Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: mangakagirl    12/05/2012    6 recensioni
Piccola serie di mini storie divertenti e romantiche su Ran e Shinichi che tratteranno il profondo legame di amicizia e amore che c'era già prima e che continua a persistere anche dopo la trasformazione del detective dell'est.
tratto dal capitolo 1:
-Baro! Perché diavolo non ti sei fermata?!- sbottò Shinichi sorreggendo Ran per evitare di farla cadere.
-BARO! Mai sentito parlare di “campionato nazionale” ?!-
-Certo baka! Ma continuare a combattere con una caviglia quasi slogata è troppo!- rispose lui passandosi un suo braccio attorno al collo e camminando lentamente.
-Se mi fossi fermata… Ma scusa, dopo che ho vinto il campionato nazionale, l’unica cosa che sai dirmi è : BARO perché NON TI SEI FERMATA?!- chiese lei sbuffando infastidita.
Era proprio così: Ran aveva appena vinto il torneo nazionale di Karate. Ora lei e il ragazzo stavano tornando a casa ma durante l’incontro Ran si era slogata una caviglia quindi Shinichi la sorreggeva cercando di aiutarla nel tragitto.
-Cosa ti devo dire?! Sono contento che hai vinto il campionato ma avrei preferito che tu perdessi piuttosto di vederti con una caviglia slogata…- rispose lui notando la sua smorfia di dolore.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

8. Gelosia                        p.d.t.

Keiko Yamagami osservò sospirando Shinichi Kudo, che nemmeno in gita scolastica in montagna perdeva l’occasione di mostrare la sua bravura nel calcio.
-Hey, Keiko!- la chiamò la sua compagna sventolandole una mano davanti al viso. La ragazza sbarrò gli occhi ritrovandosi improvvisamente sulla Terra.
-Ahh, ho capito!- esclamò l’amica seguendo il suo sguardo -Kudo ha fatto colpo ancora una volta!-
-Kudo?- domando interessata Keiko mentre lei annuiva.
-Tu sei arrivata solo il mese scorso, non puoi conoscerlo, comunque lui è Kudo Shinichi della terza classe, sezione B. Mezza scuola è innamorata di lui… e chi non lo è?!- esclamò con gli occhi a cuoricino -A 15 anni guarda che pettorali che ha! È il migliore giocatore di calcio di tutte le medie del Giappone ed è un asso nelle deduzioni… vorrebbe diventare un detective-
Keiko ascoltò interessatissima e chiese con gli occhi illuminati da una luce di speranza:
-E ha una ragazza???- l’amica storse il naso.
-No, cioè sì… insomma loro dicono che non lo sono ma…-
-Loro?!? Loro chi?!? Chi lo dice?!?- domandò agitata Keiko sporgendosi più verso di lei. L’altra indietreggiò leggermente e rispose sbolordita:
-Bè… Kudo e Mouri lo dicono…-
-Mouri?! Chi è?!-
-Lei- rispose indicandole una ragazza con lunghi capelli castani e occhi azzurro-lilla che passava stizzita una bottiglietta d’acqua a Shinichi -Visto? Sono come marito e moglie. Mangiano insieme, escono insieme, vengono a scuola insieme… insomma: dove c’è uno c’è l’altra. Quando chiedi loro se stanno insieme arrossiscono e brontolano qualcosa tipo “Siamo solo amici di infanzia!”-
Keiko osservò con odio Ran mentre un’idea le balenava nella mente.
-Hai detto che non sono fidanzati… Quindi non ci sono problemi se ci provo io con lui, giusto?-
L’amica fece spallucce e tornò al suo itinerario della gita.

