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Autore: ghiacciointempesta    13/05/2012    3 recensioni
Lei.
Lei non è mai stata magra, ma ultimamente odiava il suo corpo. Odiava se stessa. Perché si imponeva una dieta, senza mai riuscire a farla. Perché sapeva che, anche con tutti gli sforzi, non sarebbe mai piaciuta a un ragazzo. C’era solo una cosa che amava di sé. I suoi occhi. Un colore azzurro limpido, tendente al ghiaccio, contrastante con i suoi capelli castano scuro. Sperava che un ragazzo si fosse innamorato di loro, della loro fragilità e della loro dolcezza. Ma sapeva che questo non sarebbe mai accaduto, e lei sarebbe tornata a odiarsi più di prima. Si meravigliava tanto che, due ragazzi così diversi da lei, fossero diventati i suoi migliori amici. Perché loro erano totalmente diversi, ma per lei c’erano sempre stati. E gli era grata per questo. La incoraggiavano ad amarsi così com’era, perché glielo avevano detto tante volte: Lei era bella e non l’avrebbero cambiata per niente al mondo. Ma lei si odiava comunque. Odiava il fatto di essere obbiettivamente sola. Aveva bisogno di qualcuno che l’amasse. Così continuava a sperare che, un giorno, un ragazzo si fosse accorto di Lei, che aveva bisogno di essere amata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L’ultimo giorno di scuola.

Giulia quella mattina non era per niente contenta di andare a scuola. Sarebbe voluta rimanere a casa a dormire, dimenticando quell’orribile anno scolastico, ma sapeva che Zayn non gliel’avrebbe mai perdonato se fosse mancata.
Così si alzò di malavoglia dal letto e andò a prepararsi.
Uscì dalla sua camera pronta e profumata, con la cartella quasi vuota sulla spalla. Non amava mettere cose vistose o truccasi per andare a scuola, così aveva puntato sul semplice: Una canottiera blu, jeans e Superga in tinta. La cartella era quella regalatagli da Zayn al suo quattordicesimo anno, ovvero una borsa nera con la scritta Love, fatta da tante perline colorate.
Si affrettò a dare un bacio alla madre, prima di uscire di casa. Percorse velocemente i pochi metri che la separavano dalla scuola, sedendosi poi sul solito muretto difronte l’edificio. Pregò nella sua mente che Zayn fosse arrivato puntuale almeno per una volta, e fu felice di veder spuntare la sua auto dal fondo della strada principale. Il ragazzo le bussò, facendole segno di raggiungerlo nel parcheggio vicino al loro muretto, e lei lo seguì. Giulia detestava che quelle della sua classe li vedessero insieme in macchina, e per questo preferiva aspettarlo fuori scuola anziché farsi venire a prendere sotto casa. Anche perché, diceva lei, venirla a prendere gli avrebbe impedito di rimorchiare. Si avvicinò allo sportello del conducente dove era appoggiato l’amico e gli sorrise. Lui le stampò un bacio sulla guancia.
<< Ciao Giulie, sei così bella oggi! >> Lei lo guardò storto.
<< Certo Zayn, lo dici tutti i giorni, mentendomi ogni volta. >> Lui posò le sue mani sulle spalle della ragazza, diventando tutt’un tratto serio.
<< La smetterai mai di odiarti così? Sei bellissima stamattina, e nessuno può dire il contrario. >>
<< Si certo. Senti piuttosto, vogliamo entrare o preferisci prendere un rimprovero anche l’ultimo giorno? >> Disse l’amica guardandolo.
<< Andiamo solo se mi dai un bacio! >> Rispose Zayn sporgendo la guancia. Lei gli diede il bacio desiderato, dopodiché lui le prese la mano intrecciandola alla propria e si avviarono all’entrata.
Corsero per tutto il corridoio e, trovata la loro classe, bussarono con fermezza. La professoressa li fece entrare senza rifilargli troppe ramanzine e i ragazzi si sistemarono al loro solito banco. Le cinque ore passarono rapidamente e, appena usciti da scuola, Zayn prese per mano Giulia e la trascinò fino al parcheggio.
<< Allora da oggi vieni a stare da me, te lo ricordi? >> Le chiese.
Come scordarselo, Giulia amava casa di Zayn. Non soltanto perché le piaceva stare sola con l’amico, ma anche perché a casa sua non ci sarebbe rimasta un minuto in più.
