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Autore: Andromeda__    14/05/2012    2 recensioni
Un amore proibito, consumato in ventiquattro ore vissute con l'intensità di chi ama da una vita.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Rivedo lei nei tuoi occhi.
 

Rose era ormai all’ultimo anno. Aveva ottimi voti in tutte le materie ma mostrava una particolare attitudine per Difesa contro le Arti Oscure.                                                                                                                  Il sole era già alto, ed era arrivata l’ora di alzarsi. Prese la divisa dal baule e si andò a preparare nel bagno delle ragazze al secondo piano. Era l’ultimo anno per Rose, chissà cosa avrebbe fatto l’anno seguente; sarebbe stato tutto così diverso, quella scuola era come una seconda casa per lei, non poteva pensare che non avrebbe mai più varcato quell’ ingresso.                                                                                                              
Si guardò allo specchio; quanto era diversa dalla prima volta che aveva visto il suo riflesso nei bagni di Hogwarts. Se lo ricordava ancora come fosse ieri, era il primo anno e non riusciva a trovare la lezione di pozioni, quelle maledette scale l’avevano disorientata. Si era ritrovata per caso davanti alla porta del bagno, entrò un po’ titubante dato che suo padre Ronald le aveva raccontato di uno strano fantasma che viveva nelle tubature, una certa Matilda..Mirtilla, o qualcosa del genere. Si era avvicinata al lavabo per sciacquarsi il viso.
- Ok Rose, stai calma. - Si ripeteva guardandosi allo specchio. 
 Sembrava proprio sua madre, aveva i suoi stessi occhi e le sue stesse labbra ed i capelli ricci ed arruffati..ma naturalmente rossi, come tutti gli Weasley.  Era una bambina spaventata, mentre ora, quel riflesso mostrava una donna forte e sicura. I capelli non erano più arruffati, erano ricci, e ben definiti, le scendevano lungo le spalle, gli occhi color nocciola, contornati con qualche sfumatura verde, incantavano chiunque incrociasse il suo sguardo. La carnagione che un tempo definiva “pallida come quella di un cadavere” era ora candida e perfetta, priva di imperfezioni. Anche le miriadi di lentiggini che le invadevano il volto erano scomparse, se ne notava solo qualcuna sul naso. E le sue labbra così carnose e rosse, come i capelli, erano in contrasto con le sue rosee guance, che le davano ancora un’aria innocente. Ma quelle labbra di quel rosso così vivo, avevano scatenato i pensieri più sconci nelle menti di molti studenti. Anche il suo fisico era mutato, la bambina bassa e magrolina che si era persa per i corridoi aveva messo  su un fisico che anche le modelle babbane le avrebbero invidiato: alta, slanciata e con le forme al punto giusto.  La ragazzina lentigginosa, entrata ad Hogwarts sette anni prima era ora una delle ragazze più affascinanti che avessero mai varcato la soglia della scuola.
 
-       Mi sono innamorata-  una risatina stridula interruppe bruscamente quei nostalgici ricordi.  Rose si guardò intorno e scorse un gruppetto di ragazzine, del primo o del secondo anno.                                                                                                                     - Piccole bambinette in preda ad una cotta impossibile per un belloccio del quinto anno  - pensò Rose e senza dar peso al chiacchiericcio di sottofondo continuò a prepararsi. Ma le sue orecchie captarono delle parole che catturarono la sua attenzione.
-       Ma Janet potrebbe essere tuo padre! – disse scandalizzata una ragazzina bionda e grassottella con la divisa di Tassorosso.
-       Beh, ma hai visto che occhi? Di ghiaccio. E i capelli? Sono così perfettamente pettinati .. e quelle spalle, Mmmh -   disse Janet mordendosi il labbro. – Da oggi Difesa contro le Arti Oscure sarà la mia materia preferita. – aggiunse – vorrei studiarla più approfonditamente, molto più a fondo. – Fece un sorriso malizioso e uscì seguita dalle sue amiche, che avevano un’espressione a metà tra il divertito e lo scandalizzato.
 
-       Un nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure? – pensò Rose, - bene, vediamo quanto ne sa. –
Finì di sistemarsi i capelli ed uscì dal bagno.
 