*  *  *

Yamagami addocchiò Shinichi mentre stava per sedersi al tavolo con un vassoio della colazione. Col proprio in  mano accellerò il passo e, come da piano, andò a cozzargli addosso facendogli cadere il pacchetto di bacchette.
-Oh, scusa!- esclamò inscenando un perfetto tono dispiaciuto mentre lui si voltava a guardarla: lunghi capelli neri, occhi marrone caldo, alta, snella e formosa.
-Non importa, tranquilla- rispose prendendo il pacchetto.
-Prendi le mie- disse lei porgendogli il suo mentre lui la guardava stupito.
-Emm… grazie- rispose un po’ imbarazzato per quel comportamento appiccicoso.
-Io sono Yamagami Keiko, della classe terza, sezione D-
Il ragazzo annuì incerto e decise di presentarsi a sua volta, visto che lei aveva sentito così tanto il bisogno di farlo…
-Io sono…-
-Kudo Shinichi, 15 anni, il migliore giocatore di calcio di tutte le medie del Giappone, un asso nelle deduzioni… vorresti diventare un detective-
Shinichi aggrottò un sopracciglio mentre lei sorrideva.
-Sono arrivata in questa scuola solo un mese fa, ma già so che hai molta fama. Ti spiace se mi siedo con te?-
-Emm…- rispose incerto Shinichi mentre lei si sedeva al tavolo scelto da lui. Il ragazzo la guardò perplesso, poi si sedè a sua volta, cominciando a fare colazione mentre lei iniziava a parlare del più e del meno.
-A, puoi chiamarmi Keiko ovviamente!- disse dopo un minuto di intenso discorso -Posso chiamarti Shinichi?- domandò sbattendo le ciglia mentre lui era sempre più sconvolto.
-S-se ti va…- rispose tornando a mangiare.
-Oh, ti sei sporcato! Aspetta, ti pulisco io- continuò Keiko sporgendosi verso il suo viso, gli poggiò una mano sulla guancia e gli pulì delicatamente la bocca mentre lui arrossiva e cercava di sottrarsi al tocco.

***

CRICK.

Il bicchiere che Ran stringeva in mano si incrinò pericolosamente quando la ragazza, a qualche metro dal tavolo di Shinichi, lo osservò mentre Keiko gli puliva la bocca. Sonoko spuntò al suo fianco come un fungo e osservò strabuzzando gli occhi il povero bicchiere che minacciava di esplodere da un momento all’altro.
-Ran…- la chiamo guardandola incerta mentre fissava ancora il ragazzo -Stai per rompere il bicchiere… Oh- finì capendo il perché di quel gesto.
-Oh oh!- rise furbetta conficcandole una gomitata nelle costole -Gelosa, eh? Chi è quella modella accanto a Kudo?-
Ran si riprese improvvisamente fissando prima il bicchiere poi l’amica, che si stava piegando in due dal ridere.
-Ma che dici?- chiese posando il bicchiere sul vassoio che teneva nell’altra mano con aria imbarazzata.
-Ahahahah! Non dirmi che non ti dà fastidio perché non ti credo!-
-Ma a cosa, Sonoko?!- sbraitò Ran diventando viola.
La ricca ereditiera la afferrò per un gomito e la guidò fino al tavolo di Shinichi sempre più divertita: si sa, a Sonoko Suzuki quelle situazioni imbarazzanti piacevano da impazzire.
Il ragazzo si voltò verso di loro mentre domandava perfidamente:
-Kudo, ma che fai?! Ti mostri davanti alla tua mogliettina con l’amante?!-
Keiko aggrottò la fronte e puntò lo sguardo sulla ragazza rossa in viso che dava una botta dietro al collo a quella che aveva appena parlato.
“Ecco Mouri” pensò.
-Taci Sonoko, non dare aria alla bocca senza un buon motivo!-
-Ciao Ran- disse Shinichi spostando lo sguardo stizzito per via di Sonoko su lei.
-Ciao Shinichi- rispose lei sedendosi di fronte a lui col vassoio.
-E lei chi è???- domandò Suzuki senza smettere di ridere imitando l’amica sedendosi a sua volta.
-Yamagami Keiko- rispose piatto lui tornando a mangiare il suo riso, che ormai, freddo, era una poltiglia appiccicosa.
-Un’amica di Shinichi- aggiunse lei mentre al ragazzo andava di traverso il boccone.
-Oooooooooh! Sono già amici, Ran! Te lo avevo detto io che se non ti muovevi si trovava un’altra!- esclamò Sonoko scoppiando a ridere.
-Taci Sonoko- sibilò Ran a denti stretti fissando in tralice Yamagami, che la guardava a sua volta con aria velenosa -Allora nell’ora libera…- disse rivolta al ragazzo, ma Keiko la interuppe.
-Shinichi, facciamo una passeggiata nel bosco!-
Ran e Shinichi la fissarono sconcertata.
-Come scusa?!-
-Dai Dai! Può venire anche lei se vuole!- aggiunse con tono infantile aggrappandosi al braccio del liceale.
-Ci mancherebbe!- disse Ran fulminando Shinichi.
-Emmm…- il ragazzo si trovò in seria difficoltà - Io e Ran avevavamo già programmato di stare insieme…-
-Perfetto allora!- rispose Keiko prima che Ran ribattesse -Allora dopo tutti nel bosco!-
Sonoko lanciò un’occhiata divertita a Ran che a stento non spezzò le bacchette che teneva in mano.

