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Autore: Fiamma Erin Gaunt    13/05/2012    1 recensioni
Rico è un sicario e corridore professionista che si trova in carcere da tre mesi, l' FBI gli propone un accordo: se sbrigherà un lavoro per conto loro otterrà la pulizia della fedina penale e l' immunità politica.
Ad accompagnarlo nella missione ci sarà Fiamma, l' amica di sempre, e un paio di giovani esponenti dell' elitè della criminalità.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1
 





















Rico sentii dei passi che si avvicinavano alla porta della sua cella, continuò imperterrito l' ennesima serie di addominali e nascose la curiosità dietro un' espressione impenetrabile. Era bravo ad indossare quella maschera impassibile, rivelare le proprie emozioni agli altri era una cosa da deboli e i deboli non erano altro che morti che camminavano, questa era stata la prima lezione di Van Dagger, il suo maestro.

Un uomo con addosso un elegante completo da almeno mille dollari si era appoggiato alle sbarre della sua cella e cercava di attirare la sua attenzione, tutto in lui gridava a gran voce: FBI. Ignorando il federale Rico continuò il suo allenamento quotidiano, erano tre mesi che era in carcere e non poteva rischiare che la vita sedentaria del carcerato finisse con il rammollirlo.

- Bellin - lo chiamò a voce alta l' uomo, continuò ad ignorarlo e per tutta risposta prese a contare ad alta voce gli addominali, era arrivato al quarantesimo quando il federale lo richiamò con tono esasperato.

Finalmente si decise ad alzare lo sguardo verso di lui, sgranò appena gli occhi fingendo di essersi appena accorto di avere uno spettatore.

- Qualche problema? - chiese sarcastico.

Era ovvio che c' erano problemi, da quando l' avevano sbattuto lì dentro nessuno si era degnato di venirlo a trovare, figurarsi poi un federale.

- Ho un' offerta per te, ragazzo - replicò l' uomo piantando gli occhi color ghiaccio in quelli neri del carcerato. Occhi freddi e impenetrabili, occhi da sbirro...anzi no, si corresse prontamente Rico, occhi da bravo sbirro, sì perchè chiunque fosse quel tipo di sicuro doveva essere uno che sapeva fare bene il suo lavoro.

- Che tipo di offerta, una specie di tre per due? Fai tre mesi di carcere e te ne abboniamo due? Perchè ti avverto, sbirro, se si tratta di questo non sono interessato, vedi io qui dentro ci rimango a vita -

- Su quest' ultimo punto ti sbagli, un modo per farti uscire ci sarebbe.- replicò il federale ignorando il sarcasmo del suo interlocutore;lo avevano avvisato del fatto che quel ragazzo era un tipo difficile da trattare, una testa calda dal grilletto facile e la risposta sempre pronta, e poi era così giovane, aveva solo ventun' anni, dannazione avrebbe potuto tranquillamente essere suo figlio.

Rico soppesò le parole dell' uomo e ne studiò il viso alla ricerca di qualcosa che neanche lui sapeva, l' unica certezza che aveva era che lui non si era mai sbagliato a giudicare una persona e l' impressione che gli dava il federale era quella di un uomo che manteneva fede alla parola data, non sembrava un tipo capace di fare giochetti e fregare il prossimo. Per un istante si chiese come ci fosse finito un uomo come quello in mezzo a quei bastardi dei federali, dove il più pulito aveva la rogna. Decise che tutto sommato non gli importava.

- Ti sto ascoltando - replicò afferrando una sedia e sedendosi di fronte all' uomo.

- Si tratta di un lavoro che dovrai fare per noi, avrai carta bianca sulla scelta dei tuoi collaboratori e sul modo in cui condurre la missione, ma se ti beccano noi non ci siamo mai visti e soprattutto non abbiamo mai parlato - gli spiegò sinteticamente.

- Un lavoro, e dimmi in cosa consisterebbe? Magari un bel lavoretto facile e veloce? - replicò beffardo. Se l' FBI era talmente disperata da rivolgersi a un ergastolano si trattava sicuramente di qualcosa di molto brutto, il genere di operazione che se fallita poteva farti perdere il distintivo, o di molto pericoloso, o magari tutte e due visto e considerato che nessun altro federale si era candidato per quel lavoro.

- No, non sarà nè facile nè veloce e tantomeno piacevole. Non posso dirti di più se non accetti -

- Ammettiamo che io accetti e riesca a portare a termine il lavoro, cosa ci guadagno? -

- Cosa vuoi? - chiese il federale e dal tono in cui lo disse Rico capì che era preparato ad una domanda del genere.