<< Che domande, certo che me lo ricordo! Dobbiamo solo andare a prendere le valigie e poi andiamo a casa tua, finalmente. >> Rispose la ragazza entrando in macchina. Zayn la accompagnò a prendere le valigie e la portò a casa sua.
Durante il viaggio di andata però, dovette spiegare all’amica che non sarebbero stati solo loro due.
<< Ehm… Giulie, c’è una cosa che devo dirti… >> Iniziò.
<< Dimmi Zayn. >> Lei lo incitò, ansiosa di sapere cosa dovesse dirle.
<< Beh ecco… diciamo che non saremo solo tu ed io quest’estate. >>
<< Ah… >> La ragazza rimase stupita.
<< Ti dispiace? >> Le fa l’amico, guardandola per un attimo prima di riposare lo sguardo davanti a sé. Giulia riuscì a pensare solo a una cosa: una nuova ragazza. Di solito faceva amicizia con loro solo se non erano le solite ragazze dall’aria “Sono la più bella del mondo”, ma ciò non capitava molto spesso. E solo l’idea di dover convivere con la ragazza presuntuosa del suo migliore amico le faceva venire i conati di vomito. Per non dispiacere Zayn, però, avrebbe voluto negare. Ma lui la conosceva bene, sapeva sempre quando mentiva.
<< No, è che… lo sai che faccio difficilmente amicizia con le tue ragazze…>> Disse guardandosi le mani.
Zayn scoppiò in una fragorosa risata, al termine della quale si voltò per guardarla per pochissimi minuti.
<< Ma cosa hai capito?! Sono dei miei amici, vengono a stare da me per tutta l’estate. >> Disse rallentando. Lei tirò un sospiro di sollievo.
<< Beh, se è così… va benissimo, sai che io adoro i tuoi amici. >> Disse scendendo dalla macchina che, ormai, era ferma davanti al vialetto di casa Malik.
<< Non credo però che tu li conosca…>> Rispose lui uscendo a sua volta. Giulia non aggiunse altro, aprì il cofano e, estratte le sue due valigie, lo richiuse. Si avviò verso la porta preceduta da Zayn, che aprì. Lei entrò senza alcuna esitazione e il moro la portò nella camera che le era assegnata da anni ormai. Posò le valigie e scese per andare a conoscere gli amici di Zayn, un po’ preoccupata di cosa gli avesse raccontato e di come avrebbero reagito nel vederla. Arrivata ai piedi delle scale, si sporse col busto in avanti come per controllare che non ci fosse nessuno, e andò in cucina. Zayn sapeva perfettamente perché Giulia si comportava così: la ragazza aveva una paura tremenda di non piacere ai suoi amici, glielo si poteva leggere negli occhi limpidi che possedeva. Le prese la mano e le sussurrò all’orecchio di calmarsi, dicendole che sarebbe sicuramente piaciuta a tutti.
La portò poi in giardino, dove i ragazzi erano tutti a fare il bagno, in piscina. Arrivarono al bordo e il moro si schiarì la voce.
<< Mmmmm… allora ragazzi, lei è Giulie. Juls, loro sono Liam, Niall e Louis. >>
<< Piacere ragazzi! >> Disse lei, meravigliandosi di essere stata così diretta per la prima volta nella sua vita. Vide i ragazzi accennare un saluto sorridendo, poi tornarono a nuotare tranquillamente. Lei si sedette ai piedi di una sedia sdraio e osservò l’amico togliersi la maglietta e buttarsi in acqua. Rise vedendo che cercava di affogare un suo amico, un ragazzo biondo dagli occhi azzurri.
<< Giulie, perché non vieni anche tu? L’acqua è caldissima! >> Disse un ragazzo bellissimo. Aveva i capelli castani, gli occhi come i suoi e la stava guardando, appoggiato con le braccia sul bordo della piscina.
Giulia perse un battito, sentì lo stomaco sottosopra e arrossì un po’, cercando poi di ricordare il nome del ragazzo.
<< Grazie Louis, ma non mi piace molto stare in acqua. >> Disse sincera al ragazzo. Il motivo vero per il quale non le piaceva l’acqua era perché odiava farsi vedere in costume da bagno. Odiava farsi vedere per quello che era, cercava sempre di cancellare la vera immagine del suo corpo dalla mente, provando a rimpiazzarla con una figura più esile di quella reale.
<< Come mai? >> Le chiese sempre lui.
