Videogiochi > Mass Effect
Ricorda la storia  |      
Autore: Altair90    13/05/2012    3 recensioni
Ho rigiocato da poco a mass effect 2 e mi è venuta l'ispirazione per questa piccola one shot senza pretese, tra Garrus e la mia femshep, dopo i fatti di Horizon.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti!
Questa one-shot è un missing moments tra la mia Shepard e Garrus, subito dopo ciò che è accaduto su Horizon.
è un personaggio che ho giocato per davvero e forse uno dei miei preferiti.
Buona lettura!





Percorrendo diverse migliaia di anni luce a ogni viaggio, il concetto di fuso orario è cambiato notevolmente da come potevano concepirlo nel ventesimo secolo. Il giorno e la notte mutano da pianeta a pianeta e se si passa la maggior parte del tempo su una nave, immersi nell’immutabilità del “cielo spaziale”, giorno e notte perdono  significato e utilità di essere. Ciò nonostante, essere svegli, quando il resto dell’equipaggio è a riposare, a Jeff “Joker” Moureau sembrava una vera ingiustizia. Non può nemmeno parlare da solo o guardarsi qualche video da extranet in santa pace, quel privilegio Cerberus gli l’ha strappato, impiantando un’IA demoniaca nella sua nave.
«No, Signor Moureau,  non dovrebbe caricare dei video mentre sta pilotando la nave» bofonchiò Joker, imitando la voce incolore di IDA.
«Come ha detto, Jeff?» la sfera olografica accanto a lui, venne percorsa da delle righe azzurre intermittenti
«Niente, niente IDA». L’unico membro dell’equipaggio, che avrebbe tanto desiderato saper a dormire, era sveglia, sempre e comunque.
 Era tutta colpa del comandante se gli toccava fare il turno lungo. Appena tornata sulla nave, con ancora la corazza e puzza di carne morta addosso, aveva tracciato una rotta, e aveva dato ordine di arrivare a destinazione il prima possibile. Naturalmente, il suo prima possibile, voleva dire : “Joker resta sveglio a manovrare la nave tutta la notte, così arriviamo alla Cittadella prima dell’alba”. Il pilota non ne capiva davvero la fretta. La Cittadella era nel sistema Widow da secoli, non si sarebbe certo messa a muoversi adesso, ma lungi da lui mettersi a discutere con Shepard, non quando aveva quello sguardo assassino con cui era piombata in Sala Tattica. Così non gi restava che guidare la nave, nemmeno il rumore del motore poteva fargli compagnia silenzioso com’era. Joker, tamburellò con le dita, vicino al tasto d’accesso a Extranet, forse IDA, glielo avrebbe permesso, visto che doveva rimanere sveglio. Uno degli schermi più piccoli, s’illuminò e insieme, anche il viso di Joker.
«Jeff, è di nuovo su quel sito»
«Oh, lo vedo IDA. Lo vedo» disse il pilota con un sorriso da ebete
«Sa che Shepard preferisce che i suoi occhi siano entrambi concentrati sulla guida della nave»
«Shepard vuole anche che io guidi tutta la notte. Devo pur restare sveglio in qualche modo», disse togliendo l’audio all’ IA. Il comandante non ne sarebbe stata contenta, ma quando sarebbero arrivati a destinazione in orario, non ci avrebbe fatto caso.
 
