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Autore: ambersonic96    13/05/2012    1 recensioni
Ecco a voi il primo capitolo della saga che voglio pubblicare. Abbiate pazienza se a volte commetto degli errori e mi fareste veramente piacere a lasciare un commento o anche solo un consiglio per aiutarmi a migliorare. Grazie a tutti e godetevi il primo capitolo in attesa del secondo :D
Nel primo capitolo i nostri eroi andranno alla ricerca del primo smeraldo del caos..... indovinate dove? massi, lo sapete se no...... leggete e lo scoprirete presto
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Silenzio. Tensione. Una calma irreale. Di solito una persona normale avrebbe avuto paura di questa situazione. Ma io non sono umano. Sono, anche se sembra un insulto per voi umani, un animale, un porcospino per la precisione. Tails fremeva in parte a me. La luce tenue della luna illuminava il viso teso ma deciso e tutto il triste e desolato paesaggio che ci circondava. La piana sterminata era solcata da un unico grande edificio di cemento, la base di Eggman, il suo fortino armato e difeso dai più sofisticati sistemi di sicurezza che Eggman avesse mai costruito. Non volava una mosca. Tutto era tranquillo, troppo tranquillo per essere reale e io lo sapevo bene. Solo i grilli lontani sembravano animare la scena muta a cui assistevo, ma a parte quello niente, nemmeno dal fortino del nemico giungeva alcun suono, come se anch’esso aspettasse qualcosa. Avevamo pianificato da mesi quest’attacco, non potevamo fallire proprio adesso, dopo tutti gli sforzi che avevamo fatto per individuare i punti deboli del suo sistema di sicurezza, infallibile dal suo punto di vista, ma come sempre quella testa d’uovo si era dimenticata un dettaglio; io sono molto piccolo e posso passare per il condotto dell’aria, arrivare al pannello di controllo e disattivare gli allarmi in modo da far passare gli altri. Eh, eh! È un bene avere nel gruppo Tails e Chris le menti che organizzano tutto, Knuckles e Amy, la forza fisica ed io la velocità. -È ora- Chris mi diede un colpettino d’incoraggiamento ed io iniziai a correre. Veloce come la luce attraversai la distanza che mi separava dal primo ostacolo. Saltai i raggi rossi cercando di evitarli, andando a destra, sinistra, in basso… finché non mi ritrovai davanti al portone principale. -Ottimo Sonic. Vai con la fase due- Cercai con lo sguardo il pannello da rimuovere. Era proprio dove aveva detto Chris, una grata di metallo che con quel debole chiarore lunare pareva confondersi con il resto del muro. Sfilai un minuscolo cacciavite dal guanto e lentamente svitai le quattro vitine. Posai a terra la grata e m’infilai nel condotto. Era buio pesto, non riuscivo a vedere dove stavo andando e mi stavo facendo guidare da mi lasciavo guidare dal tatto, dall’udito e da una buona dose di fortuna. -Sonic, mettiti la ricetrasmittente, così, per sicurezza. Sai che di Eggman non ci si può mai fidare…- sentii bisbigliare ad un tratto dalla radio da polso. -Hai ragione, grazie Tails. Ti chiamo io quando ho finito, potrebbero esserci dei sensori per le comunicazioni- -Ok. Buona fortuna e fai attenzione-. La comunicazione si spense in un click leggero. Adesso tutto il gioco dipendeva da me, nessuno avrebbe potuto aiutarmi in caso di guai. Frugai tra gli aculei, sempre al buio, tirai fuori la ricetrasmettente e la indossai. Maledizione! Nel condotto c’erano più allarmi che fuori. Ero costretto ad avanzare in avanscoperta ed evitare le telecamere di sicurezza. Si stava complicando non poco la situazione. Guardai sotto di me. Le telecamere si muovevano lentamente e costantemente, tenendo d’occhio ogni sentinella-robot che passava per il corridoio. Dovevo riuscire a passare esattamente quando la telecamera sottostante inquadrava a destra e zigzagare tra le altre senza farmi notare, fino a quel cantuccio inosservato. Facile a dirlo, ancora più facile farlo. Scostai la grata, mi guardai intorno e attesi impaziente il momento gusto. Tre…. Due…. Uno…. Ora! Scivolai rapido e silenzioso