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Autore: nothing_but_the_truth    11/05/2012    2 recensioni
Ciao a tutti, ecco una nuova creatura uscita dalla mia testa.. Spero apprezzerete e commenterete.. Ah, è OOC! -- Allo specchio, si stava sistemando i capelli vaporosi, quando sentì la tenda aprirsi con uno scatto. Si voltò e vide lui.
I suoi occhi.
Sembravano in fiamme, stavano bruciando.
Sì, a me, si disse con un misto di disperazione e sarcasmo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Era successo per caso. Si erano incontrati a Diagon Alley l'estate tra il sesto e il settimo anno.

Hermione ricordava quel giorno come se fosse stato poche ore prima. I ricordi erano vividi nella sua mente, sentiva addirittura il vento sulle sue braccia nude. Sentiva tutto.

Ora era tutto così paradossale nella sua vita, tutto così confuso e contorto. Le cose non erano andate secondo i piani.

Il piano era di andare al Diagon Alley, di comprare dei libi per l'anno scolastico successivo e qualcuno per le letture piacevoli. Aveva una lista accurata ed essenziale delle cose fa fare, i posti in cui andare. Eppure si era fermata al secondo punto.

Non riusciva ancora a spiegarsi come fosse potuto accadere a lei.

Si rigirò tra le coperte, pensierosa. Sospirò. Dannazione.

Com'era potuto succedere a lei?

Ripensò a quell'assurdo pomeriggio, per l'ennesima volta.

 

Un leggero venticello, qualche nuvola nel cielo e un sole non troppo caldo. Il tempo ideale per, dopo aver comprato i libri, fare qualche acquisto più succolento.. la sua stessa madre aveva insistito perchè comprasse qualche vestito estivo nuovo.. Beh, sicuramente era curiosa di scoprire di più sul parallelo mondo il cui la figlia viveva.

Era nel camerino, con addosso un vestitino con disegni a fantasia a fiorellini verdi, con qualche sprazzo di rosa, giallo e bianco.

Liscio e leggero, le arrivava sopra le ginocchia, con una cordicella le segnata la vita sottile, le maniche erano corte e la scollatura a V. Doveva ammettere che le stava bene, e non costava neanche troppo: voleva riportare a casa ai suoi quasi la metà del denaro che le avevano donato per lo shopping.

Allo specchio, si stava sistemando i capelli vaporosi, quando sentì la tenda aprirsi con uno scatto. Si voltò e vide lui.

I suoi occhi.

Sembravano in fiamme, stavano bruciando.

Sì, a me, si disse con un misto di disperazione e sarcasmo.

Si avvicinò e gli bastò un passo per ritrovarsi con il naso che sfiorava il suo.

Gli occhi del ragazzo erano spalancati, impiantati in quelli di Hermione, sembravano grattare dentro di lei, dentro la sua anima. Si sentiva quasi nuda, tanto la guardava fissa.

E la sua espressione. Forse erano così le persone possedute, quelle fuori di senno dalla rabbia.

La schiacciò contro il vetro,puntandole sul collo l'avambraccio, così da immobilizzarla.

Hermione respirava a fatica, sentiva un gran dolore al collo, ma ancora di più alla schiena: sbattendo, aveva frantumato il vetro, e qualche scheggia le si era conficcata sotto la pelle. Dopo qualche secondo sentì una grossa e pensante goccia di sangue scenderle fino ai fianchi.

Sentiva il respiro pesante del ragazzo, il suo corpo premere sul proprio, e vedeva dei capillari scoppiati nei suoi occhi.

Stava per ucciderla, perchè almeno non diceva qualcosa?

Forse era meglio che stesse zitto in effetti..

Voleva dire qualcosa, ma non riusciva a parlare, le bruciavano le corde vocali. Era sicura, tuttavia, che non fosse per la paura, ma per la sua stretta.

Hermione si divincolò un pò, ma presto si rese conto che era inutile, poichè lui era più forte di lei. Senza contare che non aveva la sua bacchetta con sè: era spacciata, doveva accettarlo.

Lui continuava a fissarla, traboccante di rabbia e odio, ansimando.

Perchè non si sbrigava? Era già abbastanza umiliante, sarebbe stato meglio se lui si fosse dato una mossa a farla fuori.

Non voleva pensare che non avrebbe più rivisto i suoi genitori nè i suoi amici, che non avrebbe mai realizzato tutte quelle belle cose che aveva sognato, che non avrebbe esplorato il mondo, che non sarebbe diventata adulta, non si sarebbe sposata, non avrebbe avuto figli.. E prima di andarsene non aveva detto ai suoi di voler loro bene, non lo aveva detto neanche ai suoi amici. E chi si sarebbe preso cura di Grattastinchi?