 
Era la sua ennesima lezione di Difesa contro le Arti Oscure, ma solo la seconda in veste di professore.
C’erano una trentina ti studenti in classe, che si sistemarono al posto non appena entrò il docente. Mentre percorreva l’aula per arrivare alla cattedra sentiva il vociare dei ragazzi. Alcuni avevano probabilmente notato la notevole somiglianza con Scorpius.
Draco Malfoy camminava fiero e sicuro, il suo sguardo gelido incuteva timore ed affascinava allo stesso tempo.
Scrutò altezzosamente i suoi studenti, che erano rimasti ammutoliti, e lo fissavano intimoriti con le bocche semi aperte.
Draco notò che uno dei posti era rimasto vuoto.
-       Scommetto che li dovrebbe esserci un Grifondoro.   – disse con tono pacato, ma accusatorio, e si voltò per prendere un libro dalla borsa.
-       Sì, è il mio posto professore – disse una ragazza appena entrata, con voce calma e incredibilmente sicura di se.
Malfoy si girò ed avanzò verso quella ragazza.
-       Tu devi essere una Weasley –
-       Si signore, i capelli di una Weasley e la testa di una Granger. – Sorrise maliziosamente. 
 
Rose sapeva di avere davanti a se un ex compagno dei suoi, un Serpeverde di nome Draco Malfoy , che ora era il suo nuovo e affascinante professore di Difesa contro le Arti Oscure.
 
Il cuore di Draco fece un sobbalzo quando sentì quel nome.
-       Bene signorina Granger, resterà con me fino alla fine delle lezioni, sempre che non le dispiaccia. – Aggiunse Malfoy con tono ironico.
Rose accennò un sorriso e sedette al banco, senza distogliere lo sguardo da quell’ uomo.  
Draco iniziò a spiegare e si rese ben presto conto di quanto fossero poco sveglie le nuove generazioni.
L’unica che a dargli soddisfazione era lei, la Weasley, l’unica che sembrava davvero interessata, l’unica che ci capiva davvero qualcosa. Ogni volta che Draco faceva una domanda alla classe, la sua mano spuntava tra le teste dei compagni; Malfoy le dava la parola apparentemente scocciato ed infastidito dal suo fare la saputella, ma cercava solo di mascherare quanto quella ragazza lo affascinasse.
I suoi capelli rossi, le lentiggini appena accennate, tutto lo intrigava e non staccava mai gli occhi dalle sue labbra che si muovevano sinuose per rispondere alle sue domande.
I due si scrutarono per tutto il tempo, si osservarono come due animali chiusi nella stessa gabbia, incuriositi e schivi allo stesso tempo.
Alla fine della lezione Rose si avvicinò alla cattedra:
-       Ci vediamo dopo, professore – disse con tono ammiccante.
-       Non fare tardi, ti voglio qui per le sei in punto – rispose Draco cercando di non scomporsi davanti al suo sorriso.
-       Non mancherò – rispose sgattaiolando via per non fare tardi alla lezione successiva.
 
Draco la vide sparire per i corridoi. Si lasciò cadere sulla sedia, fece un lungo sospiro ed iniziò a riordinare alcuni appunti sparsi sulla scrivania.
Aveva il suo viso stampato in testa..
-       Avanti Draco, ha l’età di tuo figlio! – disse ad alta voce schizzando in piedi dalla sedia con uno scatto fulmineo e battendo i pugni sul tavolo. - Se Scorpius se la facesse con una della mia età, non accetterei la cosa – aggiunse dopo una breve pausa. – E’ solo una ragazzina Draco, una tua allieva e nulla di più, – Concluse.
Cercò di concentrarsi, cercò di pensare a qualsiasi cosa che non fosse lei,  ma nella sua testa c’era un unico pensiero: Rose Weasley.
Gli ricordava il suo amore giovanile per Hermione, sua figlia gliela ricordava in tutto e per tutto e, inspiegabilmente, riusciva ad essere anche più affascinante.
Nella mente di Draco apparve la nitida immagine di Rose che si spogliava, si sfilava lentamente la camicetta, mostrando i seni scoperti; faceva scendere sensualmente la gonna lungo i fianchi, e Malfoy sentì crescere in lui una voglia incredibile, sentiva un fuoco che gli bruciava in petto, un istinto, quasi animale, di sentire la pelle di quella ragazza contro la sua, sentiva un’ irrefrenabile voglia di accarezzarle prima le labbra, il seno, e non si sarebbe certo fermato li. Provava le stesse sensazioni di quando, ancora studente, aveva visto Hermione nella vasca del bagno dei Prefetti, al terzo piano. L’aveva vista due volte ed era rimasto li in silenzio ad osservarla, senza farsi scorgere. L’avrebbe voluta più di ogni altra cosa al mondo, ed ora quel desiderio si era spostato sulla piccola Rose.
-       Draco a cosa cazzo stai pensando! – urlò. – Ha l’età di tuo figlio, non puoi nemmeno pensarla una cosa simile – si rimproverò.
Malfoy decise di annullare la punizione.
-       E’ la cosa migliore eliminare ogni tentazione. – pensò, e si recò al terzo piano, davanti all’ aula di trasfigurazione.
Attese qualche minuto fuori dalla stanza, fino a che al termine della lezione non uscirono decine e decine di giovani streghe e maghi. La cercò con lo sguardo, ma niente.
Chinò il capo prima da una parte, poi dall’ altra, si mise in punta dei piedi per riuscire a vedere più in la, ma nulla.
Forse non seguiva quel corso..
-       Strano – pensò Draco.
-       Cercava me, professore? – Disse una vocina alle spalle di Draco.
Quella voce inaspettata lo bloccò per qualche istante; giusto una frazione di secondo per convincersi ancora di più che stava facendo la scelta più saggia e si girò per risponderle:
-        …  - Aprì la bocca per comunicarle la decisone ma non vi uscì alcun suono.
Rose lo fissava perplessa.    
Malfoy ci mise qualche secondo per realizzare che si stava comportando come un tredicenne alle prese con la prima cotta. Prese fiato e le comunicò la sua decisone.
 
