A Shizuo non piacevano molte cose, tra cui la violenza e
Izaya – le più rinomate.
Un’altra parola che odiava era 'angolo'.
A Shizuo non piacevano gli angoli, soprattutto quelli delle
strade, in cui vi trovava sempre teppisti che lo facevano irritare.
Non gli piaceva nemmeno l’angolazione dalla quale Izaya
vedeva la loro relazione e il modo in cui gli esponeva il suo punto di
vista con gli angoli
delle labbra inarcati in un fastidioso sorriso:
L’informatore trasformava, solo per salvarsi la pelle, la
scarica di adrenalina di Shizu-chan
in una scossa di eccitazione violenta tramite perversi giochi.
Tra adrenalina ed eccitazione sessuale c’era una linea
sottile. Sottilissima.
Lui ne era al corrente.
Così Shizuo si trovava ogni fottuta volta a fissare con
rabbia l’angolo formato dalla base del collo e la spalla: vi
era il segno dei
propri denti sulla pelle arrossata. Gli lasciava sempre un morso in
quel punto.
Quando si fermava a rimuginare sul suo operato, si rimproverava il
fatto che
non riuscisse a controllarsi e lasciasse che il suo istinto animalesco
prendesse il sopravvento.
Solo un angolo gli piaceva, ma non lo avrebbe mai ammesso.
Era l’angolo di novanta gradi formato dal corpo di
Izaya con la schiena nuda, sudata e
piegata in avanti.