Serie TV > Star Trek
Ricorda la storia  |      
Autore: WBJK    13/05/2012    4 recensioni
Qualche impressione di Kirk durante "The Empath". POV. Rating per violenza e linguaggio.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James T. Kirk
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ma perchè finisco sempre in queste situazioni? Eccomi qua, appeso come un prosciutto, mezzo nudo, con le braccia in fiamme e senza riuscire a respirare, alla mercè di un paio di capoccioni alieni insopportabilmente serafici mentre compiono delitti orribili, destinato al sacrificio per il loro diletto, mentre vedo i tubi di cristallo dove sono stati imbalsamati a futura memoria i loro precedenti trastulli.

Dio, se sono stanco. Da quando è iniziata questa missione non faccio che prenderle, qualunque iniziativa si conclude con un pestaggio, e meno male che Gemma mi ha guarito la ferita alla testa prima che cominciasse quest'altro tormento.

I Vians non si sono ancora accorti che ho ripreso conoscenza, stanno armeggiando con una specie di pistola mentre Gemma mi osserva con uno sguardo triste che non lascia alcun dubbio su quello che sta per succedere, e francamente non so se mi spaventa di più la sua espressione oppure il fatto che se solo mi lasciano qui, senza neanche toccarmi, per un tempo sufficiente, comunque troppo, davvero troppo lungo, sono morto lo stesso, e non poco dolorosamente.

Ogni volta che respiro mi sembra che si strappi qualche muscolo del torace, e ho la netta sensazione che le braccia si stiano allungando. Se sopravvivo, sembrerò un orango.

Spero solo che siano veloci, anche se non mi faccio illusioni: siamo onesti, l'universo è pieno di bastardi sadici con poteri immensi che torturano i più deboli con la scusa che stanno compiendo esperimenti. Poi i barbari siamo noi che non siamo proprio stinchi di santo, ma almeno cerchiamo di dominare i nostri bassi istinti, e tutto sommato non ci diamo neanche tutte queste arie di superiorità.

Dio, se sono stanco, e ho le braccia in fiamme e non riesco a respirare.

A volte mi chiedo chi scriva il copione della mia vita: va bene che galoppare tra le galassie non è proprio una passeggiata di salute, ma essere massacrato una volta alla settimana mi sembra eccessivo.

Almeno ci fosse una ragione... speravo che consegnarmi a loro fosse sufficiente a lasciar andare Spock, Bones e Gemma, ma tanto per cambiare i Vians hanno mentito, con la semplicità di chi sa che resterà impunito, quindi sto morendo per niente e dopo toccherà anche a loro.

Che spreco insopportabile.

Che insopportabile dolore.

_____________________________________________________________________________________________________________


Oh, merda... non sapevo neanche cosa fosse il dolore prima che quei bastardi mi puntassero addosso quella specie di pistola, è come se il mio corpo stesse lentamente esplodendo, come se mi sezionassero piano su piano, come se ogni nervo avesse deciso di far male. Come un esplosivo, diffuso mal di denti. Oh, merda...

Devo distrarli, devo comunicare con loro, devo trovare un modo per impedirgli di continuare! Devo sapere cosa vogliono!

Devo darglielo.

Ma non vogliono niente da me, la loro conoscenza è troppo avanzata perchè le nostre possano essergli di qualche utilità e Ozaba e Linke sono stati uccisi dalle loro stesse paure, e io saprò per cosa sto morendo se sopravvivo. Razza di evoluti sadici bastardi figli di puttana.

Non vorrei proprio dargli la soddisfazione di gridare, ma non posso farne a meno, e ringrazio di non avere la forza di fare altro, perchè se potessi ancora parlare tutto quello che farei è implorarli di smettere, e mi disgusta il pensiero, sono disgustato della mia debolezza, tanto quanto mi disgustano loro. Così grido, cerco disperatamente di espellere il dolore da me, finchè non decidono che si sono divertiti abbastanza.

_______________________________________________________________________________________________________________
 

E rieccoci qua, salvi per il rotto della cuffia ancora una volta, non prima che Bones e Gemma siano stati torturati ancora più selvaggiamente di me. Questa volta è stato Bones a salvare la giornata, stendendo me e Spock con una di quelle sue magiche pozioni, e l'ha pagata cara.

Non me lo sarei mai perdonato se fosse morto. Ero, sono ancora furibondo con lui per avermi strappato a tradimento il controllo della situazione - controllo della situazione? A volte sono davvero ridicolo - e contemporaneamente gli sono infinitamente grato per avere impedito una scelta che non avrei mai potuto fare. Mi sarei riconsegnato a quegli indegni figli di puttana, sperando che lo accettassero - probabilmente no, per loro era solo un'altra tortura - a costo di pregarli in ginocchio, ma la sola idea di finire di nuovo nelle loro grinfie ancora mi raggela fino alle ossa dal terrore.

Più viaggio più disprezzo, no, non solo: odio il potere senza controllo. Solo Spock avrebbe potuto trovare una definizione tanto essenziale ed esaustiva dei vari Trelane, Apollo, Charlie... Gary... maledizione, Gary è ancora una ferita aperta, che si arrogano il diritto di infliggere sofferenza solo perchè hanno il potere di farlo.

Al ritorno sull'Enterprise Bones mi ha costretto al solito passaggio in infermeria per completare il trattamento della baropatia graziosamente regalatami dai Vians, ma è come se il mio corpo faticasse a dimenticare il trauma, e lo sento ancora lontanamente dolere. Non voglio neanche pensare cosa sta passando lui, gli sono solo grato perchè ha ridotto al minimo indispensabile il transito in camera iperbarica. E' un gran medico, Bones, sa che c'è una sola cosa che può guarirmi. Non è un farmaco e non è contemplata nei manuali, ma è l'unica cosa che può guarirmi.

E quando percepisco il gentile mormorio dei motori dell'Enterprise crescere in potenza, la sommessa vibrazione del suo corpo che si trasmette alla mia postazione, e osservo sullo schermo la visuale di poppa con quel fottuto pianeta ingoiato dal suo sole, so perchè tocca sempre a me.

Perchè sono James T. Kirk, capitano dell'U.S.S. Enterprise. Tutto quello che voglio, che ho sempre voluto, che vorrò sempre, è una grande nave e una stella per guidarla, e in tutto l'universo conosciuto non c'è nessun maledetto pervertito essere superpotente che possa prendermi a calci abbastanza da farmici rinunciare.

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Star Trek / Vai alla pagina dell'autore: WBJK