-       E perché? – domandò  l’allieva impertinente, che non aveva accettato di buon grado il cambiamento di programma.
-       Perché io sono il professore e le decisioni le prendo io. – disse in un primo momento Draco. – Ed ho notato che sei molto interessata alle Arti Oscure e concederti del tempo extra da passare immersa tra pergamene e vecchi appunti sulla materia sarebbe fin troppo piacevole per te, - aggiunse dopo una piccola pausa, compiaciuto per la balla che aveva appena inventato.
-       Ora la lascio signorina Granger. – Girò i tacchi e si allontanò.
-       Comunque mi chiamo WEASLEY, non Granger!  - urlò Rose cercando di farsi sentire, ma ormai era già arrivato alle scale e sicuramente non l’aveva sentita.
 
-       Malfoy sei un cazzo di genio. – Pensò Draco mentre si aggiustava il colletto della camicia. – Non è da tutti inventare una scusa così calzante nel giro di due secondi. –
 
Il pomeriggio passò più lentamente del solito. C’era un via vai tremendo per i corridoi, eppure il ritmo frenetico degli studenti era accompagnato dal lento ticchettio dell’ orologio, che scandiva lento i minuti di quel pomeriggio che sembrava non voler finire mai.                                                                                                                                    Dopo alcune interminabile ore arrivò finalmente il momento della cena .
-       Chissà cosa serviranno oggi, - si domandò curiosa America.
-       Non saprei, dall’ odore direi.. mmh, tacchino!  Rispose Ninpha.
-       Tu sei un tacchino – Disse Felicity iniziando a fare il verso all’ amica.
Gli studenti erano tutti seduti ai rispettivi tavoli impazienti per la cena.
Tutti, o quasi..
-       Ehi Ninpha, hai visto Rose? – Domandò suo fratello, Hugo Weasley.
-       No, non è ancora scesa,starà finendo di sistemarsi i boccoli – si intromise la biondissima Felicity nell’ ennesimo, disperato,  tentativo di essere notata da quel roscio tutto muscoli, che se ne andò insoddisfatto salutando le ragazze con un cenno del capo.
-       Secondo voi quanti chili solleva con quelle braccia? – disse la bionda con sguardo innamorato.
-       Sicuramente non abbastanza per sollevare il tuo culo – si vendicò Ninpha.
Felicity rimase indignata per quella battuta che fu molto apprezzata dal resto del gruppo, che, nel frattempo, si era già dimenticato dell’ assenza di Rose.
 
La ragazza era,effettivamente, a sistemarsi i boccoli, ma non per scendere a cena.
Passò oltre il salone dove stavano cenando i suoi compagni e si trovò davanti la camera privata del professore.
Ci aveva pensato a lungo; lui le piaceva e sapeva che l’interesse era ricambiato.
 
-       Non c’è niente di male nell’ andare l’ per scambiare quattro chiacchiere no? – Si domandò più volte Rose mentre correva per i corridoi.
Ma sapeva benissimo che non andava li con l’intento di studiare.
Le Arti Oscure la intrigavano ma non quanto lo sguardo del professore, che aveva l’età di suo padre; ma questo “dettaglio” sembrava non la preoccupasse particolarmente.
Rose sapeva che, ai tempi della scuola, Malfoy amava sua madre, glielo aveva confidato Hermione stessa in una di quelle “chiacchierate tra donne” che lei amava tanto.
Se gli piaceva sua madre perché non doveva piacergli lei? Si domandava Rose.
Era scattato nella sua testa uno strano meccanismo, la stava vivendo come una sfida con sua madre, una gara su chi fosse più attraente, il premio? Una notte di passione con il biondo dagli occhi di ghiaccio.
 