Senza rendersene conto, una lacrima le cadde. Le bagnò le ciglia e scese lentamente, fino ad arrivare al mento.

Sebbene lui non avesse mai smesso di guardarla negli occhi e lei avesse sempre sostenuto il suo sguardo -voleva che la guardasse negli occhi, voleva che lui vedesse negli occhi una persona che muore- notò la lacrima e seguì il suo percorso improvvisato sulla pelle chiara delle ragazza.

NO.

Eccola, la maledetta voce. Pensava di averla sepolta in una parte nascosta di sè, e invece no. Eccola che rituonava e cercava di imporsi. Ormai questa voce selvaggia e sconosciuta risuonava spesso dentro di lui, sopprattutto in certe circostanze.

Allentò leggermente la presa.

NO.

Non sei un assassino, disse la voce nel suo petto, roca e calda. Non riusciva più a domarla, a sepellirla.

Forse perchè non devi.

Ma devo farlo. DEVO.

No che non devi. Non a lei.

Lei non è niente.

Ti piacerebbe.

Lei non è niente! E' solo una sporca Mezzosangue! , cercò di convincersi, ma pronunciare, seppur solo mentalmente, "sporca Mezzosangue", aveva fatto effetto. Non quello desiderato, cioè di aizzarlo contro di lei come un animale, ma di fargli sentire la bocca amara, sporca, cattiva.

Doveva provare repulsione verso la ragazza, non se stesso, dannazione. Cosa c'era in lui che non andava?

Durante questo confronto interiore, Malfoy non aveva mai comunque abbassato lo sguardo, seppur non vedeva nulla. Allentò ancora la presa.

Hermione si sentiva così confusa.

Malfoy spostò l'avanbraccio e lei respirò di nuovo bene. Sentirla tossicchiare fece ruggire la voce selvaggia dentro di sè.

NO.

Con uno scatto,senza che se ne rendesse neanche conto, Draco portò una mano dietro il collo della ragazza, avvicinandosi a lei. La voce selvaggia si liberò, spezzò le catene dalla sua educazione, della sua famiglia, dal suo buon nome, dalla sua onorevole stirpe, dall'oridne imporso dal Signore Oscuro di uccidere la Mezzosangue, da tutto. Inaspettatamente, la baciò.

Lei si lasciò baciare, immaginando che stesse morendo e avesse le allucinazioni. Era l'unica ragionevole spiegazione.

Quando si staccò e si rese conto di ciò che aveva fatto, si allontanò da lei, terrorizzato.

Come aveva potuto? Era sbagliato. L'avrebbe ucciso per questa sconsiderevole azione. Prima lui, poi i suoi genitori. E infine, anche lei. O forse sarebbe stata proprio lei la prima a morire, così da dar al Signore Oscuro la soddisfazione di vederlo spezzarsi dal dolore.

<< Io... >> cercò di dire Malfoy, portandosi una mano alla fronte e scompigliandosi appena i capelli, guardando sconvolto Hermione, più confusa di lui.

<< Cosa diavolo è successo? >> Bisbigliò lei, con gli occhi spalancati.

Draco si guardò intorno, cercando una via d'uscita. << Io.. devo.. >> voleva dire "andare", ma con un saltò era tornato da lei e l'aveva ribaciata, stavolta in modo più romantico, appoggiandole i palmi delle mani sulle calde e rosse guancie e scostandole i capelli dal viso.

 

Hermione sospirò e sorrise tra sè e sè della scena che era appena riaffiorato nei suoi ricordi.

Si girò ancora tra le lenzuola, stirandosi.

<< Ma tu lo sai che giorno è oggi? >>

<< Certo. Il nostro anniversario, amore. >>

<< Già. >> Rispose Hermione, facendosi baciare la fronte da Malfoy e stringendosi al suo petto, che l'aveva accolta e rassicurata tante volte.

Respirò il profumo familiare della pelle del suo uomo.

Un anno, si disse, è già passato un anno.


 

Ciao a tutti!! Spero che abbiate apprezzato e che recensirete,facendomi sapere le vostre opinioni! Ps: questa è la mia pagina Fb, se velete dare un'occhiata :) http://www.facebook.com/profile.php?cropsuccess&id=100003764811755#!/pages/Flawfull/178524625552934
  
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