Fanfic su attori > Robert Pattinson
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Autore: Giulls    14/05/2012    9 recensioni
Michelle Waldorf è all'apparenza una ragazza normale: ha 18 anni, vive con la madre a Los Angeles, sta per diplomarsi ed è il capitano della squadra di pallavolo della scuola. Eppure la sua vita viene presto sconvolta da due avvenimenti: il fantasma del suo passato e lui, il suo nuovo vicino di casa. Robert Pattinson.
< Ti va di ricominciare? > propose porgendomi la mano, < ciao, mi chiamo Robert Pattinson >
< Piacere, Michelle Waldorf >
< Waldorf? > ripeté sgranando gli occhi, < come Blair Waldorf in Gossip Girl? Cavolo, puoi farmi un autografo? Non capita tutti i giorni di conoscere una ragazza che faccia di cognome Waldorf >
< Va bene, ma tu devi promettermi di mordermi sul collo > risposi a tono e entrambi incominciammo a ridere.
[...]
< Io avrei ancora un paio di scatoloni da sistemare… okay, più di un paio e avrei bisogno di qualche buon'anima che mi dia una mano. Ti andrebbe? >
< Certo, perché no? > risposi alzandomi in piedi, < ma mi offri la colazione >
< Va bene, > asserì, posando una banconota da dieci dollari sul tavolo, < andiamo? >
< Andiamo > dissi mente prendevo la mia borsa e uscii dal bar insieme a Robert. Chissà, questo potrebbe essere l'inizio di una nuova amicizia.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

