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Autore: wolfstar    13/05/2012    5 recensioni
[GouFubu]
Sono Kidou_Devil, ho cambiato nickname
Tratto dal testo:
"[...]Le voci dei compagni si perdevano nella bufera,
il fruscio delle foglie mosse dal vento gelido si stavano per staccare dal ramo,
i versi distanti degli animali si mischiavano fra loro fino a diventare un mormorio appena percettibile
dalle orecchie del ragazzo.[...]"
_M a g e n t a_

 
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel/Shuuya, Shawn/Shirou
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Gouenji cercò ancora di riscaldarsi le mani come meglio poteva, sfregandosele velocemente. La neve non gli era mai piaciuta particolarmente, ma ora ne era circondato e non poteva fare altro che esalare sulle mani intorpidite dal freddo e guardare i suoi compagni destreggiarsi sulle tavole da snowboard.
Avrebbe voluto raggiungerli, ma sentiva così tanto freddo da far fatica addirittura ad alzarsi. Era la prima volta che veniva a Sapporo e ancora non era riuscito ad abituarsi a quel gelo infernale che lo avvolgeva da capo a piedi e che lo privava del calore che aveva in corpo. Sentì il vento tagliente rigargli la guancia e serrò le palpebre per impedire che il vento gli ferisse gli occhi.
Contemporaneamente a quella percezione insopportabile provò anche una sensazione di infinita pace. Le voci dei compagni si perdevano nella bufera, il fruscio delle foglie mosse dal vento gelido si stavano per staccare dal ramo, i versi distanti degli animali si mischiavano fra loro fino a diventare un mormorio appena percettibile dalle orecchie del ragazzo.
 
Gouenji aprì gli occhi quando sentì una voce familiare sovrastare le altre e sentì un’ imprecazione subito dopo; Kabeyama era caduto un’ altra volta. Sorrise istintivamente ma se ne pentì subito, sentendo una fitta alle labbra. Si leccò il labbro inferiore e sentì quel gusto particolare, quello che anche se non lo hai mai provato sai che è quello. Il sangue.
Continuò a inumidirsi e a mordersi le labbra, finché non sentì un fruscio più forte del vento sferzargli i capelli. La neve accanto a lui franò e un ragazzo appoggiò la tavola da snowboard su un albero.
Gouenji si voltò e lo riconobbe nel preciso istante in cui la chioma grigia venne liberata dal casco stretto.
Per Gouenji era difficile guardarlo senza che le guance si arrossassero o senza che la sua mente partisse ad immaginare cose dell’ altro mondo.
Il grigio si sedette lentamente vicino a lui guardando dritto avanti a sé, fissando un punto impreciso di quella immensa distesa bianca. Il cuore di Gouenji accelerò i battiti quando il viso pallido dell’ albino si rivolse verso il suo.
 
< Gouenji, perché non vieni anche tu a divertirti? > chiese la voce di Shirou, quella che Gouenji tanto amava, dolce e sottile come un capello, ma riuscì a percepirla nonostante il vento continuasse a soffiare impetuoso.
< Io non sono per niente abituato a questo freddo… Non riesco a sopportarlo… > mormorò trovandosi in imbarazzo di fronte al ragazzo, non sapendo come comportarsi con lui… Non sapeva bene cosa provava nei suoi confronti, era parecchio confuso perché non gli era mai capitato di provare un’ affetto così profondo per un compagno di squadra. Si chiedeva spesso se era normale guardare quelle labbra pallide e desiderare baciarle.
 
Gouenji si era talmente assorto nei suoi pensieri che si accorse che Shirou gli si era avvicinato solo quando i capelli grigi sfiorarono la sua guancia e lo fecero arrossire visibilmente, tanto che l’ albino se ne accorse e si chiese se era perché gli si era avvicinato o perché gli stava per venire la febbre.
< G-Gouenji, le tue labbra… > disse per spezzare quel silenzio imbarazzante osservando la screpolatura evidente di Gouenji. Quando si accorse di aver esitato nelle parole, sperò che l’ altro se ne accorgesse, sperava che si accorgesse che lo amava, non avrebbe mai potuto dirglielo a parole.
Gouenji si ricordò delle sue labbra
< Si, in effetti… avrei bisogno di un burro cacao… > disse, e gli si illuminarono gli occhi. Frugò istintivamente nelle tasche e dopo pochi secondi si trovò in mano un piccolo tubetto rosso, che doveva essere un burro cacao; se ne era completamente dimenticato.
Lo aprì e fece per portarlo alle labbra, ma una mano gli bloccò il polso.
Alzò gli occhi bruni e incontrò a pochi centimetri di distanza quelli cinerini di Shirou che lo fissavano ipnotizzanti.
< Ci penso io > sussurrò timidamente Shirou poco prima che le loro labbra si scontrassero. Aveva una paura matta che il bomber di fuoco lo respingesse, ne aveva sempre avuto il timore, ma la tentazione di baciarlo era stata troppo forte e l’ altro sembrava non opporsi. Il cuore di Gouenji cominciò a galoppare ancora più velocemente di quando Shirou gli bloccò il polso.
Le labbra ghiacciate di Gouenji cominciavano a riscaldarsi a contatto con quelle tiepide dell’ albino. Chiuse gli occhi e si lasciò trasportare da quel bacio che aveva sempre desiderato. Ed era come se tutto sparisse attorno a loro, come se fossero circondati da neve, solo neve, e da nient’ altro.
Il bacio finì quando Shirou lasciò delicatamente il  polso di Gouenji e si allontanò lentamente dal suo viso. Avevano entrambi le gote arrossate dall’ imbarazzo e il cuore a mille.
Shirou avrebbe voluto saltare di gioia, ed era sicuro che la prima cosa che avrebbe fatto dopo era andare dai suoi compagni e urlare in pubblico quanto amava quel ragazzo, e la stessa cosa era per Gouenji, che ora gli sorrideva sollevato.
< Ora va molto meglio, Shirou >
L’ attaccante strinse l’ albino tra le sue braccia.
E rimasero lì, per chissà quanto tempo, cullati dal silenzio e stretti l’ un l’ altra. Come se si fossero sempre appartenuti.

 
 
 
 
Veloci note dell’ autrice: Scusate, sono di fretta, mi dispiace perché è da tanto che non aggiorno le mie fic e che non recensisco… ma vi prometto che rimedio! Ciao!
Lisa

   
 
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