- Una fedina penale più pulita di quella di un' educanda in un convento, immunità politica e tutti i soldi che guadagno durante questo lavoro restano a me - replicò prontamente.

- Posso garantire per i soldi e la pulizia della fedina penale, ma dovrò rivolgermi ai piani alti per quanto riguarda l' immunità politica - disse l' uomo.

- Fai pure, tanto per i prossimi anni della mia vita non mi muoverò di qui -

Era un' impressione oppure nella voce del ragazzo si era aggiunto un pizzico di amarezza al solito sarcasmo?

- Tornerò domani - promise il federale prima di voltargli le spalle e sparire lungo il corridoio.

 











******************************

 













La mattina dopo il federale tornò a fargli visita come promesso.

- Allora? - una parola sola che racchiudeva un milione di significati e sfumature.

- Allora prendi le tue cose, te ne torni a casa - replicò l' uomo facendo tintinnare le chiavi della cella.

Rico si alzò dalla branda e afferrò la sacca che aveva preparato la sera precedente.

- Come sapevi che avremmo accettato? - gli chiese curioso il federale.

- Perchè ad accontentarmi non ci rimettete nulla, se rimango in vita potrete sempre decidere di usarmi per qualche altro lavoretto, se muoio non sarete costretti a rispettare nessun accordo - replicò in tono pratico.

- Devi proprio avere una pessima opinione di noi, ci dipingi peggio di quanto siamo in realtà-

- Davvero? Ed io che credevo di essere stato fin troppo gentile - replicò scrollando le spalle.

L' uomo scoppiò a ridere lasciandolo di stucco, un federale con il senso dell' umorismo? Non era una cosa che si vedeva spesso.

- A proposito com' è che ti chiami? - disse Rico mentre si dirigevano verso la macchina.

- Come mai vuoi saperlo? - chiese incuriosito.

- Magari sono solo curioso - replicò stravaccandosi sul sedile del passeggero.

- Carter....Carter Wilson -

Il silenzio cadde tra loro fino a che non fu Wilson a romperlo porgendogli una cartellina priva di contrassegni.

- Qui dentro troverai tutto quello che ti serve sapere, c' è anche una lista di possibili collaboratori -

- Collaboratori? Io lavoro da solo - replicò il ragazzo.

- Non questa volta, questo è un lavoro per almeno sei persone, forse anche sette - insistette Wilson.

Prima che Rico avesse modo di ribattere il federale riprese la parola - Nel cassettino porta oggetti troverai i soldi, una pistola e un paio di caricatori di riserva, cerca di farteli bastare e ricorda che non devi giocare a fare il pistolero -

- Non stai parlando con un novellino - gli fece notare con tono glaciale.

- No,sto parlando con mr Rico-grilletto facile- Bellin - replicò ironico l' uomo.

Con somma noncuranza Rico aprì il cassettino e si appropriò del suo contenuto. La pistola era una Beretta M9, di quelle che davano in dotazione alle forze armate degli stati uniti, non male come arma ma la sua vera passione erano le Magnum 475. I caricatori erano stati inseriti ciascuno in una fondina ascellare,per quanto riguardava i soldi,invece, occhio e croce dovevano esserci diecimila dollari in banconote di piccolo taglio, il minimo sindacale per trovare una sistemazione decente e procurarsi l' attrezzatura occorrente.

Wilson parcheggiò la macchina davanti ad un deposito giudiziario e gli fece cenno di seguirlo. I due si diressero verso l' atrio in cui l' attendevano un paio di federali, la ragazza lo osservò con curiosità. Ammiccò leggermente e le guance della federale avvamparono, un agente dell' FBI che arrossiva, di sicuro doveva trattarsi di una novellina considerò scrutandola dall' alto in basso.

- Se voi due avete finito di fissarvi direi che possiamo andare in garage - intervenne Wilson con tono divertito.

Per tutta risposta Rico gli si affiancò e gli fece cenno di precederlo.

Guardando il contenuto del garage del deposito giudiziario Rico si disse che se esisteva un Paradiso doveva essere molto simile a quello. C' erano all' incirca mille macchine, di ogni modello e colore.

- Scegli - lo invitò la ragazza.

Wilson osservò l' espressione estasiata sul volto del ragazzo, era la stessa che aveva suo figlio la mattina di Natale quando trovava i giochi sotto l' albero. Il paragone non era del tutto sbagliato, per Rico quel garage equivaleva al paese dei balocchi.