sotto la prima telecamera, aspettai ancora e poi passai alla terza, alla quarta e finalmente il cantuccio, ad una tale velocità che le telecamere non riuscirono a vedermi, ma stetti attento a non fare il minimo rumore, altrimenti sarebbe stata tutta fatica sprecata. Il mio nascondiglio era alto almeno due metri e largo altrettanti e offriva un perfetto riparo. “Bene” pensai “Adesso che sono dentro devo solo scendere al piano di sotto. L’unico problema è come scendere senza essere visti. Dovrei….” Una lastra di pavimento iniziò a tremarmi sotto i piedi “Ma cosa….?” In un attimo mi ritrovai a qualche metro dal suolo, con un robot di terzo livello sotto i piedi. Quest’ultimo uscì dal vano nascosto e iniziò la sua ronda. Per fortuna non mi aveva notato e io non restai certo lì ad aspettarlo. M’infilai dov’era appena uscito il robot scesi al piano di sotto. –Problema risolto- e la botola si chiuse sopra di me. Erano passati dieci minuti da quando Sonic era entrato e ancora non si faceva sentire. Knuckles andava avanti e indietro senza sosta, Amy continuava a mordersi le unghie, Tails aveva le code in agitazione, sollevava delle nuvolette di polvere e Chris non riusciva a staccare gli occhi dal punto in cui era sparito l’amico pochi minuti prima. Un crepitio distrasse tutti i propri pensieri. I raggi rossi erano spariti. -Tails, mi senti? Tails? Fase due completata, venite, veloci!- Dal visetto di Tails scomparve ogni traccia di preoccupazione. -Sono felice di sentirti amico. Come mai ci hai messo tanto? Ci stavamo preoccupando- -Ho avuto qualche problemino, ma adesso non c’è tempo per spiegarti. Venite svelti, non possiamo perdere altro tempo-. Con un peso in meno sullo stomaco il gruppetto si avviò verso la porta principale. Quest’ultima si spalancò e sull’uscio, sorridente e scalpitante, c’era Sonic. -SON….- -Tappati la bocca Amy! Non siamo mica in piazza! Sonic ha disattivato gli allarmi, sì, ma chi ci assicura che disattivandoli ha automaticamente disinnescato tutti i robot? Quindi taci! Te lo strapazzi a fine missione-. Amy ribolliva di rabbia per quel commento così duro di Knuckles e stava per ribattere, quando Sonic si mise in mezzo -Tranquillo Knuckles. Ho disattivato tutto!- Da un angolo dell’ingresso si accesero due luci rosse di fuoco. -U-NI-TA’ 4-5. AT-TI-VA-ZIO-NE A E-NER-GI-A AL-TER-NA-TI-VA. E-LI-MI-NA-RE IN-TRU-SI. E-LI-MI-NA-RE IN-TRU-SI-. Tutti guardarono il robot, si scambiarono un’occhiata e.… -SCAPPA! Ma non avevi detto di aver disattivato tutto?- chiese Knuckles a Sonic, che aveva rallentato per non lasciarli indietro -Infatti! Questo è a energia alternativa! Non è colpa mia!- Un lampo passò per i suoi occhi verdi. Chris lo guardò preoccupato. -Sonic, non avrai intenzione di....- aveva il fiatone e la faccia rossa per la corsa. -Certo che si!- Si fermò di botto, con il sorriso sulle labbra e lo sguardo fiero, spavaldo. -Sonic!- Amy si fermò a sua volta e fece per tirare fuori il martello -No- con un gesto della mano le fece segno di fermarsi -Io rimango qui e vi do tempo, voi andate avanti. Non vi servo più se non per coprirvi le spalle. Andate, svelti! Lo trattengo finché posso.- -Ma..- -Amy, non c’è tempo per discutere, vai!- Seppure a malincuore lei si lasciò trascinare via da Knuckles, si girò e iniziò a correre con gli altri, senza mai voltarsi. Ancora una volta ero caduto in quel gioco mortale; io trovavo i nemici, li sconfiggevo e vincevo. Loro poi, per vendicarsi, mi cercavano e mi trovavano. Io li sconfiggevo e avanti così, all’infinito. Quella volta non mi pareva poi tanto diversa dalle altre, forse fu proprio quello il mio errore. Il nemico mi correva incontro, con il laser puntato e gli occhi accesi di rabbia. Prese la mira e sparò. Io attesi fino all’ultimo momento prima di spostarmi e non persi mai né il sangue freddo, né il sorriso provocatorio. Dopo aver schivato il colpo toccò a me attaccare e lì la situazione mi sfuggì di mano. Senza rendermi conto del guaio in cui mi stavo cacciando, tirai un pugno al robot con tutta la potenza che avevo in corpo, ma quello al posto di spostarsi mi attese e…. svanì. Per lo stupore e l’eccessiva potenza data al colpo atterrai in precario equilibrio -Ma dove diavolo è…- non riuscii a finire la frase che un dolore lancinante alla testa mi colpì e mi ritrovai disteso a terra con il piede del robot che mi schiacciava senza pietà. -AH-AH-AH! STU-PI-DO POR-COS-PI-NO, IL DOT-TO-RE HA FI-NAL MEN-TE TRO-VA-TO IL SIS-TE-MA PER E-LI-MI-NAR-TI, U-SAN-DO GLI STES-SI SME-RAL-DI CHE STA-TE CO-SI’ TAN-TO CER-CAN-DO!