< Ho capito bene? Mi stai dicendo che sono stata concepita in una piscina a Rio? >
Michelle si tolse gli occhiali da sole, li posò sulle gambe e guardò sconvolta la ragazza seduta sullo sdraio accanto a lei.
< Ti ho raccontato la storia di tuo padre e mia e questo è tutto ciò che ti interessa? >
< Certo che no, la storia è romantica e sapere tutto quello che hai passato ti rende una forza, ma…un letto normale come ogni genitori che si rispetti non ce lo avevate in quel momento? >
Robert, che fino a quel momento era rimasto appoggiato allo stipite della porta-finestra intento ad ascoltare il racconto della sua consorte, lasciò la valigia e si avvicinò alle due donne.
< Non siamo gente la letto, tua madre ed io > intervenne lui fermandosi a lato dello sdraio di Michelle < sapevi che Ashley è stata concepita sul tavolo della cucina dei nonni? >
A quella affermazione la ragazza sgranò gli occhi, si tappò le orecchie e cominciò a scuotere la testa.
< Oh mio Dio! > esclamò scandalizzata < Ma voi due siete fuori! Sul tavolo dei nonni? Quello sul quale mangiamo ogni volta che andiamo a trovarli?! >
Robert ghignò soddisfatto e portò entrambe le mani sulle spalle della moglie, chiaro invito a non farla parlare.
< Tu eri uscita con loro per andare al parco, tua madre stava pulendo la sala da pranzo ed io ero al telefono con Emma. Quando ho visto che eravamo rimasti solo lei ed io ne ho approfittato >
Michelle arrossì e abbassò la testa, mentre la loro figlia maggiore li guardava sempre più sconvolta.
< Non toccherò mai più quel tavolo > ribatté incrociando le braccia al petto.
< Come vuoi, signorina. Ma…se fossi in te a questo punto non toccherei più nemmeno la vasca da bagno, il divano, la poltrona, il pavimento, le scale…oh, e nemmeno il tuo letto > continuò suo padre sorridendo beffarlo alla sua primogenita.
< Il mio cosa?!!? > urlò e si alzò < Questo è troppo, io ora me ne vado >
< Tesoro, resta… > le disse Michelle, ma Robert la strinse le spalle.
< Dove vuoi andare? > le chiese Robert, invece.
< Ho le prove con gli altri >
< E ci sarà anche quello lì? > continuò suo padre geloso.
Hayley, l'uragano Hayley Anne Pattinson, afferrò la chitarra che prima apparteneva a suo padre, la stessa che Michelle ricomprò al marito all'asta, e per un attimo pensò di tirargliela in testa.
< Quello lì, come lo chiami tu, papà, ha un nome: James. E sì, ci sarà anche lui. Dopotutto è un membro della band > sbottò lei e rientrò in casa sbattendo con forza la porta-finestra alle sue spalle, come faceva ogni volta che era arrabbiata.
Robert occupò il posto precedentemente occupato dalla figlia maggiore e sbuffò facendo ridere Michelle, la quale nel frattempo si era tirata su dallo sdraio per avvicinarsi a lui, e dopo essersi posizionata dietro di lui posò le mani sulle spalle e iniziò a fargli un massaggio.
< Paparino, voglio ricordarti che Hayley sta per compiere diciotto anni, che è una ragazza intelligente e che sa badare a se stessa. Senza contare che James è un ragazzo d'oro e sono due anni che ce lo dimostra >
< Non mi interessa quanti anni ha, lei sarà sempre la mia bambina > replicò lui imbronciandosi e si portò le braccia al petto < esattamente come Ashley >
Sua moglie rise e dopo avergli baciato il collo si allontanò, ma Robert la prese per i fianchi e la fece girare in modo da poterla guardare negli occhi, poi la strinse a sé.
< Buon anniversario >
< Idiota! > esclamò Michelle poco prima di sferrargli un pugno sulla spalla < Mancano ancora tre settimane al nostro anniversario >
Suo marito rise: come era possibile per lui dimenticare la data del loro diciottesimo anniversario? Non avrebbe mai potuto farlo ed entrambi lo sapevano bene, solo che a lui piaceva prenderla in giro.
La guardò senza smettere di sorridere e si ritrovò a pensare che nonostante tutti gli anni passati dal loro primo incontro, all'incirca ventiquattro, per lui la sua donna era sempre bellissima. Anzi, il tempo e le gravidanze l'avevano resa ancora più bella. Michelle per lui rappresentava la perfezione: non importava quante donne dovesse baciare per il suo lavoro, sua moglie era l'unica in grado di risvegliare in lui istinti animaleschi anche solo con uno sguardo, un sorriso o con un semplice “tesoro, ordiniamo una pizza questa sera?”.
Una volta tra le sue braccia le catturò le labbra con un impeto che la lasciò interdetta per qualche secondo, finché non rispose anche lei con la sua stessa passione.
< Mi sei mancata tanto, Mitchie > le disse mentre le sistemava una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
< Anche tu. Sono felice di averti di nuovo a casa, specialmente perché tre figli teenager sono difficili da gestire da sola > rispose sorridendo < alle ragazze sei mancato tanto, anche se Hayley non lo ammetterà mai >
Robert rise divertito e scosse la testa: gli era mancato tantissimo litigare con lei, giocare a baseball con David e aiutare Ashley a fare i compiti di trigonometria.
< Dove sono i ragazzi? >
< David è stato via questo fine settimana con degli amici, dovrebbe tornare questa sera. Ashley è da Hope, stanno facendo i compiti assieme > rispose Michelle e poco dopo cominciò a guardarlo curiosa < Rob? >
< Uhm? >
< Quanto hai ascoltato della conversazione mia e di Hayls? >
< Non molto, sono arrivato da poco > mentì sorridendole, ma sua moglie ormai aveva imparato a riconoscere quando le raccontava o meno una balla: anche in quel preciso momento lo stava facendo, ma Michelle finse lo stesso di crederci.
< Credevo tornassi domani > gli disse accarezzandogli la guancia e lui le baciò il palmo della mano.
< Ho trovato un volo all'ultimo minuto e ho pensato di farvi una sorpresa. La cosa ti dispiace? >
< Affatto > rispose Michelle scuotendo la testa < ma se lo avessi saputo ti avrei preparato una festa di bentornato >
< Io sono felicissimo così > replicò baciandole la fronte e pian piano le labbra di suo marito si mossero verso le labbra passando per la tempia, lo zigomo e la guancia destra.
Il bacio si fece subito passionale e Robert prese in braccio la moglie, salì le scale e la portò in camera da letto.
< Dio, come mi sei mancata. Questi tre mesi senza di te sono stati una tortura > le disse tra un bacio e l'altro.
< Nessuna Geisha ha avuto il piacere di intrattenerti? > domandò Michelle maliziosa e lui sorrise.
< Ogni volta che mi vedevano, scappavano >
Ben presto i discorsi futili vennero messi da parte per lasciare posto al bisogno che entrambi avevano di sentire l'uno il corpo dell'altro: un bacio, una carezza, uno sfioramento…preludio di ricongiungimento di due anime.