- La Skyline gtr r 34,l' Hummer H3 e la Subaru Impreza wrx sti - decretò dopo aver vagato tra le macchine per una ventina di minuti.

- Sarà pure un ex ergastolano, ma sa come si sceglie una macchina - commentò l' agente che li aveva accolti insieme alla ragazza.

- Bene, una la prendi subito, le altre ti raggiungeranno a destinazione - lo informò Wilson.

- Perfetto, mandamele tra un paio di giorni però - replicò Rico afferrando le chiavi della Skyline.

- Perchè tra un paio di giorni? - chiese perplesso il federale.

- Devo fare una visita ad una vecchia amica - replicò il ragazzo salendo in macchina e mettendo in moto.

Wilson gli rivolse un' occhiata maliziosa, ma non disse nulla.

 










**************************













Rico si godette appieno il tragitto da Los Angeles a San Diego, il rumore del motore che andava su di giri e l' aria che entrava dal finestrino abbassato significavano libertà per lui.

Ripensò all' occhiata che Wilson gli aveva lanciato e scoppiò a ridere, il federale non aveva capito niente. L' amica in questione era la sua migliore amica, una ragazza con cui era praticamente cresciuto e che sembrava perfetta per il lavoro che lo aspettava, inoltre, fattore non trascurabile, era l' unica persona di cui si fidasse ciecamente.

Nonostante la recente reclusione in carcere un paio di telefonate erano bastate per scoprire che si trovava al Baya Royal, un albergo che dava direttamente sulla spiaggia.

Parcheggiò la Skyline e si diresse verso lo stabilimento balneare.

Fiamma era adagiata su una sdraio in riva al mare, indossava un due pezzi che lasciava veramente poco all' immaginazione e sorseggiava con aria distratta un cocktail. Accanto a lei erano adagiate un paio di riviste di Tuning e l' ultimo numero di American Drive.

Appena la raggiunse la ragazza alzò lo sguardo e gli rivolse un sorriso abbagliante, tutto ciò una manciata di secondi prima di saltargli addosso.

- Rico, quando sei uscito? - strillò euforica tenendogli le braccia al collo.

Il ragazzo notò che un paio di tipi dal fisico palestrato lo fissavano male, doveva trattarsi di qualche ammiratore della ragazza.

- Questa mattina - replicò prima di far cenno ad uno dei bagnini affinchè gli portasse un' altra sdraio.

Quando entrambi si furono messi comodi il ragazzo riprese la parola - Si tratta di un lavoro, uno tosto e pare che mi servirà qualche paio di mani e occhi in più - iniziò.

Fiamma non gli diede il tempo di finire la frase che subito lo bloccò - Accetto -

- Ma non ti ho neanche detto di che si tratta - rise Rico.

- Se si tratta di lavorare con te allora accetto, non mi importa di che si tratta, l' unica cosa che mi interessa è sapere che ci guadagno - replicò la ragazza.

- Fedina penale pulita, immunità politica e soldi -

- Tutto quello che una ragazza potrebbe mai desiderare - commentò con un sorriso Fiamma.

- Allora sarà il caso di organizzarci, dai un' occhiata a questi - disse passandole un fascio di fogli e accingendosi ad esaminarne un altro.

Un' ora dopo, tolti gli imbranati,gli inaffidabili e gli stronzi, non erano rimasti che cinque nomi di potenziali collaboratori: quattro ragazzi e una ragazza.

Rico conosceva di vista due dei ragazzi e in condizioni normali si sarebbe fatto sparare un colpo in testa piuttosto che lavorare con loro, ma la situazione richiedeva dei tipi in gamba e loro, per quanto insopportabili,erano dei professionisti.

L' unica ragazza, invece, era una vecchia conoscenza di Fiamma: una latino americana di nome Deborah; stando a quanto aveva detto lei si trattava di una tipa tosta e un' eccellente meccanica.

Gli ultimi due ragazzi avevano una certa fama nell' ambiente e si diceva che fossero particolarmente abili nelle corse e negli scontri a fuoco, il tipo di persone che avrebbero fatto comodo in una missione di quel genere.

- Quando ci mettiamo all' opera? - chiese Fiamma.

- Inizieremo domani, per ora voglio solo godermi il primo giorno di libertà - replicò Rico chiudendo gli occhi e rilassandosi mentre i raggi del sole gli accarezzavano il corpo bronzeo e muscoloso.

  
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