***

“Non ti permetterò di rovinarmi il piano, piccola arpia! Dici di non essere fidanzata con Shinichi, allora togliti dalle palle e largo a chi ci tiene davvero ad essere la sua ragazza!” pensò Keiko  dentro la toilette delle ragazze prima di girare la chiave nella serratura della porta per uscire dal bagno, ma una voce la distraè.
-Vado in bagno Sonoko. Visto che tu vai sulla funivia con Kitagawa e Isozaki, ci vediamo stasera in stanza-
Keiko sputò il chewin-gum che masticava e, aprendo la porta, lo attaccò al perno che permetteva di chiudersi nel bagno: era un’ occasione perfetta!
-Mouri!- esclamò vedendola entrare non appena lei uscì -Eccoti qua! Pronta ad andare?-
La ragazza la fulminò, poi assunse un’espressione melliflua e rispose:
-Ma certo! Vado in bagno e arrivo, sta certa che non mancherò- sottolineo a denti stretti le ultime parole.
-Posso chiederti una cosa?- domandò con finta voce ingenua l’altra.
-Mmmm- rispose stizzita Ran.
-Tu e Kudo state insieme?-
Ran arrossì sentendosi messa alla prova.
-N-no! Io e lui…-
-Quindi non ti dispiace se ci provo io con lui, vero?- domandò trionfante Yamagami mentre lei sentiva il cuore perdere un battito.
 -D-di quello che fa Shinichi non mi importa proprio nulla…!- esclamò rossa come un pomodoro con espressione distaccata stringendo forte i pugni: Bugia.
Keiko sorrise melliflua e soddisfatta.
-Ci vediamo dopo, Mouri- disse voltandogli le spalle mentre lei si chiudeva in bagno. La ragazza prese dal distributore a parete un fazzoletto di carta e cercò una penna nella borsa che portava a tracolla. Vi scrisse sopra alcune parole e lo attaccò con dello scotch alla porta del bagno in cui era entrata Ran. Scoppiò a ridere senza curarsi che la karateka la udiva e uscì trionfante dalla toilette.

***

-Era ora! Ma dove diavolo è Ran?!- sbraitò Shinichi appoggiato con le braccia incrociate al muro del cortile della pensione -Abbiamo solo un’ora e mezza libera, ve lo ricordate vero?- aggiunse stizzito.
Keiko gli trotterellò davanti con aria contentissima e gli rispose:
-Ran non viene più-
Il ragazzo aggrottò un sopracciglio.
-In che senso?-
-Oh, non si sentiva molto bene così mi ha detto che preferiva rimanere in camera-
Shinichi, senza darlo a vedere, si sentì in allarme per l’ “amica” e tirò fuori dalla tasca dei pantaloni il cellulare.
-No!- esclamò lei fermandolo mentre lui sbraitava stizzito:
-Senti, voglio sapere come sta! Se non sta bene qualcuno deve stare con lei, no?-
Keiko si morse il labbro inferiore e pensò in fretta ad un piano per dissuaderlo.
-Mi ha detto che aveva mal di testa e che si sarebbe messa un po’ a letto. Se la chiami non farai altro che disturbarla, non credi? Dammi retta, lascia perdere… Sono una ragazza anche io, so cosa vuol dire-
Shinichi la scrutò serio non sapendo se crederle o meno, poi sospirò chiudendo gli occhi.
-Vabbè, andiamo- disse infilando le mani e il cellulare in tasca.
Mentre si allontanavano lanciò una rapida occhiata alla pensione, non sicuro che quello che faceva fosse la cosa giusta.