***

Due ore.
Erano passate due ore da quando avevano fatto l'amore e Robert era imbambolato nella contemplazione del corpo della moglie, la quale dormiva senza rendersi conto di essere osservata.
< Pervertito, che fai? > domandò Michelle guardando il marito con un occhio aperto ed uno chiuso.
< Ammiravo il tuo bellissimo corpo > rispose Robert con un sussurro mentre si abbassava per baciarle la guancia < sei dimagrita? >
< Sì > asserì la donna stiracchiandosi < ho perso qualche chilo >
< Sei troppo magra >
< Stai zitto > ribatté Michelle dandogli una pacca sulla spalla.
Tornarono a baciarsi, ma il rumore della porta di casa li interruppe.
< Mamma, ci sei? > urlò Ashley dall'ingresso e Robert si buttò già dal letto per indossare sia i boxer che i pantaloni, uscì dalla camera da letto e corse incontro alla più piccola di casa < Papà! > esclamò la ragazza correndo incontro al padre e lo abbracciò stretto.
< Come stai, principessa? >
< Bene > rispose la principessa in questione commossa < mi sei mancato tantissimo >
Michelle, che era riuscita ad ascoltare tutta la conversazione anche da dove si trovava, indossò una vestaglia e raggiunse padre e figlia al piano di sotto.
< Ben arrivata, Ash > la salutò la madre baciandole la guancia.
Ashley guardò suo padre a torso nudo e sua madre che tentava di coprirsi con quell'unico indumento e li guardò maliziosi.
< Ho per caso interrotto qualcosa? >
Michelle diventò rossa come un peperone e questo divertì un sacco sia la ragazza che il marito, ma nessuno dei due ebbe il tempo di rispondere perché la porta venne aperta nuovamente.
< Sono a casa! > esclamò David e posò il suo borsone vicino alla porta di casa < Papà, finalmente sei tornato! > disse allegro andando ad abbracciare Robert e subito dopo salutò la madre e la sorella.
< Tesoro, come è andato il viaggio? >
< Tutto bene, ma' > rispose alzando le spalle.
< Hayls quando torna? > chiese Robert curioso < Potremmo andare a mangiare qualcosa fuori questa sera >
< A dire il vero è fuori ad amoreggiare con James > rispose David con un'altra alzata di spalle.
< E tu non l'hai fatta rientrare in casa tirandola per i capelli? > sbraitò Robert e Michelle roteò gli occhi < Ora ci penso io a lui >
< Amore, resta qui >
< Mamma ha ragione > intervenne Ashley < non sei completamente vestito e non c'è ragione che i nostri vicini sappiano che la vostra vita sessuale sia ancora attiva >
David scoppiò a ridere e abbracciò la sua sorellina, Michelle impallidì e Robert sbuffò.
< Nemmeno un ottantenne rimarrebbe impassibile davanti al corpo mozzafiato di vostra madre >
< Avete finito? > domandò Michelle sempre più imbarazzata, generando così un'ennesima ondata di risate.
< Hey, perché ridete tutti? > intervenne Hayley aprendo la porta di casa.
< Papà voleva prendere James a calci nel culo, poi siamo finiti a parlare della loro vita sessuale > rispose David guardando la sua gemella e sorella maggiore di soli dieci minuti.
< Perché non andiamo a prepararci? Vostro padre ci porta a cena fuori > disse Michelle tentando disperatamente di terminare quella conversazione.
Hayley avrebbe voluto ribattere dicendole che poche ore fa le aveva praticamente raccontato vita, morte e miracoli della sua adolescenza – vita sessuale inclusa – ma si intenerì di fronte allo sguardo imbarazzato della madre.
Finalmente i tre figli adolescenti si ritirarono ognuno nella propria stanza per iniziare a prepararsi e quando anche Michelle e Robert raggiunsero la loro, quest'ultimo chiuse la porta a chiave.
< Te l'ho detto che mi sei mancata? > le chiese baciandole il collo.
< Potresti avermelo accennato, sì > rispose sua moglie inclinando la testa.
< E se ti proponessi di spedire i nostri figli via da casa? >
Michelle rise afferrò i suoi capelli.
< Non ti vedono da tre mesi, concedi loro una cena. Per il dopocena possiamo trovare una soluzione >
Robert la guardò complice e dopo un bacio non propriamente casto la lasciò prepararsi. Michelle uscì dalla doccia e quando ritornò in camera, dopo aver indossato il vestito beige che aveva tirato fuori dall'armadio, vide che il led del suo cellulare lampeggiava: la sua segreteria telefonica conteneva un messaggio da parte di Jeremy.