Il ponte tre, era deserto, illuminato soltanto da qualche luce di direzione, a sostituzione di quelle generali. Anche l’infermeria era totalmente al buio, la dottoressa Chakwas l’aveva lasciata un’ora fa, in equilibrio precario a causa della bottiglia di Brandy che aveva condiviso col comandante. La bottiglia incriminata, ora del tutto vuota, era sul banco, a fianco a un'altra bottiglia, dalla forma più bombata e mezza piena.
 Shepard, era mezza sdraiata su una sedia girevole, la giacca d’ordinanza slacciata, i capelli castani ora lunghi fino alla schiena, le cadevano liberi sulle spalle e in mano teneva un bicchiere colmo di liquido ambrato, che vuotò tutto in un sorso, abbandonando indietro la schiena, con un sospiro, come a voler buttare fuori tutto il dolore.
Liluye, non era una di quelle persone che viveva nel passato. Faceva le proprie scelte, se ne prendeva le responsabilità e poi andava avanti, senza più guardarsi indietro. Una lezione che Mindoir e Akuze le avevano insegnato. Rimuginare su rimorsi e rimpianti  portava solo a sprofondare nell’oblio, eppure, da quando era tornata in vita, non sembravano far altro che aggredirla a ondate senza tregua e quel giorno sentiva che i vecchi fantasmi non potevano essere più vicini.
Doveva andare diversamente:  l’unico pensiero che le martellava in testa, mentre il liquore le bruciava la gola.
Quando l’Uomo Misterioso l’aveva messa al corrente di Horizon e della presenza di Kaidan, sotto la corazza, il cuore del comandante aveva perso un battito.
Aveva usato tutte le conoscenze e le risorse a disposizione per cercarlo. Miranda era stata obbligata a fare le ore piccole sfruttando ogni contatto di Cerberus per avere qualche informazione e nonostante la sua solerzia, Kaidan era risultato introvabile, e Shepard stava prendendo in considerazione l’idea di scandagliare l’intera dannata galassia, ma la comunicazione dell’Uomo Misterioso aveva avuto un ottimo tempismo.
Era ansiosa di incontrarlo e riaverlo con sé, le mancava la sua presenza rassicurante, e la sensazione di casa che provava ogni volta tra le sue braccia. Moriva dalla voglia di rivedere il sorriso e lo sguardo dolce che riservava soltanto a lei.
Il Kaidan che aveva incontrato, però, non le aveva sorriso come nei suoi ricordi, non c’era stato nulla dell’uomo che aveva amato nelle parole che le aveva rivolto. L’aveva accusata di lavorare per il nemico, di essere dalla parte sbagliata e farsi manipolare, non l’aveva ascoltata, né cercato di capire. Se n’era andato, dopo una misera e breve conversazione che le aveva solo spezzato il cuore e lasciato l’amaro in bocca, presto sostituiti da una collera che la logorava.
Faceva male, e Liluye aveva deciso che, almeno quella sera, avrebbe calato la maschera di eroina della galassia. Per quella notte, sarebbe stato troppo, anche per lei.
Alzò lo sguardo e la sua immagine si rifletté nella vetrata dell’Infermeria, incontrando i suoi stessi occhi nocciola, gonfi, con sfumature rossastre e in quel momento si odiò profondamente.
 Dopo Mindoir si era promessa di non piangere più, era convinta di aver versato abbastanza lacrime per tutti gli anni a venire. Ai tempi di Akuze era più matura e forse anche più disincantata, non aveva pianto come una ragazzina impaurita. Invece il rifiuto di Kaidan era bastato a riportarla indietro a sedici anni, e questo non poteva permetterselo.
Fece oscillare il bicchiere nella mano, e allungò l’altra per afferrare la bottiglia di Scotch, un liquore, che il nonno paterno aveva insegnato ad amare a tutta la famiglia. Stava riempiendo il bicchiere quando avvertì un formicolio sulla nuca. Si voltò, e vide Garrus, in piedi sulla porta dell’Infermeria. «Garrus...» lo salutò tornando a dargli le spalle
«Shepard...» il Turian oltrepassò la porta e si sedette sulla sedia accanto «Non riesci a dormire?»
Liluye puntò gli occhi  ambrati su di lui «Nemmeno tu » rispose facendo tornare lo sguardo fisso sulla vetrata dell’infermeria.
Garrus si lasciò andare sullo schienale della sedia, che si inclinò leggermente «Stavo giusto andando all’Osservatorio. A volte la Batteria può essere un po’...opprimente» disse fissandola «Tu quale scusa hai per essere qui al buio nell’Infermeria?», ma Garrus sapeva esattamente cosa avesse. Durante il  viaggio sulla navetta, era rimasta sempre in silenzio, ricoperta da una leggera aura di energia oscura e con lo sguardo fisso davanti a sé. I suoi occhi avevano assunto un’ inquietante sfumatura rossastra, e Garrus, non aveva saputo dire se fosse a causa degli impianti oppure del comandante stesso, fatto sta che aveva spaventato perfino quel diavolo di Zaeed, tanto da fargli chiudere la bocca e abbassare lo sguardo.
Liluye portò il bicchiere vicino alle labbra sfiorandone il bordo «Pensavo a tutto quello che è cambiato in questi due anni...a quello che mi sono ho persa»
«Beh, direi che essere morta, può essere considerata una buona giustificazione» disse Garrus, dondolandosi un po’
«Forse, ma la verità è che non basta» Liluye, prese un generoso sorso di Scotch «Tutto quello che ero e a cui tenevo, non mi appartiene più»
«Shepard...», Garrus si tirò su e si sporse verso di lei, posando la  mano a tre dita sul bracciolo della sedia
 Liluye stirò l’angolo sinistro della bocca in un sorriso «Sto bene. È solo, un po’ difficile da digerire»
«Ah,sulla navetta non sembrava...»
Shepard alzò gli occhi al cielo «Garrus, era solo-»
«Va bene, Shepard» la interruppe calmo il Turian «Non intendevo giudicarti. Sai che non è il mio stile»
Liluye chiuse gli occhi e sospirò «Lo so, e ti ringrazio per questo. Sono stanca dei giudizi altrui» le ciglia si inumidirono al contatto con alcune lacrime che le pizzicarono gli occhi.
«Lo immaginavo» Garrus abbozzò un sorriso, provando nuovo interesse per un tomo medico sulla biologia Salarian «Ti manca?»
Liluye sospirò passandosi una mano sugli occhi «Sì, il vecchio Kaidan sì» la mano si ricoprì di energia biotica e il bicchiere prese a levitare a mezz’aria tra loro « È tutta la sera che mi chiedo come abbia potuto non capire»
«Shepard, non dico di essere d’accordo con quello che ha detto e che ha fatto, ma sono stati due anni piuttosto duri. È strano sai, ma senza di te ci siamo sentiti tutti persi e ognuno si è aggrappato a qualcosa»
Liluye si sistemò di lato sulla sedia, appoggiando la guancia allo schienale «Tu al sogno di paladino della giustizia?» chiese con fare innocente e un ghigno leggero sul volto
Garrus sorrise «Diciamo di sì. Kaidan,invece, alla sua carriera. Una volta perso te, non gli rimaneva altro»
Liluye fece girare in tondo il bicchiere, come faceva da piccola con quello di suo padre, per obbligarlo a giocare con lei.«Mi ha parlato come un cane ammaestrato dell’Alleanza» sputò fuori le ultime parole quasi con disgusto « Il Kaidan che conoscevo non era così cieco e arrendevole»  
« Forse, dovreste concedervi più tempo. Tutti e due», disse Garrus osservando il bicchiere.
Liluye, con la mano libera, afferrò dal banco il datapad, dove aveva trascritto la mail che Kaidan le aveva inviato, fissando il piccolo schermo con disprezzo.
 
