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Autore: Harribel    13/05/2012    2 recensioni
Cercate nei vostri ricordi, ingrati, cercate nella memoria, dissotterrate quei ricordi che tanto straziarono i vostri cuori a quel tempo.
E forse troverete ancora qualche barlume della loro luce.
Si dice che un uomo non muoia sul serio finché abita nel cuore di qualcun’altro.
Alma e Kanda svanirono in un lampo, così come erano stati creati, nessuno volle sopportare il peso che quelle ceneri avrebbero portato.
Si dissolsero, dai cuori, dai ricordi, semplicemente sparirono.
Petali di ciliegio, troppo a lungo portati dal vento.
[Alma/Kanda] [Drammatico]
Genere: Drammatico, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alma Karma, Yu Kanda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Remember Us

Voglio raccontarvi una storia.
Una storia strana, confusa, forse surreale.
Illusoria, come il potere di cui dispongo.
La storia di due ragazzi, entità opposte in un mondo frammentato.
Petali di un albero ormai arso dalle fiamme del tempo.
Nessuno li ricorda ormai, il tempo ha steso implacabile le sue braccia sui miei protetti; voglio ricordarli per l’ultima volta.
Far rivivere le loro cenere per un ultimo istante.
Voglio ricordare Allen Walker, distruttore e salvatore al tempo stesso, pagliaccio in un mondo di inganni.
Voglio ricordare Linalee, fragile, nella sua innocenza.
Voglio ricordare Lavi Bookman, entità superiore, portatore del peso dei ricordi, che non riuscì a sostenere tale responsabilità.
E infine voglio ricordare altri due ragazzi, ancora più impalpabili, quasi irreali.
Alma e Kanda.
Cercate nei vostri ricordi, ingrati, cercate nella memoria, dissotterrate quei ricordi che tanto straziarono i vostri cuori a quel tempo.
E forse troverete ancora qualche barlume della loro luce.
Si dice che un uomo non muoia sul serio finché abita nel cuore di qualcun’altro.
Alma e Kanda svanirono in un lampo, così come erano stati creati, nessuno volle sopportare il peso che quelle ceneri avrebbero portato.
Si dissolsero, dai cuori, dai ricordi, semplicemente sparirono.
Petali di ciliegio, troppo a lungo portati dal vento.
Così come molti altri, per cui ancora piango nonostante il tempo passato.
Esperimenti folli, che avrebbero salvato un mondo marcio, senza volerlo.
Vi parlerò di Alma e Kanda, badate bene, non sarò io a giudicarli, sarete voi a decidere se serbarne il ricordo nei vostri cuori o dirgli addio.
Vi parlerò di loro, della loro esistenza vuota di realtà e certezze.
Vi narrerò di paure che neppure loro hanno mai ammesso.
O forse vi parlerò di come Alma salvò l’anima del mio possessore, di come gli diede forza, di come l’odio che gli provocò la sua scomparsa lo cambiò.
Ma vi racconterò anche di Alma, innocente nato da tutto ciò che una perversa mente folle può creare, padrone di un mondo di fantasmi, annientato dall’odio serbato per tanto, troppo tempo.
Non saprò mai se Kanda accettò quel che provava per quel ragazzo.
Così come non saprò se le loro labbra si siano mai sfiorate, per errore o destino, prima che i loro corpi si dissolvessero in una nuvola di cenere.
E in realtà non mi interessa, quel che è successo tra di loro non mi appartiene, quei ricordi verranno serbati per sempre nei loro cuori senza che io potrò mai accedervi.
Ed è giusto così.
Ricordo però, le notti insonni passate ad ascoltare quel bambino piangere, il volto immerso nelle ginocchia nell’inutile tentativo di non farsi udire da Alma, silenzioso ascoltatore del tormento dell’altro.
Sento ancora la prima vera risata di Kanda; lui, Alma, l’unico che sia riuscito, per un attimo,  a rubargli con sottile delicatezza, l’ombra che avvolgeva i suoi occhi.
L’unico per cui Yuu Kanda consumò tutte le sue lacrime, l’unico che pianse tra le sue braccia senza pretendere null’altro che quel contatto illusorio, almeno per qualche secondo.
Non credo che Kanda e Alma abbiano mai creduto di poter vivere così a lungo, forse non lo desideravano neppure.
Ogni giorno era un nuovo supplizio, nuovi esperimenti, nuove torture, nuova Innocence da odiare.
Nuovi compagni in cui sperare, nuove falsità in cui credere.
Battaglie infinite che spossavano i due bambini, persi l’uno nel dolore dell’altro.
Dolore che li univa, che li rendeva alleati in quell’unica battaglia che non avrebbero voluto vincere: la sopravvivenza.
Ma Kanda non voleva ciò che Alma bramava con tutta la sua anima.
No, lui voleva quella donna.
Lei che gli rubava il sonno, lei che era la sua ossessione, la sua tortura, la sua bramosia.
Lei che era il suo peccato.
Quella donna che, avvolta da quel sottile filo che la separava inesorabilmente dalla realtà, era un avversario impossibile da superare per Alma.
Quella donna che altro non era se non il riflesso illusorio di Alma, quel riflesso che Kanda desiderò per tutta la vita senza mai riuscire a comprenderne la vera natura.
E fu per lei, per non perdere quel sogno irreale che Kanda, senza neppure rendersene conto, condannò Alma.
Lo condannò all’odio, lo condannò all’oblio che il rancore gli avrebbe procurato.
Quell’odio per se stesso che lo portò alla follia, quella follia che lo rese un Akuma.
Quella stessa follia che li distrusse entrambi, ma che li fece ritrovare, molti anni dopo, in un limbo, in cui probabilmente ancora vagano, liberi finalmente da quelle catene che li avevano divisi quand’erano in vita.
Catene che, sono certa, lasciarono cicatrici indelebili incise come fuoco sulla loro pelle.
Ricordo con assoluta nitidezza l’ultima volta in cui li vidi.
Ricordo i loro occhi accecati d’ira per ciò che quel mondo ingiusto aveva deciso di fargli subire.
L’ennesima battaglia che nessuno dei due avrebbe voluto iniziare.
Sfiorai più volte il corpo martoriato di Alma in una danza infinita, mentre la mano ferma di Kanda mi stringeva così forte da sanguinare.
Sentì l’anima del mio compatibile spezzarsi in infiniti pezzi quando finalmente il corpo di Alma venne trafitto.
Ricordo i suoi occhi improvvisamente vuoti, e la sua voce sussurrare il nome del ragazzo che amava.
Esplosioni, ferite, grida, lacrime, illusioni.
Quella battaglia segnò la distruzione di entrambi.
Sono certa che mai durante tutta quella battaglia, riuscirono davvero ad odiarsi.
Mai le ferite che arrecarono l’uno all’altro portarono piacere ai due ragazzi.
E infine Alma divenne un’akuma, e Kanda perse anche quell’ultimo barlume di speranza che ancora lo animava.
So bene che in cuor suo Kanda sperò fino all’ultimo di poterlo far tornare com’era prima.
Venni scagliata lontano, lontano dal mio possessore, non potei più proteggerlo.
Sentì il suo corpo venir massacrato da infinite ferite.
Lo vidi lanciarsi contro Alma, abbracciandolo.
Lacrime solcarono i loro occhi, avvelenati di rancore.
-Scappiamo insieme da qui. Dove non ci siano l’Innocence né l’ordine. Questa volta insieme…-
Lo sussurrò lentamente Yuu, mentre i loro corpi inermi cadevano a terra, trasportati lontano dall’arca di Allen.
Non vidi ciò che accadde poi, l’anima del mio possessore si staccò dalla mia, segnando la fine del tempo che la vita gli aveva concesso.
Sentì raccontare da Allen che svanirono abbracciati, l’uno perso nel corpo dell’altro.
Finalmente uniti, questa volta per sempre.