***

“Stupida Yamagami! Ma chi si crede di essere?!” pensò Ran poggiando la mano sulla chiave, provando a girarla. “Ma cosa?!” la chiave si mosse a fatica come se fosse ostacolata. Ci provò parecchie volte mentre cominciava a salirle il nervoso. Ad un certo punto tentò di forzarla a spallate. “Maledizione, e ora cos’ ha la porta!? Uff… così arriverò in ritardo all’appuntamento con Shinichi! Quell’oca sarà già incollata a lui come una piovra…! ”
La rabbia prese il sopravvento e scagliò un potente calcio alla porta riuscendo ad aprirla, anzi, quasi a romperla. Ran uscì passando sotto un lungo e appiccicoso filamento rosa attaccato alla serratura della porta e alla cornice.
“Ma che…?!” pensò prima di alzare lo sguardo e trovare attacato alla porta un fazzoletto. Lo strappò bruscamente e lo lesse:
“Oh, scusami! Proprio non sapevo dove mettere il chewin-gum. Non ti dispiace se mentre ti liberi e io vado altuo appuntamento con Shinichi, vero? Infondo l’hai detto tu stessa che non ti interessa quello che fa lui >.< Yamagami <3”
Il fazzolettò si trovò presto appallottolato e gettato nella spazzatura mentre una Ran furiosa pensava “Maledetta! Mi ha chiusa nel bagno per stare con Shinichi!” uscì velocemente dalla toilette “Ma ora le faccio vedere io! Lei non può… con Shin…” si bloccò fissandosi i pugni senza finire il pensiero.
“Perché questa strana sensazione? In questo modo sembra quasi che io sia… che stia andando perché sono gelosa di lui…” scosse la testa con forza “No! Io… a me non interessa niente di lui…”

Sicura?

Era la voce della vera Ran, quella che teneva nascosta dentro sé, quella a cui non dava mai ascolto perché si lasciava trasportare troppo dalle emozioni: fosse stata per quella Ran, lei sarebbe stata con Shinichi già da molto tempo.
-Certo!- rispose a se stessa ad alta voce -Io sto andando lì solo per dirle che non deve più permettersi di chiudermi nel bagno…!-

Non centra nulla Shinichi? Non lo stai facendo anche per lui?

Si bloccò arrivando in cortile, fissandosi i piedi con i pugni stretti lungo il corpo, dopo qualche secondo riprese a camminare.
-Forse- sussurrò piano aggrottando le sopracciglia.
“Preparati Yamagami, perché questa non te la perdono!”

***

Shinichi si guardava attorno, perso tra i suoi pensieri, senza ascoltare minimamente le parole che gli rivolgeva quella piattola che gli stava accanto.
Pensava a Ran: aveva fatto bene a non accertarsi di persona che stesse male? Forse era meglio tornare indietro da lei…
-Shinichi!- lo chiamò Yamagami con tono stizzito -Mi ascolti?-
-Certo- rispose lui senza degnarla di uno sguardo, così la ragazza gli si parò contro costringendolo ad indietreggiare.
-Ecco… voglio dirti una cosa…- disse lei arrossendo visibilmente ma continuando a guardarlo decisa mentre lui indietreggiava sempre di più.
“Ohi ohi… si mette male!” pensò toccando con le spalle il tronco di un albero: era in trappola. Keiko lo fissò dritto negli occhi con le labbra serrate per non cedere troppo alle emozioni, poi disse tutto d’un fiato:
-Io… da quando ti ho visto ho subito provato dei sentimenti per te…-
-Emmm… Yamagami…- tentò il ragazzo poggiandole le mani sulle spalle per allontanarla.
-Io ti amo Shinichi- disse lei decisa diventando viola, poi intrecciò le mani dietro al suo collo socchiudendo gli occhi e avvicinando il viso al suo.
-No… no…- tentò Shinichi facendo pressione sulle sue spalle per allontanarla ma, improvvisamente, il panico si impossessò del suo corpo privandolo delle forze.
“No! Dannazione, nemmeno ti conosco!” imprecò mentalmente, quando un improvviso rumore costrinse lui e la ragazza a voltarsi.
Shinichi perse un battito e sbarrò gli occhi allontanando bruscamente Keiko da sé mentre la persona appena arrivata lo scrutava paralizzata, con occhi sbarrati e vuoti: Ran.
-Ran, non è come pensi!- disse subito senza una ragione precisa: non erano fidanzati, eppure…
Ma la ragazza si voltò di scatto e prese a correre velocemente lasciandolo ancora più sbalordito.
-RAN ASPETTA!- urlò seguendola mentre Yamagami lo chiamava, invano.