Michelle” diceva la voce registrata del suo migliore amico e solo dal modo in cui il suo nome era stato pronunciato aveva capito che c'era qualcosa che non andava “l'ho trovata. È a Parigi. Non chiedermi come ho fatto a scoprirlo, te ne parlerò. Vado a riprenderla, Michelle. Sto prendendo il volo che partirà tra un'ora per New York, scalo a Londra e poi arriverò in Francia. Ti chiamo non appena atterro, augurami buona fortuna. Ti voglio bene
Come poteva un messaggio da nemmeno un minuto avere il potere di mandarla in bestia? La lei a cui Jeremy si riferiva era Kelly. Erano diciotto anni che nessuno sapeva più niente di lei, eppure lui aveva continuato a cercarla come un disperato. E a quanto pareva le sue ricerche avevano prodotto risultati.
Il mese prima Jeremy aveva troncato una relazione con Amber, ragazza-madre della bellissima Corinne di quasi dieci anni. Jeremy si era immediatamente affezionato a quella ragazzina, ma Amber, per quanto fosse bella, dolce, simpatica, spiritosa e gentile, non era Kelly. Nessuna era Kelly. E Michelle odiava la sua vecchia conoscenza proprio per quello: perché lei era unica e perché le mancava da matti, senza contare che le mancava vedere il suo migliore amico pienamente felice.
Si sedette sul letto, aprì la casella dei messaggi e digitò il numero di Jeremy nella casella del destinatario solamente cinque parole: riportami a casa quella stronza.
< Tutto bene? > le chiese Robert inginocchiandosi sul letto e prese a massaggiarle le spalle.
< Tutto bene > replicò sua moglie sorridendo: avrebbe raccontato a Robert il tutto una volta tornati a casa.
< Chi è la stronza? > domandò invece lui curioso mentre osservava il display.
< Kelly >
< Sono confuso >
< Kelly è a Parigi. E Jeremy sta partendo per la Francia per tornare con lei >
< È… >
< Impazzito? Decisamente > rispose frustrata e si abbandonò alle carezze del marito.
< È innamorato > disse Robert dopo un po' < probabilmente mi comporterei esattamente come lui se anche tu fossi dall'altra parte del mondo >
Michelle sorrise e gli baciò la guancia.
< Mi auguro che sappia quello che sta facendo >
< Jeremy è un uomo adulto, saprà sicuramente come comportarsi >
< E se riesce nel suo intento strangolerò quella stronza con le mie stesse mani, ma non prima di averle riservato un abbraccio stritolatore > spiegò Michelle: dopotutto anche a lei mancava la sua amica.
Una volta pronta, la famiglia Pattinson lasciò la casa per andare a cena fuori dopo tre mesi di lontananza. Trascorsero gran parte del tempo a sentire gli aneddoti di Robert sul Giappone e tutti pendevano dalle sue labbra finché lui, stanco di parlare, non si fece raccontare cosa fosse successo alle persone più importanti della sua vita: la band nella quale Hayley suonava era arrivata in finale ad un contest di gruppi rock emergenti, David raccontò di qualche avventura avuta in vacanza con i suoi amici, Ashley descrisse a suo padre la sensazione che aveva provato nel ricevere il suo prima stipendio per il suo primo lavoretto estivo e Michelle lo aggiornò su ciò che accadeva al Hill, dove aveva iniziato a lavorare come psichiatra.
E per quanto quella serata fosse trascorsa normalmente per loro si rivelò perfetta: erano una famiglia normale intenti a trascorrere una serata normale dopo tutto quel tempo passati separati. E nessuno di loro avrebbe potuto chiedere di meglio.
Verso mezzanotte rientrarono a casa e dopo l'ultimo saluto tutti si ritirarono nella propria stanza. Michelle si infilò il pigiama, si lavò i denti e infine si buttò sul letto; Robert aspettò con calma che sua moglie liberasse il bagno, si lavò, rientrò in camera e, rimasto solo con i boxer, si stese accanto a lei.
< Tutto bene? > le chiese prendendola tra le braccia e lei sorrise raggiante.
< Decisamente. Sei tornato a casa da me, non potrei chiedere di meglio >
Robert coprì entrambi col lenzuolo e poi fece aderire la schiena di sua moglie al suo petto.
< Tornerò sempre a casa da te > le sussurrò baciandole il collo e quella notte, finalmente, dormirono di nuovo abbracciati.

