Ricominciare. E' una bella parola,no? A volte è tutto quello di cui si ha bisogno,tutto ciò che bisogna fare. Ricomciare per portarsi indietro tutto ciò che si è trascorso. Lasciar indietro tutto quello che ti ha segnato,fatto piangere,tutto quello che semplicemente ti ha formato nel corso della tua vita. E' dura,non è mai una cosa semplice da fare,ma a volte è l'unica scelta da adottare,diario. Ho deciso,parto. Vado via da questo insulso paesino in cui lascio solo lacrime e disperazione. Non so dove la vita mi porterà,forse non lontano,ma sicuramente non voglio trascorrere più un attimo qui. Ho perso tutto,ed ora sto perdendo anche me stessa.
13 Marzo.


Rileggevo quelle righe come se volessi riprovare le emozioni di allora. Quello che avavo scritto precedentemente,era la conferma di come fossi cresciuta,nel profondo. Finalmente tutte le mie decisioni stavano per adempiersi. Andar via,ci ero riuscita. Avrei respirato quell'area nuova di cui avevo tanto bisogno. Tolsi le cuffie dalle orecchie,l'aereo per fortuna non mi dava alla nausea,anzi,stare seduta in quel sediolino era una delle sensazioni migliori che fino a quel momento avessi mai provato. Londra. Si,quella città mi stava aspettando. Era come se da sempre mi avesse chiamato,io l'adoravo. Il mio sogno era sul punto di realizzarsi.
- Preghiamo i sogni viaggiatori di allacciare le cinture di sicurezza,l'aereo sta per atterrare sulla pista. -
Un sorriso comparve sul mio viso,finalmente,tutto sarebbe stato perfetto. Allacciai la mia cintura e sospirai,guardando il sediolino dinanzi a me,chiusi gli occhi quasi per paura. Ma in realtà erano tutte emozioni ripiegate in me,che stavano per esplodere. Piano,l'aereo atterò,finchè non fui finalmente sulla pista. La porta per entrare in aereoporto si aprii e mi guardai intorno. L'unica cosa che riuscivo a fare era guardarmi attorno,sembrava tutto così diverso. Un mondo nuovo per me si stava aprendo. Sentii da lontano qualcuno chiamare il mio nome. Mi voltai frettolosamente,ed iniziai a correre. In un attimo qualcuno mi si butto dinanzi,non riuscii a fermarmi,e dopo pochi secondi mi ritrovai a terra.
Aprii gli occhi dopo pochi minuti,e vidi un ragazzo accovacciato di fianco a me,che poi di scatto si alzò. Cercai di alzarmi,portandomi una mano sul capo e mi guardai attorno. Non riuscivo a comprendere cosa fosse successo. Una figura femminile mi si avvicinò.
- Anne,tutto bene? -
La sua mano continuava a muoversi d'avanti ai miei occhi. La fissai,era lei,la mia migliore amica Giulia. Mi alzai di scatto,cercando di riprendere coscienza e la guardai.
- Sto benissimo Giulia,oddio. -
Mi fiondai tra le sue braccia,quasi con le lacrime agli occhi,e la strinsi forte quasi soffocandola. Era meravigliosa. Si,meraviglioso era il fatto che vederla dopo così tanti anni mi faceva sempre lo stesso effetto di una volta. Non ero mai stata così emozionata,era perfetta,non l'avrei mai lasciata. Improvvisamente qualcuno tossì,e lei si stacco. Di fianco a noi c'era un ragazzo.
Un ragazzo bello come il sole d'estate. No,di più forse. Moro,alto,con una carnagione abbastanza scura. I suoi occhi erano qualcosa di magnifico,ed il suo volto sembrava quasi surreale. Ero paralizzata,l'unica cosa che riuscivo a fare era restare lì e fissarlo,la sua bellezza era qualcosa di divino,forse.
- La prossima volta stai più attenta.- Disse toccandosi la fronte. Scossi la testa,cercando di riprendermi,il respiro si era fermato per pochi secondi.
- Scusami,ti prego.-
Cercai di dire,con quella poca voce che mi rimase. Un altro ragazzo,poco più alto di quello che avevo di fronte si avvicinò.
- Zayn andiamo,dai.-
- Arrivo.- Disse.
Il moretto,con la carnagione più chiara si avvicinò e ci scrutò. Guardai Giulia,non riuscir a muoversi,e che deglutì a fatica.
- Oh,ciao Giulia.- Disse il ragazzo appena arrivato.
- Ciao James.- Rispose lei diventando rossa.
Io li guardai con aria interrogativa,mettendo un braccio dietro alla schiena della mia amica. Sembrava che si fosse creato qualcosa con i loro sguardi,un'atmosfera che andava oltre tutto. Un'aria strana,come se i loro occhi si fossero catturati per non lasciarsi più scappare. Lo sentivo io,addirittura,che tra quei due c'era qualcosa che andava oltre a quel semplice ciao,qualcosa che avevano nascosto nel loro cuore. Ma l'incanto ed il silenzio vennero portati via dal padre di Giulia che ci richiamò. Lei scosse la testa,mentre quel ragazzo continuava a fissarla,incessantemente.
- Liam noi dobbiamo andare,ci vediamo presto.- Sorrise.
- Certo Giulia,ciao salutami i tuoi. -
Lei annuii e sorrise. Io rimasi ferma,e poi lei mi tirò per il braccio. Ci allontanammo ed il suo viso era divenuto così rosso che io,scoppiai in una fragorosa risata.
- Allora è lui il nostro Liam,carino. - Dissi convinta.
- Non fare l'idiota.- Disse lei.
Scoppiò a ridere,mentre ci avviammo in auto.
Salutai i suoi genitori,ero così contenta di vederli,mi erano mancati parecchio. Iniziarono con le solite domande che ogni adulto fa,ed io educatamente risposi. Continuavo a pensare a quegli occhi che mi avevano completamente folgorata,chi era quel ragazzo,la mia mente continuava a chiedersi. Scrutai Giulia che guardava fuori al finestrino,sembrava in un altro mondo. La punzecchiai e lei si girò sorridendomi,si avvicinò e mi strinse sussurrandomi quel ''mi sei mancata'' che da tanto non sentivo dirmi.


Heilà,nuova storia sui One Direction. Spero vi piaccia,anche se fa schif.ee. Un bacio a presto,Alison J.