Ho avuto mille possessori da allora, giovani, vecchi, con infinite storie alle spalle.
Ho combattuto milioni di battaglie, ho inflitto milioni di ferite.
Ma mai, mai dimenticherò Kanda, il mio primo ed unico possessore.
Ora è giunto per me il momento di riunirmi alla Madre, per tornare ad essere un’entità sacra e pura com’ero inizialmente.
Tornerò ad essere parte del Dio da cui sono stata creata.
Rinascerò come arma omicida, strumento di morte per l’ennesimo Esorcista che avrà la sfortuna di essere scelto come eletto tra i prescelti.
L’ennesimo a cui la mia presenza, distruggerà l’esistenza.
Sarò un’altra, non saprò nulla, nuovi ricordi mi domineranno, dimenticherò Allen Walker, Linalee, Lavi.
Dimenticherò Alma.
Dimenticherò Yuu Kanda, mio unico possessore.
Nulla sarà più come prima, rinascerò, non sarò più Mugen, non apparterrò più all’esorcista per il quale sono nata, Yuu Kanda.

Questo è tutto ciò che ho da dirvi.
Ricordate Alma e Kanda.
Ricordate l’odio che li ha uccisi, non fate il loro stesso errore, non dimenticate la follia di quell’esperimento che gli ha dato la vita, facendogliela odiare nel momento stesso in cui la ricevettero.
Sono un essere impuro ormai, non sono più degna di essere considerata parte dell’Innocence, ma ascoltatemi.
Ascoltate questa vecchia illusoria arma, un tempo definita sacra.
Non dimenticate chi sconfisse il Conte del Millennio, chi salvò gli akuma e anche voi umani.
Non dimenticate Allen Walker, pagliaccio di un Dio maledetto.
Ma soprattutto non dimenticate chi gli permise di ucciderlo.
Chi gli diede la forza, chi vegliò su di lui.
Ricordate tutti coloro che sono morti per darvi il futuro in cui vivete.
Ricordate Alma e Kanda.

Ricordate gli Eroi che vi hanno salvato.


[Ambientato in un ipotetico futuro circa 150 anni dopo la morte di Kanda. In questa fiction Allen ha sconfitto il Conte del Millennio circa 2 anni dopo la morte di Kanda e Alma, in seguito lui, Lavi, Linalee e tutti i sopravvissuti sono scomparsi e nessuno si ricorda di loro. Tutto è stato ricostruito e gran parte della storia è stata dimenticata, pochi ricordano ancora che il Conte del Millennio è stato sconfitto da Allen. La narratrice della storia è Mugen, l’Innocence di Kanda, e si rivolge un po’ a tutte le ‘nuove generazioni’ che non vogliono ricordare gli ‘eroi’ della guerra contro il Conte del Millennio. So bene che quando il compatibile viene ucciso anche l’Innocence viene distrutta ma in questa fiction ho fatto finta che non fosse così, e che in seguito Mugen abbia avuto nuovi possessori, in ogni caso perdonate questa piccola modifica. La frase detta da Kanda ad Alma è vera, ed è presa dal numero 22 del manga. Gran parte degli avvenimenti sono reali e avvengono davvero nel manga, non mi pare infatti di aver cambiato granché. Con questo concludo, spero che vi piaccia.]
  
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