Climax.
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Morbus sanabilis est.
Se la notte è considerata come la figura più nera di tutte, allora Zayn e i suoi occhi lo sono ancora di più.
Se non fosse per quel guizzo argenteo che saetta titubante nei momenti meno opportuni, perché lui è così: inopportuno.
Inopportuno nel mordersi le labbra davanti agli occhi della professoressa di storia, inopportuno quando va a comprare l’erba dal suo amico più fidato, inopportuno quando, come in questo momento, getta sguardi inattesi alle ragazze nel corridoio.
Ed è forse questa sua saetta luminosa nelle iridi brune che lo rende irresistibile all’occhio di quasi tutto il sesso femminile.
Poggia la cartella sul pavimento sporco della classe e la professoressa Jones fa la sua entrata trionfale.
La causa dell’essere inopportuno di Zayn è forse uno dei difetti peggiori, uno di quelli che non portano mai a nulla di buono: l’impulsività.
Lui non pensa,agisce; fa tutto in modo irrazionale, sfrontato, senza alcun ritegno nei confronti di nessuno.
Nella stessa classe, due banchi dietro c’è la solita cheerleader che manda messaggi alle sue amiche sugli ultimi pettegolezzi della scuola, ma un banco ancora più indietro c’è la persona che più interessa.
Dietro una montatura spaventosa per la forma e due lenti luride stanno gli occhi della secchiona di turno, Diana Gilbert.
I capelli sfatti, le lentiggini sparse sul naso e quel verde intenso dei suoi occhi non tradiscono l’idea di secchiona che deve dare, e nemmeno sedersi all’ultimo banco la rende ribelle, perché lei alza la mano ad ogni domanda, anche quando nell’appello chiedono il nome a qualcun altro.
Si guarda attorno spaesata, ha studiato per quel giorno ma c’è qualcosa nel giardino che la attrae di più.
La sua mente ragiona in modo meccanico e deve trovare tutti i dati per poter risolvere l’incognita e sta cercando di risolvere un problema di cuore che due ragazzi stanno avendo al di fuori della finestra.
Tradimento? Troppi appuntamenti mancati? Ovviamente non lo sa, ma cerca di dare una spiegazione alla sfuriata della biondina, visto che lei in amore non ci capisce proprio niente.
Nessun bacio le è mai stato donato da un altro bel paio di labbra succulente, e ormai ci ha fatto l’abitudine non è un problema infondo.
-Gilbert?- domanda la professoressa e lei prontamente alza la mano, distogliendo lo sguardo dalla finestra.
-Che ne dice di una bella interrogazione?- lei sorride, un’altra A da portare a casa.
-E poi vediamo.- gli occhi di Zayn si abbassano sulla cartella, in cerca di una scappatoia, ma la mente è vuota.
-Malik.- dice con tono saccente l’insegnante mentre lui mima un sorriso sghembo.
-Prof oggi non sono preparato, ieri non ho potuto studiare le cose nuove.- cerca in tutti i modi una scusa, ma alla professoressa sembra importare poco.
-Non c’è problema, venga lo stesso, le chiedo le cose che abbiamo già fatto e non quelle nuove.- sorride lei.
Zayn si alza dalla sedia indispettito, guardando tutto e tutti con circospezione.
Alza lo sguardo verso la sua compagna di interrogazione –o di tortura, dipende dai punti di vista.
-Allora parliamo della prima guerra mondiale Gilbert.- domanda la professoressa voltandosi verso la secchiona che inizia a parlare velocemente, si sarebbe capito anche lontano un miglio che ha studiato.
A Zayn si gela il sangue nelle vene, non avrebbe idea di cosa rispondere a una domanda simile, ma la professoressa ferma la secchiona e guarda gli occhi illuminati dal sole di Zayn, che ricordano vagamente il miele.
-Continui lei.- chiede la professoressa curiosa.
-Beh, la prima guerra mondiale.. comincia nel… è stata molto importante, ecco, diciamo.- tenta in tutti i modi di arrampicarsi sugli specchi.
-Ho capito Malik non ha studiato, e mi spiace, ma una bella F non le mancherà nella sua collezione.-
Alza gli occhi verso la professoressa, mentre alla secchiona scappa un sorriso, perché oltre ad essere terribilmente sfigata, è anche terribilmente stronza.
Anche il moro le sorride malizioso per poi fissare la professoressa.
-Un’altra F?- ed eccola lì l’essere inopportuno, visto che scalfisce l’insegnante con la sua lussuria preparata tipica degli adolescenti.
-Vuole un F +?- domanda la donna sarcastica.
E alla secchiona scappa un altro sorriso misto a divertimento e sfida.
La sig.ra Jones spalanca gli occhi.
-Che ne dici di un po’ di ripetizioni da Gilbert?- domanda e gli occhi di entrambi gli alunni si allargano esterrefatti.
Spostano gli occhi gli uni sugl’altri.
-Prof, ecco vede..- comincia la ragazza.
-E’ una domanda retorica Gilbert se non prende almeno B, lei si ritroverà una B in pagella.
Guarda il moro con gli occhi quasi lucidi per la rabbia.
-Su al posto, gestitevela voi.-
Diana con le pupille larghe si gira verso il moro che recita sul suo viso l’espressione sconvolta di un qualunque ragazzo in quella situazione.
La secchiona con gli occhiali spaventosi con lui per minimo un’eternità, visto che il voto più alto mai raggiunto dal moro è una misera C+.
Si siede al posto e lancia uno sguardo sgualcito a Diana che di tutta risposta se ne sta con le labbra schiuse, basita.
Ciao a tutti, la prima ff di quest'account, che cosa figa (?)
Il titolo significa 'la malattia è curabile' :o
Diciamo che questo è un prologo se volete che continui dovete dirmelo, ma anche se dovessi ricevere una cosa del genere zero recensioni posterei lo stesso #trololololol che persona trasgressiva che sono.
Mi ero ripromessa di afre delle note d'aurore piene di sentimento e invece mi è è venuta sta mezza cacchetta, a parte tutto spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi diceste cosa ne pensate in una misera recensione, anche tipo: 'fa superschifo e non voglio mai più leggere una cosa così obroriosa un. superschifoso ciao.'
Avrei una recnsione almeno ahhaha
Grazie per aver letto :3
ebstin.