<< Beh, ecco… diciamo che mi rifiuto di farmi piacere il mio corpo, tutto qui. >> Rispose lei.
<< Non dovresti, sei bellissima. >> Lei lo guardò. Non poteva essere, non l’aveva detto. Si meravigliò di ciò che aveva sentito, ricordando benissimo che nessuno oltre Zayn glielo aveva mai detto. Non si mosse, non rispose, ma rimase a guardarlo per un po’, come se i loro occhi comunicassero tra loro, senza bisogno di parole.
Fu però la voce di Zayn a interrompere quel magico momento.
<< Giulie, perché non vai a cambiarti? Dai, che dopo usciamo.>>
<< Ok. >> Riuscì a pronunciare prima di rientrare in casa. Era rimasta colpita, sì. Per la prima volta si era sentita bene con se stessa, e tutto grazie a Louis. Quel nome le rimbombò nella mente tutto il tempo, mentre estraeva dalla valigia un vestitino di cotone.
Ritornò dai ragazzi e, con sua sorpresa, ora erano tutti già asciutti e rivestiti, seduti sulle sdraio. Lei rimase prima a guardarli, poi si accomodò accanto a Zayn, poggiando la testa sulla sua spalla. I ragazzi la videro, e rimasero colpiti da quanto lei fosse bella. La ragazza li osservò battibeccare tra loro e rise, pensando che avrebbe presto fatto amicizia con quei tre ragazzi.
All’improvviso sentì da lontano un rumore, scoprendo che proveniva dalla porta. Si sporse un po’ all’indietro per vedere chi fosse entrato e, appena intravista la figura, guardò Zayn, si alzò e si diresse all’entrata rapidamente. Appena gli fu davanti, sorrise nel vedere che non era cambiato di una virgola. Le Superga sempre ai piedi, l’abbigliamento sportivo e i boccoli ricadenti sulla fronte. Lui non l’aveva vista, stava trafficando con il cellulare, ma sentì il suo profumo di lavanda a pochissimi passi di distanza. Ripose il cellulare in tasca e alzò la testa, intravedendo da dietro gli occhiali da sole gli occhi azzurri dell’amica.
D’istinto lei lo abbracciò, e lui non fece altro che stringerla a se. L’abbraccio durò dei minuti, fin quando non fu Giulia a staccarsi lentamente, sentendo i passi di Zayn alle sue spalle. Harry tolse gli occhiali e le sorrise, facendo sì che lei potesse vedere i suoi occhi smeraldo. Aspettò a parlare, perché in verità non sapeva cosa dirle.
<< Come stai Piccola? >> Riuscì a dire, ricordandosi gli anni trascorsi assieme.
<< Bene Harry, ora che ci sei tu anche meglio.>> Disse lei, aspettando la domanda che sicuramente non sarebbe tardata ad arrivare.
<< È tutto passato, quindi? >> Ecco, colpita e affondata. Solo Harry e Zayn sapevano del suo odio contro se stessa, e sapevano quanto Giulia soffrisse nel sentirsi sola. Si erano perciò sempre promessi che sarebbero stati con lei, qualsiasi cosa fosse accaduta. Harry abitava in un’altra città, ma correva da lei appena ne avesse bisogno, triste di doverla lasciare pochi giorni dopo. Quando non c’era Harry, però, c’era Zayn, e Giulia gli era grata per questo. Loro erano premurosi con lei, come dei fratelli maggiori.
<< Insomma… va un po’ meglio però.>> Rispose lei, guardando verso il basso. Lui si avvicinò di pochi passi, le alzò il mento con le dita e la guardò, per poi lasciarle un bacio sulla fronte. Lei fece un sorriso sghembo e si girò, vedendo Zayn appoggiato allo stipite della porta, con le braccia incrociate al petto e il sorriso sulle labbra, contento che Harry fosse venuto per lei.
Giulia prese per mano Harry e si avviò verso Zayn, che l’abbracciò dolcemente. Dopodiché raggiunsero assieme il giardino, dove i ragazzi erano rimasti ad aspettarli.




Autrice:

Perdonatemi, è la mia prima fanfiction e, dopo tanto rimurginare, l'ho postata. Non garantisco di postare regloarmente, potrebbero passare secoli tra un capitolo e l'altro, ma l'ispirazione va e viene. Mi fa piacere se recensite, sia positivamente sia negativamente. Love, Giulie <3

  
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