Un
furetto bianco come Draco
Cedric
stringeva forte Draco e gli accarezzava i capelli con
movimenti più lenti possibili.
Stava
ancora tremando.
Cedric
detestava Malocchio
per quello che gli aveva fatto.
Come
aveva osato trasfigurare il suo angelo in un furetto?
Il
petto di Draco fu scosso da un singhiozzo silenzioso, dovuto al
nervosismo o forse alla paura di quel momento appena vissuto.
Cedric
non avrebbe mai dimenticato quel giorno.
Stava
camminando tranquillamente con un paio di compagni di casa,
diretto in biblioteca, quando aveva sentito delle risate provenire dal
grande
faggio del porticato.
Si
erano diretti in quella direzione, curiosi di conoscere il
motivo di tanta ilarità.
Avevano
visto Malocchio Moody, circondato da un gruppo di
Serpeverde del quarto anno, che faceva danzare nell’aria,
grazie a colpi decisi
della bacchetta, un piccolo furetto bianco.
L’animaletto
aveva occhi chiarissimi e squittiva terrorizzato.
-Ma
non è violenza sugli animali?- aveva chiesto il campione di
Hogwarts, disturbato da un comportamento così malvagio.
-Non
è un animale. È uno studente- aveva risposto una
Corvonero
del sesto anno, senza distogliere gli occhi dalla scena.
-Così
impari ad attaccare qualcuno alle spalle!- stava ruggendo
Moody, sbatacchiando il povero animale -studente- di qua e di
là.
-Uno
studente?- aveva ripetuto scioccato Cedric.
Poi
lo aveva notato: Moody era circondato da nientedimeno che
Tiger, Goyle, Zabini e Pansy Parkinson. Mancava solo una persona al
solito
gruppetto di Serpeverde.
Una
persona con gli occhi chiarissimi e i capelli quasi bianchi.
E
quel furetto era bianco come lui.
-Draco-
aveva mormorato Cedric. Stava per scattare in avanti e
torcere il collo a Malocchio Moody, auror o no, quando la professoressa
McGranitt aveva fatto il suo provvidenziale intervento.
-Che
cosa succede qui?- aveva chiesto tutta trafelata, correndo
verso Moody.
-Insegno-
aveva semplicemente risposto quel cane.
-Quello...
quello è uno studente?- la McGranitt era sembrata
sconvolta per un attimo, poi aveva agitato la bacchetta e il furetto
aveva
iniziato a girare su se stesso, scomparendo in una nuvola di fumo e
lasciando
al suo posto un ragazzo spettinato, pallido, con gli occhi giganteschi
e
spalancati.
Draco
si era alzato in piedi di scatto. Guardandosi intorno
confusamente. Poi aveva iniziato a correre, seguito a ruota dal suo
gruppetto,
mentre Malocchio gli lanciava contro ogni tipo di insulto, facendo
ridere gli
altri ragazzi.
Cedric
aveva seguito Draco e lo aveva visto mandare via i suoi
amici e rintanarsi in un aula vuota.
Lo
aveva trovato rannicchiato in un angolo, tremante e terrorizzato.
-Draco,
piccolo, ora basta- disse Cedric, interrompendo il flusso
di ricordi.
-S...scusa!-
balbettò il biondino stringendosi più forte al
petto
del Tassorosso -Ora s...smetto!
-Stai
tranquillo, ok?- cercò di calmarlo -Non
permetterò mai più a
nessuno di farti una cosa del genere.
Draco
annuì, strusciando il viso contro il petto di Cedric.
Si
tirò a sedere, con gli occhi rossi, e si sforzò
di sorridere.
-Tra
pochi giorni dovrai affrontare la prima prova- disse, con la
voce leggermente rotta -Sei pronto? Sei nervoso?
Cedric
non poté nascondere un sorriso. Il suo Draco, sempre
così
stoico e pronto a nascondere i suoi sentimenti dietro quegli occhi
vitrei.
Sempre attento a non lasciar trasparire niente, a non mostrarsi debole
davanti
a nessuno.
-Un
po’ nervoso, si- ammise il più grande -Harry mi ha
appena
detto di cosa si tratta...
-Cosa?-
chiese acido Draco, al sentir nominare il nome di Potter.
-L’altra
notte ha scoperto in cosa consiste la prima prova:
draghi.
-Draghi?-
ripeté Draco, momentaneamente troppo scioccato per
pensare a Harry Potter -Vuoi dire draghi veri? Qui? A Hogwarts?
-Sì-
sospirò Cedric -E io non so assolutamente come comportarmi
con i draghi.
-Ah,
no?- ridacchiò malizioso il biondino, accostandosi di
più al
corpo dell’altro -Puoi fare pratica con me, se credi.
Cedric
rise di gusto e lasciò che l’altro gli
mordicchiasse il
lobo, tenendolo tra i denti come se fosse una caramella Tuttigusti+1.
-Tu
ti intendi di draghi?- chiese con voce roca, prima di girarsi
e appoggiare le sue labbra carnose e rosse su quelle sottili e pallide
dell’altro.
-Mhm...forse
un po’- rise l’altro -Ho letto un libro
quest’estate,
sui draghi. Te lo presto?
-Grazie...-
gemette Cedric mentre l’altro giocherellava con i suoi
capelli rossicci arrotolandoseli intorno alle dita.
-Sarai
bravissimo, Ced, lo so- lo rassicurò Draco.
Improvvisamente
sentirono dei passi fuori dalla porta e si
staccarono violentemente. I passi arrivarono davanti all’aula
e la superarono
frettolosamente.
-Io
vado a letto, Ced, mi sento ancora tutto indolenzito- disse
Draco alzandosi in piedi e stampando un bacetto sulle labbra
dell’altro -Grazie
di tutto.
-Tu
non mi devi ringraziare, Dra. Ti amo- rise l’altro
-Buonanotte, piccolo.
Draco
si aprì in un sorriso pieno di luce e se ne andò,
facendo dondolare
la borsa sulle sue spalle magre.
Cedric
lo guardò allontanarsi a passo spedito, sorridendo.
Amava
quel ragazzo.