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Autore: hazzashug    12/05/2012    8 recensioni
«Meg, mi concedi qualche minuto?» le chiese sorridente Louis, avviandosi verso la camera di Sam.
«Ti ho aspettato per quindici anni, qualche minuto non cambierà nulla.» annunciò Meg sorridendo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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13 Marzo 2011.

«Lou, posso chiederti una cosa?»
«Si ma solo se posso chiedertene una io.»
«Certo.» presi fiato. «Perché me? Cioè..» aggiunse cercando di spiegarsi, la rossa.
«Cosa Meg?» le chiese il ragazzo, confuso.
«Andiamo, tu sei Louis Tomlinson, uno dei componenti della band più famosa in Inghilterra mentre io sono solo Mega..»
«A me basti tu Megan non ho bisogno di tutto il resto.» la interruppe il ragazzo. «Per essere felice ho bisogno del tuo sorriso, del tuo sguardo, di te. Amo la tua testardaggine, amo quando ti svegli al mattino e fai facce buffe perché non hai voglia di alzarti, amo farti un complimento e poi vederti arrossire, amo il fatto che sei diversa dalle altre, amo quando sbuffi perché credi d'esser brutta quando in realtà sei bellissima, ti amo perché mi fai sentire speciale.» aggiunse tutto d'un fiato e Megan non poté fare a meno di sorridere e arrossire.
«Tu invece cosa dovevi dirmi?» le chiese curiosa.
«Promettimi una cosa Meg.» rispose lui con tono serio.
«Tutto quello che vuoi, Lou.» replicò sorridente, Megan.
«Promettimi che non dubiterai mai di me, promettimi che non smetterai mai di amarmi, promettimi che non mi lascerai mai.» annunciò Louis avvicinandosi a lei.
«Lo prometto amore.» disse lei in tono sicuro.
Louis si avvicinò, annullò la distanza tra loro e la baciò.

15 Giugno 2026.

«Ed ora, ritorniamo un po' nel passato ed ascoltiamo una delle canzoni più celebri che hanno segnato in un modo particolare ognuno di noi.. Il primo singolo della boyband inglese, One Direction, What Makes You Beautiful.» Megan rabbrividì a quelle parole e fissò la radio sbalordita.
«You're insecure..» la musica partì e pian piano riapparvero nella sua mente tutti i ricordi, uno dietro l'altro come le pagine di un libro, un libro ormai consumato e antico, un libro che contiene molti ricordi, un libro che porta gioia e sorrisi ma anche dolore e lacrime. Quel libro che Megan aveva riposto in un angolo della mente e che aveva promesso a se stessa che avrebbe dimenticato, ma in quell'esatto istante si era accorta che non avrebbe mai potuto cancellare tutto.
«Mamma, perché piangi?»
«Non preoccuparti Sam, è tutto apposto.»
Come ogni mattina Megan fermò la macchina di fronte la scuola, Sam scese e salutò la madre che era intenta ad asciugarsi le lacrime con un bacio sulla guancia e si avviò verso la scuola.
E come sempre Megan non poteva fare a meno di notare gli occhi azzurri di Sam come quelli suo padre e quel sorriso che glielo ricordava ogni volta.
Risalì in macchina e un flashback la fece sentire ferita, quel ricordare le fece sentire il cuore andare in pezzi per la seconda volta e le lacrime ripreso a scendere.
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Passata la notte del 13 Marzo, Megan si svegliò e si alzò dal letto e non notando Louis accanto a lei rimase un po' sorpresa. Raggiunse l'armadio, afferrò una felpa di Louis e la indossò, amava indossare le sue felpe, diceva che erano speciali perché avevano il suo profumo e le sembrava di averlo sempre lì con lui. Arrivata sulla soglia della cucina e vedendo che non c'era si convinse che fosse al supermercato e che sarebbe tornato a momenti.
Anche se era ancora un po' assonnata non poté fare a meno di notare un foglio ripiegato sul tavolo, si avvicinò; la busta citava: 'Per Megan' e lei curiosa aprì il più veloce possibile, tirò fuori il foglio, lo spiegò e per un attimo rabbrividì, aveva il terrore che la sua paura più grande, stesse scritta lì, in quelle poche righe. Iniziò a leggere.

"Buongiorno amore mio, so bene che questo ti farà star male, so bene che soffrirai, ma è sempre così, se devo dirti qualcosa di importante riesco solo a scriverti.  
Ieri pomeriggio il mio manager mi ha informato che saremmo dovuti partire per un tour mondiale, purtroppo siamo stati avvisati così tardi per via di problemi che non sto qui ad elencare; non appena l'ho saputo il mio pensiero si è rivolto a te, amore mio.
Non te l'ho detto perché avrei rovinato l'ultima serata che avremmo passato insieme, perché è proprio questo il punto; non so quando tornerò.
Ieri sera ti ho fatto promettere di amarmi perché è quello che farò io, amarti per sempre, non saranno questi kilometri a dividerci, non sarà un oceano a distruggere il nostro legame, niente può rovinare l'amore che proviamo l'uno per l'altro.
Spero che capirai e se non lo farai ti capisco; ti lascio con la certezza che mi ami e che, nonostante tutto, ti amo anche io.
Ti prometto che questo non è un addio ma un arrivederci."

