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Autore: Red Fox    12/05/2012    2 recensioni
cit. / -Naru-chan, aspettami.- tenta per l'ennesima volta Minato, cercando di acchiappare il cappuccio del bambino. Ma questo corre, sfuggendogli di nuovo. L'uomo sospira. -Ti diverti?- chiede abbattuto, guardando suo figlio correre sulla stradina sterrata del parco. -Sì!- esclama il piccolo, sorridendogli sdentato.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kushina Uzumaki, Naruto Uzumaki, Un po' tutti, Yondaime
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Penso sia la cosa più brutta che abbia mai scritto. Seriamente, non posso credere che sto per pubblicarla davvero O///O

Non mi piace, penso l'abbiate capito XD Non mi piace per niente. E non ha nulla a che fare con la trama originale di Naruto. Quindi non so nemmeno se metterla AU o no.

Comunque XD
I personaggi non mi appartengono, questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Soon! :3
 

Petit Prince




A Léon Werth
Chiedo scusa ai bambini d’aver dedicato questo libro a un adulto.
Ma ho un serio motivo: questo adulto è il miglior amico che io abbia al mondo.
E ho anche un altro motivo: questo adulto può capire tutto, perfino i libri per bambini.
Ho anche un terzo motivo: questo adulto abita una parte di Francia dove c’è fame e freddo.
Se questi pretesti non sono sufficienti, voglio allora dedicarlo al bambino che fu, un tempo, questo adulto.
Tutti gli adulti sono stati bambini.
(Ma pochi se ne ricordano).
Correggo dunque la mia dedica:
A Léon Werth, quando era bambino.

(Le Petit Prince, A. de Saint-Exupéry).



-Naru-chan, aspettami.- tenta per l'ennesima volta Minato, cercando di acchiappare il cappuccio del bambino. Ma questo corre, sfuggendogli di nuovo. L'uomo sospira. -Ti diverti?- chiede abbattuto, guardando suo figlio correre sulla stradina sterrata del parco. -Sì!- esclama il piccolo, sorridendogli sdentato. Minato ridacchia, osservando il bambino correre verso uno scivolo e arrampicarsi sulla superficie scivolosa. -Naruto, devi salire sulla scaletta e poi scendere.- spiega divertito l'uomo, appoggiando una coperta sull'erba, -Qui va bene?- domanda poi al figlio.
Naruto smette di saltellare e si guarda attorno. -Bene!- conferma sorridendogli, tornando alla sua impresa di scalata. Minato scuote la testa, rassegnato: suo figlio è tutto sua madre.



Kushina posa un bacio sulla testolina bionda di suo figlio, guardandolo steso sul plaid a stampa scozzese mentre dorme con un ditino imprigionato tra le labbra. Sorride affettuosa, accarezzandogli i capelli. -Buonanotte piccolo Principe. Fai dolci sogni.- mormora dolce, posandogli un bacino sulla guancia. Naruto sorride nel sonno, felice, e Minato ridacchia. -Ti assomiglia così tanto.- commenta sovrappensiero, osservando le nuvole. Kushina rotola accanto a lui, poggiando la testa sul suo braccio e guardandolo concentrata. Il biondo abbassa lo sguardo sulla moglie, e corruga le sopracciglia. -Che c'è?- chiede confuso. La donna inclina appena la testa, incerta. -Sto cercando di capire quanto, esteticamente, Naru-chan abbia preso da te.- ammette. Minato scoppia a ridere, forte, e allunga un braccio per abbracciarla. -Kushina, sei tenerissima!- dice allegro, ridendo. La donna si divincola facilmente, guardandolo fintamente arrabbiata. -Tzé, come se fosse vero!- ribatte acida, alzandosi e andando a raccogliere i resti di cibo che Naruto ha lanciato ovunque.
All'improvviso, però, arriva uno shinobi, che: -Hokage-sama! C'è un'emergenza!- urla, lo sguardo spaventato. Minato si tira subito in piedi, attento. -Kushina, io...- tenta di giustificarsi con la moglie -infondo le aveva promesso che quel giorno lo avrebbe dedicato solo a lei e al piccolo, per una volta-, ma la donna gli sorride dolce. -Vai.- commenta sorridendo. E Minato ubbidisce, dopo averla baciata.
-Eh, Naruto.- sospira la giovane dai lunghi capelli rossi, -Siamo rimasti solo noi due. Ti va una partitina a palla avvelenata?- chiede sorridendo. Poi: -Come dici? Non sei capace? Oh, ma con me come insegnante non puoi che imparare! Vedrai, diventeremo i numeri uno di Konoha!- continua allegra, pulendo i resti del pranzo. Ma con una terribile angoscia nel cuore.