Shepard, 
Mi dispiace per quello che ho detto su Horizon. Ho speso gli ultimi due anni a cercare di rimettere insieme i pezzi, dopo che tu sei scomparsa con la Normandy. 
Mi ci è voluto un sacco di tempo per andare oltre il mio senso di colpa per essere sopravvissuto e andare avanti. 
Alcuni miei colleghi mi avevano perfino convinto ad uscire con una dottoressa sulla Cittadella. Niente di serio, ma sto cercando di rifarmi una vita. 

Poi ti ho visto, e tutto mi è precipitato addosso. Tu eri di fronte a me, ma stavi con Cerberus. Credo di non sapere più chi siamo veramente. 
Ricordi ancora la notte prima di Ilos? Quella notte ha significato tutto per me... forse per te non è stato lo stesso. 
Sono cambiate un sacco di cose in questi ultimi due anni, ma io non riesco a dimenticare. 

Ti prego, stai attenta. Ho visto morire troppe persone a me care- Eden Prime, Virmire, Horizon... la Normandy. Non potrei sopportare di perderti un'altra volta. 
Se tu sei ancora la donna che ricordo, so che troverai un modo per fermare gli attacchi dei Collettori. Ma Cerberus è troppo pericoloso per potersene fidare. 
Stai in guardia. 

Quando tutto questo sarà finito... forse... Non so. Sta attenta. 

Kaidan. 
 