***

Ran sentì la voce del ragazzo provenire in mezzo ad alcuni alberi e sbuffò: finalmente l’aveva trovato!
“Ora Yamagami mi sente! E anche Shinichi non la passerà liscia! Lasciarsi abbindolare da un’oca del genere…”
Aumentò il passo e si fece strada tra i cespugli con le mani, evitando per un pelo di accecarsi con un ramo sporgente. Finalmente riuscì a districarsi da quella massa di foglie e insetti e intravide un raggio di sole illuminare un piccolo spiazzo privo di alberi. Non appena ne uscì definitivamente, però, una scena le fece perdere uno o più battiti lasciandola letteralmente pietrificata: Yamagami, quell’oca giuliva che l’aveva chiusa nel bagno di una Yamagami, stava avvinghiata a Shinichi contro un albero e, cosa ancora più sconcertante, stava per baciarlo. Il ragazzo sobbalzò visibilmente non appena la vide e la scostò bruscamente da sé.
-Ran non è come pensi!- disse subito con tono colpevole.
E allora com’era? Perché era avvinghiato alla ragazza? Perché aveva le mani sulle sue spalle?
No, lei non gli credeva: si sentiva svuotata, ferita, tradita
Da lui non se lo sarebbe mai e poi mai aspettato.
Lei non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
Una strana sensazione a cui non sapeva dare un nome, si impossessò della sua mente e del suo corpo, sentì l’adrenalina aumentare e provò un odio spropositato per quella Yamagami: come aveva osato provarci con lui?
Lui, il suo lui, il ragazzo per cui tutti sapevano che provava dei sentimenti anche se non era ancora pronta a dichirarglieli
All’improvviso il suo cuore sembrò esplodere in mille schegge, non voleva più vederlo, non voleva stargli vicino, sarebbe scappata lontano, molto lontano… Lontano da lui.
Si voltò si scatto e prese a correre furiosamente senza una meta precisa: non gli importava. Ignorava il dolore dei rami e delle spine che la graffiavano attorno alle caviglie e sulle gambe durante la corsa: quel dolore era nulla confronto a quello che provava il suo cuore.
-RAN ASPETTA!- sentì il suo urlo arrivargli lontano alle orecchie.
Aspettare? Ma aspettare cosa? Che li vedesse baciarsi?!
Le lacrime le offuscarono la vista, impedendole di vedere una piccola fossa del terreno nella quale quasi si storse la caviglia destra, ma non si fermò: doveva andare avanti, doveva mettere più distanza possibile tra lei e quel ragazzo.
-Ran, hai frainteso tutto!- urlò Shinichi raggiungendola: era pur sempre un campione di calcio -Fermati e lasciami spiegare!-
Riuscì ad afferrarle il polso destro e a fermarla mentre lei si voltava con il viso coperto di lacrime.
-Spiegare?! Ma spiegare cosa, eh?!- urlò arrabbiata liberando con una mossa di karate il proprio polso facendogli quasi perdere l’equilibrio -Cosa mi dovresti spiegare Shinichi?! Che non stavi per baciarla?! Ma perché non torni dalla tua amichetta?! Io non voglio sentire nulla da te!-
Riprese a correre asciugandosi con gesto brusco gli occhi.
Aveva ragione Sonoko: era gelosa. Ecco cos’era quella strana sensazione che si era impossessata del suo corpo: gelosia.
 -Ma quale amichetta?! Ran hai frainteso! Io non stavo per baciarla! Mi vuoi ascoltare!?-
-NO!- urlò la ragazza, che aveva smesso di piangere, continuando a correre senza guardarlo nemmeno per un istante -Non voglio ascoltare un bel niente da te!-
Non sapeva affatto dove stava andando e continuava a non importarle: bastava che fosse lontano da lui.