- Col fiato corto ebbi ancora il coraggio di rispondere. -Questo…. è quello …. che credi tu!- con uno sforzo immane riuscii a liberarmi dalla sua morsa d’acciaio e mi allontanai il più possibile, prendendo boccate d’aria. Presi un po’ in giro il robot. -Eh, eh! Non mi puoi sconfiggere. Eggman è e resterà una testa d’uovo. Non mi ha mai sconfitto e questa volta non andrà diversamente!- e ripartii all’attacco -IL-LU-SO- mi puntò il laser al petto -QUES-TO TI DA-RA’ U-NA CAL-MA-TA.- e sparò. Chris e Tails erano intenti a manomettere la console, staccando fili di tutti i colori e riattaccandone altrettanti. Erano concentratissimi e consapevoli che un solo sbaglio avrebbe potuto mandare a monte tutta l’operazione. -Tails.- Per poco non provocò un contatto con quella distrazione -Amy! Per poco non saltava tutto! Cosa c’è?- -Ascolta.- Un silenzio di tomba calò sul gruppetto affaccendato sulla console -Non sento niente- disse Knuckles. Amy aveva gli occhi sgranati da terrore -Appunto! Sonic non può aver già finito con quel bestione. Cos’è successo? Se ha finito, perché non viene qui ad avvisarci? Starà bene? Sarà ferito? E poi….- Non riuscì a terminare la frase, perché Knuckles le aveva messo una mano sulla bocca -Mi è sembrato di sentire un rumore. Presto, nascondiamoci!- Per fortuna Eggman era molto disordinato. Aveva lasciato in giro i resti dei robot distrutti in passato da Sonic. Si nascosero dietro al cumulo più vicino e attesero. Era vero! Il rumore si fece sempre più vicino e metallico, finché in fondo al corridoio non apparve il robot che li aveva attaccati prima, lo stesso che a quell’ora sarebbe dovuto essere nient’altro che un ammasso di rottami. Invece era li, avanzava sorreggendo un corpo inerte, accasciato fra gli artigli stretti in una morsa d’acciaio. La penombra impediva di vedere chi era, ma la forma lo lasciava intendere. Tutti, anche Knuckles, avevano gli occhi sgranati dal terrore. Il robot passò loro in parte, non notò il pannello leggermente rimosso e si avvicinò alla porta. La aprì ed entrò. Sonic continuava a non dar segni di vita, restava accasciato come se fosse svenuto. La porta si stava per richiudere dietro al robot, ma Tails fu più veloce e lanciò un pezzo di metallo nella fessura della porta, fermandone la chiusura. Veloci, passarono e tolsero il frammento, lasciando che la porta si richiudesse. Il robot era appena sparito dietro a un angolo. Lo seguirono scivolando con le spalle contro il muro e si affacciarono su una grandissima sala in penombra, con le pareti e il pavimento rivestite con lastre di metallo. Fili d’acciaio, prese della corrente e avanzi di robot erano sparsi ovunque, ammassati in grandi pile di rottami o pezzi di ricambio. Si nascosero dietro la pila più vicina al punto, dove si era fermato il robot. Una sedia rossa con lo schienale alto si girò su se stesso mostrando l’uomo che vi era seduto sopra. I baffoni arancio fremevano, dietro le lenti scure, gli occhi brillavano di luce malvagia ed erano puntati sul fagotto blu inerte tra le braccia del robot. Un sorriso maligno si disegnò sul suo volto e continuò ad allargarsi, mostrando i dentoni bianchi, a man mano che il servo faceva il resoconto dell’accaduto. Non riuscivano ad afferrare tutte le parole e ne colsero solo alcune sparse e incomprensibili -LU-I E…. FER-MA-TO…. SCAP-PA-TI…. SCON-FIT-TO…. GRA-VI…. NON….