Bussarono alla porta.
-       Avanti  - disse Draco svogliato.
Era in vestaglia ed aveva un bicchiere vuoto in mano, probabilmente aveva appena finito di bere qualche drink alcolico.
Rose si fece avanti titubante, stava recitando il ruolo della ragazza timida.
-       Ancora lei, Weasley –
-       Volevo farle delle domande riguardo il nuovo capitolo. Posso accomodarmi? – chiese timidamente.
-       Prego. – disse Draco indicando la poltrona libera accanto alla sua.
Rose si sedette lentamente, spostando il lembo della gonna appena poco più in alto, quanto bastava per renderla sensuale ma non volgare e gli occhi di Malfoy seguirono il movimento delicato della sua mano.
Il libro di Difesa contro le Arti Oscure che aveva poggiato sul tavolino, rimase chiuso per tutto il tempo.
Draco fissava Rose negli occhi, per poi spostare la sua attenzione sulle labbra ogni volta che lei le parlava, mentre, sempre con molto garbo faceva salire la gonna di qualche centimetro.
-       Faresti meglio a coprirti. – disse Draco, che non riusciva più a star fermo.
Non avrebbe resistito un altro secondo senza saltarle addosso se lei non avesse cambiato subito atteggiamento.
Rose, per tutta risposta, lasciò la gonna dov’era e accavallo sensualmente le gambe.
Malfoy prese la ragazza per un braccio e l’accompagnò con forza alla porta.
-       Vai nel tuo dormitorio – le ordinò.
-       No  –
-       Non era un invito ma un ordine, e ti ho ordinato di andartene –
-       E io ho detto no. – rispose lei scandendo bene le ultime due lettere.
Ad ogni battuta i due si facevano sempre più vicini, sentivano il respiro dell’ uno sulla pelle dell’ altro. Le loro labbra sembravano chiamarsi, di desideravano più di ogni altra cosa. Poco a poco la distanza tra le loro bocche divenne nulla.
Si baciarono; prima un bacio veloce, poi Draco la spinse al muro e la imprigionò nella sua stretta.
Ma Rose non si ribellava, si faceva avvolgere da quelle forti braccia. Sapeva che stava facendo una cazzata, entrambi lo sapevano, ma ormai c’erano troppo dentro, erano troppo presi l’uno dall’ altra per fermarsi; sapere che quei bellissimi baci erano proibiti li invogliava a spingersi oltre. 
Fu Draco a prendere l’iniziativa, le tolse la camicia, e lei gli slacciò la vestaglia.
La prese in braccio e cominciò a portarla nella stanza da letto, baciandola dove capitavano le sue labbra, ora sulla bocca, poi sul collo, l’orecchio.. l’avrebbe baciata ovunque.
La spinse sul letto e si distese sopra di lei, le baciò dolcemente il seno e iniziò lentamente a scendere, più andava giù, più sentiva che il respiro di Rose diventava affannato.
Era forse spaventata?
Draco la guardò negli occhi per cercare di rassicurarla.
-       Sai cosa mi piace di te?
Scosse la testa.
-       Tutto. – rispose Draco, - e poi – fece una breve pausa – rivedo lei nei tuoi occhi.
Rose lo baciò, - non pensare a lei ora, concentrati su di me. – Gli diede un altro bacio ed iniziò a spingere la testa di Draco verso il suo ventre.
Lui le baciò la pancia piatta, le sfilò delicatamente la gonna, la guardò un istante negli occhi e poco dopo, le sentì gemere.
La notte volò via così, la passarono insieme. Una sera di passione in cui i loro corpi si fusero in uno solo.
Erano passate più di tre ore, e Rose dormiva, ancora svestita nel letto di Draco.
Tutto di lei lo faceva impazzire, come un adolescente alle prese con la prima storia d’amore.
Non era innamorato di Rose, ma era la donna che più desiderava avere, gli aveva regalato la notte più bella e passionale della sua vita.
Era stato con molte donne Draco, anche più belle ed esperte di Rose, ma nessuna lo aveva mai fatto sentire così.
Quella notte stessa Draco presentò le sue dimissioni, e lasciò Hogwarts.
Non avrebbe mai dimenticato Rose Weasley, come non avrebbe mai dimenticato la sua Hermione. 
  
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