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Autore: minnie 98    13/05/2012    3 recensioni
Questa è una storia horror, che narra di una ragazza quattordicenne,Khatrine, che scopre di avere tre identità.
La ragazza inzialmente è sapventata e fa difficoltà a mantenere segreta la sua identità ma poi...
Ps vorrei ringraziare la mia BETA READING/AMICA PiccolaStelaSenzaMeta
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chi sono realmente?
 

capitolo 1: cosa mi sta succedendo?
 

Era l'agosto del 1918 ed io me ne stavo a pensare. Non ricodo percisamente a cosa. A quei tempi vivevo ancora in Russia precisamente a Mosca.
        Pochi minuti dopo essere tornata a casa da una lunga passeggiata  con le amiche, e, dopo aver cenato, mi accorsi di avere ancora fame - Oggi ho camminato molto, forse è per questo che ho fame!- Allora uscii dalla mia stanza e dopo aver attraversato il corridoio, arrivai in cucina; presi una fetta di pane e ci spalmai sopra del burro e della marmellata di ciliege. Misi la fetta in un piatto e, a piedi scalzi, ripercorsi il corridoio. Ritornai in camera e iniziai a mangiare quello spuntino. Terminato, la fame non si placò  , ma pensai che la fame sarebbe passata e per questo me ne tornai al letto. La mattina seguente ero affamata come una leonessa; mangiai e andai a scuola. Le ore non passavano mai, così, arrivò la ricreazione. Io non aspettai che la mia professoressa finisse di spiegare, ma addentai la mia colazione, ma addentai la mia merenda, avevo troppa fame per aspettare. Al secondo suono della campanella rientrai in classe, il mio stomaco si lamentava ancora. Era strano che una ragazza così magra come me potesse avere così tanta fame.
Ciò continuò per sei mesi fin quando scoprii di non avere fame di pane, frutta o cose del genere, bensì di sangue, precisamente quello umano, 0 positivo.
Uccisi tante persone, troppe, non potevo fermarmi davanti a quel dolce sapore, sentendo quella sostanza calda, rossa che scendeva giù nella gola.
Secondo me è la migliore sensazione che esiste.
Scoprii di essere un vampiro, il giorno in cui avrei compiuto quattordici anni, il 15 gennaio, mentre mi stavo baciando con il mio fidanzato, lo morsi. Il suo sangue era buonissimo, lo sentii scorrere in me, è stata la migliore sensazione che io abbia mai provato. Dopo questo fatto la mia fame si placò ed io, dopo sei mesi mi sentii finalmente sazia, finalmente bene, anche se avevo commesso un azione orrenda, avevo ucciso una persona! Corsi a casa per parlarne con mia nonna e le raccontai tutto ciò che era accaduto, lei mi disse – Khatrine, tu hai ereditato due grandi poteri!- E io ribbattei – E quale sarebbe il secondo? Io sapevo di essere solo un vampiro!- La nonna mi rispose –Angelo!- Io feci una faccia sbigottita e esclamai – U-un angelo!? Ma…- mi interruppe dicendo – Tu non sei soltanto un vampiro, ma  sei anche un angelo caduto!- A quel punto le domandai –Cos’è un angelo caduto?- E la nonna rispose – Devi sapere che gli angeli, dopo essere stati cacciati dal paradiso, sono stati puniti e mandati sulla Terra per scontare la loro pena, la stessa che loro volevano infliggere all’umanità. Alcuni di loro poterono procreare con umani o vampiri creando così una stirpe con poteri da angelo e vampiro o angelo e uomo. Ma questa è solo una leggenda- Ed io un po’ perplessa risposi –Non la sai la vera storia?- E lei – Certo che la conosco!!- Allora le chiesi –Me la puoi raccontare?- E la nonna iniziò –E’ molto simile a quella che ti ho appena detto. Gli angeli caduti sono angeli che si ribellarono a Dio e andarono sulla Terra perché innamorati della bellezza umana. Beh! Il resto lo conosci- A quel punto le risposi – Quindi io sono mezza vampiro e mezza angelo?- -No, tu sei anche uomo! Perché tua madre era un’umana e tuo padre un angelo, sei vampiro a causa di una maledizione che ti è stata inflitta dalla tua bisnonna!- Quando scoprii di avere queste tre personalità risposi solo –Ok!- ero talmente impaurita, sbigottita e… non so neanche io cos’altro, sapevo solo di essere una specie di angelo/vampiro e che volevo capirne di più di tutto questo.
La nonna mi vide molto spaventata e mi chiese- Hai paura?-
Ed io –No! Scusa ma ora devo uscire, ci vediamo sta sera a cena- le diedi un bacio sulla guancia e usci da quella grande casa vuota.
Ero rimasta colpita da ciò che mia nonna mi aveva detto e per questo decisi di fare delle ricerche sulla mia bisnonna, e sul perché mi avesse lanciato quella maledizione. Avevo così tante domande che mi frullavano per la mente, ma purtroppo nessuno mi avrebbe dato delle risposte.

 
 

  
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