All’improvviso sentì un rumore di foglie secche e di qualcosa che si sgretola, un urlo rimbombò in tutto il bosco costringendola a fermarsi. Si accorse solo in quel momento che il cuore le batteva all’impazzata e che aveva i polmoni che chiedevano pietà. Si voltò indietro lentamente cercando la figura di Shinichi, che era scomparsa nel nulla.
Fece qualche passo con fare incerto guardandosi attorno con le labbra socchiuse: ma dov’era?
-Shinichi?- sussurrò piano osservando ogni angolo che la circondava. Un gemito di dolore la scosse come una secchiata d’acqua ghiacciata attirando la sua attenzione verso un angolo che sembrava appena essere franato. Si avvicinò velocemente col fiato sospeso per quasi urlare non appena vide il ragazzo, steso sul pendio che era appena franato, che si stringeva la caviglia sinistra.
-SHINICHI!- gridò raggiungendolo di corsa rischiando di rompersi l’osso del collo e di scivolare ancora più giù di quanto già non si trovasse il ragazzo.
-Stai bene? Sei ferito?- domandò agitata abbassandosi per terra e posandogli una mano sulla spalla.
-Ah…Credo di essermi slogato una caviglia… Ahia…- gemè lui stringendo gli occhi. Ran si sentì morire e lo fissò con occhi impauriti mentre cercava di mettersi seduto lamentandosi ad ogni movimento.
-È colpa mia…- sussurrò sedendosi senza forze accanto a lui raccogliendo le gambe al petto -…è solo colpa mia…-
Il ragazzo gemè riuscendo finalmente a sedersi e la fissò con una smorfia di dolore e le mani puntate nel terreno per tenere l’equilibrio.
-Ma che dici…? Fsss…- disse trattenendosi mentre malauguratamente muoveva la caviglia infortunata.
-Mi dispiace- disse Ran cominciando a piangere -T-ti ho stroncato la carrier…- un singhiozzo non le permise di finire la frase.
-Ma che dici?!- esclamò il ragazzo deciso -Non hai stroncato proprio niente, Ran! È solo una slogatura… Ahia!-
-Visto?!- disse Ran piangendo più forte - È-è-è solo c-colpa mia!-
-Ran- disse Shinichi con tono dolce scuotendo il capo -Non è colpa tua. È solo una slogatura, ne avevo già presa una all’altra caviglia ma, come hai potuto vedere, fin’ora sono sempre riuscito a giocare, no?-
La ragazza non sembrò consolarsi così, mentre lei piangeva, Shinichi sospirò alzando gli occhi al cielo e chiudendoli. Dopo attimi di silenzio disse:
-La colpa è mia: non avrei dovuto fidarmi di Yamagami quando mi ha detto che non saresti venuta con noi perchè stavi male-
Ran alzò gli occhi sorpresa smettendo di piangere per qualche attimo.
-Non stavo male- tirò su col naso -mi ha chiusa in bagno- disse con voce incrinata dal pianto.
Shinichi la guardò sconvolto, poi scosse il capo sdegnato e sospirò ancora.
-Sono un perfetto idiota- disse richiudendo gli occhi -Avrei dovuto sospettare subito che era una bugia…- stette qualche secondo in silenzio mentre un uccello cominciava a cantare sonoramente.
-Mi dispiace Ran- continuò guardandola negli occhi -Davvero, e quando sei arrivata non stavo per baciarla ma per schiodarmela di dosso. Credimi…-
La ragazza alzò lo sguardo un po’ stupita, poi lo fissò dritto negli occhi. Era la verità, poteva leggerlo in quel blu profondo come l’oceano. Si asciugò le lacrime col dorso della mano e si alzò mentre lui continuava a guardarla.
-Dai che torniamo alla pensione- disse facendosi passare un suo braccio attorno al collo e lo tirò su di peso mentre lui si aggrappava alla sua vita con l’altro braccio.
-Asp… Ahi ahi ahi! Piano…piano!- sbraitò il ragazzo tenendo la gamba infortunata piegata per non poggiarvi sopra il peso. Saltellò con la ragazza che lo reggeva verso la cima del piccolo pendio in cui era cascato e, seguendo il sentiero, dopo quasi un’ora ritrovarono la pensione.