 

 

*Sorridi, asciuga la lacrimuccia…*
E anche questa è fatta. Sembra impossibile, ma è così: dopo due anni questa storia è ufficialmente terminata. È così brutto da dire, mi ci ero affezionata talmente tanto!
Grazie per aver sopportato pazientemente ogni mio ritardo con gli aggiornamenti, per aver letto, per avermi fatto ridere e piangere con le vostre recensioni.
Grazie a chi ha seguito la storia sin dall'inizio, a chi è arrivato dopo e anche a chi ha smesso di seguirla.
Grazie a chi mi ha dato la forza di continuare ad andare avanti nei momenti più bui e a chi mi ha minacciato di uccidermi se solo mi fossi cancellata da EFP.
E grazie anche a chi mi ha gettato come se fossi uno giocattolo vecchio: ora sono più forte.

Ma soprattutto devo ringraziare tre persone speciali…tre amiche speciali: Pri, la mia Hus e Maggie: Pri, senza di te questa storia non sarebbe mai nata e per questo te ne sarò infinitamente grata; Hus…che posso dirti? Mi hai dato della pazza e appoggiato quando ti ho accennato a quello che avrei fatto a Bianca, mi hai mangiato la faccia (metaforicamente, dai) quando Kristen si è messa in mezzo a Robert e a Mitchie, avresti voluto uccidermi quando ho fatto separare questa coppia (rammenti l'ultima volta a Venezia?) e mi hai sempre dato preziosi consigli. Non finirò mai di dirti grazie. Maggie: non solo sei un'amica paziente e impagabile, ma sei anche la beta migliore del mondo. E scusa se non ti ho mandato questi ultimi capitoli, ma come sempre avevo il mio solito fottuto terrore di poterti disturbare.

Spero di trovarvi ancora tutte nella mia prossima avventura.

Se vi interessa, nel giro di un mese dovrei iniziare a ragionare su uno spin-off per Jeremy e Kelly. Tutte le informazioni saranno sulla mia pagina di EFP (questo è l'indirizzo: http://www.facebook.com/giulls.efp )

Giulls

   
 
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