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Autore: _fedss    13/05/2012    12 recensioni
- Siete pronti ragazzi?
- Prontissimi.
- Sei addirittura prontissima?
- Certo, vuoi fare un’ultima prova?
- Sono sempre disponibile per fare delle prove.
-
Questa Shot fa parte della serie : STANATHAN DA RICOVERO.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Stanathan da ricovero.'
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Come la finzione diventa realtà.

Alla gemella che non sapevo di avere, Eleonora.
Ha supervisionato la stesura di questa shot.
Se non vi piace, prendetevela con lei.
Grazie.


- Siete pronti ragazzi?
- Prontissimi – rispondo con decisione.
- Allora fra tre minuti iniziamo Stana.
Andrew si congeda e torna alla sua postazione.
Mi giro e ti vedo che sorridi beffardo, hai sentito tutto.
- Sei addirittura prontissima? – mi chiedi sghignazzando e sottolineando l’ultima parola.
- Certo, vuoi fare un’ultima prova?
Mi avvicino a te ancheggiando più del dovuto. Sei ancora immobile quando ti arrivo di fronte e allaccio le braccia dietro al tuo collo.
- Sono sempre disponibile per fare delle prove – sussurri ad un soffio dalle mie labbra.
Hai poggiato le mani sui miei fianchi e mi tieni stretta.
Inizio a morderti il labbro inferiore delicatamente.
Hai sempre un buon sapore Nathan, lo adoro.
Rispondi al bacio con passione finché qualcuno non mi chiama.
Ma perché c’è sempre chi ci interrompe?  Mai un momento di intimità!
Sbuffi scocciato e ti allontani da me quel poco che basta per guadarmi negli occhi. Io mi perdo nei tuoi, come al solito ovviamente.
Mi lasci un altro bacio caldo e poi mi sussurri:
- Ci vediamo fra poco, amore.
Quando te ne vai continuo a guardarti finché non sparisci nel tuo camerino, per sistemati un’ultima volta prima di girare la scena.
Io sono già pronta: mi hanno infilato completamente  vestita sotto il getto di una doccia gelata ed ora sono completamente  zuppa.
Mi volto verso chi mi aveva chiamato precedentemente.
Tamala è davanti a me e mi guarda divertita, le mani sui fianchi e uno sguardo malizioso.
- Ho interrotto qualcosa?
- No, stavamo provando un’ultima volta.
- Ti piace il tuo lavoro è?
- Decisamente.
Scoppiamo in una sonora risata, adoro il nostro modo di giocare.
- Sei agitata? – mi chiede smettendo di ridere.
Io la guardo interrogativa, non ho proprio capito dove vuole andare a parare. Perché dovrei essere agitata?
- In che senso?
- Tesoro, Andrew ha detto che dovrete scambiarvi più di un semplice bacio sulla guancia. Capisci cosa intendo?
Cacchio, non avevo pensato a questo.
Stamattina quando siamo venuti insieme sul set, eravamo tranquilli.
Sapevamo di dover girare l’ultima scena del finale di stagione ma, confronto a quando lo abbiamo dovuto fare l’anno scorso, non eravamo per niente preoccupati.
Sorrido mentre i ricordi riaffiorano. Come potrei mai dimenticare quel giorno?
Il nostro primo bacio, l’ammissione a me stessa dei sentimenti che provavo per te.


*** CASTLE 313. SCENA 43, CIAK 7.
Camminavamo abbracciati mentre mi circondavi le spalle con un braccio.
Barcollavo un po’, dovevamo fingerci una coppia ubriaca che tornava a casa dopo una serata selvaggia.
Non era quella la parte difficile. Era il dopo che mi preoccupava.
Arrivammo davanti alla comparsa che interpretava la guardia e io mi portai una mano sul fianco, in cerca della mia inseparabile pistola finta.
Come da copione, mi bloccasti afferrandomi dolcemente per il collo, sotto i capelli.
Eccoli i primi brividi che mi attraversarono la schiena, ad un tuo semplice tocco.
Sembravo veramente un adolescente alla sua prima cotta.
Ti sei avvicinato con quegli occhi incerti, quasi carichi di terrore. Sapevi già che non era Castle a baciare Beckett.
In quel momento era Nathan che stava per baciare Stana.
Sempre meno centimetri a separarci fin quando non sentii due fischi di ammirazione seguiti da delle risate soffocate.
Non riuscii più a trattenermi e scoppiai a ridere, tu mi guardavi imbambolato, quasi leggermente offeso.
- STOP!
- Scusami – ti sussurrai arrossendo violentemente.
- Ti fa così ribrezzo l’idea di baciarmi? – mi hai chiesto tenendomi ancora saldamente vicino a te.
Non feci in tempo a risponderti che venni interrotta da Tamala, era stata lei a ridere poco prima, insieme a quegli altri due cretini di Jon e Seamus che lanciavano fischi da stadio.
Andrew non li aveva sgridati, anzi, al contrario, si era unito a loro.
Perfetto, pensai, che amici bastardi.
- Stana, hai pure la gamba alzata?
- Cosa? – spalancai gli occhi e mi accorsi di aver “involontariamente” piegato una gamba all’indietro, proprio come i film anni ’80 durante un bacio tra due innamorati.
Ora eri tu a ridermi in faccia.
Tamala si allontanò ancora ridendo.
Andrew non fece in tempo ad annunciare un altro ciak che tu mi avevi nuovamente avvicinato a te.
- Mmm, no. Forse non ti fa così schifo – hai sussurrato prima di poggiare le tue labbra sulle mie.
Non ero cosciente di ciò che stavamo facendo. Recitavamo o no?
Riuscivo a sentire solamente i brividi su tutto il mio corpo, scariche di adrenalina che mi impedivano di staccarmi da te.
Aprii solo un secondo gli occhi per scorgere se qualcuno aveva intenzione di fermarci.
Non riuscii a vedere niente, quindi li richiusi e mi lasciai andare a quel bacio.
Infilai le mani tra i tuoi capelli corti, afferrandoli fra le dita. Mi aggrappai alle tue spalle come a non volerle più lasciare.
Avevo le gambe che minacciavano di cedere, talmente erano molli.
Tu eri li per farmi da sostegno, come ogni volta dopotutto.
Poi accadde.
Non era richiesto in quel dannato copione ma la tua lingua si intrufolò nelle mia bocca e, a quel contatto, mi sentii mancare.
Combattevano agguerrite, cercando di predominare l’una sull’altra, come ad incolparsi per non essersi mai incontrate prima, comandate da due persone troppo orgogliose per ammettere i propri sentimenti.
Ma non quella volta, non dopo quel bacio. O almeno così credevamo entrambi.
- STOP! BRAVISSIMI, QUESTA ERA PERFETTA!
Sentii Andrew che urlava dal suo amato megafono, quindi mi staccai, seppur malvolentieri, dalle tue labbra e sferrai un calcio in testa all’uomo accanto a noi.
Avrei dovuto far finta o almeno prenderlo di striscio ma, troppo arrabbiata con me stessa, avevo finito per colpirlo veramente.
Per fortuna che glielo avevo dato piano, o almeno speravo.
Me lo ricordo ancora il resto della serata: evitammo di guardarci per non rimanere in imbarazzo.
Ci parlavamo a malapena ed eravamo entrambi distratti.
Quando poi, mi feci coraggio e mi avventurai verso il tuo camerino, rimasi spiazzata quando ti vidi uscire dalla stanza per mano alla tua fidanzata.
Forse, non eravamo destinati a stare insieme nelle vita reale.
Forse, dovevamo solamente continuare a recitare, forse. ***