- Amy, incurante dei gesti degli altri si avvicinò ancora un pochino per osservare meglio la scena. Adesso Sonic era sdraiato sul terreno, pallido, il petto si alzava e abbassava appena al ritmo del respiro irregolare. Poi…. no, non era possibile. Le aveva fatto l’occhiolino! Se l’era sognato? Una mano si posò sulla spalla, facendola sussultare. L’avevano scoperta? No, per fortuna, erano gli altri che l’avevano seguita. -Allora, avete un piano? Dobbiamo salvare quell’incosciente e prendere lo Smeraldo, giusto? Non bastavano le complicazioni, doveva mettersi di mezzo lui! Non lo sopporto!!!- -Knuckles, non puoi incolparlo per essersi fatto catturare. Non puoi pretendere che lo sconfigga, se era troppo forte. Comunque per lo Smeraldo non sappiamo neanche dov’è, quindi che Sonic si fosse fatto catturare o meno non avrebbe cambiato minimamente la situazione- Tails cercava invano di tranquillizzare Knuckles, oramai infuriato sia per l’imprevisto, sia perché non ne poteva più di nascondersi invece di passare all’azione. Intanto il robot aveva terminato il racconto ed Eggman stava digitando dei numeri sulla tastiera del bracciolo sinistro della sedia. Pochi colpi sicuri e dall’altro bracciolo uscì una pietra blu di taglio ottagonale rilucente, come se fosse stata appena lucidata. -Uno Smeraldo del Caos!- Per un istante sia i nostri eroi, sia il robot rimasero affascinati da quella visione, poi la voce di Eggman ruppe l’incanto -Sei l’unico robot che io abbia mai costruito ad avermi portato Sonic rimanendo illeso dallo scontro. Ti meriti un premio…. Ti ricaricherò dell’energia dello Smeraldo, come ricompensa. Se riuscirai a catturare anche i suoi compagni, potrai avere dell’altro-. Digitò un’altra sequenza numerica e con una piccola scintilla un campo difensivo invisibile che circondava il prezioso, si disattivò e fu allora che si scatenò il finimondo. Torniamo un attimo indietro, quando stavo lottando contro il robot. Avevo capito che non potevo batterlo solo con la forza, ma con l’astuzia, allora feci finta (purtroppo mi colpì veramente) di farmi male e mi lasciai cadere sul pavimento. Come previsto il robot mi analizzò per capire se fossi ancora vivo o no, poi, con la classica delicatezza degli scagnozzi di Eggman, mi trascinò via. Continuavo a tenere gli occhi chiusi per non farmi scoprire e ogni tanto li socchiudevo per controllare dove mi portava. Finalmente sentii il mio aguzzino rallentare e qualcosa che scivolava in parte. Quasi sicuramente una porta. Eravamo arrivati. Il robot riprese il cammino. Sbirciai dove mi aveva condotto; la sala centrale, proprio dove volevo arrivare. Sentii qualcosa di duro e freddo contro la guancia. Mi aveva buttato ai piedi di Eggman, che era seduto sulla sedia peggio intonata al resto dell’arredamento che avessi mai visto. Stavo per mettere in atto il mio piano quando vidi una faccia conosciuta sbucare da dietro a un cumulo di macerie…. Amy! Erano riusciti a entrare. Meglio. Così saremmo potuti fuggire tutti insieme con lo Smeraldo, appena lo avessi trovato. Il suo sguardo era terrorizzato come poche altre volte. Per rassicurarla le feci l’occhiolino. Non ho ancora capito se lo sguardo successivo fu di stupore o di felicità, ma questo non è importante, perché la parte divertente e un po’ meno arrivò allora. Eggman aveva appena finito la sua chiacchierata con il robot. -… potrai avere dell’altro.- E finalmente portò alla luce lo Smeraldo. Che stupido e incauto era quella testa d’uovo! Contai fino a dieci e…. -ORA!- gridai con tutto il fiato che avevo in corpo rivolto ai miei amici nascosti. Mentre io scattavo verso la sedia di Eggman, Amy uscì dal suo nascondiglio, tirò fuori il suo martello e con un colpo poderoso mandò a gambe all’aria il robot. Contemporaneamente io mi lanciai verso il bracciolo, presi lo Smeraldo e, mettendo i piedi sulla faccia sbalordita di Eggman, con una spinta mi portai vicino ai miei amici. Appena toccai il terreno con un piede i miei amici si avvicinarono. -Sonic, tutto a posto? Ci hai fatto prendere un colpo! Cosa ti è saltato in mente? E…. – -Ragazzi, se non vi fa niente preferisco rimandare a dopo le spiegazioni- Afferrai la mano di Amy e presi anche quella di Chris -Forza, usciamo da qui, ma dov’è ….