 Se il suo cuore non fosse stato a pezzi,ne avrebbe riso e forse un giorno lo avrebbe fatto davvero.
 «Dopo questa mail, credo di poterlo considerare alla stregua degli altri, Garrus» lo disse con una freddezza innaturale, che Garrus, aveva conosciuto solo sul campo di battaglia  «Siamo troppo cambiati per tornare insieme», nel suo tono c’era semplice accettazione, non si aspettava una smentita e non la desiderava nemmeno. Quella, era la verità, a cui era giunta e con l’aiuto di parecchi bicchieri di Brandy e Scotch era riuscita ad accettarla, ora doveva solo rifugiarsi nella certezza del suo mantra: lasciarsi il passato alle spalle e vivere il presente. Poco le importava delle ragioni di Kaidan, alla fine, anche lui, come tutti gli altri, la lasciava sola a risolvere un problema troppo scomodo da accettare «Forse era solo innamorato del comandante Shepard, di ciò che rappresentavo» Liluye lasciò adagiare il bicchiere nella mano, che rilasciava l’energia oscura «E io non voglio più essere il simbolo di niente. L’Alleanza ha abusato anche troppo della mia faccia»
«Sì, anche perchè possono trovare soggetti migliori, non sei molto olo-genica»
Liluye accennò un sorriso, scuotendo la testa «Oh, va a farti fottere Blackamore, ma ti sei visto?», stuzzicarlo sul suo narcisismo le migliorava la giornata, tanto quanto sparare a un Collettore
«L’altra metà della faccia ha abbastanza fascino per tutte e due. E, almeno io, ho una metà sana» disse accennando alle cicatrici dal bagliore arancione che le segnavano il viso.
 Liluye sorrise in silenzio, perdendosi per un attimo nei propri pensieri «Turian, perché sei qui?»
 Garrus, avvicinò a sè la bottiglia di Scotch per leggerne l’etichetta. Non si sarebbe mai sognato di berla, nel migliore dei casi gli avrebbe causato un avvelenamento, ma era curioso di vedere da cosa erano composti i levo-liquori «Non si lascia una vecchia amica da sola con una bottiglia»
«Non dire stronzate, Vakarian» lo riprese Liluye «I sensi di colpa non ti fanno dormire? »
«Non inciderà sulla missione» ribattè asciutto
«Non te lo chiedevo per quello...»
«Sto bene, quanto stai bene tu» disse, mettendo un punto all’argomento
 Shepard si protese verso di lui, fissandolo negli occhi «Allora stai davvero messo male»
Garrus, sbuffò «Non serve parlarne, davvero»
«Sì, in effetti non parlarne, finora ti ha aiutato»,il Turian le lanciò un’occhiataccia e Liluye alzò le mani  « Per me puoi anche cucirti la bocca, ma per l’amor del cielo, fatti il favore di piantarla con i rimorsi»
«Ah, complimenti per il tatto, Shepard», Garrus evitò di innervosirsi, aveva fatto l’abitudine ai suoi commenti diretti e ben poco diplomatici, non era mai stata una fanatica della forma.
«È la verità, Garrus. Devi andare avanti, dobbiamo farlo entrambi»
«Shepard, non tutti riescono a superare le cose come fai tu. Quegli uomini sono morti per colpa di un mio errore, non posso dimenticarlo»
«Non devi dimenticare, non puoi. Solo trova il modo di metterti il cuore in pace»
«Tu cosa faresti, Shepard?» le chiese Garrus, in quel momento avrebbe desiderato anche lui una bottiglia a cui aggrapparsi «Al mio posto, cosa faresti?»
Liluye restò in silenzio per qualche secondo «Sapere quello che farei io non ti sarebbe di alcun aiuto» si alzò, reggendosi al banco e barcollando appena  si diresse verso la porta  « Sai già quello che vuoi fare, vero?»
«Voglio trovare Sidonis, Shepard» ammise Garrus, seguendola, giusto per assicurarsi che arrivasse all’ascensore
Si voltò verso di lui «E allora lo troveremo, Garrus».
Il Turian annuì «Sappi però, che non lo voglio trovare solo per prenderlo a pugni»
Liluye inclinò la testa di lato, voltandosi di nuovo a guardare l’amico «Sidonis è tuo, fai quello che ritieni opportuno». Si stava già dirigendo verso l’ascensore quando Garrus la richiamò «Shepard...»
«Cosa, Vakarian?» gli chiese, sul volto aveva un espressione rilassata
«Per quello che vale, non sei solo un uniforme»
Liluye lo fissò, in silenzio per qualche istante, «Grazie,Garrus», si limitò a dire voltandosi e sparendo dietro l’ascensore
Quando le porte dell’ascensore si chiusero dietro di lei, Liluye si lasciò scivolare sul pavimento
«Tutto bene, Shepard?» gli domandò la voce metallica di IDA
«Meglio di quando ho messo sotto sopra la cabina» disse massaggiandosi le tempie
«Mando qualcuno a riparare l’acquario?»
«No, tanto lo detestavo»
 «Come vuole, comandante. Le consiglio di riposare, l’attracco alla Cittadella è previsto tra cinque ore»


Note:
Blockamore: è un termine slang che ha più o meno lo stesso significato di but-her-face, ma al maschile (bel corpo, ma brutta faccia)

Liluye Sheapard è un personaggio un po' particolare, è di origine Miwok da parte di madre, mentre suo padre era inglese. Su Mindoir ha perso tutta la sua famiglia e su Akuze tutta la sua unità, questi eventi l'hanno portata a passare sopra ai problemi, restando il più distaccata e razionale possibile, e a non soffermarsi mai troppo sulle scelte fatte in passato.
Cerberus è la casua della morte della sua unità, e Liluye ha fatto molta fatica ad accettare di collaborare con loro, ma non si pente della sua scelta, sentendosi tradita dall'Alleanza, a cui si era molto attaccata dopo Mindoir.

L'ultima parola spetta a voi, spero che vi sia piaciuta.

Altair


  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Mass Effect / Vai alla pagina dell'autore: Altair90