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Autore: aamazayn    14/05/2012    5 recensioni
Una voce rauca e pastosa la sorprese ed interdette i suoi lamenti. Lei sussultò non appena smise di agitarsi. La stessa voce, che proprio non conosceva e non aveva mai sentito prima, cominciò rapidamente a scusarsi ma Scarlett, troppo in collera e stanca, non ci fece molto caso e non appena il ragazzo allungò una mano per tirarla su da terra, lei l'afferrò di scatto. Una volta in piedi, si trovò di fronte ad un ragazzo alto, mai visto, con un ammasso di ricci castani in testa e che, senza ombra di dubbio, non poteva essere Liam, suo fratello.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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and you are just a beautiful mistake
 


Un colpo di vento rimbombò nell'aria fresca e Scarlett incrociò le braccia al petto mentre lasciava correre lo sguardo sulla riva. Le onde si infrangevano regolari sulla battigia e sotto lo sciabordio di esse, raggiunse casa stringendo le scarpe da ginnastica tra le mani, come d'abitudine. Prima di aprire la porta, si fermò per scrollarsi la sabbia dalle gambe e dai piedi e, dopodiché, entrò il più silenziosamente possibile. Borbottò qualcosa sottovoce lamentandosi e schivando il borsone del fratello con lo stemma della squadra di lacrosse sopra e fece qualche rapido passo in salotto, diretta verso camera sua. Non appena avanzò nel corridoio però si bloccò poiché diversi rumori che provenivano dalla cucina richiamarono la sua attenzione e infatti, come per confermarle la sua presenza, la testa della madre sbucò dai fornelli, pochi attimi dopo.
«Mamma?»
«Oh, ciao tesoro! Sei già arrivata? Vieni, è pronta la cena» Megan, sua madre, sorrise sorpresa, invitandola ad entrare. Scarlett fece, di conseguenza, un passo indietro verso l'uscio.
«Aspetta mamma – rispose Scarlett in fretta, scuotendo il capo – prima mi devo assolutamente fare una doccia e cambiare. Liam dov'è? Non mangia con noi?»

«No amore, è fuori con alcuni amici»
Scarlett fece spallucce noncurante e annuì tranquilla.
Una volta in camera, non accese neanche la luce. Sospirò stanca, togliendosi scarpe, maglietta e pantaloncini e li gettò a terra in un angolo. Distrattamente cercò qualcosa da mettere ancora immersa buio e si diresse in bagno, strisciano i piedi scalzi doloranti. Era veramente esausta. Amava correre al tramonto; era una delle poche abitudini che aveva dall'inizio della scuola media, e pur non facendo più gare con gli amici al parco come prima, correva al calare del sole sulla spiaggia, di fronte casa, praticamente tutte le sere. Eppure, nonostante l'esercizio regolare, c'erano volte in cui si stancava subito, ai primi minuti e una di quelle volte era proprio quella sera.
Si fece una rapida doccia, indossò la maglia catturata dal pavimento poco prima, una delle tante che aveva rubato al fratello e si sistemò la coda con scarsi risultati. Tornò in cucina per poi fiondarsi a letto.




Con un gemito, Scarlett si mise il cuscino sulla testa e nonostante l'ambizione, pochi istanti dopo, piombò a sedere esasperata. Il suo primo pensiero fu di prendere una mazza ed assalire suo fratello che stava facendo chissà cosa nell'altra camera ma non era del tutto certa di avere una mazza in casa. Comunque, avrebbe potuto usare una pentola.
Ci pensò su e massaggiandosi le tempie con le dita, cercò il cellulare sul comodino. Al contatto con la luce intermittente che segnava l'una e un quarto del mattino, sgranò gli occhi esterrefatta e drizzò in piedi superando camera sua, diretta verso quella di Liam. Fin troppo nervosa e tremendamente arrabbiata, si avviò lungo il corridoio con foga eppure quando fece per girare l'angolo, qualcosa la urtò. Andando a sbattere contro un qualcosa un po' troppo morbido per essere un qualsiasi mobile, Scarlett precipitò letteralmente a terra.
Schioccò la lingua, incredula ed irritata.

«Ma che diavolo.. Ma dico, stare attento!?» sbottò di colpo.
Una voce rauca e pastosa la sorprese ed interdette i suoi lamenti. Lei sussultò non appena smise di agitarsi. La stessa voce, che proprio non conosceva e non aveva mai sentito prima, cominciò rapidamente a scusarsi ma Scarlett, troppo in collera e stanca, non ci fece molto caso e non appena il ragazzo allungò una mano per tirarla su, lei l'afferrò di scatto. Una volta in piedi, si trovò di fronte ad un ragazzo alto, mai visto, con un ammasso di ricci castani in testa e che, senza ombra di dubbio, non poteva essere Liam, suo fratello. Mise a fuoco e dando finalmente un viso a quella voce, ne ebbe la certezza. Ma comunque, in ogni caso, non si fece molti problemi e fermò acidamente la parlantina di lui con tono brusco.
«Senti – Scarlett scrollò le spalle, fin troppo stanca per starlo ad ascoltare o per rivolgersi a lui educatamente – Ho capito, ti scuso ma ora piantala di parlare!» e detto quello, lo supererò decisa ed intenta a non avere più nessun contatto con lui.
Quasi si buttò nella camera del fratello, ignorando sia il ragazzo alle sue spalle che l'aveva appena investita sia i rumori e i numerosi schiamazzi che provenivano da quel buco infernale.