-Kushina! Spostati da lì!- urla Minato, correndo incontro alla moglie. La giovane si sposta appena in tempo, evitando per miracolo che un trave le cadi in testa. Tra le urla e le fiamme, riesce a scorgere il marito. -Minato! Chi ci ha attaccati?- domanda, stringendo forte a sé Naruto. -Papà.- dice il piccolo, guardandolo spaventato. -Stai bene?- chiede poi, allungandosi per abbracciarlo. L'uomo se lo stringe al petto, angosciato. Uno sguardo a Kushina, ed entrambi capiscono che la situazione è grave. -Senti, Naru-chan.- mormora allora l'uomo, scostandolo appena, -Mi fai una promessa?- domanda. Il bambino annuisce immediatamente, curioso di sapere cosa vuole il suo papà. L'uomo gli sorride, e gli da un bacio. -Ora vai con la mamma, vi nascondete e poi papà torna a prendervi, okay? Mi prometti che fai il bravo ometto e proteggi la mamma?-
Il bambino annuisce con vigore, tra le lacrime. Ha già capito, a due anni, che non vedrà più il suo papà. -Lo prometto!- conferma terrorizzato, abbracciandolo forte. L'uomo lo stringe a sé, disperato. -Ti voglio tanto bene, ometto.- dice sincero, lasciandosi scappare una lacrima. Naruto risponde che ''Anche io, papà'', e poi Minato lo passa alla moglie.
-Ti amo, Kushina. Prenditi cura di Naruto.-
La donna non riesce a rispondere, scossa da violenti singhiozzi, ma tanto l'uomo sa già che lo farà. Così si abbassa a baciarle le labbra, le accarezza dolce la guancia, e scompare tra le fiamme che stanno divorando la sua Konoha.
-Ti amo anche io.- dice Kushina, in un soffio.
E sa che l'uomo l'ha sentita.




-Aiuto!- urla Naruto, ridendo. Kushina lo afferra alle spalle, facendo cadere rovinosamente a terra. -Ti ho preso!- dice allegra, baciandogli i capelli. Il ragazzino si agita, cerca di divincolarsi, ma la presa è ferrea. -Non mi scapperai di nuovo!- promette divertita la donna, facendogli il solletico. E Naruto ride ancora.



-Ora basta! Naruto, muoviti!- strilla ancora Kushina, battendo nervosamente il piede sul pavimento. Possibile che suo figlio sia sempre così ritardatario? Possibile che sia così uguale a lei? Poi si sente la voce di Naruto che ''Ho quasi finito!'' urla dal bagno, e dopo qualche minuto finalmente è davanti a lei, pronto per fare colazione. -Ah, no.- dice però la donna, scuotendo la testa, -Scordati pure la colazione! Ora corri all'Accademia, e in fretta.-
-Ma mamma!- tenta di protestare il giovane, terrorizzato. Ha bisogno di una ciotola di ramen per colazione, la mattina. Altrimenti non ha energie per allenarsi. Ma la donna è irremovile, e così, Naruto, è costretto a correre via, dopo aver rubato un pezzo di pane e marmellata che la donna aveva preparato per se stessa.



-Ho sonno.- ammette infine Naruto, sbadigliando apertamente, sfinito. La donna ghigna, vittoriosa. -Naru-chan, te l'ho detto che mezzanotte per te è troppo.- dice soddisfatta, alzandosi e costringendo il giovane a salire. -Sì, okay.- acconsente il biondo, spadigliando un'altra volta. -Hai vinto tu.-
A Kushina piace fare piccole scommesse con il figlio, perché sa che tanto vincerà lei. Però deve ammettere che Naruto è molto tenace: ogni volta ci riprova. Bravo, pensa, mentre lo stende finalmente a letto e va a dormire più tranquilla, sapendo che non uscirà più alle undici per andare ad una qualche festa.