                                                                                                                                                                                                                Per  sempre tuo, Louis.

Da quel giorno Megan non fece altro che piangere, le sarebbe mancato, ne era convinta.
E poi lui, lui non stava lasciando solo lei, ma anche Sam la creatura che tra qualche mese sarebbe nata, l'unica testimonianza del loro vero amore.
Megan cambiò numero di telefono, si trasferì in una città vicino a Doncaster, strappò ogni cosa che poteva portargli un suo ricordo, dalle foto ai poster, dai bracciali ai regali che lui le faceva.
Non voleva più sentirne parlare, non voleva più pensarci, aveva deciso di cambiare anche se sapeva che avrebbe mantenuto per sempre la promessa, sapeva che l'avrebbe amato per sempre, sapeva che se avesse bussato a quella porta gli avrebbe aperto come se Louis fosse davvero uscito solo per andare al supermercato. 

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15 Giugno 2026.

Erano passati quindici, quindici anni.
La piccola Sam era nata e cresciuta senza la consapevolezza che suo padre fosse una star e avesse lasciato lei e sua madre sole.
Louis non l'aveva più sentito dopo quella lettera e lei aveva imparato a vivere con sua figlia tranquillamente.
Ogni tanto le capitava di comprare riviste e puntualmente ci trovava Louis fotografato tra le braccia di una modella, e aveva imparato a non restarci più male perché lei avrebbe sempre mantenuto la promessa, perché lei sapeva che l'avrebbe amato per sempre, ormai si era rassegnata, era felice per sua figlia perché non avrebbe mai voluto farla soffrire quanto lei.

Quel giorno dopo aver accompagnato sua figlia a scuola, aveva deciso di non recarsi a lavoro, non né aveva voglia, tutti quei ricordi le aveva dato alla testa e aveva semplicemente bisogno di riposare un po', di chiudere quegli occhi verde smeraldo e farli smettere di versare lacrime, che tanto erano inutili, almeno secondo lei.
Si era stesa sul letto e si era appisolata.

Qualche ora più tardi a svegliarla furono le grida di Sam: «Mamma, sono a casa.»
Aprì gli occhi, raggiunse la camera di sua figlia, entrò, la salutò e si incamminò verso la cucina per preparare il caffè, ma ad interromperla fu il campanello.
«Mamma, puoi andare tu? Io sono al computer.» urlò Sam dall'altro capo della casa.
«Si Sam, vado io.» rispose Meg sbuffando.
Arrivata di fronte alla porta, l'aprì curiosa di chi fosse.
Strabuzzò gli occhi e per un attimo si sentì svenire. Era convinta che fosse un'illusione ottica o che fosse diventata pazza.
«L-Louis?» chiese tremando e le lacrime iniziarono a scendere, una dopo l'altra, sempre  più veloce.
Lui si avvicinò sempre più a lei, le loro fronti si sfiorarono, poi gli occhi; quel verde smeraldo di lei che si perse in quel blu oceano di lui, la testa di Meg iniziò a girare ed il suo cuore a battere forte, era convinta che a momenti sarebbe uscito fuori dal suo petto.
Louis la prese delicatamente per le guancie e annullò la distanza che li aveva divisi per quindici anni, quello non era un semplice bacio, quello per Megan e Louis significava ricominciare a vivere; quel bacio per loro era riprendere fiato dopo esser stati in apnea per lungo tempo. Quello per Louis e Megan era vero amore.
«Perdonami.» le sussurrò Louis all'orecchio con una lacrima che gli rigava il viso.
«Perdonami se ti ho fatta star male, perdonami se ti ho fatto aspettare quindici anni.» aggiunse.
Megan sorrise.
«Mamma chi è alla porta?» urlò Sam dalla sua stanza.
«Tuo padre.» sibilò Meg e ovviamente Sam non la sentì.
«Chi è alla porta?» ripeté Sam.
«Meg, mi concedi qualche minuto?» le chiese sorridente Louis, avviandosi verso la camera di Sam.    
«Ti ho aspettato per quindici anni, qualche minuto non cambierà nulla.» annunciò Meg sorridendo.
«Ah Meg, come si chiama?» chiese Louis, sul ciglio della porta della camera della loro figlia.
«Sam, mi hai sempre detto di amare questo nome.» rispose Meg, avvicinando a Louis e rubandogli un ennesimo bacio.  



***
Saaaaaalvee :)
Eccomi di nuovo qui con la mia prima one-shot.
Inizio con il ringraziare http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=121500 (jas) per il banner che mi ha fatto, è davvero bellissimo.
Spero vi piaccia, ci ho messo due ore e mezza a scriverla, ci tengo moltissimo.
Mi è venuta in mente durante l'ora di matematica. Se ve lo state chiedendo.. bhè si ascolto molto in classe AHAHAHAHAHHA 
Ma ritornando a noi: come personaggio ho scelto Louis perché credevo ci stesse bene in questa parte, nelle vesti del ragazzo apprensivo e dolce ce lo vedo perfettamente. 
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate della storia, dei personaggi, insomma le vostre idee, fatemi sapere :)
Per qualsiasi chiarimento io sono @hazzashug su twitter c':
Un bacio 
  
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