai di calmarlo. Passammo la notte così, piano piano alla fine si addormentò, forse stanco o forse voleva solo dimenticare. Capii cosa dovevo fare, lui mi aveva ridato il sorriso e io avrei fato lo stesso, era il mio migliore amico e non avrei mai permesso che niente e nessuno potesse distruggerlo in quel modo.
  
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