- -QUES-TA VOL-TA MO-RI-RAI MA-LE DET-TO POR-COS-PI-NO!- Il robot si era alzato e ci aveva preso alle spalle -Spostatevi!- Tolsi dalla sua traiettoria Chris e Amy, ma io rimasi al centro del mirino. -Aaaah!!- Con una morsa d’acciaio il robot prese Sonic e lo sollevò come se fosse una piuma, stringendolo fino a togliergli il fiato -T-Tails! P-prendi lo S-Smeraldo!- Con un grande sforzo liberò la mano e lanciò il prezioso verso l’amico. Lui lo prese al volo, ma esitò un attimo. -Sc-Scappate! Via! An-Andate!- La morsa del nemico si faceva sempre più stretta. -Non possiamo abbandonarti qui. Noi….-. Non finì nemmeno la frase che il robot si bloccò, come se fosse andato in tilt, e mollò Sonic, che con un tonfo cadde a terra. Da dietro l’automa sbucò Knuckles che, come se niente fosse, si avvicinò a Sonic, che intanto si era un po’ripreso prendendo grandi boccate di aria, e lo aiutò ad alzarsi. -Consiglierei di spostarsi prima che ci cada addosso- Sostenendo l’amico si allontanarono e subito dopo il robot crollò a terra, esplodendo con mie scintille e una scia grigia di fumo. -Adesso possiamo andare- -Non ve lo permetterò!- Si erano dimenticati di Eggman, che dopo il calcio di Sonic era rimasto lì imbambolato a guardare la distruzione della sua ‘creatura’ come lo chiama lui. Ma Chris si mise davanti a quella testa d’uovo con l’aria più sicura che riusciva ad assumere. -Invece io dico di si- Tirò fuori la sua pistola a impulsi elettrici e sparò un colpo solo, ma che centrò in pieno il trono di Eggman. Con un botto la sedia saltò in aria sparando così in alto il malvagio dottore da fargli bucare il soffitto, facendolo sparire chissà dove. -Ce la faremo a uscire da qui?- Se lo stavano chiedendo tutti mentre se la davano a gambe levate verso la porta da cui erano entrati, ma la trovarono chiusa ermeticamente -Fatemi indovinare; prima di saltare in aria Eggman ci ha chiuso dentro e ha quasi sicuramente attivato l’autodistruzione. Vero?- Sonic aveva il tono fra lo sfinito e l’ironico. Tails gli rispose, con aria quasi rassegnata -Temo proprio…. - Come a voler completare la sua frase, una voce metallica annunciò -ATTENZIONE. AUTODISTRUZIONE PREVISTA TRA VENTI SECONDI- Tutti si guardarono, oramai senza speranze, quasi a chiedersi aiuto tra loro -DIECI SECONDI- Liberandosi dall’amico, Sonic si scagliò contro la porta, ma quella gli diede una scossa e lo scagliò per terra, al punto di partenza. -CINQUE… QUATTRO…. TRE….- Tutta la fortezza stava tremando e pezzi di soffitto e scintille esplodevano nell’aria. Senza pensarci due volte Sonic si rivolse agli altri, con gli occhi accesi da un’ultima speranza -Datemi la mano, svelti!- Senza aspettare che reagissero strappò lo Smeraldo dalla mano di Tails, li prese e gridò -Controllo….- -….DUE….- -…. del Caos!- -….UNO….- e sparirono in un lampo di luce azzurrina, mentre nel punto in cui erano prima tutto esplodeva, cancellando ogni traccia di Eggman. Riapparvero in uno sfavillio di luci blu in un immenso prato pieno di fiori tra delle colline verdeggianti, lontano dal luogo dello scontro. Era ormai l’alba. -Ehi! Lo riconosco questo posto!- disse Amy sorridendo -Siamo a qualche ora di cammino dalla casa di Cream! Sonic, ce l’hai fatta! Ci hai portati in salvo! Sei contento?- chiese poi lei sprizzando felicità da tutti i pori. Ma l’unica risposta che ebbe alla sua domanda fu il rumore di un gemito soffocato e un corpo che si accasciava al suolo. Si girarono tutti sorpresi. -SONIC!-. Tails gli si avvicinò e gli mise una mano sulla fronte -Sta bene, è solo sfinito. Non doveva usare così tanta energia per il teletrasporto- -Non che la ferita l’abbia aiutato molto a rimanere in piedi- commentò Knuckles a denti stretti indicando il taglio alla spalla dell’amico. -Adesso non importa cos’è successo prima, portiamo Sonic al sicuro, abbiamo bisogno tanto quanto lui di riposarci- disse Amy risoluta, lanciando distrattamente uno sguardo all’alba che preannunciava il nuovo giorno, oltre la collina.
  
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