- Stana, ci sei?
Tamala mi scuote leggermente le spalle ed io non posso fare a meno di sorridere.
Quante cose sono cambiate, è impressionante.
- Si scusa, pensavo.
Sorride anche lei e poi ci incamminiamo verso al set dove è ricostruita la casa di Castle.
Quando arriviamo davanti alla finta porta lei si allontana e mi lascia sola ad attendere l’annuncio del ciak.
Sento la voce e busso.
Attendo pochi secondi e tu arrivi ad aprirmi, assumendo la faccia sbalordita che il copione ti impone.
- Beckett, cosa vuoi?
- Te.
Mi avvento su di te e, prendendoti il viso tra le mani, ti bacio.
Non rispondi al bacio, sei quasi impassibile.
Appoggio la fronte sulla tua ed inizio a dire quelle poche battute che mi spettano. Riprovo a baciarti ma tu mi scansi, afferrandomi per i polsi.
Mi chiedi cosa è successo e ti spiego. Poi mi riavvicino per baciarti nuovamente. Tu ancora non ti muovi quindi, ti accarezzo il viso.
Sentiamo quel lampo, è il segnale.
Mi spingi con tutte le tue forze addosso alla porta e catturi le mie labbra con le tue.
Non è difficile questa volta, già sappiamo che non è recitazione questa.
Mi sfiori il labbro superiore con la lingua.
Questa scena mi ricorda la nostra prima notte insieme.
Poi passi al labbro inferiore, sempre molto delicatamente.
Avevamo discusso per un motivo banale ma entrambi sapevamo che era arrivato il momento di dirci tutte le cose non dette.
Apro la bocca e le nostre lingue si incontrano.
Sei venuto a casa mia, io non volevo farti entrare. Sei rimasto fuori alla porta a bussare per più di dieci minuti, poi ti ho aperto, stufa di non riuscire a dormire.
Passi a baciarmi il collo alternando piccoli morsi teneri che mi fanno impazzire.
Quando ho aperto la porta, non mi hai dato tempo di dire niente che mi hai spinto in casa, contro la parete, e mi hai iniziato a baciare.
Scendi sul petto e mi baci il punto dove è segnata la cicatrice.
Ti ho chiesto che cosa volessi e tu hai risposto che volevi solo me.
 Dopo avermi accarezzato il seno torni a baciarmi le labbra, questa volta più delicatamente, senza tutta quella foga che prima aveva preso il sopravvento.
Mi hai spiazzata con le tue parole, hai detto di aver lasciato la tua fidanzata perché ti eri accorto di essere innamorato di me. Il mio cuore ha fatto una capriola all’indietro.
Mentre ti guardo con la fronte appoggiata alla tua, scendo a prenderti una mano libera. Ti guardo nuovamente, intrecciamo le dita e poi mi mordo il labbro inferiore.
Ti ho preso la mano e ti ho guidato in camera da letto, pronta ad affrontare quel futuro insieme che tanto ho desiderato, atteso e ora avuto.




Angolino di Fede :
Ok, record. Ho aggiornato la mia long Caskett e pubblicato una nuova shot Stanathan in un giorno solo.
Mi ammiro da sola :’)
Spero vi piaccia, comunque.
Un ringraziamento speciale a:
Ele, Diddi, Fra, Chiara, Simo, Cris, Ivi, Giulia, Cris, Marta, Carola, Sara, Martina, Ari e Bedrije.
Le mie Stanathan da ricovero. <3
Fede.
   
 
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