-Sai, Naruto.- mormora la donna dai capelli rossi, tossendo e socchiudendo gli occhi. -La vita vale la pena di essere vissuta se si hanno due cose, fondalmentalmente.-
Naruto, gli occhi arrossati dal pianto e le profonde occhiaie a segnare le notti passete insonne, le stringe la mamma. -Quali, mamma?- sussurra, tirando su col naso.
La donna sorride, mentre gli accarezza dolcemente la mano che trema. -L'amore e l'amicizia.- svela. Naruto annuisce, e si asciuga gli occhi. -Tu le hai avute entrambe, vero mamma?- chiede, sperando che la donna risponda di sì, sperando che gli dica che ha vissuto intensamente e felicemente quel poco tempo che ha avuto a disposizione. Kushina gli sorride. -Sì, Naruto.- conferma. Il biondo ricomincia a piangere, disperato. E non importa che fuori dalla stanza d'ospedale ci siano Kakashi, Sakura e Sasuke ad aspettarlo per stargli accanto, perché lì, c'è la sua mamma che sta morendo.
-Tesoro, mi prometti una cosa?- chiede infine Kushina, la voce bassissima. Il giovane annuisce, le fa sì con la testa. -Certo mamma, come ho fatto con papà.- promette piangendo. La donna sorride ancora, felice. -Innamorati e fatti tanti amici, ti prego.-

E, dopo che Naruto disse okay, Kushina se ne andò.




Naruto alza la testa, sorridendo. -Sakura-chan!- esclama felice, alzandosi e andando incontro all'amica, -sei già qui! Su, aiutami con questi addobbi.- La giovane annuisce, andando a fermare una ghirlanda colorata ad un trave. -Mi spieghi perché lo fai?- chiede poi, curiosa. Naruto alza le spalle, aprendo un'altra scatolina di ramen istantaneo e posizionandolo sul tavolo da pranzo. -Non c'è un motivo.- dice sincero, controllando attento il suo lavoro. Sakura sta per ribattere, quando arriva Kakashi. -Oh, non è ancora iniziata?- domanda deluso. Sperava di arrivare a festa conclusa, almeno sarebbe potuto andar via prima. -Kakashi-sensei!- trilla Naruto, felicissimo. -Hai portato quello che ti ho chiesto?-
Il jonin annuisce, mostrando un sacchetto di plastica. -Qui dentro.- dice annoiato, andando a sedersi svogliatamente sul divano. Naruto corre immediatamente in camera, e quando torna ha in mano della carta da regalo, un paio di forbici e dello scotch. -Dammi!- esclama eccitato, trepidante. Impacchetta per bene il set di kunai che il Sensei gli ha consegnato, e corre alla porta, agitato. -Quanto ci mette?- domanda nervoso, picchiettando il piede a terra.
Poi sentono un rumore, e quando si girano a guardare cosa succede, Sasuke è davanti a loro, poggiato sul davanzale della finestra.
-Tch.- commenta, abbassando la testa quando vede il cartellone su cui ''Auguri Sasuke-kun!'' ha scritto da Sakura, con un ''teme'' aggiunto in piccolo da Naruto. Era andato lì sperando di attaccar briga con Naruto, aveva persino studiato tutte le battute di un'ipotetica conrversazione con il dobe, ricordando gli insulti più d'effetto. E quell'usuratonkachi cosa fa? Gli organizza una festa a sorpresa per il suo compleanno?
-Idiota, programmare una festa è da femmine.- dice, inventandosi qualcosa sul momento. Non aveva previsto quest'eventualità, no.
-Teme! E dillo che sei commosso dal nostro gesto così gentile!- ribatte il biondo, tirando una pacca che vorrebbe essere amichevole al moro, il quale lo guarda male e gli intima che ''toccami di nuovo e ti faccio il culo nero''. Quando cominciano a menarsi e ad insultarsi, Kakashi si alza per cercare di dividerli. -L'avevo detto che l'idea di fare una festa a casa di Naruto era una pessima idea.- sospira abbattuta Sakura. Ma poi, rimangono lì a ridere, scherzare e divertirsi tutta la sera. E, tra un ''coglione!'', e uno ''Sfigato!'', Sasuke mormora persino un ''Grazie...'' prima di scappare via, letteralmente.





-Proteggi la mamma, Naruto.-
L'ho fatto, papà.

-Fatti tanti amici, Naruto.-
L'ho fatto, mamma.

  
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