***

Ran aprì la porta ed entrò nella stanza n° 444 con espressione stizzita.
-Mamma, mi lasci parlare?! No… ascolt… mamma! È una slogatura… la prof ha esagerato come al sol… La prof/iena* mamma! Stiamo parlando di quella! Mam… mamma!- sbuffò stizzito Shinichi parlando al cellulare sedseduto sul letto con la caviglia fasciata. Ran prese posto nella sedia accanto ad esso e lui le rivolse una rapida occhiata.
-Non c’è bisogno che torni da Los Angeles, mamma! Me la cavo beniss… Va bene, va bene! Ci vediamo domani mattina!- sbraitò prima di chiudere il cellulare con aria imbronciata -La Iena ha colpito ancora! Le ha fatto credere che mi fossi rotto praticamente tutta la gamba! Ma lo so perché l’ha fatto… vuole parlare con i miei e convincerli che dovrei vivere con un adulto anziché da solo. Uff… perché non si fa un pacchetto di fatti suoi proprio non lo capisco!-
La ragazza lo osservò con aria piccata e lui sbuffò.
-Che c’è? Non dirmi che sei ancora arrabbiata con me per quella storia? Non ti sentivi in colpa perché mi avevi stroncato la carriera…?!-
-In effetti mi sentivo in colpa, all’inizio, ma poi mi sono resa conto che io non centravo nulla e che non era colpa mia se sei un baro che riesce a cadere giù da un pendio…-
Il ragazzo le rivolse un’occhiataccia offesa, mentre lei sorrise melliflua.
-A quanto pare però hai chiarito le cose, vero? L’ho vista andare via di qua furibonda… Per questo hai una cinquina stampata sulla faccia?-
-Già- sbuffò Shinichi passandosi una mano sul segno gonfio che Keiko Yamagami gli aveva stampato in faccia quando lui le aveva detto di non amarla qualche minuto prima -Tsk... Ragazze! Appena le ho detto che non l’amavo, ha iniziato a dire che io l’ho illusa, che le ho fatto credere di essere il suo tipo, eccetera eccetera… Ma se è stata lei a presentarsi a colazione stamattina!-
Ran si sentì improvvisamente di buon umore e sorrise serena.
-Ah… A proposito: mi dispiace- disse Shinichi grattandosi la testa.
Lei rimase un po’ perplessa.
-Per il bacio?-
-No- rispose lui arrossendo -Perché non mi sono accertato di persona che stessi bene. Ti prometto, però, che d’ora in avanti mi accerterò del tuo stato di salute solo ed esclusivamente da te… Per evitare altri incidenti come quello di oggi… penso sia stata una punizione la slogatura…e sinceramente credo di meritarmela in pieno…-
Ran rimase scioccata e non potè fare a meno di sorridere: doveva rimangiarsi tutto. Lui non aveva ma avuto intenzione di baciare Keiko Yamagami, era stato corretto nei suoi confronti, non voleva farla soffrire…
-Perdonato. Comunque… promesso?- domandò sorridendo guardandolo dritto negli occhi blu come l’oceano mentre lui le porgeva il mignolo.
-Promesso- rispose sorridendo a sua volta lui fissandola negli occhi azzurro-lilla intracciandolo con il suo.

*Ve la ricordate la prof/iena???! ^-^ chappy 4!!

 

 
N. dell’autrice: Dire che sono vergognosamente in ritardo è Vergognoso!
Mi dispiace tantissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! >.<
Solo ke ero sommersa da compiti e interrogazioni e, sinceramente, la voglia di scrivere a fine giornata era pari non a 0, bensì a -10!!! >.<
Ripeto: Mi dispiace tantissimoooooooooooooooooooo!!!
Gomennaseinnnnnnnnnnnnnnnnnnn!
Comunque, dopo tutti i pomodori che mi starete lanciando >-< , ditemi se il chappy vi è piaciuto!!!
Visto il grande successo del primo capitolo “Baro!” in cui avevamo uno Shinichi geloso, mentre ero in albergo e mi lavavo le mani davanti allo specchio (immaginate la scena -.-), mi è venuto in mente ke forse poteva esistere anke una Ran gelosa e mi sono venute anke in mente altre parole chiave: Shinichi ferito, Keiko Yamagami. E da quiiii (cm la canzone MERAVIGLIOSA DI QUEL GENIO DI NEK ke io amo xkè ha degli occhi fantastici e una voce stupenda!!) l’idea di “Gelosia” : l’ottavo e ULTIMO capitolo di “Come farei senza te”. Mi dispiace che sia l’ultimo, gommennasein, ma ora voglio dedicarmi ad un’altra fict ke sto scrivendo e nn posso stare dietro anke a qst ^.^”
(Ci ho provato in qst periodo ma la cosa risulta difficile xkè confondo gli avvenimenti delle due storie! “°>.<°” kiamatemi Baka o Baro, ma le cose stanno così!)
Vi lascio con la speranza che vi sia piaciuta qst piccola raccolta e ke mi seguirete con l’
altra mia fict che uscirà presto, promesso *^*
Ringrazio tt coloro ke hanno sempre recensito e anke coloro ke hanno solo letto.
ARIGATò GOZAIMASU!! v.v
A presto Mangakagirl ^.~
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: mangakagirl