«Liam quanto diamine ti ci vuole a imparare l'orologio?! Smettila di fare rumore!» protestò lei ma una volta dentro, spalancò la bocca, arrossendo inevitabilmente. Non appena si accorse di quante persone stava ospitando il letto a due piazze di suo fratello, si pentì all'istante della sua quasi scenata. Tre bellocci più suo fratello la stavano fissando, interrogandola con lo sguardo. Bel colpo Scarlett, pensò lei tra sé e sé.
«Ragazzi – prese dunque parola Liam, con fare divertito – questa è la mia cara dolce sorellina Scarlett» disse indicandola con un sorriso beffardo a decoragli il viso. Almeno per lui, la scena era divertente.
Per la bionda, invece, confusa e perplessa, era più che altro surreale ed inoltre, faticava ancora a credere di riuscire a rimanere in piedi nonostante l'ora e la stanchezza. Rimanendo in completo silenzio, in attesa e si portò le braccia al petto, incrociandole bruscamente. Quel movimento le fece alzare di qualche millimetro la misera maglietta che portava ed al suo contatto, lei imprecò contro quell'affare mentalmente. Uno dei tre ragazzi che le stavano di fronte, quello più distante come posizione da Liam ma più vicino a lei, se ne accorse e più che ignorare l'accaduto imbarazzante, le fece l'occhiolino. Si alzò dal letto, si passò una mano tra i capelli lunghi, neri corvino sistemandoli in automatico e ammiccò spensierato nella sua direzione. Solo quando fu quasi a due passi da lei, gli tese la mano per presentarsi.
«Io sono Zayn e loro sono – indicò a turno le teste degli altri – Louis, Niall e quello laggiù, invece, è Harry»

Il moro indicò un punto alle spalle di Scarlett e lei, girandosi, capì a chi si stesse riferendo. Il ragazzo riccio che poco prima l'aveva investita le sorrise in modo insopportabile. Quando fece per rigirarsi, per rivolgergli nuovamente la sua schiena, l'espressione soddisfatta di lui la irritò ancor di più.
«Bella presentazione» sbottò a quel punto lei, gesticolando nervosa «Ora però fate poco casino, okay? Grazie e vi saluto!»
Fece un cenno con il capo alla comitiva senza aspettare nessuna risposta e si diresse verso l'uscio. Aspettandosi di trovare quell'Harry appoggiato allo stipite della porta come pochi attimi prima, si stupì nel non vederlo e si sentì sollevata. Quando però imboccò il corridoio, si dovette spostare per evitare nuovamente il suo busto. Scarlett si fermò a pochi millimetri da questo e essendo Harry piuttosto alto, per guardargli il viso, dovette quasi mettersi in punta di piedi.
«Che vuoi?» gli chiese Scarlett, diffidente ad ansiosa di tornare a letto.
«Una persona normale di solito non reagisce così, sai?» replicò lui, due fossette gli segnavano le guance scavate.
Scarlett alzò gli occhi al cielo e fece un passo di lato, poi in avanti, cercando di superarlo ma lui prontamente, quasi se l'aspettasse, la anticipò ostacolandole il passaggio. Di nuovo. Scarlett capì che non l'avrebbe lasciata andare senza una risposta quindi sospirò e 'sta volta, con estrema calma, prese parola.
«Io vorrei solo dormire, quindi ti puoi spostare?»
Harry alzò un sopracciglio, si scostò i capelli ricci dagli occhi, sorrise ancora.
«Ma certo, bastava chiedere» rispose lui tranquillo e compiaciuto. Con un solo movimento, si accostò al muro lasciandole così libero il passaggio e Scarlett, impaziente, inoltrò il corridoio a grandi passi, liberandosi dal suo sguardo.

Raggiunta camera sua, sul punto di lasciare quel tremendo episodio appena accaduto alle sue spalle, ebbe come la sensazione che Harry l'avesse richiamata, chiamandola per nome e malgrado avesse voluto prenderlo a schiaffi, non se ne accertò neanche.
Chiuse la porta a chiave e tornò a letto.




 


Storia momentaneamente sospresa da ormai anni 
Per chi l'avesse letta o seguita in quel periodo, troverà delle correzioni avvenute poichè più 
la guardavo più mi saliva la vergogna. 
Siete e siete state fantastiche con me 
Non vi ringrazierò mai abbastanza per quello come mi avete fatta sentire qui dentro
Un bacio grande a tutte 

 
 
  
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